Compagnia, buona e cattiva
A chi usa collo zoppo, gli se n'appicca
Chi pratica lo zoppo impara a zoppicare
Chi vive tra lupi, impara a urlare
Chi va a letto co' cani, si leva colle pulci
Chi tocca la pece, s'imbratta
Chi si frega al ferro, gli s'appicca la ruggine
Chi s'impaccia (o chi cucina) colle frasche, la minestra sa di fumo.
Frasca, fraschetta è propriamente la donna vana, la civettòla. Ma nel proverbio s'intende anche dell'uomo sconclusionato o del mettimale e dell'imbroglione.
Anco gli apostoli ebbero un Giuda.
Quando a un negozio qualunque molti debbono partecipare, è raro che tutti stieno saldi nel proposito o che mantengano il segreto.
Buona compagnia, mezza la via
Prima cerca il compagno e poi la strada
Nella buona compagnia non ci sta malinconia.
Cane non mangia cane
Corvi con corvi non si cavano gli occhi.
Chi accarezza la mula, buscherà de' calci.
Chi s'accosta allo stizzolo, al capriccioso, al malefico, si può aspettare di non passarla liscia, e prima o poi di toccarne.
Chi disse star con altri, disse star sempre in guai.
Ma che può l'uomo star sempre solo? e se con gli altri non sa vivere, la metà delle volte è colpa sua, e l'altra metà se la dividono i compagni.
Chi ha compagnia ha signoria
Chi ha compagnia ha padrone.
Chi ha il lupo per compare, porti il cane sotto il mantello
Chi ha la volpe per comare, porti la rete a cintola.
Chi loda San Pietro, non biasima San Paolo.
Chi meglio ci cuoce, peggio ci manuca.
Quegli che sono più accosti a noi, ci sono peggiori nemici: quelli che da principio sono con noi vengono infine a farci male.
Chi molto pratica, molto impara
Chi pratica impara, e guadagna sempre.
Chi sta con fanciulli s'imbratta la camicia.
E' vi sono uomini fanciulli; e quel che è peggio fanciulli che non vanno a scuola.
Chi va al mulino, s'infarina
Chi fugge la mola, scansa la farina.
Chi schiva le male pratiche, scansa le macchie del vizio.
Compagnia d'uno, compagnia di niuno; compagnia di due, compagnia di Dio; compagnia di tre, compagnia di re; compagnia di quattro, compagnia da matti
Due bene, tre meglio, quattro male, e cinque peggio.
Compagno non toglie parte.
Il pigliare un compagno ne' negozi o traffici non scema l'utile. (SERDONATI).
Con un solo bue non si può far buon solco
Uno da sé non può far nulla
Con la sola farina non si fa pane
Assai mane fan presto il pane.
Può essere l'epigrafe della divisione del lavoro e dell'associazione nel medesimo.
Doglia comunicata è subito scemata.
Da' del tuo al diavolo, e levatelo di torno.
Di casa la gatta il topo non esce a corpo pieno.
Dimmi chi pratichi, e ti dirò chi sei.
<<Dis-moi qui tu hantes, je te dirai qui tu es>>.
Dio fa gli schiocchi, e loro s'accompagnano.
Dov'è popolo è confusione.
Popolo, compagnia molta; ma può valere anche nel politico.
Dove molti galli cantano non si fa mai giorno.
Dove son molti, son degli stolti.
Due piedi non istanno bene in una calza.
Duro con duro non fa buon muro.
Due volontà ostinate non possono mai convenire insieme né far cosa buona. (SERDONATI).
Gli storni son magri perché vanno a stormi.
Dicesi quando essendo molti a fare un medesimo mestiere, tutti fanno poco guadagno.
I Giudei non istanno bene co' Samaritani.
E proverbialmente mescolare gli Ebrei co' Samaritani; di uomini e cose molto disuguali e repugnanti tra loro.
Il buono fa camera col buono.
Il cane in chiesa fu sempre il mal venuto.
Il carbone o scotta o tinge.
Il ladro sta bene col malandrino.
Perché i ladri stan ben col malandrino.
In chiesa co' santi, e all'osteria co' ghiottoni.
I troppi cuochi guastano la cucina (o la minestra)
Due non accesero mai lume.
La buona compagnia è mezzo pane
Accompàgnati con chi è meglio di te, e fagli le spese.
La camicia che non vuole star teco e tu stracciala.
La mala compagnia fa cattivo sangue.
La mala vicina dà l'ago senza il filo.
Le cattive compagnie conducono l'uomo alla forca.
L'ospite e il pesce in tre giorni puzza.
Meglio soli che male accompagnati.
Meno siamo a tavola, e più si mangia.
Non ti far capo della compagnia,
perché è il capo che paga l'osteria.
La responsabilità verso la compagnia e verso i terzi cade tutta su di lui.
Ogni difforme trova il suo conforme.
Ogni simile appetisce il suo simile.
Per un peccatore perisce una nave.
Poca brigata, vita beata.
Quando i furbi vanno in processione, il diavolo porta la croce.
Saluti di sbirri giustificano la persona.
Simili con simili, e impàcciati co' tuoi.
Soli non si starebbe bene nemmeno in Paradiso.
Tal guaina, tal coltello.
Cioè simile con simile; e si prende in cattiva parte.
Tanto è ladro chi ruba che chi tiene il sacco
Anche chi tiene il piede aiuta a scorticare
Tanto è tenere che scorticare.
Tra 'l cuoco e il canavaccio non è mai nimicizia.
Tre fili fanno uno spago.
Vis unita fortior.
Tre furfanti fanno una forca.
Trista a quella pecora che ritorna al branco.
Una pecora infetta n' ammorba una setta
Una pecora marcia (o rognosa) ne guasta un branco
Una pera fradicia ne guasta un monte.
Uvaque conspectá livorent ducit ab uvâ.
Come avviene in questi anni.
Uno e nessuno è tutt'uno. |