Il World Wide Web Consortium (W3C) è una comunità internazionale che sviluppa standard aperti per garantire la crescita a lungo termine del Web. Conosciuto come W3C, è un'organizzazione non governativa internazionale che ha come scopo quello di sviluppare tutte le potenzialità del World Wide Web.
Un sito certificato W3C indica che il sito è tecnicamente conforme agli standard.
La certificazione W3C è indice di elevata qualità costruttiva nella realizzazione dei siti web; la garanzia della massima accessibilità da parte di tutti gli utenti, indipendentemente dalla condizione fisica, dalla lingua, dalla dislocazione geografica, ed infine dall'hardware, è dato dal browser e dal sistema operativo utilizzato.
Il compito del W3C oggi è assai arduo poichè ormai il Web non è utilizzato solo da esperti informatici, ma anche da milioni di utenti non conoscitori di informatica, sia per lavoro che in altri scopi. Attualmente il suo utilizzo è sostenuto oltre che dalle conessioni tramite i computer anche da numerosi “dispositivi mobili” che si collegano alla rete (telefonini, tablet, console per giochi, televisori ecc.).
WAIS
Wide Area Information Servers - server
d'informazioni su rete geografica. Un sistema per eseguire
ricerche sui giganteschi database distribuiti che esistono sulla
rete Internet o su reti analogiche. La ricerca avviene attraverso
l'indicazione da parte dell'utente di una parola chiave. WAIS
esegue la ricerca analizzando il testo completo dei file
conservati su una porzione importante delle risorse di Internet.
WAP
Acronimo
di Wireless Application Protocol, un protocollo di comunicazione che
permette di accedere a Internet utilizzando il telefono cellulare.
Con WAP è possibile visualizzare le pagine senza dover collegare il cellulare
ad un personal computer, dato che esse verranno visualizzate direttamente sul
display del telefono. E' possibile accedere solo a siti appositamente progettati
per il WAP, dato che le limitate capacità dei display dei cellulari impediscono
una visualizzazione convincente delle normali pagine HTML.
WAKE ON LAN
Accendere una macchina a distanza usando
un comando inviato via rete.
Una funzione di gestione a distanza prevista dalle specifiche WfM
(Wired for Management) di Intel per attivare a distanza un
qualsiasi computer ed eseguire tutte le operazioni di
manutenzione durante gli orari di chiusura dell'azienda, così da
non interferire con il lavoro dell'utilizzatore abituale di tale
sistema. Potendo accendere la macchina a distanza, non è
necessario avere tecnici che si muovono nei locali dell'azienda
fuori orario e tutte le operazioni possono essere eseguite
comodamente dall'amministratore che lavora alla propria consolle
di controllo generale.
L'accensione a distanza richiede la presenza nel sistema di una
speciale scheda di rete che si collega alla scheda madre per
comandare il funzionamento dell'alimentazione. Il comando viene
inviato alla scheda di rete mediante uno speciale pacchetto di
rete chiamato magic packet.
WAN
Wide Area Network - rete geografica. Si
pronuncia "uan". Una rete geografica distribuita e
costruita con l'interconnessione su lunghe distanze di diverse
reti locali (LAN) attraverso linee telefoniche dedicate oppure
linee telefoniche commutate. Le WAN mettono in comunicazione tra
loro sistemi che si trovano in zone diverse, citt… diverse,
nazioni diverse e persino continenti diversi.
WAV
Un formato per registrare file audio su
personal computer sviluppata congiuntamente da Microsoft e IBM.
Costituisce l'estensione che identifica i file audio registrati
nel formato nativo di Windows 95. Il suono può essere monofonico
oppure stereofonico e può essere campionato a 8 oppure a 16 bit
con frequenze di campionamento anch'esse variabili: 11025 Hz,
22050 Hz e 44100 Hz. La qualità migliore si ottiene a 16 bit con
la massima frequenza di campionamento, anche se in tali
condizioni si ottiene anche la massima occupazione del
corrispondente file registrato su disco.
WAVE TABLE
Tabella delle forme d'onda. Una tecnica
per la produzione di suoni musicali che usa brani registrati da
strumenti reali per riprodurli in modo più fedele di quanto è
possibile fare con la classica tecnica di sintesi FM, la quale
genera le forme d'onda usando unicamente circuiti elettronici
senza alcun riferimento reale. Maggiore è la quantità di note
campionate con il sistema wave table, migliore sarà il suono
ricostruito con tale metodo.
