Errore, Fallacia dei disegni, Insufficienza dei propositi
A far dei castelli in aria tutti siam buoni.
Alle volte si crede trovare il sole d'agosto e si trova la luna di marzo.
C'insegna a non disporre d'alcuna cosa prima che ella non sia in nostro potere. (Prov. Lomb.)
Altro è correre, altro è arrivare.
Altro è tendere, altro è pigliare
È un di più tender bene, se la rete non tiene.
A tutti i poeti manca un verso.
Chi cammina inciampa
E' cade anche un cavallo che ha quattro gambe.
Chi conta sul futuro sovente s'inganna
Buon cane non trova buon orso (o non trova lepri).
Chi erra nell'elezione, erra nel servigio.
Elezione è qui lo scegliere la cosa da fare (è l'oraziano lecta potenter, ecc.) chi non l'abbia scelta con sicurezza di se medesimo, riesce poi male nel servigio, che toscanamente vale opera o fatto qualunque.
Chi fa, falla; e chi non fa, sfarfalla
Chi non fa, non falla; e fallando s'impara.
Errando discitur: e proverbialmente, di cosa che si voglia fare a ogni modo:
O guasto, o fatto.
Chi fa i conti avanti l'oste, gli convien farli due volte.
Chi favella, erra.
Chi ne fa, ne fa di tutte.
Cioè delle buone e delle cattive
Chi ne ferra, ne inchioda.
Oppure
Chi non conta, non erra
Ogni cattivo conto si può rifare.
Chi non fa mai nulla, di nulla si confessa.
Chi sbaglia il primo cerchiello, li sbaglia tutti.
Dalla mano alla bocca spesso si perde la zuppa
Tra la bocca e il boccone mille cose accadono.
Come disse il Petrarca:
Tra la spiga e la man qual muro è messo!
Error non è frodo.
Il giudizio viene tre giorni dopo la morte
Si vede il fine della nostra vita, ma non della nostra pazzia.
Il giusto cade sette volte al giorno.
Il primo fallo ha nome miseria; il secondo ha nome mattia.
I pensieri vanno falliti.
I sogni non son veri, e i disegni non riescono
Non bisogna fidarsi nei sogni
I sogni son sogni.
L'acciaio si rompe, e il ferro si piega.
L'albero pecca e i rami si seccano.
L'uomo propone e Dio dispone.
Muore più uomini pregni che donne gravide.
In forma toscana si trova registrato tra i Proverbi Còrsi del Tommaséo, che nota: Pregni di desiderii vani, di concetti immaturi, di ambiziosi disegni: gravidanze incomode.
Nessuno è più che uomo.
Niuna persona senza difetti, niun peccato senza rimorso
Solo Dio senza difetti.
Non c'è uomo che non erri,
né cavallo che non sferri.
Non è buon bifolco che faccia sempre diritto il solco.
Non ruinan le case fatte in carta, ma murate in terra sì.
Le cose poste in disegno non sempre riescono benché ne' modelli appariscano riuscibili.
Non sempre sta il giudice a banco.
Non si sta sempre in proposito.
Non tutte vanno a un modo
Le non si foran tutte diritte.
Non v'è uovo che non guazzi.
Non si trova niuno senza vizio o mancamento.
Ogni buon cotto a mezzo torna.
Dicesi quando l'assegnamento fatto di alcuna cosa riesce meno di quel che uno credeva; come i decotti a regola d'arte devono tornare la metà di quel che si è messo.
Ogni secchia non attinge acqua.
Più si ha cura d'una cosa, più presto si perde
Pecore contate, il lupo se le mangia--o
Pecore conte, lupo le mangia
Il lupo non guarda che le pecore sieno conte.
Sbaglia il prete all'altare (e il contadino all'aratro).
Sul più bello dell'uccellare muore la civetta.
Tal bue crede andare a pascere, che poi ara.
Tanto è darci vicin che non ci còrre.
Tutte le ciambelle non riescon col buco
Tutte le palle non riescon tonde
Tutte le botte non van giulive.
Tirare i colpi a filo ognor non lice. (Orlando Innamorato.)
Una ne pensa il cuoco, una il goloso--ovvero
Una ne pensa il ghiotto, un'altra il tavernaio (o l'oste)
Sette cose pensa l'asino e otto l'asinaio.
Ma dinotano più specialmente, che chi ha le mani in pasta fa a suo modo, e gli altri restano a denti secchi.
Un sacco di disegni verdi non tornano una libbra secchi.