£  G R E P P I A   I T A L I A  £

...è davvero un magna magna...

ANCORA SU TRAVAGLIO E IL PD: UN GRANDE GIORNALISTA O UN PARTITO DI MASSA.

12/08/2010

Di F. Allegri

Torno a scrivere un pezzo sul confronto/scontro tra Marco Travaglio e il Partito Democratico e oggi ho scelto lo scritto tratto dal blog di Corrias, Gomez, Travaglio del giorno 8 aprile 2010 e titolato: “Riforme, prove tecniche di suicidio”.

Credo che questo scritto abbia coinciso con il momento di massimo dissidio fra il giornalista e il partito. L’inizio dello scritto fa una prima critica dura: “LA SCORSA SETTIMANA SU IL FATTO QUOTIDIANO SCRIVEVO CHE LA SCONFITTA ALLE ELEZIONI REGIONALI RAPPRESENTAVA L'ULTIMA OPPORTUNITÀ PER IL PD. DA QUEL MOMENTO IN POI IL PARTITO DEMOCRATICO SI TROVAVA DI FRONTE A UN'ALTERNATIVA SECCA: O RINNOVARE PROFONDAMENTE LA PROPRIA CLASSE DIRIGENTE, O PERIRE. OGGI SAPPIAMO CHE IL PD HA SCELTO LA SECONDA OPZIONE”.

Partiamo dal rinnovamento della classe dirigente del PD. Bisogna constatare che l’attuale classe dirigente dei vari partiti che compongono il patto elettorale detto PD è nata e scaturita dal suo congresso/maratona! In teoria il PD si è rinnovato prima del voto; in pratica quella è l’unica classe dirigente del partito esistente. Di conseguenza, ritengo sbagliato l’inizio dello scritto, ma sono convinto che questa prima polemica frontale con il PD nasconda la vera causa del dissidio che troveremo leggendo al microscopio l’articolo, vedi punto 4. In questo spazio aggiungo che la grande caratteristica del PD è quella di mantenere il suo voto, la COMPATTEZZA: il risultato che conseguì Veltroni due anni fa costituisce il suo minimo, peggio non si può fare salvo disastri o scandali non prevedibili.

Il PD non si suicida, anzi la convivenza fra cattolici di sinistra ed ex comunisti prosegue e attenua le sue difficoltà: sono sorpreso, in parte favorevolmente perché io vorrei un partito democratico che concepisse la lotta politica come Ralph Nader.

Il secondo punto che toccò Travaglio (quello che lo scatenò) fu un PRESUNTO RAPPORTO DI COLLABORAZIONE TRA PD E BERLUSCONI sulle riforme istituzionali. Non riporto estratti, ma osservo che tale collaborazione c’è da anni ed ebbe un battesimo solenne nella bicamerale di D’Alema; d’altra parte piccoli e oscuri contatti con i miglioristi del PDS ci sono sempre stati.

In questi giorni io sapevo già dello scontro tra Fini e Berlusconi, per questo tale scritto mi lasciò perplesso. In una tavola rotonda con gente del PDL lo citai per sostenere che gli spazi per le riforme istituzionali in parlamento erano minimi e anche le critiche di Travaglio erano paure illusorie. L’unica cosa che vedevo realizzabile era la cedolare secca sugli affitti, ma oggi constato che proprio quella norma sarà il primo campo di battaglia.

Bisogna andare oltre al teatrino politico d’agosto, ieri Bossi parlava di palude e di voto subito oggi Alfano preferisce i pompieri ai piromani, domani non si può sapere. Verrà settembre, ma un punto certo l’anticipo e ipotizzo: non avremo un triennio di riforme istituzionali.

Travaglio dedica alle riflessioni sulle riforme istituzionali la parte centrale del suo scritto e offre un’analisi per punti. Al primo punto parla delle ragioni della costituzione “rigida” (ma con una falla per le leggi ad personam di un anno e mezzo, nota mia di Davigo e altri) ed elogia eccessivamente, a mio avviso, i padri costituenti. I nostri costituenti non erano dei giuristi meravigliosi (con le ovvie eccezioni) e la carta paga oggi il patto tra cattolici e comunisti che non può stare alla base di questa repubblica e delle successive. Questo è il cuore del problema ignorato da troppi.

Riporto la parte finale della prima osservazione perché la più condivisibile e meritevole di sviluppi: “OGGI PERÒ I RISULTATI DELLE ULTIME REGIONALI CI CONFERMANO CHE QUESTA CLASSE POLITICA È MOLTO POCO AMATA DAGLI ELETTORI. TRA ASTENSIONI, SCHEDE BIANCHE E NULLE, IL 45 PER CENTO DEGLI AVENTI DIRITTI AL VOTO HA DETTO CHIARAMENTE CHE COSA PENSA DELLE PROPRIE CLASSI DIRIGENTI. IN ITALIA DUNQUE C'È UN DIFETTO DI RAPPRESENTATIVITÀ. UN DIFETTO DI CUI, CHI SI DICE DEMOCRATICO, DOVREBBE TENERE CONTO”.