W-CDMA
W-CDMA (Wideband Code Division Multiple Access) è una tecnologia per reti cellulari di terza generazione (3G). Il W-CDMA è il protocollo di trasmissione usato dal sistema giapponese FOMA e dall'UMTS, il sistema di terza generazione (3G) sviluppatosi come evoluzione delle reti 2G GSM diffuse in tutto il mondo, prodotto dalla società NTT DoCoMo. Più tecnicamente, il W-CDMA è un'interfaccia senza fili per le telecomunicazioni mobili 3G di tipo a spettro espanso (spread-spectrum) basata sulla tecnologia di accesso multiplo a divisione di codice CDMA (direct sequence Code Division Multiple Access); grazie a tale implementazione il W-CDMA raggiunge velocità superiori e consente di gestire un maggior numero di utenti rispetto alla tecnica di accesso a divisione di tempo TDMA (Time Division Multiple Access) utilizzata dalle reti 2G GSM.
WEB CAM
Telecamera digitale che permette di inviare on-line immagini riprese in tempo reale.
WEBMASTER
Persona che cura il contenuto e la gestione
delle informazioni contenute in un server WWW.
WEB SERVER
Servente di World Wide Web. Una macchina a
cui diverse persone accedono per consultare via Web pagine
d'informazioni.
Il Web server è la macchina che ospita un sito Web oppure una
sua porzione e che ne rende disponibile i contenuti a chiunque ne
faccia richiesta via Internet. La sua opera consiste solitamente
nello spedire all'utente via rete una serie di pagine HTML,
seguendo i comandi che l'untente impartisce durante la sua
navigazione.
WIDGET
Il termine "widget" può riferirsi a qualsiasi icona o elemento di interfaccia grafica che viene manipolata dal computer o da un utente internet per svolgere una determinata funzione, sia online che sul proprio computer. Ad esempio, le icone situate su un desktop, sono considerate widget. Con un clic del mouse o la tastiera, l'utente è in grado di interagire con il computer o sito web, essenzialmente per svolgere funzioni desiderate. Altro esempio, i widget consentono ad un telefono cellulare di interfacciarsi con un'applicazione o un sistema operativo. Pulsanti, icone, barre di scorrimento e barre di menu sono alcuni esempi tipici di widget disponibili.
WI-FI
Wireless Fidelity. Standard per la comunicazione di reti wireless che rispetta le specifiche di compatibilità Ethernet. E' chiamato anche IEEE 1802.11, e possiede diverse specifiche e prestazioni a seconda della frequenza di trasmissione. Tutti i prodotti certificati Wi-Fi possono interagire tra loro.
WINCHESTER
Tecnologia costruttiva di unità a disco
rigido, in cui i dischi e le testine, sono chiusi in un
contenitore sigillato. Grazie al fatto che l'aria all'interno di
questi contenitori è mantenuta particolarmente pura, le testine
magnetiche possono "volare" sui dischi ad una distanza
molto inferiore rispetto ad altri tipi di unità a disco. I
dischi Winchester sono caratterizzati dal fatto di avere una
elevata densità di registrazione e quindi una elevata capacità
di memoria.
WINDOWS
Ambiente operativo sviluppato a partire
dalla seconda metà degli anni Ottanta dalla Microsoft
Corporation come interfaccia grafica dell'MS-DOS. Si è diffuso
nel corso degli ultimi anni fino a diventare uno standard per i
personal computer. Nel 1995, la Microsoft ha lanciato Windows95
che, potendo lavorare a prescindere da MS-DOS, si propone come un
vero e proprio sistema operativo. Nel 1998 la Microsoft lancia
Windows98, identico al sistema operativo Windows95, ma che ha in
più tante altre funzioni, per il controllo e la gestione del
sistema, e soprattutto rivolto agli utenti che utilizzano il
collegamento ad Internet.
