Comunemente
noti come 'pirati informatici'; in realtà gli hacker nell'accezione originale
erano semplicemente coloro che si divertivano a ficcare il naso nei computer
altrui, con una sorta di codice deontologico che proibiva di fare danni (i veri
pirati erano definiti 'cracker'). Normalmente è un utente con una conoscenza molto approfondita dell'informatica, in grado di scoprire funzionalità al di la di quelle per cui i sistemi sono stati progettati, in grado di scoprire nuove falle nella sicurezza. Il termine non ha connotazione negativa, ma tuttalpiù neutra, in quanto il movente fondamentale dell'hacker è il desiderio di conoscere ed il piacere di condividere le proprie esperienze in fatto di programmazione.
HANDSHAKING
Letteralmente
"stretta di mano" è quanto fanno i modem quando si collegano.
All'inizio del collegamento, ogni modem informa l'altro delle sue
caratteristiche di funzionamento e di trasmissione, e fra i due si stabilisce
un'intesa su come passarsi i dati ed i messaggi.
HARD DISK
Disco magnetico rigido usato come memoria
di massa nei computer per immagazzinare dati. Generalmente esso
non è estraibile dal computer; ciò permette di costruire con
strettissima tolleranza il sistema disco-testina di lettura,
cosicchè la registrazione dei dati può essere effettuata ad
altissima densità.
HARDWARE
(inglese: ferramenta), l'insieme delle
strutture materiali di un elaboratore elettronico; il termine è
usato in contrapposizione a software, insieme dei programmi che
ne consentono il funzionamento.
HDMI
Acronimo di High Definition Multimedia Interface, interfaccia multimediale ad alta definizione, è un'interfaccia compatta per il trasferimento di dati audiovisivi (sia compressi sia non compressi) tra una sorgente compatibile (un lettore DVD, un lettore Blu-ray, un set-top box, un media player, una console, un computer), e un dispositivo di ricezione compatibile (un monitor, un televisore HD, un proiettore o un dispositivo audio digitale). Lo sviluppo dello standard si rese necessario per rimpiazzare le vecchie interfacce video – come la VGA o il DVI – con una tecnologia più potente e allo stesso tempo meno ingombrante.
HEADING
Intestazione. In un documento HTML,
qualsiasi sezione o riga che sia stata evidenziata e che contenga
informazioni sul documento medesimo o su parti di questo. La
prima intestazione contiene di solito informazioni sullo scopo
per cui è stato creato il documento. Esistono sei livelli
d'intestazione, concepiti per essere utilizzati in sequenza
gerarchica, ma è raro che nella singola pagina vengano
utilizzato più di uno o due livelli, visto che gli eventuali
rimandi a sezioni dettagliate possono essere eseguiti mediante
ipertesti e così da creare pagine HTML non troppo complesse.
HMA
High Memory Area - area di memoria alta.
L'area che su un personal computer va da 1024 KByte a 1088 KByte
e che contiene i primi 64 KByte di memoria estesa. Vi si accede
mediante l'intermediazione di un software XMS ed è importante
poiché questa è l'unica porzione di memoria estesa visibile
quando il processore funziona in modalità reale. Viene sfruttata
in fase di avvio da alcuni sistemi operativi, come ad esempio il
DOS, per caricare una parte del proprio codice così da liberare
porzioni di memoria convenzionale e beneficio delle applicazioni.
HOME BANKING
Sistema di controllo del proprio conto corrente bancario
via modem.
HOME PAGE
Pagina primaria. La pagina iniziale di un
sito World Wide Web. Di solito è un documento di benvenuto che
permette di accedere rapidamente alle altre pagine memorizzate
sul server. Può anche essere una pagina che contiene
informazioni sulla persona, una sorta di biglietto da visita che
l'individuo pubblica sul World Wide Web per farsi conoscere.
HOST
In ambiente Internet, un computer
attraverso il quale è possibile comunicare con altre macchine.
Anche la macchina che si trova a un estremo della connessione e
che viene identificata con un suo proprio indirizzo permanente.
L'host tipicamente è la macchina server alla quale ci si collega
per prelevare file, ma può anche essere la propria stazione di
lavoro se questa costituisce parte integrante della rete e
dispone di un proprio indirizzo fisso. Solo due tipi di macchine
possono collegarsi direttamente a Internet: gli host e i router,
tutti gli altri sistemi possono accedervi attraverso
l'intermediazione di questi due.
