Voli che costano una pizza, aereoporti che scoppiano di salute. Spopola sempre di più la tariffa aerea rivoluzionaria
Chi pensava fosse soltanto una moda passeggera si è dovuto ricredere: al portafoglio non si comanda. Volare al costo di una pizza è diventata dapprima un'abitudine poi una rivoluzione vera e propria. Un anno fa analizzammo nel dettaglio i motivi per cui i volare a basso costo conviene; niente fronzoli e risparmi strutturali nella gestione delle compagnie: questa più o meno fu la conclusione del nostro ragionamento.
Adesso è il momento di vedere perché e per chi questo modo di volare è così rivoluzionario. Per capire bene di cosa stiamo parlando basti pensare che in Italia, soltanto nel 2004, sono state attivate quaranta nuove tratte. E ancora: sono circa venti le compagnie low cost che volano attualmente sopra i nostri cieli, mentre una anno e mezzo fa si contavano più o meno sulle dita di una mano. In pratica con pochi euro è possibile raggiungere le maggiori capitali europee. Un volo Pisa-Parigi costa per esempio 60 euro andata e ritorno (tasse escluse - Easyflight) mentre uno Roma-Francoforte ne costa appena 13 (Rynair); e ancora Milano Parigi costa 40 euro (volareweb.com) mentre Roma-Parigi ne costa 50 (volareweb.com). Le tariffe però cambiano frequentemente, anche più volte in un giorno, a secondo della richieste pervenute.
La tariffa rivoluzion-aria, è proprio il caso di dirlo, lo è per molti, anzi lo è proprio per tutti. Per i viaggiatori, che possono volare più frequentemente senza sborsare cifre stratosferiche. Per le nuove compagnie di vettori che possono entrare in un mercato, quello aereo, per molti anni controllato da pochi monopolisti; per i "vecchi" monopolisti che si devono adeguare ai concorrenti altrimenti rischiano di scomparire (low fare contro low cost). Ma anche per le singole città, regioni, province che hanno fiutato l'affare e non vogliono in alcun modo lasciarselo sfuggire. Per capirci: entro novembre 2005 è prevista l'apertura di un terminal a Ginevra (Svizzera) dedicato esclusivamente alle compagnie low cost, che altrimenti minacciano di lasciare l'aereoporto: la sola Easy Jet fa trasitare nello scalo due milioni di passeggeri all'anno, il 25% sul totale. Perderla non sarebbe certamente un buon affare. E ancora: In Europa sono molte le regioni che fanno a gara per accaparrarsi simili colllegamenti, certe di poter contare su clamorose impennate in termini di presenze come è successo in Spagna (Catalogna e Paesi Basci) e Germania dove quasi tutte le grandi città sono ormai raggiungibili con voli di questo tipo. Anche in Italia è lotta all'ultimo volo: è di questi giorni la notizia che Rynair potrebbe spostare il proprio hub da Orio al Serio a Torino Caselle che può contare sui cospicui investimenti legati alle Olimpiadi 2006. Staremo a vedere.
Quello che è certo è che i voli rivoluzionari sono atterrati da tempo anche sul web. E non solo con i loro siti, dove è possibile acquistare i biglietti in tempo reale ma anche e soprattutto con servizi comparativi specializzati, costruiti ad hoc da società terze con l'intento di far risparmiare tempo e denaro all'utente finale. È il caso di volagratis.it o edreams.it che offrono con pochi clic la soluzione personalizzata secondo le proprie esigenze. In conclusione: nonostante la minaccia terroristica, nonostante la crisi economica, i collegamenti aerei continuano a crescere grazie alle compagnie low cost. Molti hanno intuito da tempo l'affare "aereo" e per questo sono saliti sul treno: non sarà facile farli scendere visti tutti i soldi che girano a bordo.
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