WINDOWS CE
Windows Consumer Electronics - Windows per
l'elettronica di consumo. Una versione compatta e modulare del
sistema operativo Windows NT di Microsoft concepita per
funzionare su computer miniaturizzati e con un gran numero di
processori diversi. Lo troviamo sui cosiddetti handheld PC
(grandi più o meno come un grosso portafoglio per signora e
dotati di una tastiera miniaturizzata), sui computer palmari
(tanto piccoli da poter stare nel palmo di una mano e privi di
tastiera), su alcuni apparati industriali e in altri oggetti
elettronici di consumo. Esisteranno anche versioni per computer
da automobile. Richiede applicazioni sviluppate ad hoc (anch'esse
in formato ridotto) e viene caricato in modo permanente sul
computer così che sia immediatamente disponibile all'accensione
del dispositivo.
A differenza della versione classica di NT, Win CE è un sistema
operativo real time, cioè garantisce che una determinata
operazione si svolga entro un tempo definito, indipendentemente
dalla durata di quest'ultimo. Inoltre non richiede
necessariamente la presenza di un'interfaccia utente (tastiera e
video) visto che può operare completamente dietro le quinte
senza mostrare quello che sta facendo (come in alcune
applicazioni industriali). Nella configurazione massima occupa 2
MByte di memoria, ma le funzioni di base (il solo nucleo) possono
essere ridotte a 150 - 250 KByte.
WIRELESS
Il termine Wireless, cioè senza fili, indica i sistemi di comunicazione tra dispositivi elettronici, che non fanno uso di cavi. I sistemi tradizionali basati su connessioni cablate sono detti wired. Generalmente il wireless utilizza onde radio a bassa potenza, tuttavia la definizione si estende anche ai dispositivi, meno diffusi, che sfruttano il tipo di emissione ad infrarossi o laser. Le onde radio vengono utilizzate dalle reti tipoWi-Fi, cioè reti che devono coprire ambienti eterogenei dove le diverse postazioni da collegare non sono necessariamente visibili, infatti possono essere separate da muri o da intercapedini. Le reti basate su infrarossi vengono utilizzate per collegare dispositivi visibili direttamente, sono lente e spesso utilizzano dispositivi dedicati infatti sono in disuso sostituite quasi totalmente dai dispositivi Bluetooth. Le reti basate su trasmissioni Laser vengono utilizzate normalmente per collegare sottoreti costruite utilizzando altre tecnologie. Il Laser viene utilizzato per la sua elevata velocità di trasmissione. Un tipico esempio è il collegamento delle reti di due edifici vicini. Il laser ha il problema di essere sensibile alle condizioni esterne e alle vibrazioni infatti anche queste tipologie di dispositivi sono considerati in disuso e quasi sempre sostituiti da collegamenti via onde radio.
WORD PROCESSING
Denominazione di sistemi informatici per
l'elaborazione dei testi. Comprende una parte hardware
(generalmente un personal computer o un terminale) e una parte
software, il programma che permette di eseguire le funzioni di
elaborazione.
WORKSTATION
Stazione di lavoro. Indica in genere un
posto ove si possano effettuare lavori o con l'ausilio di un
computer locale o di uno remoto tramite terminali.
WOSA
Windows Open Services Architecture -
architettura aperta per i servizi sotto Windows. Una raccolta di
API (programmi applicativi) che forniscono alle applicazioni
Windows una modalità standard per accedere a database,
dispositivi telefonici, servizi di messagistica e di altro tipo.
Servono per creare applicazioni dove il Client può accedere a
servizi forniti in locale o in rete da qualsiasi tipo di server
compatibile con le specifiche WOSA, senza dover scrivere
procedure ad hoc.
WRAM
Windows Random Access Memory - memoria ad
accesso casuale per Windows. Simile alla VRAM, ma con l'aggiunta
di componentistica logica concepita appositamente per accelerare
le comuni funzioni video come il riempimento di aree con motivo
grafico e lo spostamento di blocchi di bit sullo schermo. La WRAM
può accelerare significativamente operazioni come la
riproduzione di filmati video e l'animazione di immagini sullo
schermo.
