£ G R E P P I A I T A L I A £ ...è davvero un magna magna... |
Antiberlusconismi debolissimi e uno possibile
01/05/2011
Di F.Allegri
Oggi farò due riflessioni quasi opposte nello stesso pezzo!
Prima passerò in rassegna tutta una serie di antiberlusconismi ripercorrendo lo scritto di Marco Travaglio del 21 novembre 2010 pubblicato sull’Espresso e intitolato “Salvate il pensionato Silvio”.
La scorsa settimana feci un pezzo sulle riflessioni di Barbara Spinelli che pensava di togliere a B. le concessioni pubbliche con 15 anni di ritardo e in virtù di principi giuridici e/o etici di terzietà dello stato. In Italia?
Oggi riparto da questo punto ricordandomi che nel 2006 personaggi come Latorre, Caldarola, Rondolino proposero di nominare senatore a vita Berlusconi.
Per Travaglio, questo fu un modo per considerare Berlusconi spacciato, per me è un secondo antiberlusconismo debole e molto simile a quello della Spinelli di qualche mese fa.
Anche questo si poteva fare 15 anni fa.
A novembre hanno ripreso a parlare del “salvacondotto” giudiziario per Berlusconi e anche questo è antiberlusconismo debole, ma forse sarebbe meglio definirlo Berlusconismo subdolo.
Qui ci sono 3 problemi, da un lato c’è il processo sospeso in Spagna, dall’altro ci sono gli altri, quelli in Italia: qualcuno non fondato, troppi prescritti o in via di prescrizione.
Va anche aggiunto che 15 anni di Berlusconismo hanno fatto comodo a tanti e lo potranno fare anche in futuro: E’ IN ARRIVO LA FASE DURISSIMA DELLA CRISI E TANTA GENTE NON HA NESSUNA VOGLIA DI METTERE LA FACCIA SU LEGGI IMPOPOLARI O NECESSARIE PER ANDARE AVANTI IN UN SISTEMA CAPITALISTA AUTO – DISTRUTTIVO.
Fra gli antiberlusconismi deboli c’è anche il FLI, almeno a livello parlamentare e nazionale, un FLI che è nato per mediare tra i centristi cattolici e i poteri forti del PDL (romani e milanesi) bisognosi di una via di fuga dall’abbraccio mortale e ipocrita con la lega.
I CATTOLICI MODERATI VORREBBERO UN PDL SENZA BERLUSCONI, MA CON LE SUE TELEVISIONI!
Gli antiberlusconiani deboli, finti e opportunisti non hanno voluto la caduta di Berlusconi il 14 dicembre 2010 e io ebbi la fortuna di scoprirlo nel mese di novembre del 2010.
I Responsabili di oggi erano antiberlusconiani deboli fino all’anno scorso e il loro atto nel palazzo ha fatto comodo a tanti! Ecco un altro segreto inconfessabile.
L’antiberlusconiano debole passa sempre del passo indietro del devoto a Priapo di Arcore.
Come si può ignorare che abbiamo un premier imputato per corruzione giudiziaria, frode fiscale, falso in bilancio, nonché indagato a Palermo per mafia e riciclaggio e a Firenze per strage.
In queste condizioni, quale passo indietro?
E non parlo per lui (che capisco almeno in parte); io penso a noi e alla chiarezza che serve a questo paese.
Io metto tra i deboli anche il popolo viola che ha solo il pregio della numerosità.
Qui comincio a parlare di un antiberlusconismo più forte e migliore.
Mi riferisco all’ Appello per Luigi de Magistris sindaco per Napoli che riporto integralmente e commento alla fine.
