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Felicità, Infelicità, Bene

A gran speranza il misero non cede.

Al miser uom non giova andar lontano,
che la sciagura sempre gli tien mano.

A maggior felicità minor fede

Di gran prosperità, poca sicurtà

Prosperità umana, sospetta e vana.

Ben tardi venuto, per niente è tenuto.
Ma più ragionevolmente:

È meglio tardi che mai

È meglio una volta che mai.

Applicando molto spesso questi due al correggersi, al rinsavire.-Montaigne però dice alquanto sguaiatamente (come gli avviene assai spesso) che non si cura d'imparare a vivere quando per essere inoltrato negli anni non è più in tempo di trarne profitto; e aggiunge: <<Il vault quasi mieulx jamais, que si tard, devenir honneste homme et bien entendu à vivre, lorsq'on n'a plus de vie. Moy, qui m'en vois, resignerois facilement à quelqu'un qui veinst, ce que j'apprends de prudence pour le commerce du monde: moustarde aprez disner.>>

Chi portasse al mercato i suoi guai, ognuno ripiglierebbe i suoi.

E meglio essere invidiati che compatiti.

Felice non è chi d'esser non sa.

Gramezza fa dir mattezza.

Il bel tempo non vien mai a noia

Il maggio non dura mai sette mesi

Ogni cosa si sa comperare, eccetto che il buon tempo.

Perchè non ci viene a noia. si comporta male: la felicità è un peso, se l'uomo creda essergli debita; e quando egli si figura quella essere il suo stato naturale, non intende più nulla di nulla, e diviene anche malvagio. Laonde si dice che:

Chi ben siede, mal pensa.
ed ampliando crudelmente lo stesso concetto alla universalità degli uomini, la tirannia ebbe questo adagio:

Chi vuol ben dal popolo, lo tenga scusso.

Il buon tempo fa scavezzare il collo.
Le troppe prosperità fanno gli uomini insolenti, e poi gli mandano in rovina

Quando la va troppo ben, la superbia salta in piè.

Il male non vien mai tanto tardi, che non sia troppo presto.
Non vien sì tardi il mal che non sia presto.
Il troppo grasso fa l'occhio cieco.

La bonaccia, burrasca minaccia.

La prim'acqua è quella che bagna.

I primi dolori, le prime infelicità, i primi tradimenti sono quelli che potentemente ci affliggono.
La vita dell'uomo dipende da tre ben: intender ben, voler ben, e far ben.

Le avversità non adulano nessuno.

Nella felicità gli altari non fumano.

E peggio:

Chi chiama Dio, non è contento; e chi chiama il diavolo, è disperato.

E chi può essere mai contento? E, all'infuori dello stolto, chi è disperato mai?

Nella felicità ragione, nell'infelicità pazienza.

Nessuno sa il sabato, se non chi lo digiuna.

Non sa che cosa sia il male, chi non ha provato il bene

Chi ha provato il male, gusta meglio il bene.
Non si conosce il bene, se non quando s'è perso
L'asino non conosce la coda, se non quando non l'ha più.
Non si sta mai tanto bene che non si possa star meglio, né tanto male che non si possa star peggio.

Non v'è maggior nemico della troppa prosperità.

Non viene mai estate senza mosche.

Ognuno ha in casa sua il morto da piangere.

Cioè i suoi mali, i suoi rammarichi.
Ognuno sa sé e Dio sa tutti.

Tristo è quell'uccello che ha bisogno dell'altrui penne per volare.

Infelice che abbisogni dell'aiuto d'altri per liberarsi dal male o per cercar fortuna.
Tristo è quell'uccello che nasce in cattiva valle.

Un buon giorno vale un cattivo mese

Chi ha un giorno di bene, non può dire d'essere stato male tutto l'anno.
Per un buon giorno non stimo un mal mese.
Un'ora di contento sconta cent'anni di tormento.

Un piccol nuvolo guasta un bel sereno.

Bene lontano è meglio di male vicino.

Il ben d'un anno va via in una bestemmia.

Col nome di bene il consenso dell'umanità, che si trasmette per la parola, intende due cose che di necessità vanno insieme unite, il bene oprare ed il godere: non chiama godere se non quello che produce pieno, interiore appagamento; e dove non sia la coscienza di ben fare, dice non essere contentezza in alcuni dei Proverbi che hanno il bene per soggetto, la prima idea è più chiaramente espressa, e negli altri la seconda: taluni ve ne ha dove non sapresti ben distinguerle. Qui vale il primo significato, ed il proverbio dinota che un solo fallo basta a cancellare molte buone opere.
Il bene è bene per tutti
Il bene fa bene a tutti.

S'intende egualmente delle buone opere e della buona ventura: così negli altri che seguono.

Il bene è sempre bene, il male è sempre male.

Il bene bisogna cercarlo, e il male aspettarlo.

Il bene non è mai troppo.

Il bene non fu mai male, e il male non fu mai bene.

Il bene non fu mai tardi.

Il bene trova il bene.

Il bene va preso quando si può avere (ovvero quando Iddio lo manda).

Qui l'idea della felicità o del benessere materiale sta come sola al primo aspetto. Ma v'è compresa anche un'idea morale, talché può stare con gli altri.

 

 
   
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