WWW
World Wide Web. Uno degli spazi in cui è
suddivisa Internet (definito in forma abbreviata Web) che
permette di stabilire collegamenti ipertestuali tra documenti
memorizzati su computer anche diversi, detti Web server. In
questo modo un utente, durante la consultazione, può saltare da
un documento all'altro senza curarsi di dove si trovino
fisicamente i relativi server. Il protocollo usato a questo fine
è l'HTTP. I documenti di WWW di solito sono chiamati pagine e
possono contenere sia testo che grafica, il tutto coordinato per
mezzo di uno speciale linguaggio di codifica dei vari oggetti
chiamato HTML. Il programma di lettura è detto browser. Un
collegamento presente su una pagina Web può puntare, oltre che a
un altro documento, anche a un file in qualunque formato
(immagini, audio, video e così via) che al clic del mouse verrà
riprodotto automaticamente, talvolta ricorrendo ad applicazioni
esterne. World Wide Web è nata nel 1991 presso il laboratorio di
Ginevra del CERN (Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare),
come strumento che permettesse agli scienziati di condividere
facilmente i risultati delle loro ricerche. Le tre componenti
fondamentali di World Wide Web sono gli ipertesti, Internet e il
contenuto multimediale dei documenti.
Il World Wide Web rappresenta uno spazio definito all'interno
dell'enorme network d'interconnessione che unisce computer
diversi e distanti tra loro e che oggi conosciamo col nome di
Internet, alias la Rete. Parliamo di spazio perché è difficile
concettualizzarlo altrimenti. Infatti non si tratta di un oggetto
fisico e nemmeno di un'entità riconducibile a confini
geografici, bensì è un sistema di presentazione e soprattutto
d'interconnessione tra le informazioni concepito in modo da
favorire il passaggio automatico da un documento all'altro e
consentire la navigazione in un grande mare informativo senza
nessun altro strumento di orientamento se non quello che compare
di volta in volta sul nostro schermo. Il World Wide Web fa parte
di Internet, ma comprende solo una parte delle risorse
disponibili all'interno di quest'ultima, ecco perché la
definiamo come uno degli spazi contenuti all'interno del grande
universo Internet, il quale a sua volta fa parte di un contesto
ancora più grande che unisce diversi sistemi per lo scambio
d'informazioni elettroniche (la cosiddetta Matrice).
Il progetto Web è nato nel 1991 presso il CERN (Consiglio
Europeo per la Ricerca Nucleare) di Ginevra quale sistema per
semplificare lo scambio d'informazioni tra ricercatori
scientifici che già erano collegati a Internet, ma che trovavano
quest'ultima insufficiente per le loro necessità. Chi ha letto
la prima puntata di questa mini-serie, ricorderà che Internet
medesima trae le sue origini dal mondo militare e accademico e
che per più di vent'anni è stata una risorsa utilizzata
unicamente nei centri di ricerca e nelle università di tutto il
mondo per favorire la comunicazione tra studenti e docenti.
Il nome stesso del progetto WWW sottolinea l'interconnessione tra
informazioni, infatti la traduzione di web è ragnatela. La
proposta originale risale al 1989 quando Tim Berners-Lee, uno dei
ricercatori del CERN, stilò un documento in cui si chiedeva di
creare un sistema che rendesse più rapida la condivisione
d'informazioni tra le diverse équipe di ricercatori che nel
mondo stavano lavorando su progetti di fisica nucleare per le
alte energie. La proposta prevedeva tre componenti essenziali :
un'interfaccia utente comune per tutti (indipendentemente dal
tipo di computer utilizzato), la capacità d'incorporare nel
sistema i tipi più disparati di documento e le tecnologie più
varie, l'accessibilità universale a tutte le informazioni
contenute in questo ambito. In sostanza, Tim Berners-Lee chiedeva
di replicare nel mondo Internet lo stesso fenomeno che Macintosh
aveva realizzato per i personal computer: trasformare l'enorme
capacità informativa disponibile su Internet in qualcosa che
chiunque potesse usare e consultare con facilità, senza dover
conoscere comandi astrusi e meccanismi complessi e senza dover
necessariamente essere un esperto di Unix.
Da principio il progetto non fu preso in considerazione e venne
perciò ripresentato nell'ottobre del 1990 e finalmente nel
dicembre di quell'anno iniziò il lavoro per sviluppare i primi
strumenti World Wide Web. Si era ancora abbastanza vicini
all'interfaccia a caratteri che è tipica di Unix (e del DOS
giusto per fare un parallelo), ma in quei giorni nasceva il primo
browser vale a dire il primo strumento per consultare
informazioni interconnesse tra loro. L'oggetto si chiamava www e
iniziò a essere utilizzato su scala ridotta nel marzo del 1991.