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APPELLO PER LUIGI DE MAGISTRIS SINDACO PER NAPOLI
La battaglia per affermare una nuova politica e una nuova cultura amministrativa a Napoli ha un assoluto rilievo nazionale. Sotto gli occhi dell'opinione pubblica italiana e internazionale, infatti, Napoli sta vivendo in questi anni una gravissima emergenza politica, sociale, economica, ambientale e culturale. Ma Napoli non è soltanto la terza città d'Italia, è anche la capitale del Mezzogiorno, di quella parte d'Italia abbandonata a sè stessa e cancellata dalle priorità nazionali nell'ultimo quindicennio di confuse riforme istituzionali e di falso federalismo. I tagli dei trasferimenti e la compressione degli investimenti per il Mezzogiorno, le tante promesse tradite, come la soluzione dell'emergenza rifiuti, svelano l'abisso in cui è caduto il governo Berlusconi, caratterizzato dalla propaganda leghista sulla "questione settentrionale". E' urgente battersi contro questa politica. Non solo per ribadire i fondamentali principi di uguaglianza nei diritti di cittadinanza sull'intero territorio nazionale stabiliti dalla Costituzione, ma anche perché non potrà esserci un reale sviluppo del Paese senza un rilancio del Mezzogiorno. Questa battaglia non può che partire da Napoli. Il Paese ha bisogno di una nuova politica nazionale per Napoli e la Città ha bisogno di una nuova stagione amministrativa per ispirare quella politica. Per questo è necessario impedire che la destra conquisti il governo della Città. Tuttavia, battere la destra è necessario ma non sufficiente. Nell'ultimo decennio, infatti, le forze del governo locale hanno raccolto istanze che nulla hanno a che vedere con una prospettiva riformistica. Da visione pragmatica, il riformismo si è trasformato in una mera copertura ideologica per nascondere la reale impotenza nell'interpretare i cambiamenti della società e proporre risposte adeguate. Ora occorre che le forze progressiste e democratiche napoletane mettano in campo una profonda innovazione nei programmi, nei metodi di governo e nella cultura amministrativa. Serve una svolta nella direzione del rigore e della efficienza, della lotta alle clientele, della difesa degli assets pubblici contro le privatizzazioni selvagge, per il rispetto del piano regolatore e il rilancio di una programmazione industriale finalizzata allo sviluppo sostenibile e alla difesa della buona occupazione, per l'energia pulita e contro il ricorso al nucleare, contro gli inceneritori, per la dignità delle periferie, per l'acqua pubblica e la difesa dei ceti deboli minacciati dalla crisi. Ebbene, noi riteniamo che la candidatura di Luigi de Magistris sia quella maggiormente in grado di ridare voce autorevole ai napoletani nel Paese e impedire la vittoria delle destre in Città. Per queste ragioni, invitiamo tutte e tutti a sostenere la candidatura di Luigi de Magistris sindaco per Napoli.
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Primi firmatari:
Dario Fo (premio Nobel per la letteratura)
Daniel Cohn-Bendit (ecologista leader del maggio francese)
Giorgio Cremaschi (presidente della Fiom)
Paolo Flores D'Arcais (filosofo direttore di Micromega)
Luciano Gallino (sociologo Università di Torino)
don Andrea Gallo (sacerdote)
Ferdinando Imposimato (magistrato)
Gerardo Marotta (presidente dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici)
Citto Maselli (regista)
Giorgio Parisi (fisico National Academy of Sciences)
Franca Rame (attrice e drammaturga)
Ermanno Rea (scrittore)
Riccardo Realfonzo (economista Università del Sannio)
Paolo Rossi (attore e regista)
Gianni Vattimo (filosofo Università di Torino)
Dario Vergassola (attore)
