Tema sulla Tobin Tax
"Gli speculatori possono non far danno come non lo fanno gli imbrogli in
un flusso continuo di attività imprenditoriale. Ma quando l'impresa è solo
imbroglio in un vortice di speculazione, la situazione si fa seria."
John Maynard Keynes
Il primo fenomeno speculativo di cui si ha memoria storica non ebbe ad oggetto
titoli azionari o buoni statali, ma "bulbi" di tulipano che nel
biennio 1635-37 scatenarono i desideri di ricchezza di olandesi di ogni
estrazione. Arrivato in Europa nel 1562 da Costantinopoli, il "Tulipa",
con le sue varietà di colori e di specie, stimolò l'immaginario collettivo al
punto di elevare il suo possesso a segno di prestigio sociale. Le testimonianze
dell'epoca narrano la conclusione di affari a dir poco incredibili: case e terre
erano offerte in vendita a prezzi risibili per ricavare denaro utile
all'acquisto di fiori oppure erano date in pagamento dei bulbi di tulipano. Fin
quando i più assennati iniziarono a disfarsi dei bulbi, creando una reazione a
catena che portò al crollo dei prezzi e infine (come in ogni crack borsistico)
ad un sostanziale impoverimento della popolazione.
Oggi l'economia finanziaria è 80 volte più grande dell'economia reale:
il 95% del volume globale delle transazioni (all'incirca 1800 miliardi di lire
al giorno) sono investimenti a breve termine, cioè finalizzati alla pura
speculazione. Ma le borse mondiali non si differenziano dal mercato di Amsterdam
solo per l'enorme quantità di denaro in gioco. Il saliscendi di un titolo o di
una moneta nello spazio di una giornata è in grado di coinvolgere migliaia di
individui di altri continenti. A subire le conseguenze di una giornata nera dei
mercati finanziari sono i poveri e gli sprovveduti del mercato globale, le
popolazioni del Terzo mondo e chi inavvertitamente voglia imitare, con i propri
modesti risparmi, l'avventurismo di George Soros.
LA PROPOSTA DI TOBIN E L'ETICA DI SOROS
James Tobin è un economista americano, premiato con il Nobel nel 1981.
Consigliere del presidente Kennedy e avversario delle politiche economiche di
Reagan, Tobin attribuisce nelle sue analisi e conseguenti proposte un'importanza
capitale alla lotta contro la povertà e alla difesa dei gruppi più
svantaggiati. Il suo nome, presso il pubblico dei non addetti, resterà legato
all'idea "impopolare" di tassare le transazioni valutarie al
fine di disincentivare gli investimenti di breve periodo più speculativi
rendendoli più costosi . La proposta venne formulata nel 1972, anno in cui
iniziarono a manifestarsi i primi segni di una delle più gravi crisi
finanziarie del novecento: fallito il sistema dei cambi fissi disegnato a
Bretton Woods nel '44, la libertà di movimento dei capitali consentiva
scorribande speculative sulle monete, aggravava la questione del debito dei
paesi poveri e lo shock dei tassi d'interesse, provocava oscillazioni
violentissime sui prezzi. Una tassa minima su tutti i movimenti di capitale
avrebbe ridato centralità all'economia reale. Un ulteriore effetto indotto
sarebbe stata la trasparenza delle operazioni finanziarie, soprattutto di quelle
a breve termine: questo è stato il motivo dello scarso seguito della proposta,
giacché la percentuale prospettata da Tobin era irrisoria (0,1% d'imposta
sul capitale investito).
Negli ultimi trent'anni non ha vinto solo un modello politico-economico, ma
anche una mentalità che trova il suo perno - in molte sue manifestazioni -
nell'egoismo sociale, nella smania di possedere e di arricchirsi. George Soros,
finanziere ungherese di fama internazionale nonché massimo esponente della
cultura liberista, ha reso note in un libro le "regole" che hanno
guidato le sue fortune borsistiche, manifestando una sfrontatezza che non può
suscitare altro effetto che l'indignazione. Soros invita a non giocare secondo
un sistema di regole prestabilite ma a cercare i cambiamenti delle regole del
gioco. Consiglia di pagare i titoli sia con propri mezzi in contanti che con
prestiti: azioni e obbligazioni possono essere vendute allo scoperto, senza che
se ne abbia effettivamente la proprietà, con l'intento di riacquistarle
successivamente a minor prezzo. Chi abbia capitali ingenti da investire e segua
simili direttive è in grado di mettere in gravi difficoltà imprese e forse
anche paesi interi. L'etica difficilmente può incontrarsi con un inseguimento
spasmodico del profitto; come le recenti scuse di Soros ai paesi del Terzo mondo
per aver speculato sulle loro monete sono inconciliabili con i proseliti del suo
libro.
LA PETIZIONE DI MANI TESE
L'associazione "Mani tese" ha avviato una petizione
via internet per sollecitare le istituzioni (Governo, Parlamento, Ministero
delle finanze) ad adottare misure simili alla Tobin Tax per contrastare le
transazioni speculative e rendere complessivamente più equo il gettito fiscale.
Mani Tese aderisce ad ATTAC (associazione "Tobin Tax di aiuto al
cittadino"), movimento d'opinione francese nato per promuovere nelle sedi
istituzionali francesi ed europee l'inserimento di una tassa che penalizzi gli
speculatori in favore dell'economia reale e di politiche sociali. Un aspetto
fondamentale della proposta di Mani Tese e di ATTAC è destinare il ricavato per
l'80% al finanziamento di servizi sociali e programmi per l'occupazione
nazionali e per il restante 20% alla cooperazione e allo sviluppo. La
trasparenza delle operazioni finanziarie resa possibile dalla Tobin Tax
permetterebbe inoltre di conoscere i movimenti di capitale della criminalità
organizzata.
Il Parlamento canadese ha deliberato nel 2000 una risoluzione che impegna il
proprio governo a sostenere la Tobin Tax nell'ambito delle discussioni del G8.
Può diventare una strada percorribile anche da altri paesi: l'obiettivo di
ATTAC, nelle parole del suo Presidente Bernard Cassen, è appunto
"riconquistare gli spazi perduti dalla democrazia a vantaggio delle sfere
finanziarie".