Nel frattempo c'era chi stava preparando un browser grafico per
NeXT Step. Nel maggio del 1991 il CERN stava già impiegando il
WWW in modo abbastanza diffuso e nell'estate di quell'anno
iniziò a organizzare seminari informativi sull'argomento.
Un'altra tappa determinante fu l'installazione di un gateway WAIS
(Wide Area Information Servers) per consentire da World Wide Web
la ricerca di documenti su scala mondiale usando come parole
chiave i termini contenuti nel testo dei documenti stessi. Poco
prima della fine del 1991, il CERN annunciò l'esistenza del
progetto a tutta la comunità mondiale impegnata nella ricerche
sulla fisica nucleare per le alte energie e questo segnò il
battesimo ufficiale del World Wide Web.
Il 1992 fu essenzialmente un anno di sviluppo. Il CERN rese
disponibile il proprio browser www attraverso FTP (File Transfer
Protocol) cioè un meccanismo di trasferimento a distanza dei
file che era già in uso sin dagli albori di Internet e perciò
era accessibile a chiunque. Nel gennaio del 1993 erano già
operativi 50 server Web (macchine su cui erano depositati
documenti il cui formato e sistema di visualizzazione era
conforme alle specifiche definite dal CERN), nel giugno dello
stesso anno i server Web erano diventati 130 e alla fine del 1993
se ne contavano 623. Per avere un'idea dell'incredibile
progressione di questo fenomeno guardiamo le cifre degli anni a
seguire: nel giugno 1994 c'erano 2.738 Web server; nel dicembre
1994 ne erano stati attivati 10.022; nel giugno 1995 si era
saliti a 23.500 e nel gennaio 1996 la cifra totale era di 90.000
(fonte net.Genesis, vedi la pagina
http://www.netgen.com/info/growth.html).
Tornando indietro alla storia del World Wide Web, troviamo altre
tappe importanti. All'inizio del 1993 fu rilasciato il primo
browser grafico per www.Si chiamava Viola e funzionava sui
terminali X Window. Si tratta di terminali grafici collegati in
rete locale che usano un particolare protocollo per accedere a un
minicomputer dotato del sistema operativo Unix. Tale protocollo
concepito in modo da far viaggiare sulla rete solo i dati
essenziali, lasciando che sia il terminale medesimo a svolgere
tutto il lavoro di generazione dell'interfaccia grafica con cui
le informazioni devono essere rappresentate. Nel 1993 il CERN
mise a punto il primo browser per Macintosh mentre quasi
contemporaneamente l'NCSA (National Center for Supercomputing
Applications) diffuse la prima versione di Mosaic per X Window,
sviluppato da Marc Andreesen. Per molto tempo Mosaic è stato il
principale browser per World Wide Web ed il suo impiego si è
esteso alle piattaforme più diverse, tra cui anche Windows.
Dal suo ceppo sono nati Netscape Navigator, Microsoft Internet
Explorer e tutti gli altri browser divenuti famosi.
Nel marzo 1993 il traffico su Web rappresentava circa lo 0,1 per
cento del traffico complessivo esistente sulle dorsali Internet.
Già sei mesi dopo, questa percentuale era salita all'uno per
cento e da quel momento in avanti la decuplicazione periodica
diventò la norma.
Nel 1994 si cominciò a pensare a un sistema per rendere sicuro
l'accesso all'ambiente Web e iniziarono a nascere le prime
società di software specializzate nella produzione di prodotti
per World Wide Web e per Internet. Una delle più importanti tra
queste è la Mosaic Communication Corporation fondata in
California dallo stesso Marc Andreesen che alla fine del 1994
rilasciò un browser per Windows, Macintosh e X Window che si
chiamava NetScape. Il prodotto divenne talmente popolare da
trasferire il proprio nome anche all'azienda medesima, che oggi
si chiama appunto Netscape Communications e fornisce i propri
prodotti alla stragrande maggioranza di navigatori Internet.
