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APICOLTURA

 

L’apicoltura POLETTI di Cavaglietto è un’azienda a conduzione famigliare molto conosciuta ed apprezzata nel nostro territorio: visitandola abbiamo potuto seguire le fasi della moderna produzione del miele.

L' APICOLTURA

LE API
Nell'alveare le api sono quasi tutte femmine, ci sono solo pochi maschi che vengono chiamati fuchi e sono più grossi.
Inoltre c'è l'ape regina che è l'unica che depone le uova e non può pungere.
I fuchi non lavorano ma si accoppiano con la regina, dopodiché muoiono; la regina può deporre circa 3000 uova al giorno. Le api si sviluppano attraverso la metamorfosi: larva-pupa-insetto perfetto.
Quando l'ape regina è vecchia o malata le altre api ne allevano una nuova che sarà la più forte e ucciderà quella vecchia. 
La futura regina avrà un'alimentazione diversa dalle api operaie:pappa reale e miscela di miele.
Le api operaie svolgono tutti i lavori fondamentali per l'alveare: curano le api più piccole, raccolgono il polline e fanno la guardia all'alveare.In inverno vivono 2-3 mesi e in estate, per il raccolto, 22-23 giorni.
Il lavoro delle api veniva sfruttato già nell'antichità anche se in modo diverso da oggi.
Un tempo l'apicoltore raccoglieva il miele nei bugni villici (dei contenitori in vimini) e distruggeva l'alveare.
Oggi l'apicoltore mette del fumo nell'alveare con uno strumento specifico chiamato affumicatore (foto1); le api vengono stordite e, credendo che l'alveare stia bruciando, fuggono.
L'apicoltore prepara una nuova "casa" per le api: l'arnia, una cassetta di legno contenente dei telai. Sui telai l'apicoltore dispone fogli di cera prestampati nei quali le api possano costruire le celle che sono fatte di cera (foto 2a, 2b e 2c).
In un secondo momento queste arnie vengono chiuse con un coperchio di legno ma viene lasciato un buco aperto che verrà chiuso da una rete sottile che servirà per dare da mangiare alle api acqua e zucchero senza farle uscire dalle cassette.Sopra questi telai nei quali vengono deposte le uova si inseriscono telai più piccoli, i melari, dove le api "ritireranno" il miele in eccesso che verrà preso dall'apicoltore.

 

foto 1

foto 2a

foto 2b

foto 2c

 

LA LAVORAZIONE
Questi telai vengono presi dalle arnie solo quando sono coperti di miele e vengono scaldati per ammorbidire la cera che le api hanno messo per proteggere il miele. I telaini vengono messi nello smielatore (foto 3), una macchina che divide, il miele dalla cera. Poi il ricavato viene messo nella disopercolatrice (foto 4); qui avviene la decantazione, un periodo di 10 giorni in cui si separano i rimasugli di cera dal miele:la cera viene a galla perché è più leggera.
Dopo questo procedimento la cera viene pressata nel torchio; qui si ricava l'ultima parte di miele rimasto. Poi la cera viene bollita, quindi prende il nome di feccia. Sul fondo rimane la parte da scartare, invece la parte superiore è pura (è anche più chiara) ed è pronta per essere portata alla lavorazione.

 

foto 3

foto 4

 

PRODOTTI
Tra i prodotti dell’apicoltura il miele è il più venduto: le api fanno diversi tipi di mieli monoflorali come l'Acacia, il Castagno, il Tiglio, l' Eucalipto, il Tarassaco, il Ciliegio e il Rododendro. Esistono poi i mieli poliflorali come il Millefiori e la Mielata (metcalfa).

Il polline è l'elemento maschile del fiore che le api raccolgono per il loro nutrimento, formando delle palline; l'apicoltore con delle trappole ne sottrae una parte. Il polline viene usato nel campo dietetico e nutrizionale essendo ricchissimo di vitamine e amminoacidi (foto 5).

La pappa reale è prodotta dalle ghiandole ipofaringee delle giovani api, viene usato per scopi alimentari, cosmetici e terapeutici viste le sue proprietà ipercaloriche.
Il veleno viene raccolto tramite appositi vetrini per uso farmaceutico.

La propoli è una sostanza resinosa proveniente dalle gemme di pini, abeti, pioppi e arricchita dagli enzimi salivari delle api. Le sue proprietà antibiotiche e batteriche fa sì che venga utilizzata come medicina alternativa (antinfiammatorio, antibatterica, anestetizzante, cicatrizzante e disinfettante).

La cera, al pari del miele, è il prodotto più noto e usato dell' alveare fin dai tempi più antichi, è usata per la costruzione dei fogli cerei, per le candele, nell'industria meccanica come impermeabilizzante e protettivo nella fabbricazione delle vernici e in cosmetica (foto 6).

 


foto 5

foto 6

 

 



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