L'assunta - Ascensione

L' A S S U N T A

Maria più non sopporta l'esilio della terra
ed il suo labbro puro d'un tratto si disserra
e un gemito o sospiro fa volgere Giovanni
che tien del Figlio il posto ormai da tanti anni.

Madre cos'hai? Perche sospiri o gemi?  Sei pallida.
Allora tu stai male e me lo vuoi celare.

No, Giovanni, credilo, non é che io stia male:
in me a un tale giubilo che mai ho avuto uguale.
Sospiro per il Figlio che bramo rivedere.
e sento la sua voce parlarmi in fondo al cuore.

É una voce calma
che con dolcezza unica "vieni" - mi dice - "o mamma".

E mentre questo mormora impallidisce e trema
e aiutata dall'Apostolo sul letto si sistema.

Non piangere Giovanni. Perché mi dai dolore?
Solo vedere il Figlio, desidera il mio cuore:
é giunta l'ora mia.
Son già rapiti in cielo gli occhi di Maria.

L'amore ch'Ella prova pel Figlio suo diletto
é pari al desiderio di stringerlo al suo petto.
Tanto potente amore che non regge il suo cuore
e l'anima a Dio cara dal corpo si separa
ed il suo capo fulgido ricade sul guancial.

L'Apostolo Giovanni piange e si lamenta,
e veglia, veglia, veglia, ma infine si addormenta.
Passan le ore, ma a un tratto,
una gran luce empie tutta la stanza
e canti celestiali s'odono e d'esultanza.

Gli angeli dal cielo discendono quaggiù
circondan con amore la Madre di Gesù.
Sollevano quel corpo coperto con un velo:
circonfusa di luce Maria assunta in cielo.

Seduto accanto al letto sussulta all'improvviso
svegliandosi l'Apostolo e al cielo volge il viso.
Unico testimonio di questo grande evento
quel che vede lo libera da ogni suo sgomento.

Vede Maria investita dal sole che ora sorge
e come il Figlio suo al momento che risorge
si drizza pien di vita e, non più aiutata, sale
e il corpo suo che splende fa impallidire il sole.

Gli occhi di Lei son fissi sul Figlio, suo Signore,
che dal ciel ratto s'avanza, con infinito amore.
Gesù apre le braccia per noi distese in croce
e mentre dice forte con ben commossa voce:
"Ecco, mamma, per sempre, il Figlio tuo diletto"
richiude quelle braccia e se la stringe al petto.

Don Paolo Baldanzi.