Enzo Albano (presidente del Tribunale di Torre Annunziata)
Nerino Allocati (avvocato lavorista)
Andrea Amendola (segretario generale Fiom Napoli-Campania)
Vincenzo Argentato (Fiom Napoli)
Gianluca Attanasio (campione italiano di nuoto paralimpico)
Enzo Avitabile (cantante e compositore)
Davide Barba (giurista Università del Molise)
Oliviero Beha (giornalista)
Rosario Boenzi (architetto)
Gianfranco Borrelli (filosofo Università di Napoli "Federico II")
Salvatore Borsellino (Movimento delle Agende Rosse)
Massimo Brancato (coordinatore nazionale Fiom Mezzogiorno)
Alberto Burgio (filosofo Università di Bologna)
Antonio Casagrande (attore regista)
Sergio Caserta (Associazione per il Rinnovamento della Sinistra)
Dario Castaldi (Rsu Fiom Alenia Capodichino)
Salvatore Cavallo (Rsu Fiom Ansaldo Trasporti)
Domenico Ciruzzi (avvocato penalista)
Giancarlo Cosenza (urbanista)
Ciro Costabile (produttore artistico)
Lilia Costabile (economista Università "Federico II" di Napoli)
Ettore Cucari (presidente della Federazione Imprese Viaggi e Turismo)
Wanda d'Alessio (giurista Università "Federico II" di Napoli)
Riccardo Dalisi (architetto artista)
Rosaria De Cicco (attrice)
Michele Della Morte (costituzionalista Università del Molise)
Giancarlo de Vivo (economista, Università "Federico II" di Napoli)
Antonio Di Luca (operaio FIAT Pomigliano)
don Vitaliano Della Sala (parroco della Chiesa madre di Mercogliano)
Marinella de Nigris (avvocato)
Francesco De Notaris (Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia)
Antonella Di Nocera (produttice presidenza nazionale Arci-Ucca)
Luciano Ferrara (fotografo)
Gigi De Falco (presidente Italia Nostra Campania)
Lucia di Pace (linguista Università di Napoli "l'Orientale")
Guido Donatone (presidente Italia Nostra sez. "A. Iannello")
Eugenio Donise (Associazione per il Rinnovamento della Sinistra)
Nino Ferraiuolo (Associazione per il Rinnovamento della Sinistra)
Paola Giros (Presidente direttivo Fiom Napoli)
Enzo Gragnaniello (cantante e compositore)
Giovanni Impastato (Centro Documentazione Antimafia Peppino Impastato)
Bruno Jossa (economista Università di Napoli "Federico II")
Peppe Lanzetta (attore e scrittore)
Lucio Leombruno (avvocato)
Ugo Marani (economista presidente Ires-Cgil Campania)
Sergio Marotta (giurista Università Suor Orsola Benincasa di Napoli)
Maurizio Mascoli (Fiom Campania)
Claudio Massari (ispettore editoriale)
Loris Mazzetti (giornalista scrittore)
Emilio Molinari (Contratto mondiale sull'acqua)
Andrea Morniroli (operatore sociale)
Salvatore Morra (Rsu Fiom Whirlpool)
Enzo Morreale (Comitato Civico di San Giovanni a Teduccio)
Walter Palmieri (storico CNR-Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo)
Rosario Patalano (economista Università "Federico II" di Napoli)
Francesco Percuoco (Rsu Fiom FIAT Pomigliano)
Ciro Pesacane (forum ambientalista)
Marco Pezzella (filosofo Scuola Normale Superiore di Pisa)
Raffaele Porta (biochimico Università "Federico II" di Napoli)
Giuliana Quattromini (avvocato lavorista)
Giulio Raio (filosofo Università di Napoli l'Orientale)
Carla Ravaioli (saggista ambientalista)
Diego Risi (Rsu Fiom IBM Napoli)
Giorgio Salerno (direttore Istituti di Cultura italiani all'estero)
Tommaso Sinigallia (direttore libreria Ubik)
Massimo Squillante (matematico Università del Sannio)
Carlo Starace (imprenditore)
Salvatore Vitagliano (artista).
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Qui l’antiberlusconismo non è solo numeroso, trova un suo campo di battaglia e un suo progetto politico.
Il limite? Anche questo ha quasi 15 anni di ritardo, ma ha fatto qualche passo avanti e a Napoli troverà presto la sua prima linea.
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