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...è davvero un magna magna...

SUPER BERLUSCONI E IL GOVERNO CHE NEGA LA PIOGGIA NEI GIORNI DI FERRAGOSTO: DA QUI RIFLETTO SULL'ATTUALITA'!

16/08/2010

Di F. Allegri

In questi giorni il nostro sistema di disinformazione ha dato il meglio (il peggio) di se. La stampa di destra indaga sui mobili di un appartamentino a Montecarlo per capire se i soldi usciti dalla tasca destra di Fini erano congrui per entrare nelle casse del partito. Qualcuno vorrebbe accusarlo di aver frodato se stesso e il partito che a destra ci sono piccole minoranze che potrebbero credere e diffondere questa notizia. Questo fatto non mi sorprende, questo perché si segue la regola dei figli e dei figliastri e il principio di Churchill: ai nemici le leggi si applicano, per gli amici s'interpretano. Oggi non so dirvi  se da qui nascerà una destra anti berlusconiana, di sicuro sarebbe un parto tardivo e le piccole destre non troveranno molta linfa vitale!

Non ho mai parlato delle notizie politiche dei nostri  telegiornali, oggi lo farò in questa apertura puntualizzando che io appartengo a coloro che non vedono nei "panini"dei telegiornali conseguenze elettorali, ma casomai cerco la completezza delle notizie e lo spirito complessivo che esprime un telegiornale  nel trascorrere dei mesi. Questo influisce di più! Credo nell'intelligenza della gente e nel fatto che ogni voto dato in cabina elettorale abbia ragioni profonde, con minime eccezioni.

A proposito del titolo che ho fatto mi stupisce e diverte il modo in cui i nostri TG RAI danno le informazioni meteorologiche al loro interno: in estate non piove mai, e se accade "per sfortuna" l'esperto di turno ci rassicura che smetterà presto. Che disastro! Per contrappasso piove proprio alla vigilia di ferragosto e per 2 giorni di fila: avete notato in che modo ce l'hanno detto e ora è una fatica rassicurarci anche perché mentre il mezzo busto parla io guardo fuori della finestra ...... Qualcuno si meritava che diluviasse anche ieri, quello che non ha fatto la pioggia, l'ha fatto il vento e non parlo degli operatori turistici dei bagni lungo la spiaggia.

Questa premessa è anche il mio primo commento al solito post che ho ricevuto dal blog di Corrias, Gomez, Travaglio. Oggi parlerò di quello del 13 aprile 2010 e titolato: "La legge è uguale per gli altri" che fu anche pubblicato su Il Fatto Quotidiano.

Nel pezzo si parlava di uno dei tanti processi del premier definito nell'occasione “Un ometto in fuga”. Dal testo si capisce facilmente che siamo ai soliti rinvii visti mille volte. Quelli del giorno 12 erano particolari; lo scritto del Blog ci informava che in 2 paginette della presidenza del Consiglio si diceva che: "Mr. B. avrà da fare ininterrottamente, 24 ore su 24, sette giorni su sette, per i prossimi tre mesi e mezzo, fino al 21 luglio (dopo, i tribunali chiudono per ferie fino a metà settembre)."

Travaglio si scandalizzava, secondo lui in tempi normali, dinanzi a una lettera, il tribunale avrebbe disposto un’immediata perizia sul segretario della presidenza del Consiglio per valutare eventuali "patologie". Rabbia e ironia mischiate. Permettetemi di discutere le prime 3 parole di questo periodo, ovvero IN TEMPI NORMALI: mai questo paese ha vissuto tempi normali nei secoli passati, mai questo fu un paese normale, mai si celebrarono processi ai potenti. Negli anni 50 non si condannarono nemmeno i generali che persero più volte guerre grandi e piccole. E per favore lasciate state il segretario della presidenza del consiglio, qui si deve andare a cercare nelle fonti del nostro diritto e nei principi giuridici che guidano e organizzano le procedure processuali. Anche gli USA hanno i loro problemi processuali, vedremo negli anni a venire come finiranno i processi Pfizer e Massey: saranno due prove del 9 dell'eventuale nuova civiltà americana.

Nel proseguo lo scritto ci dice che tra un anno e mezzo, a Natale 2011, il processo andrà in PRESCRIZIONE. Ribadisco un doppio come sopra: sono i cavilli e non i principi che mostrano la vera natura di ogni sistema giuridico e io il nostro l'ho definito all'inizio dell'articolo parlando di questioni diversissime (il mio richiamo va alla frase di Churchill). Ecco per me non mi soffermerò sul legittimo impedimento o sui richiami all'articolo 3 della costituzione. Secondo voi l'articolo 1 dove si sostiene che l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro è in vigore? Anche dopo le leggi sul precariato dei Prodiani miglioristi?

Sono molte le leggi incostituzionali passate in questi 15 anni e i motivi sono  numerosi, ma due prevalgono sugli altri: QUESTA COSTITUZIONE NON E' IL CONTRATTO SOCIALE FRA LE ATTUALI FORZE POLITICHE NAZIONALI e tra il 1989 e il 2001 è cambiato il mondo: questa costituzione fu un accordo tra tutte le forze politiche nel 1948 e in modo quasi generale fino al 1992, dopo troppo meno e oggi le forze post costituzionali sono prevalenti. Il problema è che le forze post costituzionali non hanno forma omogenea e principi chiari, sono la materializzazione del tirare a campare, degli  inciuci, del sotto governo, non vogliono nulla di comune e condiviso: se guardano al cielo vedono Berlusconi, Bossi e dietro di loro, fino ad ieri anche Fini! Poca roba, cari lettori.

