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I dati del fenomeno pirateria 19 marzo 2004
I sequestri, il mercato piratato, l'andamento del mercato discografico, l'impatto del P2P
 
Che non si tratti di uno scherzo lo avevamo capito da tempo. I numeri sono lì a ricordarcelo: la pirateria musicale e cinematografica è un fenomeno dalle proporzioni gigantesche. Che può sconvolgere industrie e mercati, cancellare migliaia di posti di lavoro e, soprattutto, che non accenna a diminuire, anzi.

Se da un lato i cd falsi sequestrati nel 2003 sono stati "soltanto" (si fa per dire) 1 milione 282mila e 248 (in calo del 41% rispetto al 2002), dall'altro sono aumentati a dismisura i sequestri degli impianti di registrazione di copie illegali (1579 masterizzatori sequestrati: +69% rispetto al 2002). Ma il dato interessante è un altro: la guardia di finanza si trova spesso davanti a vere e proprie centrali di contraffazione che sfruttano la tecnologia per copiare musica, film e software illegalmente. Il fenomeno insomma è sempre più criminale e meno artigianale. Tant'è che nel mese di ottobre la guardia di finanza campana ha stabilito un nuovo record mondiale: ha sequestrato a Napoli, in una singola operazione, 496 masterizzatori . In un anno sono state molte le persone arrestate (993) e quelle segnalate all'autorità giudiziaria (858). Per quanto riguarda più specificatamente la pirateria via internet, la Fpm (Federazione contro la pirateria musicale) segnala che sono stati oltre 300 i siti posti sotto sequestro nel 2003 con più di cinquanta soggetti arrestati o denunciati.

Tutta questa frenetica attività illegale ha naturalmente pesato sull'industria musicale e cinematografica. Gli ultimi dati di rivelazione sul mercato discografico italiano, relativi al 2003 (elaborati da Waterhouse Cooper ), ci dicono che rispetto allo scorso anno c'è stato un calo di fatturato di 26 milioni di euro: 314 milioni contro i 340 del 2002. Globalmente sono stati venduti circa 3 milioni di dischi in meno rispetto lo scorso anno (36 milioni nel 2003 contro i 39 del 2002). In quattro anni dunque il mercato discografico italiano ha perso 53 milioni di euro cioè il 14,44%.

Ma i dati più preoccupanti sono altri. Il mercato delle " novità " subisce un brutto colpo: -9,13%. Stesso discorso per quello dei cd singoli (che rischia l'estinzione): meno 20% rispetto allo scorso anno. E, inutile negarlo, sono proprio le novità e i singoli brani musicali i file più scambiati sul web: il collegamento della crisi del mercato con la pirateria appare evidente. Veniamo adesso alle ripercussioni del fenomeno sul mercato del lavoro: in tre anni il calo occupazionale nella filiera produttiva e distributiva è stato di oltre il 20%. Le associazioni di categoria sottolineano che sono a rischio migliaia di addetti, senza contare i tagli agli investimenti artistici in nuovi artisti determinati dalla grave crisi.

I dati non sono esaltanti. La soluzione proposta in prima battuta dal Governo neppure.

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Alessandro Gennari
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