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Nonostante la vita di allora fosse povera, gli anziani ricordano che tra i giovani c'era molta spensieratezza. Amicizia e solidarietà erano valori a cui si dava molta importanza. Rispetto ad oggi, il momento dell'ingresso nel mondo del lavoro iniziava molto presto. Fin dalla tenera età, i ragazzi aiutavano i genitori nei campi e nella cura degli animali, mentre le ragazze accudivano i fratellini più piccoli e rassettavano la casa. Il loro apporto alle necessità della famiglia, in alcuni periodi dell'anno era così fondamentale che si preferiva persino tenerli a casa da scuola. Tra i loro incarichi vi era quello di andare a prendere l'acqua nel pozzo presente nel cortile, curare gli animali al pascolo e raccogliere la legna. 
Era molto importante per le ragazze apprendere l'arte del ricamo e del cucito, sia per confezionarsi il corredo di nozze che per realizzare da sé gli abiti per la famiglia. 
Già a 12 - 13 anni le fanciulle venivano mandate a mondare e tagliare il riso nelle cascine della bassa novarese, mentre verso i 15 anni i ragazzi si guadagnavano il pane come apprendisti in laboratori artigianali oppure come operai nelle fabbriche di Borgomanero e, soprattutto, nel Biellese.
Nel tempo lasciato libero dal lavoro, tra le attività gradite dai ragazzi vi era quella della pesca nelle fontane e nei torrenti del paese; Allora le acque erano così limpide che si potevano trovare persino i gamberi di fiume (indicatori di purezza).
Altri passatempi dei più piccoli erano i giochi che si svolgevano nei cortili o per strada. I più ricorrenti erano la cavallina e la lippa pica .
Nei primi decenni del Novecento i bambini frequentavano soltanto fino alla terza elementare e nelle nostre zone si faceva scuola sia in centro paese che nelle frazioni più grandi. 
Dagli anni '30 in Fontaneto d’Agogna era presente il ciclo elementare completo fino alla quinta classe. Chi aveva possibilità economiche, ed erano veramente pochi, andava alle medie a Borgomanero. Pochi proseguivano fino alle superiori. Alcuni dopo la quinta elementare frequentavano un Corso di Avviamento Professionale che, a quei tempi, consentiva di svolgere un'attività impiegatizia. 
La domenica era il giorno di riposo per eccellenza; la giornata iniziava rigorosamente con la messa. Gli uomini, vestiti da festa, si radunavano in crocchi nella piazza antistante la Chiesa, prima dell'inizio delle funzioni. In chiesa gli uomini si sedevano a destra e le donne a sinistra.
Sul mezzogiorno si apprestavano a consumare i parchi desinari, che risultavano un po' più ricchi rispetto al resto della settimana.

I ragazzi, poi, si trovavano in piazza e andavano al ballo o, dopo la guerra, al cinema.
Nei cortili ci si radunava ad ascoltare i suonatori di fisarmonica, a cantare e a raccontare aneddoti divertenti.
Nelle osterie del paese gli uomini andavano a giocare a carte e, dopo l'avvento della televisione, a fine anni '50, a vedere i primi spettacoli televisivi in bianco e nero.
Alcuni luoghi di ritrovo per i giovani e gli uomini erano il sarto e il barbiere, là si aveva occasione di leggere i giornali ed ascoltare la radio. 

 

 



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