Nel luglio del 1994 il CERN iniziò a trasferire il progetto Web
a un altro ente, il W3C (World Wide Web Consortium -
http://www.w3.com), al quale partecipano anche il MIT
(Massachusetts Institute of Technology) che ancora oggi ne
coordina lo sviluppo in collaborazione, per l'Europa, con l'INRIA
(Institut National de Recherche en Informatique et en Automatique
- Istituto Nazionale della Ricerca sull'Informatica e
sull'Automazione).
La nascita dell'attuale filone europeo del WWW, rappresentato
dall'INRIA, risale al 2 novembre del 1995. La missione dell'INRIA
consiste nel favorire la ricaduta della tecnologia Web su tutti i
suoi membri, tra cui anche numerose aziende (come avviene anche
negli USA con il W3C), e di promuovere le politiche comunitarie
in materia di sviluppo di una "società
dell'informazione". Più avanti vedremo gli otto obiettivi
formulati dalla Comunità, in abbinamento agli obiettivi definiti
dal governo statunitense per il progetto delle "autostrade
elettroniche".
Le tre componenti primarie del WWW
La proposta originariamente avanzata da Tim Berners-Lee
descriveva in dettaglio l'utilità di avere un sistema che fosse
facile da consultare su qualsiasi tipo di computer o terminale,
nel quale fosse possibile eseguire ricerche in elettronico e che
creasse una connessione il più fitta possibile tra documenti
pubblici e privati, al fine di facilitare e incoraggiare la
navigazione tra questi ultimi. L'attuale forma del World Wide Web
rispecchia queste specifiche iniziali e può essere suddivisa in
tre componenti essenziali: ipertesti, Internet e multimedialità.
Internet ci è già nota e costituisce la nervatura di
comunicazione attraverso cui milioni di persone accedono a
informazioni sparpagliate in tutto il mondo. Sullo scorso numero
avevamo parlato di 40 milioni di utenti. Le stime più recenti
rilasciate nel frattempo già ci portano a 56,4 milioni
d'individui in qualche modo connessi, che diventeranno 89,1 entro
la fine di quest'anno (stima IDC). Per multimedialità s'intende
l'unione di grafica, filmati, suoni e testo all'interno del
medesimo documento. Il concetto d'ipertesto merita invece una
descrizione più approfondita anche perché è quello che in
misura maggiore caratterizza il World Wide Web come sotto-insieme
di Internet (circa nove milioni di utenti). Non a caso il WWW
viene anche definito iperspazio. Il concetto d'ipertesto ha
trovato la sua prima formulazione precisa negli anni Settanta per
opera di Ted Nelson (l'idea fu concepita originariamente da
Vannevar Bush nel 1945). Un ipertesto si compone di una serie di
documenti ciascuno dei quali deve contenere almeno un riferimento
a un altro dei documenti che compongono l'insieme. Il riferimento
(detto hyperlink o collegamento ipertestuale) deve essere
evidenziato in qualche modo rispetto al resto del testo. Ad
esempio può essere una frase sottolineata oppure scritta in
grassetto, un brano di colore diverso, oppure può essere un
elemento grafico Il collegamento viene attivato selezionandolo
con il mouse e questa semplice azione ci fa passare all'altro
documento che può trovarsi sul nostro computer, sul server a cui
siamo già collegati o addirittura su un altro server. Il salto
può anche essere a un'altra sezione dello stesso documento in
cui già ci troviamo. Se il sistema ipertestuale è ben fatto il
documento in cui si arriva dovrebbe contenere un collegamento a
quello di provenienza così che sia sempre possibile ritornare
sui propri passi. Poiché nel mondo WWW questo viene fatto di
rado, è compito del browser compensare questa mancanza tenendo
traccia del percorso e permettendo in qualsiasi momento di
muoversi a ritroso. Parlando di documenti multimediali il
collegamento può portarci in ogni genere di contenitore e
produrre la risposta più diversa. Per il momento, una buona
parte dei collegamenti che si trovano sul World Wide Web
rimandano a pagine di testo oppure a elementi grafici statici, ma
già si comincia a creare connessioni con piccole applicazioni
che possono eseguire compiti specifici (in questo ambito domina
il linguaggio Java di Sun Microsystems) e, quando le linee di
comunicazione saranno abbastanza capienti, si arriverà a
scaricare via rete brani musicali e film. Questa comunione di
elementi ibridi tra loro interconnessi prende il nome di
hypermedia.
