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...è davvero un magna magna...

SAGGIO BREVE

La nuova sinistra tra FIOM e PD

28/02/2011

Di F. Allegri

Oggi farò varie considerazioni su una realtà in movimento a sinistra del PD e in gran parte fuori dell’arcipelago dei 14 partiti comunisti e poi commenterò uno scritto del 15/10/2010 di Franco Berardi Bifo e pubblicato da www.carta.org.

Nei mesi scorsi ho fatto qualche ricerca anche sulle esperienze comuniste, ma la mia convinzione è che queste forze non abbiano prospettive elettorali e quindi si può rinviare qualunque approfondimento.

La situazione dell’altra sinistra pare diversa, questa ha, per me, le seguenti particolari caratteristiche:

a) punta decisa ad un’alleanza con il PD con poche o nessuna condizione;

b) ha un leader certo, seppur discusso ed eccentrico;

c) non ha un’organizzazione in gran parte del paese;

d) ha goduto negli ultimi mesi di un sostegno della stampa nazionale e di qualche spazio in più sulle televisioni;

e) parla agli operai FIOM e alle burocrazie statali soprattutto al sud;

f) pratica un anti berlusconismo popolare, ma vecchio nelle idee e inconcludente nei progetti, con qualche meridionalismo da considerare a parte.

A livello strategico punta all’alleanza con il PD, questo supplisce le enormi carenze organizzative, ma lo rende anche dipendente dalla vecchia camaleontessa della sinistra organizzata.

Non è a mio avviso una dipendenza ideologica perché anche questa sinistra ha compreso il crollo del muro di Berlino (in 20 anni) e nemmeno politica perché le sue richieste sono legate a temi classici per la lotta politica.

L’unico punto di dissidio che mi viene a mente è dato dai referenda sull’acqua, ma per me è una questione che scomparirà presto, a velocità doppia rispetto a come è nata.

Poteva esserci anche il problema del dialogo con Grillo, ma pare che tra le due realtà politiche ci sia stato un distacco di basso profilo (salvo la critica di lunedì scorso fatta dal video settimanale di Travaglio).

Il leader di questa area è Nicola Vendola, governatore della Puglia, un ex parlamentare anomalo e para comunista di Rifondazione che seguì Bertinotti al momento della periodica scissione a sinistra.

Travaglio lo chiama il rotondo, io ho considerato scadente e non degna di rielezione la sua prima esperienza di presidente di regione, ma ho anche constatato che i pugliesi hanno pensato diversamente da me.

Oggi aggiungo questa considerazione, di per se neutra: “Vendola è l’uomo giusto per guidare una forza politica che scopre il crollo del comunismo con 20 anni di comporto”.

Il suo modo di pensare è in parte non comunista e può provare ad organizzare su basi semi nuove questo mondo.

Questo mondo non è organizzato, ho sentito parlare alcuni loro dirigenti di appoggiarsi alla FIOM, altri addirittura dissero che la lotta della FIOM era l’ultima speranza.

Io ho guardato alla sua disorganizzazione in provincia di Firenze e ne ho vista tanta: nessuna forza politica può dormire sonni tranquilli se non ha un seguito in questa regione chiave.

Se una sinistra non è in Toscana, dove può essere?

Passando al punto d) potrei rispondere che è sulla stampa e in TV e non sarebbe solo una battuta.

Questa sinistra va in TV per due motivi.

1) La sinistra gli cede una piccola porzione dei suoi spazi perché è un alleato strategico, l’altra televisione lo fa perché si tratta di una realtà eccentrica. Lo spazio per le lotte, anche se riguardano la tutela dei diritti sono quasi sempre residuali.

2) ha innovato una parte del suo programma. C’è una cartina di tornasole che vale anche per il PD, penso ai temi dei diritti etici e laici. Questo è un terreno di alleanza tra le due forze e l’originalità e la modernità delle tematiche consente degli schieramenti del momento, soprattutto anti cattolici. Per me, si tratta di questioni non decisive!

Anche la questione della FIAT di Mirafiori, per me, conferma la regola: niente dibattito televisivo per loro e solo qualche apparizione mattiniera.

Siamo giunti al quinto punto che si può chiamare “LA RELAZIONE TRA LA SINISTRA E IL LAVORO”.

Il suo sostegno alla FIOM è fondamentale per i suoi futuri risultati politici mentre non credo che tale sindacato possa rompere il suo isolamento con un’alleanza con un soggetto così debole.

Se questa sinistra non conquista quei voti, chi potrebbe votarla?

Resta solo l’anti berlusconismo, qui però non farò oggi delle considerazioni dirette e di sintesi, trovate il mio pensiero in ogni articolo di proposta e critica politica.

Preferisco passare allo scritto di Berardi Bifo e commentarlo.

LO SCRITTO INIZIÒ DICENDO CHE IL GOVERNO BERLUSCONI ERA IN AGONIA E CHE ERA PROSSIMA LA SUA FINE.

Come sapete io ho considerata conclusa questa esperienza l’otto settembre 2009 quando ci fu il dibattito a Roma tra Casini, Fini e il Cordero di Montezemolo.

In apparenza non accadde nulla, per me invece quello simboleggiò tutto.

PER IL BIFO AVEVAMO AD OTTOBRE (forse anche oggi) UN GOVERNO DI B. AGONIZZANTE per me non si deve guardare troppo a lui e alle sue TV e invece va constatato il dominio di ogni burocrazia e di ogni centro di potere.

