I consumatori-hacker alla riscossa sul web: smontare gli oggetti, conoscerli e modificarli a proprio vantaggio per poi insegnare agli altri a farlo. Ecco la ricetta per combattere il consumismo sfrenato con la conoscenza
Basta con l'hacker, arriva l'hackumer. Che non è un ladro, né tantomeno una malattia: è un consumatore smaliziato che sfrutta a proprio vantaggio le conoscenze che ha per muoversi sul mercato (hacker+consumer). La nuova filosofia o meglio, la nuova consapevolezza, non è affatto banale, anzi: può trasformare notevolmente il mondo in cui viviamo. Aggiustare e modificare macchine invece di acquistarne di nuove e insegnare agli altri come è possibile farlo non è solo un modo per risparmiare: consente anche di opporsi al consumismo dilagante con la conoscenza.
L'hackumer deve possedere essenzialmente due caratteristiche: competenza (la dote degli hacker) e generosità (per diffondere e spiegare semplicemente ciò che conosce). L'obiettivo è semplice: smontare e reinventare tutto ciò che ci circonda. Dal phon, all'auto, al forno a microonde, alla stampante, al pc, alla radio. Per conoscerli meglio ma soprattutto per evitare di comprarne nuovi quando non c'è bisogno.
L'idea, rilanciata da Michele Bottari su ZeusNews.com, sta producendo risultati gustosi in giro per il web: in questa pagina un tizio spiega per filo e per segno come costruire una tricicletta; in altre due pagine (qui e qui) è possibile scoprire come costruire il proprio biodiesel casalingo; infine, per gli appassionati del genere, ecco come restaurare un'Ape Piaggio nei dettagli. Un processo interessante perché legale: è singolare scoprire come circolare in auto con poche lire, rispettando la legge. Le vecchie auto classificate auto d'epoca (con una semplice comunicazione all'Asi, Automotoclub Storico Italiano) pagano pochi spiccioli di bollo e Rc: i loro proprietari se la ridono di gusto vedendo chi spende migliaia di euro per viaggiare proprio come loro.
Che la circolazione dell'informazione, (su cui si basa la filosofia dell'hackumer), sia uno dei nodi cruciali del nostro secolo non è una novità. Quando aumenta il prezzo del petrolio, quello della benzina lo segue immediatamente; all'inverso la discesa del costo del carburante è molto più lenta. Perché? Akelof, Spence e Stiglitz hanno elaborato una teoria economica in merito, quella delle asimmetrie informative, che è valsa loro un Nobel per l'economia nel 2001. Questo problema si verifica quando gli attori di una parte del mercato hanno informazioni migliori di altri e le sfruttano danneggiando la concorrenza. Il mercato libero "ideale" viene dunque ostacolato da un rapporto di forza squilibrato tra chi detiene informazioni e chi non vi ha accesso.
Si tratta di una nuova guerra: non tra chi possiede e chi no, ma tra chi sa e chi ignora. Come combatterla? Con il web, naturalmente, e con la condivisione delle proprie conoscenze che sono replicabili all'infinito, senza costi aggiuntivi e possono essere arricchite da una comunità vastissima, quella mondiale, con poco sforzo.
Il digital divide e l'attendibilità delle fonti possono ostacolare lo sviluppo di questo fai-da-te antagonista ma, in una prospettiva di medio-lungo termine, non riusciranno a farlo completamente.
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