Testimonianza - Ascensione

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Testimonianza

Ministri Ordinati > Diacono Giuseppe

Mi chiamo Giuseppe Bruno, ho 59 anni, sono sposato e non ho figli. Insegno Economia Aziendale presso l'ISIT Gramsci-Keynes di Prato, sono diacono dal 9 aprile 2011 e da allora esercito il mio ministero presso la parrocchia dell’Ascensione al Pino di Prato.

Da giovane non frequentavo la chiesa che anzi giudicavo moltissimo. Ogni tanto mi chiedevo "chi sono io?", "di dove vengo?", "dove vado?", "che senso ha la mia vita?", ma subito scacciavo da me quelle domande. Mi limitavo a vivere cercando il senso di tutto nella mia costruzione personale (affetti, stima, diventare qualcuno).
Tutto ciò finché, mentre frequentavo l'università, non presi un esaurimento che mi atterrò. Riaffiorarono prepotentemente le domande di cui sopra e cercai la risposta. Un sacerdote (Padre Giancarlo) mi fece trovare  Gesù Cristo e tramite Lui la risposta a tutte le mie domande ed il senso profondo della mia esistenza.
Questo incontro ha cambiato la mia vita, a 20 anni sono rientrato nella Chiesa e da allora faccio parte del Cammino Neocatecumenale, però amo la Chiesa Cattolica e tutti i suoi movimenti, che sono una vera ricchezza donata dallo Spirito Santo all’uomo.
Il mio più grande dispiacere è invece vedere come nella Chiesa, fra i vari gruppi e verso i vari gruppi, nascono rivalità ed incomprensioni che portano ad  evidenziare più i difetti dell’altro che i pregi: forse perché non conosciamo abbastanza le realtà dell’altro (“conoscere per amare”).

Io ho completato tutto il Cammino neocatecumenale, tutto il cammino delle 10 parole, gli insegnamenti del rinnovamento nello spirito, mia moglie ha partecipato al movimento dei  focolari, ho avuto amici di Comunione e Liberazione e POSSO DIRE CHE DIO FA COSE BELLE E GRANDI in tutti ed attraverso tutti coloro che Lo amano.

All’inizio dell’esperienza delle 10 Parole tornò dentro di me una voce forte che avevo già sentito nel 2002 (momento in cui ricevetti il lettorato) che mi chiamava verso il Diaconato e che allora avevo soffocato in me non considerandomi all’altezza di offrire un buon servizio, dati i miei problemi di salute. Questa volta mi recai da Don Alessandro Magherini e gli chiesi di aiutarmi a discernere. Ho iniziato così un percorso di direzione spirituale durato 2 anni (cioè tutto l’itinerario delle 10 Parole).  Alla fine Don Alessandro mi disse di iscrivermi alla scuola di teologia e che, per lui, potevo fare la domanda di ammissione al cammino diaconale. Non so come ho fatto, MA IL SIGNORE HA FATTO MIRACOLI: tre anni in cui mi sono speso (insieme a Nicla) per aiutare mia madre inferma per il Parkinson, lavorando, frequentando con fedeltà  il cammino neocatecumenale, ho evangelizzato come catechista del cammino, frequentato il corso di Teologia, studiando fino alle 2 di notte e diplomandomi dopo 3 anni con 60/60mi.

Ma l’opera più grande il Signore l’ha fatta dopo tutto questo,  nel momento in cui la mia domanda di ammissione al diaconato (supportata da un punto di vista pastorale da Don Paolo Baldanzi e da un punto di vista spirituale da Don Alessandro) fu respinta. Questo diede un duro colpo al mio orgoglio e mi costrinse ad entrare nell’obbedienza e aiutò a entrare nell’umiltà. Accettai il responso come Parola di Dio per me, senza ribellarmi e chiedere spiegazioni. Chiesi solo a Don Alessandro se dopo questo diniego lui avesse cambiato idea sul mio diaconato. Lui mi disse che l’unico dubbio che aveva avuto in passato era sul fatto che non ce la facessi per la mia salute, ma che pensava ancora che avessi la chiamata al diaconato e così anche Don Paolo. Dopo due anni infatti la stessa domanda fu accolta, e dopo un cammino di discernimento di alcuni anni, guidato dalla chiesa sono stato ammesso a ricevere il ministero che da allora esercito in grande obbedienza a Don Paolo ed in comunione  con lui presso la sua parrocchia. Nell’esercizio del mio ministero è preziosa la comunione e l’aiuto che mi fornisce in tutti i modi mia moglie Nicla, altrimenti molte cose non le avrei potute fare. Devo dire che gli impegni sono tanti e spesso mi rendo conto della mia pochezza ed impossibilità a servire in tutti i luoghi in cui mi sento chiamato. Spesso i miei buoni propositi rimangono solo propositi e non trovano realizzazione per mancanza di tempo o di forze. Un mio grande errore è farmi portare dall’entusiasmo dichiarando intenti che poi non riesco a mantenere. Rischio così  di deludere le persone e perdere credibilità: sto chiedendo a Dio di aiutarmi a  correggermi (non a desiderare di meno, ma ad esternare di meno agli altri).

Comunque ciò che si riceve è molto di più di quanto si dà e da quando sono diacono dentro di me sento una grande pace e pienezza che mi aiutano a essere in comunione con la mia storia e con gli altri.

IL SIGNORE MI HA FATTO UN GRANDE REGALO A SERVIRLO COME DIACONO E DI QUESTO NON FINIRO’ MAI DI RINGRAZIARLO!

 
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