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False apparenze

Alle volte con gli occhi aperti si fan dei sogni.

Altre cose in presenza, altre in apparenza.

Bella vigna, poca uva.

Chi dipinge il fiore, non gli dà l'odore.

Chi ha contenti gli occhi, non si sa quel che il cor faccia.

Chi ride sempre, non vi si legge dentro, e questo è abito di simulazione; ma può anch'essere buono studio a nascondere i propri guai sotto la faccia serena, ch'è un affogarli quanto si può, e verso gli altri una cortesia
Quando si ride senza essere contenti è un riso che non passa i denti
A chi troppo ride gli duole il cuore.
Dal falso bene viene il vero male.

Danari di poveri e arme di poltroni si veggono spesso.

Guardati dalla donna di festa e dalla bandita di grazia.

Bandita, nel Senese è pascolo riservato; bandita di grazia è un pascolo troppo lussureggiante, un'apparenza ingannevole come la donna vestita a festa.
Il desiderio fa parer bello quel che è brutto.

Il diavolo non è brutto quanto si dipinge.

Il drappo corregge il dorso, e la carne concia l'osso.

Il fatto de' cavalli non istà nella groppina

Mal si giudica il cavallo dalla sella.
Il miracolo non fa il santo.

In guaina d'oro, coltello di piombo.

D'un fiacco nobilmente armato, d'un magnifico sputasentenze nel quale sia poca virtù, di belle parole che non abbiano gran sugo.
I santi non mangiano
Gli angioli non pisciano.

Quest'ultimo dicono le mamme dei bambini che dalle visitanti per vezzo sogliono chiamarsi angiolini; ma tutti due stanno a significare che l'uomo vivo non è sicuro mai d'essere come santo o come angiolo.

Non creda donna Berta o ser Martino,
Per veder l'un furar, l'altro offerère,
Vedergli dentro al giudicio divino;
Chè quel può surgere, e quel può cadere.
(DANTE).
L'abito non fa il monaco
La croce non fa il cavaliere

La veste non fa il dottore

La barba non fa il filosofo.

La castagna di fuori è bella e dentro ha la magagna.

La fame e il suono fan le cose maggiori di quel che sono.

L'apparenza inganna.

La virtù sta di casa dove meno si crede.

L'uomo si giudica male alla cera.

Non è tutt'oro quel che riluce.

Non ogni verde fa fiore, non ogni fiore fa frutto.

Non sempre fugge chi volta le spalle.

Ogni lucciola non è fuoco.

Ognun c'ha gran coltello non è boia.

Ognun vede il mantello, nessun vede il budello.

Parere e non essere, è come filare e non tessere.

Quel che si vede non è di fede.

Riso di signore, sereno d'inverno, cappello di matto, e trotto di mula vecchia, fanno una primiera di pochi punti.

Rossore, non è sempre colpa.

L'ingenuo arrossisce di cosa indegna di lui, o si mostri a lui di fuori o se la senta brulicare in fondo all'animo non volente.
Se il lupo sapesse come sta la pecora, guai a lei.
Quante povere donnucce non avranno avuto in cuore questo proverbio! e buon per loro, se riuscirono a che il lupo non se ne accorgesse.
Se la capra si denegasse, le corna la manifesterebbero.

Se la pillola avesse buon sapore, dorata non sarebbe per di fuore.

Tal pare Orlando, che poi è una pecora.

Tutti i fiori non sanno di buono.

Tutto il bianco non è farina.

Tutto il rosso non è buono, e tutto il giallo non è cattivo

Tutto il rosso non son ciliege.
Tutto quel che ciondola, non cade.

Un fucile scarico fa paura a due.

Vesti un ciocco, pare un fiocco

Vesti un legno, pare un regno.

 

 
   
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