Da democratico approfondisco e affermo che la scarsa partecipazione al voto è un problema gonfiato e falso. Una parte consistente del calo è legata all’invecchiamento della popolazione, una parte minore si lega al fatto che i giovani iniziano a votare dopo i 18 anni se iniziano poi c’è il problema dell’anagrafe di tanta gente che emigra o cambia casa senza dirlo. Resta poco spazio per la disaffezione della politica e sinceramente non affiderei a queste persone il futuro dell’Italia. A mio avviso servirebbe solo un maggior impegno per i giovani, ma so che non ci sarà!

La seconda osservazione di Travaglio è più consistente, la riporto: “2) I PARLAMENTARI NON VENGONO ELETTI, MA NOMINATI DAI PARTITI. E PARTITI (COSÌ COME I SINDACATI) NON DEVONO RISPONDERE A NESSUNA REGOLA CHE NE GARANTISCA LA DEMOCRATICITÀ. DETTO IN ALTRE PAROLE: SI PUÒ DAVVERO PENSARE CHE QUATTRO O CINQUE SEGRETARI DECIDANO LEGGI FONDAMENTALI CHE VARRANNO PER DECENNI PER DECINE DI MILIONI DI PERSONE? IO CREDO DI NO. LE COSTITUZIONI POSSONO ESSERE CAMBIATE E SCRITTE SOLO DA CHI È REALMENTE SCELTO DAL POPOLO. SE NON È COSÌ NON SONO COSTITUZIONI, MA STATUTI, CIOÈ CONCESSIONI DA PARTE DEL MONARCA O DELL'OLIGARCHIA”.

La sostanza è condivisibile, ma c’è da chiarire che le candidature scaturiscono dalle mediazioni fra i vecchi partiti che si sono consorziati nel PD e nel PDL, due scatole magiche e niente più. La crisi attuale nel centro destra non colpisce il PDL, ma la vecchia Alleanza Nazionale dove, a sorpresa, il vecchio segretario non ha l’appoggio della vecchia maggioranza del gruppo dirigente.

Se guardiamo nelle 2 scatole e ritroviamo le vecchie realtà politiche qualche differenza si nota, non grande e allora vado al terzo punto. Qui Travaglio critica leggermente Napolitano, 4 mesi fa era una moda ora riscontro una diminuzione poi parla dei riformatori ….. si può andare al punto quattro che è corposo e non è un caso.

Il punto 4 è il NODO CENTRALE: si parla dei progetti del PDL ed è qui che Travaglio ammonisce il PD. Ecco i temi sui quali non fare accordi con il partito mediatico, io riporto lo scritto e commento dopo:

4) TRA LE TANTE MATERIE messe confusamente sul piatto SOLO DUE PUNTI PAIONO ESSERE IRRINUNCIABILI PER IL CENTRO-DESTRA. UNA SORTA DI SUPER LODO ALFANO che renda il premier INGIUDICABILE (magari ricorrendo alla reintroduzione DELL'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE PER TUTTI I PARLAMENTARI) E IL FEDERALISMO. Il primo punto però per berlusconi rappresenta un pericoloso boomerang. REINTRODURRE L'IMMUNITÀ SIGNIFICA DIRE ai cittadini del paese più corrotto d'Europa (uno stato in cui, secondo la banca mondiale, la corruzione costa ai contribuenti 50 miliardi l'anno) che la legge NON SARÀ PIÙ EGUALE PER TUTTI. È evidente che questa parola d'ordine (il PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA) in caso di REFERENDUM CONFERMATIVO è uno slogan formidabile dato in mano a chi si vuole opporre. È facile prevedere che anche la maggior parte degli astenuti in caso di una norma che istituisse per legge (COSTITUZIONALE) L'ESISTENZA DELLA CASTA accorrerebbe alle urne per bocciarla. BERLUSCONI LO SA E PER QUESTO ORA TENDE LA MANO AL PD. POSSIBILE CHE BERSANI E I SUOI NON LO CAPISCANO? Domanda retorica. Io infatti credo - purtroppo - che i sedicenti democratici lo comprendano benissimo. E che, sotto sotto (ma molti di loro lo hanno persino detto pubblicamente), sperino che almeno questa parte del progetto vada in porto. SUL FEDERALISMO, poi, bisogna ricordare che la lega è sì molto forte. MA A LIVELLO NAZIONALE RAPPRESENTA SOLO IL 12 PER CENTO DI CHI HA VOTATO. Un po' poco per pensare che possa decidere per tutti. Anche perché solo pochi ani fa il federalismo è stato bocciato proprio dagli elettori”.

