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...è davvero un magna magna...

De Reditu Suo – 2° libro

La civiltà italiana come ricostruirla (XII)

01/04/2010

Del Prof. I. Nappini

Il Belpaese è stanco, eppure proprio in questi anni si fa urgente la necessità di ripensare e costruire una comune civiltà per le diverse e disperse genti del Belpaese che vada oltre le inimicizie politiche, le roboanti dichiarazioni retoriche di un nazionalismo virtuale, le polemiche di campanile, gli egoismi sociali, le aspre differenze di ceto sociale e di prospettive.

Prima tutto era semplice, di fatto i partiti politici erano collegati con gli umori e le tensioni di tanta parte della popolazione italiana e in qualche modo collegavano l’elettorato con le tensioni e l’attività politica.

Oggi questo in tempi di Seconda Repubblica non è possibile sperare in tanta fortuna e di conseguenza deve formarsi dal basso una capacità di pensare, riflettere sul presente, proporre novità politiche che subentri al cadavere di forme logorate e morte di rapporto fra i partiti e la gran massa indistinta della popolazione.

Ormai i partiti devono poggiare solo sulla rappresentanza di poteri particolari o di interessi di gruppi organizzati o comunque riconoscibili perchè tutto l’apparato ideologico e pseudo-religioso del remoto passato è defunto o peggio è oggetto di una bizzarra venerazione nostalgica da parte di gruppi di esseri umani ristretti di numero.

Quindi venendo a mancare un collante ideologico che associava i grandi partiti del Novecento alle masse di umani che compongono la popolazione italiana e puntando essi sulla rappresentanza di interessi particolari è una necessità vitale per gli attuali partiti il dotarsi di un potente apparato che cura le pubbliche relazioni e la propaganda politica o in alternativa di aver a disposizione i denari per prendere a prestito esperti e servizi che ne curino l’immagine.

In altre parole dismessi i panni logori e malfatti del partito come creatore di visioni globali, di resurrezioni a nuova vita di tempi antichi e di fantasie rivoluzionarie IL PARTITO POLITICO DELLA SECONDA REPUBBLICA INCONTRA FINALMENTE IL DETTATO COSTITUZIONALE: ESSO È UN’ASSOCIAZIONE PRIVATA FATTA DA PRIVATI E NON UNA SORTA D’ISTITUZIONE O DI CHIESA PARALLELA A QUELLE ESISTENTI.

Quindi è necessario che si formi un tessuto di vita intellettuale, civile e sociale proprio oggi che la crisi mette a nudo il conto corrente del consumatore e punisce il cittadino con la disoccupazione e l’arrogante ostentazione delle ricchezze e del benessere dei nuovi ricchi e dei divi del piccolo e grande schermo.

I tempi esigono che l’individualismo culturalmente dominante si trasformi nella consapevolezza che non si può conservar se stessi con una condizione civile e politica così disgraziata, le genti del Belpaese devono pensar se stesse e creare quel minimo di civile dibattito e di organizzazione dal basso che trasformi i malumori popolari, i bisbigli, e le manifestazioni di rabbia in proposta politica sistematica, precisa, con qualche forma adeguata alle circostanze di rappresentanza collettiva.

Questa può essere la base civile e culturale a partire dalla quale può formarsi una nuova civiltà italiana.

IN SINTESI LE GENTI DEL BELPAESE DEVONO SAPER DIFENDERE SE STESSE ED ESSER CONSAPEVOLI DEI LORO DIRITTI E DOVERI E CREARE DA SÉ CON UN GRANDE SFORZO DI ANALISI, DIALOGO E SINTESI I VALORI E GLI IDEALI CHE INDIRIZZANO LE AZIONI DELLA VITA E IL SENSO DEL PROPRIO OPERARE E VIVERE SUL PIANETA AZZURRO.

Occorre che si formi un rapporto stretto fra le nuove forme di pensare, analizzare e descrivere la realtà che passano oggi attraverso internet e le nuove forme di mobilitazione civile e morale che si son formate in questo sedici anni di Seconda Repubblica.

OCCORRE PENSARE UNA GRANDE TENSIONE INTELLETTUALE E POLITICA CHE NON SI DÀ PER MEZZO DI VERTICI DAI QUALI CALA UN COMANDO O UNA LINEA POLITICA MA UN SISTEMA ORIZZONTALE DI DIVERSE REALTÀ CHE SONO IN CONTATTO FRA LORO E FORMANO UNA RETE.

La crescita, quindi, di tante realtà autonome, e possibilmente democratiche, che formano una rete di soggetti connessi in grado di mobilitarsi con, contro o senza i partiti politici può essere la base per ricostruire una civiltà nostra viva e libera.

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