La nascita di Maria - Ascensione

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La nascita di Maria

Ministri Ordinati > Don Paolo Baldanzi

LA NASCITA DELLA  VERGINE

È l'otto di Settembre: a Nazareth fa caldo
nell'orticello ombroso Anna sta ricamando,
seduta sotto un fico affaticata appare
ché l'ora tanto attesa ormai sta per scoccarre.

Gioacchino, sorridente, con una ciocca in mano
verso di lei s'avanza andando piano piano,
per fare alla sua sposa sorpresa assai gradita:
la donna del suo cuore è tutta la sua vita.

«Già di ritorno sei?» - dice appena lo vede -
«Sì Anna, sono qui» e accanto a lei si siede.
«Ho lavorato svelto per starti più vicino;
ti porto - gioia mia - in dono un grappolino».

«Gioacchino è giunta l'ora: una gran gioia provo,
e dal mio cuore sgorga un dolce canto nuovo;
mi par che cielo e terra, e tutta la natura,
attenda nel silenzio questa mia creatura».

«Di lei parla Tobia nel cantico che dice:
'in mezzo a questo mondo tu brillerai di luce;
a te si prostreranno con riverenza e amore,
in te adoreranno la presenza del Signore'».

«Perdona Gioacchino, forse deliro e sogno:
di dire queste cose forte sento il bisogno.
Oh! Guarda: una gran nube su per il cielo sale.
Rientriamo! Sta per piovere, arriva un temporale».

Anna, affaticata, al braccio del marito
s'avvia verso casa e agli occhi porta un dito
per asciugar le lacrime che le scendono ora
mentre il suo viso buono d'un tratto trascolora.

Gioacchino, l'uomo giusto, con voce forte chiama,
non lontano vi sono donne: chi cuce e chi ricama,
accorrono ed aiutano a camminar con calma
la donna forte e pia che sta per esser mamma.

Entrano le donne in una grande stanza;
Gioacchino fuori attende con gioiosa speranza.
Si portano bacili con acqua calda e bende;
all'improvviso un fulmine, veloce il cielo fende.

«Che strano questo buio! Ma ora piove forte!
Vento, acqua e grandine e sembra esser già notte.
È Satana ch'è livido - dice serio un garzone -
Michele forse ha percosso a morte il gran Dragone».


«Gioacchino! Sta per nascere! - grida forte una voce -
tutto sta andando bene: mettiti il cuore in pace».
Ma un fulmine tremendo s'abbatte all'improvviso.
Impauriti gli uomini al ciel volgono il viso.

D'un tratto una gran quiete; e poi s'ode un vagito.
Gioacchin grida giulivo: «La mia Anna ha partorito»!
E poi di colpo piange, sommesso e pien di garbo:
troppo grande è la gioia di diventare babbo.

Nel cielo azzurro e limpido tornato ancor sereno
compare all'improvviso un grande arcobaleno;
dall'Hermon sembra sorgere, baciato ora dal sole,
pare abbracciare il mondo che nel peccato duole.

Le donne sopraggiungono festanti con Maria:
«Vieni - le dice il babbo - o creatura mia».
L'accoglie fra le braccia e poi parla ispirato:
«Nessuna come te vedrà mai più il creato».

La bacia in mezzo al petto con infinito amore
ed il suo orecchio sente il battito del cuore.
«Pei secoli dei secoli - dice egli illuminato -
il tuo cuor sarà di uomo il solo immacolato».

Poi entra dalla madre e a lei rende il marito
la dolce creatura che ella ha partorito.
Anna la prende e dice: «questa è la stella mia:
o sposo mio dolcissimo, la chiamerem Maria».

Poi anche lei è rapita e dice solo il vero:
«Per te, oggi, bambina, esulta il mondo intero.
Il sole di giustizia all'uomo porterai
del Cristo Salvatore la madre tu sarai.

Per te il serpente antico il capo avrà schiacciato
e l'uomo prigioniero sarà ancor liberato.
Loda il tuo Dio, Israele, dal fondo del tuo cuore!
Da sempre Egli t'ha amato d'un infinito amore».

Poi i due sposi si abbracciano e piangono felici;
accorrono festanti parenti e molti amici.
Tutta Nazareth conosce la gran lieta novella
«Oggi, fra noi è sorta, splendidissima, una stella».

Maria dorme tranquilla e par abbia un sorriso;
mille angeli splendenti fan corona al suo bel viso.
Cullata dolcemente dalla mamma sua Anna,
che le canta con amore la prima ninna nanna.


Dedicata alla Madre di Dio  nel bimillenario della sua nascita,

Prato, 8 Settembre 1984     
                                                      
                                                                                                                                 

                                                                                                                                                                          Don Paolo Baldanzi


 
 
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