£ G R E P P I A I T A L I A £ ...è davvero un magna magna... |
Fiabe dal mondo della politica
La fifa di Cesaretto l’equilibrista del circo Italia
22/07/2010 di F. Allegri
C’era una volta un povero circo.
Era il Circo Italia, faceva un unico spettacolo quotidiano ed aveva una sola
star di grido: Cesaretto l’equilibrista.
Il piccolo cesare, calvo con il
reimpianto e avanti negli anni s’esibiva ogni giorno con la sua lunga asta
camminando su una corda tesa a pochi metri da terra.
Lui aveva avuto una
lunga carriera e molti successi, aveva i suoi fans e anche molti detrattori, tra
questi ultimi s’era diffusa (tanto tempo fa) una diceria ovvero che al prossimo
spettacolo sarebbe caduto.
Erano passati molti mesi e tutti attendevano
questo benedetto spettacolo, i detrattori ne discutevano nei bar e in
piazza.
“Vedrai, stasera cadrà” disse uno di loro. Un altro replicò: “Hai
visto come era incerto ieri! Ha avuto un gran traballone”.
Il farmacista del
paese che era sempre il meglio informato puntualizzò: “Ha una fifa enorme!”
I
detrattori trasecolarono per la sorpresa: “Come? Ma sei sicuro?”.
Lui
replicò: “Me l’ha confidato uno dei suoi inservienti giorni fa. Nessuno lo sa,
ma Cesaretto non ha coraggio. E’ un fifone. La nostra diceria lo distrugge piano
piano”.
Il farmacista aveva radunato una folla e proseguì: “Ha paura di
tutto, ha paura di guidare l’auto e non ha preso la patente; vuole sempre gente
intorno e non sa stare da solo. Forse ha anche paura del buio e della notte. Fa
il gradasso solo davanti a un folto pubblico e quando sale su quella maledetta
corda, ma prima e dopo nel suo camerino ….. in preda al terrore”.
Alla fine
assestò il colpo decisivo: “Non ha mai fatto un duello con altri
equilibristi!”
In realtà c’era stata qualche piccola esibizione, ma mai con i
campioni di grido: aveva contrastato solo piccoli artisti di provincia o sul
viale del tramonto. C’era stata solo la sfida con Achille l’equilibrista del
circo di Mosca, ma questa si era verificata tantissimi anni fa e al tempo lui
era un debuttante di talento.
Oggi Cesaretto era il re della corda tesa,
camminava sicuro con la sua asta mentre la folla e l’orchestra l’accompagnavano
con lo sguardo e inni trionfali. Bastava che fosse solo! Per motivi misteriosi
aveva respinto ogni sfida: la vista di un rivale avrebbe rinfocolato le sue
profonde paure!
Intanto anche sulle tribune c’erano i detrattori in attesa,
qualcuno applaudiva, ma il gesto era forzato e tradito dal nervosismo.
La
loro attesa si prolungava di un giorno ogni mattino: “Sarà domani!” diceva
qualcuno.
E quel domani venne. Cesaretto
s’era alzato presto, era più turbato del solito, tante domande giravano per la
sua testa: la crisi del circo, i suoi ingaggi, gli stipendi da pagare ad
orchestrali e pagliacci; la paura di sbagliare cresceva.
Tante ossessioni
giravano nella sua testa, i giornali non l’osannavano come un tempo e lui
avevano sempre odiato le critiche. Non aveva una donna e nemmeno un’amica, di
quelle vere intendo. Non aveva amici, talvolta aveva pagato dei
supporter…..
Con queste paure s’incammino verso il tendone, sentiva gioie e
applausi ed entrò.
Fu la sera della caduta. Era ……
“Mamma che giorno
era?” Chiese il bambino curioso.
“Non c’è data Giacomino, questo libro è
troppo vecchio” rispose la mamma.
Liberamente ispirato allo scritto di M.
Travaglio: “La fifa di Silvio” del 23 marzo 2010.
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Dieci canti per Doppio Meridione
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Meridione"
2 Lo chiamavano Bipolarismo
3 Il Partito Del Penultimo
Nome
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5 Il governo
dell'uomo più ricco del paese
6 L'economia in crisi di Doppio Meridione
7
Il discorso di Prometeo Diogene detto Il Solitario
8 Sul commercio del "sale
spezziato" a Doppio Meridione
9 Le capitali di Doppio Meridione
10 La tempesta nel bicchiere
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