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Saverio
Griffini
1802-1884
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Nasce a
San Martino Pizzolano (Casalpusterlengo-Lodi) il 28 settembre 1802 da una agiata famiglia di agricoltori. Non ancora diciannovenne, studente
universitario di filosofia a Pavia, cospira contro l'impero Austro-ungarico.
Ricercato dall'Imperial Regia Polizia, riesce a passare in Piemonte, dove
partecipa ai moti del 1821. Fuggito prima in
Spagna e poi in Francia combatte per i moti costituzionali. Il
14 settembre 1823, ferito al capo e cade prigioniero. Rimesso in libertà viene
riconsegnato a Milano alla polizia Austriaca. Viene quindi processato e dopo 3
mesi di carcere esiliato a Orio Litta. Dedicatosi
all’agricoltura si sposa ed è padre di sei figli che non bastano a
trattenerlo tra le mura domestiche quando nel 1848 la battaglia per la libertà
lo richiama.
Nel marzo si unisce quindi ai rivoltosi ed assume il
comando di un gruppo* con cui il 5 di aprile si attesta al ponte sul fiume Oglio.
Raggiunto dall'esercito Sardo, viene nominato Capitano nella sua compagnia di
Bersaglieri, con la quale partecipa allo scontro al ponte di Goito (8
aprile). Il 12 aprile 1848 Carlo Alberto, conferì sul campo la medaglia d’oro al valore a Saverio Griffini che, durante la battaglia
aveva fatto prigionieri cinquantatre "Cacciatori Tirolesi". Un gesto eroico che assegnò immediatamente il combattente Saverio Griffini alla gloria. Fu il culmine della costante audacia della
*"Legione Volontari Lombardi Griffini "nata in origine a Casalpusterlengo e ufficializzatasi a Calvenzano come appoggio agli insorti delle Cinque Giornate di
Milano. Si distinse
poi il 6 maggio a S. Lucia e a Sommacampagna. Promosso successivamente fino al grado
di Generale, viene inviato a Brescia nel luglio dello stesso anno. Dopo
l'armistizio di Salasco patteggiò con gli Svizzeri per raggiungere il Piemonte attraverso il loro
territorio
per assumere il comando della 2a
Brigata della divisione Lombarda. Collocato in aspettativa nel 1849, non rientrò più nell’esercito e dopo la proclamazione del Regno d’Italia fu nominato segretario della Commissione per la medaglia commemorativa delle guerre d’indipendenza. Saverio Griffini morì il 17 dicembre
1884
a Bosnasco (Pavia), lasciando un libro di sue memorie intitolato "Utopia di un vecchio soldato".
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