IL BIFO SOSTENNE CHE L’ITALIA HA VISSUTO 16 ANNI TERRIBILI E CHE PERÒ IL PEGGIO DOVEVA ANCORA VENIRE.

A livello economico inizieranno domani 2 MESI CRITICI che possono preoccupare, ma non troppo.

A livello politico invece avremo solo la solita propaganda per le amministrative a Napoli e Torino. Piccolezze e affari!

Subito dopo il Bifo fece questa considerazione: “L’UOMO CHE HA COSTRUITO IL SUO POTERE SULLA CORRUZIONE SISTEMATICA È ORA CIRCONDATO DA LUPI IL CUI APPETITO È INSAZIABILE. LO SBRANERANNO”.

Qui ci sono due errori.

In primis è sbagliata la preposizione articolata SULLA dove usare parole come DENTRO O ACCANTO.

La corruzione in Italia esiste da sempre ed è sempre stata più forte di lui.

Il secondo errore è più sostanziale e articolato: B. non è circondato da lupi, balla con i lupi e soprattutto non è sbranabile!

La forza del suo impero economico è tutta qui: è sempre stato in grado di resistere e contrattaccare agli attacchi di altri poteri forti, soprattutto quelli corporativi.

Devo aggiungere anche che non vedo servi sciocchi nel PDL, per me è una realtà politica matura e formidabile e lo dico con la prospettiva di cercare di batterla e ribatterla.

Per battere il tuo avversario, prima ammiralo!

Per il tema accessorio del meridionalismo, parto dalla critica al leghismo del Bifo.

Il secondo tema dello scritto è il LEGHISMO che viene coniugato con parole come RAZZISMO e ODIO.

E’ in corso uno scontro tutto politico in 2 o 3 provincie del sud del Padaname, da un lato ci sono le illusioni leghiste dall’altro i dalemiani: quelli che dove passano non cresce più l’erba della partecipazione.

Io non so per chi parteggiare, vedi gli illusi e i burocratici e passo oltre.

Se penso al rapporto tra questa sinistra e le 2 o 3 leghe vedo solo duelli a distanza siderale. Io so che esistono 100 Italie e che sono figlie di uno stato e di un’idea di nazione debole e indebolita negli anni.

Per Bifo il federalismo sarebbe impossibile, per me ne esistono tanti e bisogna vedere cosa si propone. In generale penso che tutti i federalismi abbiano la loro dose forte di negatività e di irrilevanza, ma qui bisogna guardare anche alle 100 Italie di prima. I nostri politici non sapranno farlo, figuriamoci l’elettore medio.

Per Bifo, il crollo del regime era imminente, credo pensasse ai vari voti di sfiducia che ci sono stati.

Le riflessioni successive non meritano approfondimenti di tipo politico, si può constatare a livello ideologico che la nostra sinistra (la peggiore del mondo) si crede ancora la migliore e la sentinella della libertà e della democrazia.

E’ rimasto Berlusconi e tutti i problemi di prima e con lui.

Questa sinistra, e non solo il Bifo, è convinta e scrive spesso che la Confindustria della Marcegaglia e di Montezemolo e Marchionne stia abbandonando questo governo che secondo la sinistra ha fatto tanto per consegnare ai ceti dominanti un’indifesa la società.

Le cose non stanno così!

Si deve partire dal fatto che Berlusconi rappresenta e non governa, mai! Non ora e nemmeno in passato: E’ il ministro della propaganda di se stesso.

La politica quotidiana è in mano a tutti quelli che sono in grado di prenderla e le grandi riforme restano un mix tra sogno e illusione!

Oggi parlo di sinistra, e devo constatare un’incapacità crescente di capire la realtà e di distinguere le cause generali e internazionali da quelle particolari e locali.

Questa carenza appartiene alla base della mancanza di alternative a Berlusconi: manca cultura politica, ovunque e non si intravedono mutamenti significativi.

All’interno di questo disastro c’è una questione chiave per la sinistra e si tratta della CANCELLAZIONE DEI DIRITTI DEL LAVORO.

Non ci si rende conto che si tratta di un processo mondiale e per questo nessuno riesce ad approntare strategie appropriate: i boicottaggi restano solo un momento di impegno sociale per lotte civili simili alla difesa delle balene.

Nessuno pensa a boicottare imprese che non garantiscono la tutela dei lavoratori!

E sia chiaro che tutti i potenti sanno di aver perduto una grossa fetta di competitività commerciale, ma per loro viene prima il potere!

Oltre metà articolo, il Bifo si chiede: “PERCHÉ ALLORA DOVREMMO PENSARE CHE DOPO BERLUSCONI SARÀ MEGLIO?

Non c’è un dopo B.: la politica italiana è ferma dal 1994 e vede correre veloci le realtà degli altri paesi. Noi siamo un carro al traino.

Nessuno conosce un’uscita dal tunnel della crisi e il discorso italiano è in parte diverso da quello di altri: noi non siamo vittime del liberalismo (lo statalismo è immenso), ma di tante vecchie illusioni e di una grande ignoranza generale.

Questa arricchisce le conclusioni dello scritto che ho vagliato e di tante piccole realtà politiche nel paese.

Non ha futuro la sinistra senza nome di Vendola, ma può fare qualche ultimo danno come ha fatto quando ha proposto di candidare la professoressa Bindi alla presidenza del consiglio!

Sarebbe bastato dire la Serracchiani per rientrare nel terreno del decente e dello sperabile, ma questo è troppo per persone che fanno politica da sempre e male.

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