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...è davvero un magna magna...

SAGGIO BREVE CON CONSIGLIO

Mai sottovalutare Berlusconi e il Berlusconismo!

29/03/2011

Di F. Allegri

Dopo un periodo di pausa torno a commentare i video che ogni lunedì Marco Travaglio fa sul sito di Beppe Grillo e che viene trascritto sul blog di Corrias, Gomez, Travaglio.

Oggi ho scelto quello dell’otto novembre che si intitolò: “I ratti che scappano dalla nave”.

Questo video iniziò con la seguente introduzione breve: “Buongiorno a tutti, siamo agli sgoccioli, non del berlusconismo perché ci ha abituati a avere sette vite come i gatti, siamo agli sgoccioli di questo governo, perché questo governo come l’abbiamo visto non ha più la maggioranza”.

Quando lessi questo scritto io ero già convinto che il governo Berlusconi non sarebbe caduto perché ero convinto che sarebbero state impossibile un’elezione politica tra marzo e aprile 2011 e al tempo non mi sarei mai immaginato che ci sarebbe stata la guerra di Libia, ma ero in grado di calcolare questi mesi come duri per la crisi italiana!

In ogni caso va detto che questo governuccio fa parte integrante di quel fenomeno storico e sociale detto “Berlusconismo” quindi questa prima distinzione non è accettabile, almeno negli ultimi 18 anni.

Come è chiaro, Travaglio sbaglio la previsione perché sottovalutò la negatività del potere politico e contemporaneamente sopravvalutò la scelta di Fini, soprattutto la diffusione delle sue convinzioni in parlamento e nel paese.

In realtà Travaglio commise pure un terzo piccolo errore che la storia non gli imputerà perché se l’UDC fosse entrato in un simile governo non avremmo avuto alcun miglioramento politico, ma il risultato sarebbe stato un governo ancor più paralizzato, confuso inconciliabile e sicuramente non più moralizzato!

Anche io commisi un errore, non pensai che il mondo di AN potesse dividersi in due: in queste settimane ci ho pensato per giorni e mi sono reso conto che la spaccatura in due è stata un fatto naturale se si tiene presente la natura della classe dirigente del vecchio partito della destra.

Anche se non è andata come sperava Travaglio, spero che vi rendiate conto che abbiamo un governo debolissimo nei numeri e povero nei progetti e nelle idee mentre è scoppiato una guerra logorante e sanguinaria poco oltre il mare di Sicilia.

PER TUTTO QUESTO VI DICO CHE VERRÀ LA CRISI È FARÀ QUELLO CHE VUOLE.

Vi ricordate di quando il PD si preoccupava dell’abolizione del premio di maggioranza elettorale?

Oppure l’allegria della festa italiana vi ha offuscato la memoria?

La gran parte delle opposizioni ha sperato nel voto e nella nuova legge elettorale per mesi, è anche da qui che si può partire per capire e vedere la vastità del problema politico nostrano: abbiamo un governo mediocre e nessuna opposizione in grado o meritevole di sostituirlo.

Travaglio mi diceva, quando io sapevo che non avremo votato: “[il Berlusconismo] … Potrebbe avere la maggioranza che gli serve per governare solo in uno dei due rami del Parlamento, solo alla Camera, sapete che al Senato c’è un altro meccanismo e quindi secondo le proiezioni che si fanno in questi giorni, stante così le cose, Berlusconi potrebbe avere il premio di maggioranza alla Camera, ma non avere la maggioranza al Senato, naturalmente senza uno dei due rami del Parlamento il suo governo cadrebbe lo stesso giorno in cui si apre con la richiesta di fiducia”.

Guardate che qui c’è scritto tanto, Travaglio provò a guardare nel futuro e vide solo questo! C’è di che preoccuparsi quando un’opposizione politica si riduce a fare questi conti e a prefigurare questi scenari.

LA VERITA’ E’ CHE NON SI E’ VOTATO PERCHE’ GIA’ SI PREPARAVA IL ROVESCIO DEI TRE REGIMI NORD AFRICANI E LA GUERRA INCIVILE DI LIBIA!

In questi giorni non capisco che ci stiano a fare in giro i nostri servizi segreti, ma riscontro che quelli anglosassoni e quelli francesi lavorano in piena efficienza.

Tornando a Travaglio, il pezzo prosegue con varie considerazioni sul rapporto tra governo e presidente. Da un lato si auspicherebbero conflitti istituzionali possibili, dall’altro si cerca di ignorare al massimo il fatto che le due istituzioni camminano affiancate quasi alla perfezione (Lega permettendo). Qui Travaglio sperava o era illuso (non troppo, a dire il vero) dall’idea di un nuovo governo dei tecnici o del presidente o simile, noi si può andare oltre, basta ricordare che l’idea del “Ribaltone” vale solo come propaganda elettorale del momento.

Da un certo punto di vista non mi conforta nemmeno il fatto che Travaglio auspicasse un governuccio semestrale delle riforme: riforma elettorale, conflitto d’interessi e misure anti crisi.

QUI VA DETTO FORTE CHE PER FARE QUESTE TRE RIFORME SERVE UN SUPER GOVERNO E UNA SUPER CLASSE POLITICA, NON SI PUO’ SPERARE IN QUELLO CHE PASSA IL CONVENTO!

Salto la parte dedicata ai 150 anni di ipocrisie e simbolismi vuoti o svuotati per decenni; dico solo che nelle scorse settimane il buon Napolitano ha dato il meglio di se stesso mentre ancora non capisco cosa finga di essere questo PD.

