£ G R E P P I A I T A L I A £ ...è davvero un magna magna... |
Travaglio contro il PD, di nuovo e poco convincente
26/02/2011
Di F. Allegri
Oggi, come altre volte commenterò una critica al PD del blog di Corrias, Gomez, Travaglio.
L’ho fatto altre volte e anche oggi apro con un mistero inestricabile: come sono possibili simili critiche in un contesto di alleanza politica?
Questo strano fenomeno, tutto italiano, si riscontra a livello nazionale (sia nel calderone governativo che di opposizione) e anche a livello locale (la vicenda ex Mostardini è emblematica in questo senso!)
Forse è una caratteristica apparente del nostro sistema politico.
In passato ho commentato pezzi dove le ragioni del blog di Travaglio e colleghi prevalevano, oggi invece farò il caso contrario.
Il pezzo che commento è del 15 ottobre 2010 e si intitolò - Il Pd e la legge “carezze agli evasori”. Tale pezzo uscì anche sul settimanale L'Espresso.
Non è un pezzo ben organizzato e al centro della critica c’è il luogo nel quale si tenne la periodica assemblea nazionale del PD (Varese).
Qui Travaglio ha una ragione (che non sa o non ritiene importante) e un torto!
LA RAGIONE: ogni partito moderno tiene le sue riunioni nei luoghi dove è forte e fa tali manifestazioni per premiare i suoi militanti più impegnati.
IL TORTO: il PD è solo il patto elettorale di due partiti che stanno collaudando una convivenza di qualche anno sicuri che un eventuale divorzio sarebbe attenuato dal fatto che restano distinti i loro centri di potere reale, non esiste un luogo ideale per tutti i suoi convitati.
Dietro a queste due questioni centrali ce ne sono altre accessorie e per queste si può seguire, per un po’ di strada, Travaglio.
Egli iniziò il pezzo citando due sondaggi di Renato Mannheimer pubblicati dal Corriere della Sera.
Quei sondaggi traevano due conclusioni.
La prima, che è poco più di un giochetto, concludeva che il gradimento del governo era ai minimi e quello delle opposizioni ancora più basso, oltre la metà.
Nulla di nuovo, la maggioranza abbassa il gradimento degli oppositori in ogni paese!
Il secondo dato non è rilevante, il primo significa poco se tale non gradimento non si traduce in voto contrario, ma in astensione o in voto per alleati del partito principale.
Il secondo sondaggio fu più interessante, ma ancor più aleatorio perché suscettibile di subire numerose approssimazioni aggregate e anche le categorie proposte sono di per se molto arbitrarie.
Per quel sondaggio le priorità degli italiani sarebbero state: la riduzione delle tasse al 39%, la giustizia al 20%, gli aiuti al sud 16% la sicurezza e il federalismo fiscale al 13%.
In pratica accadeva che i temi al centro dell’attenzione dei partiti erano invertiti rispetto a quel sondaggio costruito sopra una bella impalcatura culturale.
Il primo posto della riduzione delle tasse è normale in ogni paese del mondo, figuriamoci in Italia dove le tasse sono altissime e i servizi scadenti (non tutti).
Già il secondo posto è aleatorio e lo si dimostra facilmente: solo il 2% della popolazione può aver avuto coscienza dei problemi più evidenti del nostro sistema giudiziario! Il resto viene da altre tematiche e ogni sondaggista dovrebbe saperlo (anche i giornalisti).
La sicurezza è un tema abusato e in modo sterile (per questo non mi soffermo) gli altri due temi sono al centro del contrasto politico e meriterebbero una sfida a due è non un confronto generalizzato!
Credo che queste critiche possano bastare e per questo passo alle riflessioni di Travaglio su tale sondaggio.
La sua considerazione di base è che i due partiti bipolaristi hanno un’AGENDA POLITICA distante dai reali bisogni della gente: secondo lui la gente non è molto interessata a temi come il federalismo o il garantismo.
La realtà è leggermente diversa e la conosciamo da almeno 60 anni.
Prima vengono i militanti di partito con la loro cultura complessiva e il loro ruolo sociale poi viene la loro cultura politica parziale e il loro impegno.
In pratica quello che pensano i preminenti e i preminentissimi vale per tutti!
In Italia i preminenti sono 15.000 è controllano il 90% del pensiero politico, il restante 10% si divide tra un numero di persone compreso tra i 50.000 e i 200.000 il resto è solo impegno del momento, con tessera o senza e volontariato permettendo (qui ci sono almeno 500.000 preminenti settoriali).
Questi numeri non mi piacciono, ma sono la realtà. Nel mio piccolo dono qui e altrove il mio contributo per ampliarli!
Cosa resta alla gente? Solo i problemi di ogni giorno e un biglietto di ingresso al labirinto.
Nel pezzo c’è un altro tema interessante: perché la lega ha avuto tanti voti?
I motivi sono vari e non sono quelli detti da Travaglio qui e altrove.
Il primo è semplice; è il CROLLO DEL COMUNISMO.
Ex DC ed ex socialisti di Lombardia Piemonte e Veneto disgustati dai loro partiti travolti dalle inchieste e incapaci di riformarsi (e la DC del Veneto si affidò alla Bindi) preferirono la Lega, Forza Italia o entrambi sulla spinta dei preminenti locali che ho citato sopra (e di eventuali organizzazioni di riferimento).
Il voto di una persona dipende dal convincimento di un’altra.
Per il resto Travaglio ha ragione sull’aumento delle tasse e sulla diminuzione della sicurezza, ma questo riguarda i problemi da affrontare, non il confronto pre – elettorale.
La giustizia è solo un tema gonfiato dalle televisioni per persone che la vita o la povertà costringe a guardare ogni sera …. (e io credo alle leggi vergogna e alla loro mancata cancellazione).
Nella parte finale lo scritto parla di tasse e, a mio avviso è la parte peggiore anche se io le condivido in gran parte.
Il punto centrale manca e per questo lo critico: LO STATO ITALIANO E I SUOI ENTI LOCALI RAPPRESENTATIVI E BUROCRATICI VANNO RIDIMENSIONATI.
Questo è il punto centrale e per fortuna Tremonti l’ha capito, anche grazie al suo lavoro precedente e quotidiano. Qui c’è gran parte della forza del governetto che ci amministra!
Travaglio propone ancora il carcere agli evasori, come se le tasse fossero state messe da un dio buono e giusto, come se le tasse fossero un dovere civico (per la costituzione solo il votare lo è).
Le tasse dovrebbero essere in gran parte un corrispettivo per i servizi non dimenticatelo mai e solo un residuo dovrebbe andare ad alcune questioni generali statali e locali!
Ecco le parole d’ordine: defiscalizzare e ridurre gli sprechi, insieme per forza altrimenti prima il secondo.
Questo pezzo è per me, un emblema di un antiberlusconismo distante dalle illusioni e dai bisogni della gente. Posso chiamarlo anti berlusconismo perdente seppur relativamente diffuso!
Quando leggo pezzi simili capisco uno dei motivi del perché di Pietro ha impiegato anni per arrivare a un 4% dei voti di un paese che ha preminenti e popoli assetati di giustizia.
Qui dovrei sviluppare il tema del dominio politico magico e oggi non ne ho voglia!
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