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Ingiurie, Offese

A chi te la fa, fagliela.

A chi vuol far del male, non gli manca mai occasione.

Alle volte col torto si fa l'uomo diritto.

Ricevere un torto, familiarmente vale patire ingiuria con danno, che poi fa l'uomo essere accorto.
Amico riconciliato e non vendicato, è bastone dopo (o dietro) l'uscio.
Cioè nascosto e che ti minaccia.
A volere fare un valente, convien fargli villania.
Dunque non torna conto far villanie.
Chi il suo can vuole ammazzare, qualche scusa sa pigliare.
Chi non vuole trattare con una persona o vuole offenderla, sa apporle qualche diffetto o colpa. E si dice anche:

Tosto si trova il bastone per dare al cane.

Chi non vuol briga con alcuno, offenda ognuno
Chi vuol essere solo, stracchi gli altri.
Chi la fa, se la dimentica; ma non chi la riceve
Si perdona, ma non si scorda.

Perciò

Chi offende, non dimentichi.
Si tenga in guardia dal canto suo contro a' nemici ch'egli s'è fatto. Al che il violento suole badare; e però si dice:
Chi offende, non perdona.
che fu il discorso dal Machiavelli posto in bocca allo scardassiere: perché s'è rubato e offeso assai, bisogna rubare e offendere dell'altro.
Chi offende scrive nella rena; chi è offeso, nel marmo.

Con la pelle del cane si sana la morditura.

Di chi mal fai, di lui non ti fidar mai.

Cioè di quello al quale hai fatto male, perché egli mai più te la perdona: ed era adagio di certi principi fraudolenti.
È più facile far le piaghe che sanarle.
Del corpo e più dell'anima.
Facciami ben, facciami mal, in cent'anni saremo egual.
Ha del Veneziano.
Frego non cancella partita.
D'offesa perdonata, ma non obliata.
La mano tira, e il diavol porta
I colpi non si danno a patti.

<<Al secondo colpo mi cadde morto di mano, qual non fu mai mia intenzione, ma siccome si dice , li colpi non si danno a patti, ecc.>> (BENVENUTO CELLINI, Vita.)

Mal per chi le dà, peggio per chi le riceve.

Non c'è tizzone che non abbia il suo fumo.

Non bisogna offendere né provocare alcuno.
Non si può mordere il cane senza esserne rimorsi.

Odio ricominciato, è peggio che prima.

Quando si va per dare, bisogna portar due sacchi.

Uno per dare, l'altro per ricevere: dare nel significato di picchiare, menar le mani, percuotere.
Vendetta di cent'anni ha ancora i lattaioli.

 

 
   
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