Travaglio elencò nel video che commento anche molti dei vantaggi che arrivavano a B. dallo stare al governo, ma io preferisco soffermarsi alla parte intitolata “Cosa succede ora”.

All’inizio parla della scelta di Fini e gira molto intorno al problema e poi si perde nel discorso delle campagne elettorali, che da un lato ci sono sempre ma non erano orientate ad un voto anticipato a marzo.

Travaglio ha ragione quando dice che non fu Fini ad abbandonare Berlusconi, ma questo ultimo a farlo cacciare dai suoi “….. fedelissimi alla fine di luglio di questa estate con l’accusa di deviazionismo, di essere incompatibile con i valori fondanti del Pdl che lui aveva fondato insieme a Berlusconi, perché era incompatibile?”.

Subito dopo, purtroppo, Travaglio sbagliò perché disse che il dissidio tra i due politici era dovuto al fatto che Fini si era messo a difendere la magistratura e a parlare di legalità.

IL VERO DISSIDIO VA RICERCATO NEI DIVERSI INTERESSI MATERIALI DA TUTELARE E NELLA CONTRARIETA’ AL FEDERALISMO E AL RAPPORTO PREFERENZIALE DI BERLUSCONI CON LA LEGA.

Tutto il resto viene dopo, anche l’accusa paradossale di intelligenza con il partito nemico della magistratura.

Subito dopo Travaglio commise un ulteriore doppio errore che potrebbe verificarsi più grave in futuro. Egli disse: “…. la caduta del governo Berlusconi a metà esatta del percorso dei 5 anni di legislatura è IL FALLIMENTO DEL POPOLO DELLE LIBERTÀ che aveva ottenuto la maggioranza più ampia mai vista nella storia repubblicana e pur con quella maggioranza gigantesca non è riuscito a COMBINARE NULLA; se uno dovesse dire cosa hanno fatto questi nei primi due anni e mezzo, la risposta è: niente, zero”!

Da un lato non può esistere alcun fallimento del popolo delle libertà, questo partito può anche esser considerato di plastica, ma rappresenta anche l’ultimo stadio dell’evoluzione di un modo di fare politica dei neo - conservatori e delle vecchie multinazionali e proprio per questo non va sottovalutato: un suo livello elevato di riscontro elettorale è garantito a priori!

Dall’altro non ci si può meravigliare che questo governo non faccia nulla: quando si dice questo si dimentica che esso è l’erede di una DC che ci ha governato per 50 anni e di un PSI che l’ha fatto per venti. Esso arriva dopo la realizzazione di numerosi progetti politici!

Qui va capita la natura della nostra VECCHIA classe politica e se questi fossero momenti normali andrebbe detto che siamo arrivati al migliore dei mondi possibili … Purtroppo la stagione del bel mondo è finita nel 2001 e dopo una breve transizione siamo entrati nella fase di recessione lunga e inarrestabile e qui la nostra classe politica non ha argomenti.

Bisogna capire anche che nel PDL Fini aveva un ruolo importante, ma di secondo piano; lo stesso che giocano oggi il ministro Larussa e l’Onorevole Gasparri, talvolta insieme talaltra no.

Sul tema della legalità ho già scritto un saggio breve, forse tra qualche mese ne farò un altro, qui dico solo che negli anni settanta un Berlinguer legato a Mosca non aveva i numeri per chiederla così come oggi non ce li ha Fini vista la sua lunga alleanza con certe realtà. Forse un giorno ci troveremo a vivere in un paese legale, ma visto quante accade in questa epoca io posso solo immaginarmelo come uno scherzo del destino.

A questo punto Travaglio si concentrò sulla fuga dal PDL e a suo avviso c’era molta gente che voleva andare con Fini.

A 6 mesi di distanza si può dire che non era vero e aggiungere casomai che tutte le forze politiche hanno nuclei minimi di seguaci, sia quelle al governo che quelle di opposizione e in entrambi i casi ciò è dovuto ad un disincanto inesorabile per convinzioni sempre più vecchie e incapaci di rinnovarsi.

Si può trascurare la parte dedicata al tu non puoi entrare nel PDL, tu sì e l’altro no, non si capisce nemmeno perché lo fa Travaglio dato che non parla del suo partito: che sia supponenza?

Io non sarei andato a vedere “Chi si imbarca Fini”, questo è un lavoro da fare al momento della campagna elettorale.

Merita di essere letta l’analisi che Travaglio fece sulla regione Sicilia, va aggiunto che la particolare maggioranza di Lombardo regge ancora sei mesi dopo, ma oggi nessuno la critica più! Anzi negli ultimi giorni e dopo la crisi degli sbarchi a Lampedusa Lombardo è uno dei critici più duri dell’amministrazione romana.

Alla fine Travaglio fece alcune considerazioni politiche strettamente personali e concluse dicendo: “la nostra linea politica è la Costituzione repubblicana, chi si avvicina una Costituzione repubblicana ci piace, naturalmente non basta che ne parli, bisogna poi che la Costituzione la attui nei fatti e quindi dai fatti giudicheremo Fini come giudichiamo tutti gli altri, passate parola e ricordatevi l’abbonamento a Il Fatto Quotidiano, grazie e buona settimana”.

Così vi saluto anche io, ma prima vi ricordo che è tardi per farsi scudo con la costituzione, bisogna sperare che ne arrivi una nuova e decente, ma anche questo potrebbe accadere solo per un secondo scherzo della storia.

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