Come funziona
L'elemento cardine per il funzionamento del World Wide Web è il
protocollo HTTP (Hypertext Transfer Protocol). Si tratta di un
protocollo molto semplice che regola l'interazione tra il nostro
browser e il particolare server con cui quest'ultimo di volta in
volta si connette a seguito di una nostra richiesta diretta
oppure seguendo un rimando ipertestuale. La transazione tra
queste due entità si svolge in quattro fasi: connessione,
richiesta del documento, risposta e disconnessione. Le prime tre
sono di solito segnalate nella finestra del browser con scritte
in inglese che ci spiegano cosa sta succedendo. Nella richiesta
il browser specifica al server quale protocollo deve essere
utilizzato (HTTP oppure FTP o altro ancora) infatti lo stesso
browser può essere utilizzato per collegarsi anche con siti che
non fanno parte del World Wide Web e che offrono servizi Internet
più tradizionali, come appunto lo scaricamento di file
attraverso il protocollo FTP (File Transfer Protocol).
Dopo che la pagina è giunta sulla nostra macchina, la
connessione col server s'interrompe e va ripresa quando si chiede
di passare a una seconda pagina sul medesimo server oppure a un
secondo server. Questo talvolta vale anche per il percorso a
ritroso, dove si chiede di visualizzare una seconda volta una
pagina che avevamo già visto. L'eventuale presenza di grafica
rende questo andirivieni abbastanza lento poiché tutte le volte
gli elementi grafici devono essere scaricati di nuovo. Una
soluzione pratica per eliminare questo inconveniente consiste nel
creare una cache sul disco della nostra macchina o sul server che
fa da gateway (porta di accesso verso Internet). Così, ogni
volta che chiediamo una pagina già vista, la caricheremo dal
nostro disco locale oppure dal disco del server vicino anziché
richiamarla dalla Rete. I software di cache sono entità diverse
dai browser e perciò bisogna procurarseli separatamente. Un
sistema per non dover scaricare continuamente la stessa pagina
(se questa contiene prevalentemente testo) consiste nel salvarla
sulla propria macchina come file a sé stante e nel richiamarla
dall'interno del browser come si richiamerebbe un qualsiasi
documento dall'interno di un word processor (tra l'altro, alcuni
programmi di elaborazione dei testi permettono di visualizzare e
modificare queste pagine scaricate in locale senza dover
ricorrere al browser).
Il documento che circola sulla rete quando si è connessi a un
server Web ha un formato particolare e usa al proprio interno una
serie di codici che dicono al browser come visualizzare il testo
e le immagini che vi sono associate. Il più diffuso tra i
linguaggi usati per questa codifica è l'HTML (Hypertext Markup
Language - linguaggio per la codifica degli ipertesti attraverso
marcatori) che costituisce una versione semplificata dell'SGML
(Standard Generalized Markup Language - linguaggio di codifica
standard e generalizzato). Anche qui l'accento è sulla
semplicità, infatti l'HTML prevede un massimo di 37 marcatori e
chiunque può imparare a utilizzarli visto che richiamano lo
stesso metodo di codifica in uso sui vecchi wordprocessor per
DOS, dove il marcatore indicava la caratteristica di tutte le
parole che lo seguivano (diceva ad esempio che erano in corsivo)
e doveva essere seguito da un altro marcatore che ne annullava
l'effetto.
WYSIWYG
What You See Is What You Get - quel che
vedi è quel che ottieni. Visualizzazione a schermo che riproduce
esattamente (o molto verosimilmente) quel che apparirà sulla
carta dopo la stampa.
Pronunciato "uisiuig". Visualizzazione a schermo che
riproduce esattamente (o molto verosimilmente) quel che apparirà
sulla carta dopo la stampa. Una volta era raro trovare programmi
su PC che offrissero una visualizzazione WYSIWYG, oggi invece
costituiscono la norma e questo perché Windows consente un
controllo molto più preciso sulla formattazione a video e offre
interfacce di programmazione che garantiscono sempre lo stesso
risultato indipendentemente dal tipo di scheda video e di
stampante impiegati.