In questo strano mondo dove tutto ha un prezzo, anche gli angeli custodi sono in vendita. Con un certo successo, a quanto pare: da qualche tempo spopola in Francia la figura del "coach", l'angelo custode in carne ed ossa che "aiuta le persone a prendere la vita dal verso migliore e a raggiungere un equilibrio stabile". Dietro lauto compenso, naturalmente. Non servono diplomi universitari per provare a diventarlo, l'importante è essere abili oratori e pazienti ascoltatori. Il guadagno è assicurato: una "cura" (costituita sempre da un minimo di 3 sedute) non va mai al di sotto di 500 euro. Come un vero angelo custode, il moderno coach può aiutare chi ha bisogno ad affrontare tutte le situazioni della vita, basta chiamare quello giusto: il "coach sportivo" per dimagrire, quello "immagine" per sistemare il proprio look, il "coach business" per prendere un'importante decisione sul lavoro. Secondo le ultime rilevazioni il popolo francese dei coach è composto da circa 3500 professionisti del "savoir-vivre". Il loro compito è quello di ascoltare e far riflettere i propri pazienti. «Il coaching - spiega Suzel Gabroit-Stiffel della associazione "SF Coach", impegnata a regolarizzare questa professione - si adatta al mondo del lavoro attuale. L'azienda non si occupa più di aiutare i propri dipendenti a costruirsi una carriera, quindi ognuno deve arrangiarsi per conto proprio e spesso non è facile. Ecco allora che interviene una persona pronta ad ascoltare, presente e sempre disponibile (tutti i mezzi di comunicazione sono ammessi, dalla consulenza telefonica a quella per email) per un sostegno psicologico che è a metà strada tra la freddezza di un terapeuta e la concretezza di un allenatore sportivo all'americana».
La specializzazione più diffusa tra questi nuovi professionisti è il "life coaching". Contrariamente al "business coaching", pagato dalle aziende, il "life coaching" si rivolge al singolo cittadino intenzionato a migliorare la propria autostima e motivato a conoscersi meglio. A tornare in auge è il vecchio metodo del dialogo socratico. «Non ho alcuna pretesa - spiega uno dei più quotati life coch d'Oltralpe - di dare dei consigli. Io faccio in modo che sia il paziente a trovare da solo le riposte ai propri dubbi. Parlando prende coscienza delle proprie risorse e da solo trova le soluzioni». E evidentemente quelle del "life coach", che non deve più preoccuparsi di come sbarcare quotidianamente il lunario.
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Alessandro
Gennari |