Questa osservazione di Travaglio resta attuale, è certo che il governo Berlusconi cercherà di introdurre altri “lodo Alfano” nei prossimi mesi e questo si abbinerebbe al tirare a campare con le tasche vuote. Non viviamo tempi normali e le sorprese saranno all’ordine del giorno ogni mattino. Non ci annoieremo, se avremo la passione per certe politiche. Per il resto anche il PD è stato spesso un partito giustizialista favorevole alle leggi ad personas.

Il punto 5 introduce una questione interessante ovvero quella che per approvare leggi costituzionali occorreranno tempi lunghi, almeno 3 anni. Io aggiungo un’eventuale nuova legislatura avrebbe tempi più lunghi ……

Nel finale Travaglio si chiese cosa dovrebbe dunque fare l'opposizione? Egli propose di  partecipare alla fondazione dei comitati per la difesa della Costituzione, di non partecipare al processo di riforma in questo parlamento dei nominati e di chiedere una riforma elettorale che reintroduca le preferenze o il maggioritario secco di collegio.

Qui non mi associo, considero i comitati di difesa della costituzione confusi e archeologici, trovo eccessiva la delegittimazione di questo parlamento (ne abbiamo avuti di peggiori) e infine dico da 15 anni che le riforme elettorali non hanno virtù taumaturgiche e servono sempre per legittimare gli interessi delle forze al governo salvo errori sempre possibili.

L’analisi di Travaglio è nel complesso lucida, non lucidissima, ma le soluzioni non ci sono perché la questione del problema politico italiano resta affidata alla sua classe politica che è la stessa che Travaglio descrive e critica. Ad oggi mi sento di aggiungere che il PD non si estinguerà tanto presto e non mi pare una cosa auspicabile, nel complesso.

-----

› Per leggere l'archivio: 120 - 121 - 122 - 123 - 124 - 125 - 126 - 127 - 128 - 129 - 130 - 131 - 132 - 133 - 134 - 135 - 136 - 137 - 138  - 139 - 140 - 141 - 142 - 143

SOMMARIO DEGLI ULTIMI ARTICOLI:

143 - Per non dimenticarsi dell'Aquila: Travaglio contro le politiche del dopo terremoto in Abruzzo.

142 - "L'inciucio" che vorrebbe Travaglio

141 - Il PD che vorrebbe Debora Serracchiani e poi 2 parole sul federalismo fiscale!?

140 - De Reditu Suo - 2° libro - Il Belpaese perso nel suo labirinto di finzioni (di I. Nappini)

139 - La degenerazione di questa repubblica e il federalismo impossibile

138 - Torna la Serracchiani allora parliamo del PD di dopo domani

137 - De Reditu Suo - 2° libro - La civiltà italiana come ricostruirla (XII) (di I. Nappini)

136 - Il litigio più strano: Travaglio contro il Partito Democratico

135 - Sulle elezioni regionali e altre piccole cose

134 - De Reditu Suo - 2° libro - La civiltà italiana come ricostruirla (XI) (di I. Nappini)

133 - Tra Travaglio, D'Alema e Vendola alla ricerca di un politico

132 - De Reditu Suo  - 2° libro - La civiltà italiana come ricostruirla (X) (di I. Nappini)

131 - De Reditu Suo - 2° libro - La civiltà italiana come ricostruirla (IX) (di I. Nappini)

130 - De Reditu Suo - 2° libro - La civiltà italiana come ricostruirla (VIII) (di I. Nappini)

129 - Fiabe dal mondo della politica: La fifa di Cesaretto l'equilibrista del Circo Italia

128 - De Reditu Suo - 2° libro - La civiltà italiana come ricostruirla (VII) (di I. Nappini)

127 - La feccia che risale il pozzo (sull'omonimo video di M. Travaglio)

126 - EMPOLITICA ALLE FESTE DEMOCRATICHE: Acqua tra referendum e realtà

125 - La scuola tartassata: riflessioni a bocce ferme sull'ascensore bloccato!

124 - De Reditu Suo - 2° libro - La civiltà italiana come ricostruirla (VI) (di I. Nappini)

123 - De Reditu Suo - 2° libro - La civiltà italiana come ricostruirla (V) (di I. Nappini)

122 - De Reditu Suo - 2° libro - La civiltà italiana come ricostruirla (IV) (di I. Nappini)

121 - De Reditu Suo - 2° libro - La civiltà italiana come ricostruirla (III) (di I. Nappini)

120 - De Reditu Suo - 2° libro - La civiltà italiana come ricostruirla (II) (di I. Nappini)

› Per leggere la periodica Lettera di Ralph Nader clicca QUI

> PAGINA PRINCIPALE

> CRITICA LOCALE

> MONDO PICCINO

> PECUNIA POWER

> PENSIERIDEE

13.08.10 02.07