Nel finale dello scritto Travaglio paragonò i piccoli trucchi di un funzionario vagabondo all'impunità del potente plurinquisito per dimostrare le disparità di trattamento contemporanee tra un forte e un debole. Qui i casi sono due, da un lato Travaglio avrebbe il consueto bisogno di una lezione di storia del diritto italiano e di storia politica poi c'è da capire se lui riesce a misurare la vastità dei nostri problemi, in questi casi penso di no. Aggiungo che tutti gli elettori sanno delle inchieste e almeno in parte conoscono gli esiti, ma ora per aiutare Travaglio a capire il nostro disastro faccio una seconda parte supplementare e complementare a questo scritto.

Tale parte sarà dedicata all'impotenza politica  nel centro sinistra in questo quindicennio.

Non parlerò dell'impotenza che talvolta ha denunciato Travaglio, anche perché quella la considero un'illusione del coraggioso giornalista.

Anche il "CENTRO di potere" che ci guida ha una sua "impotenza": quella la trovate all'inizio nel titolo e nei primi paragrafi laddove constato che abbiamo il governo che non vuole che si dica che piove a ferragosto e si corruccia per il meteo di questi giorni. Dopo aver puntualizzato questo bisogna andare al cuore del rapporto tra il governo e i suoi milioni di elettori. L'impotenza della sinistra consiste nell'incapacità di percepire le frustrazioni di questo elettorato e di quello complessivo: Berlusconi c'è sempre riuscito e poi ha anche la capacità supplementare di formarlo e informarlo su alcune tematiche, soprattutto quelle distorcenti.

La gente non sapeva cosa fosse il "presidenzialismo", ma lo voleva e Silvio lo promise più volte, come se gli convenisse lo stare sulla graticola a portare tutto il peso del governo, sigh!

La gente vorrebbe l'abolizione dei vincoli edilizi di 60 anni fa, Berlusconi ha finto di farli, noi abbiamo Montespertoli come modello di verità! Ogni geometra sa che non conviene ampliare la casa (costa come farla nuova, paghi 4 compri 2). Tutto fermo sul fronte casa!

La gente voleva l'abolizione delle leggine e Calderoli ha fatto finta di bruciarle, soprattutto quelle che non c'erano.

La gente vorrebbe meno stato e più sussidio sopra o sotto il mercato e Berlusconi ha promesso il primo e finito i soldi dietro al secondo.

TROPPI ITALIANI VORREBBERO QUELLO CHE SOLO BERLUSCONI PUO' DARE ..... MA NON POSSONO!

Ecco il primo mistero del successo di Berlusconi.

Il secondo è in quello che offrono le nostre opposizioni nei ritagli di spazio o nei panini concessi dal potere.

Intanto non sanno e non capiscono che QUANDO UN OPPOSITORE parla su una rete di Berlusconi (qualunque cosa dica) parla a pro di Berlusconi! Ci vorranno altre 3 generazioni per capire questo concetto, noi siamo ancora al parlate male, ma parlate di Craxi. In tanti dovranno capire l'importanza del parlare dove visto come il chi parla davvero.

In secondo luogo esisterebbe una regola di comunicazione che dice di non citare mai l'avversario politico invece i nostri rappresentanti hanno sempre Berlusconi in bocca, Silvio qui, Silvio laggiù e ha fatto questo o ha fatto quello. La gente cerca identificazioni, non l'adeguamento al meno peggio. Berlusconi sa mettersi nei panni del cittadino frustrato e così conquista l'opinione pubblica e quella privata delle sue televisioni.

Perché dico queste cose oggi?

Non perché è ferragosto e mi leggono in pochi (ho ancora 200 lettori al giorno), ma perché con la separazione non consensule con Fini il giocattolo multifunzionale del PDL si rompe, perde parte del suo funzionamento.

Il partito dimezza la sua organizzazione e diviene troppo rarefatto in vaste zone del paese laddove Futuro e Libertà si dimostrerà un nucleo di ufficiali male armati e con pochi soldati, non pochissimi. Così diviso il PDL diviene 2 realtà più deboli.

L'ultima arma di Silvio è nell'immedesimazione nella gente mentre dall'altra parte nell'IDV si spera di creare una classe di onesti e virtuosi o nei vari partitelli comunisti ci si immagina un partito statalista di dirigenti pubblici e di sindacalisti in permesso retribuito. Gli avversari di Berlusconi vorrebbero un risultato doppio disponendo solo di una frazione delle risorse del loro avversario.

Del PD ho già parlato, non approfondisco oggi perché dovrei introdurre più variabili interconnesse.

Questa brutta Italia ha due strade: o si fa governare da chi s'immedesima negli impaludati o si trova il modo di importare cultura politica aggiornata dall'estero. Servono quantità immense e qualità sopraffine.  Non c'è e non ci sarà una terza via ampia e sicura.

E non dimenticate che se Berlusconi vinse nel 1994 e anche dopo è perché qualcuno sapeva poco del fare politica: allora come oggi, altro che macchine da guerra o accelerazioni "democratiche" alla Veltroni.

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