HOST FILE
Archivio sul
computer dell'utente che contiene gli indirizzi Ip degli host cui viene
richiesto frequentemente l'accesso. E' utilizzato per evitare di digitare ogni
volta l'indirizzo numerico da parte di chi non ha accesso a un server dedicato
allo scopo.
HOST MODE
Letteralmente
"modalità ospite". Un computer attivato in modo host, può
"ospitare" automaticamente le chiamate di altri computer. In pratica,
diventa una piccolissima BBS .
HOT-LINK
In inglese "collegamento caldo". Parte di ipertesto evidenziata.
Cliccando con il mouse su uno hotlink si attiva un collegamento logico con un
altro punto dell'ipertesto.
HS
Abbreviazionedi
high speed che compare su una delle spie del modem. Indica che il modem sta
lavorando a quella che considera alta velocità.
HTML
HyperText Markup Language - linguaggio per
la codifica degli ipertesti attraverso marcatori. Il linguaggio
utilizzato per realizzare i documenti ipertestuali di World Wide
Web. Si tratta di un gruppo di 37 marcatori che indicano al
browser come visualizzare la pagina e permettono di stabilire
collegamenti tra una parola o un intero blocco di testo e
un'altra pagina Web, magari memorizzata su un server remoto.
Il testo da codificare deve essere in formato ASCII e la
marcatura dei brani interessati dal collegamento ipertestuale
avviene mediante l'aggiunta di parole codice che possono essere
digitate direttamente da tastiera oppure aggiunte per mezzo di
traduttori automatici (i più recenti tra i wordprocessor
dispongono di funzioni di traduzione automatica dal proprio
formato a quello HTML). L'HTML deriva da SGML, rispetto al quale
è molto più semplice, ma anche meno espandibile. L'elemento
cardine per il funzionamento del World Wide Web è il protocollo
HTTP (Hypertext Transfer Protocol). Si tratta di un protocollo
molto semplice che regola l'interazione tra il nostro browser e
il particolare server con cui quest'ultimo di volta in volta si
connette a seguito di una nostra richiesta diretta oppure
seguendo un rimando ipertestuale. La transazione tra queste due
entità si svolge in quattro fasi: connessione, richiesta del
documento, risposta e disconnessione. Le prime tre sono di solito
segnalate nella finestra del browser con scritte in inglese che
ci spiegano cosa sta succedendo. Nella richiesta il browser
specifica al server quale protocollo deve essere utilizzato (HTTP
oppure FTP o altro ancora) infatti lo stesso browser può essere
utilizzato per collegarsi anche con siti che non fanno parte del
World Wide Web e che offrono servizi Internet più tradizionali,
come appunto lo scaricamento di file attraverso il protocollo FTP
(File Transfer Protocol).
Dopo che la pagina è giunta sulla nostra macchina, la
connessione col server s'interrompe e va ripresa quando si chiede
di passare a una seconda pagina sul medesimo server oppure a un
secondo server. Questo talvolta vale anche per il percorso a
ritroso, dove si chiede di visualizzare una seconda volta una
pagina che avevamo già visto. L'eventuale presenza di grafica
rende questo andirivieni abbastanza lento poiché tutte le volte
gli elementi grafici devono essere scaricati di nuovo. Una
soluzione pratica per eliminare questo inconveniente consiste nel
creare una cache sul disco della nostra macchina o sul server che
fa da gateway (porta di accesso verso Internet). Così, ogni
volta che chiediamo una pagina già vista, la caricheremo dal
nostro disco locale oppure dal disco del server vicino anziché
di richiamarla dalla Rete. I software di cache sono entità
diverse dai browser e perciò bisogna procurarseli separatamente.
Un sistema per non dover scaricare continuamente la stessa pagina
(se questa contiene prevalentemente testo) consiste nel salvarla
sulla propria macchina come file a sé stante e nel richiamarla
dall'interno del browser come si richiamerebbe un qualsiasi
documento dall'interno di un word processor (tra l'altro, alcuni
programmi di elaborazione dei testi permettono di visualizzare e
modificare queste pagine scaricate in locale senza dover
ricorrere al browser).
Il documento che circola sulla rete quando si è connessi a un
server Web ha un formato particolare e usa al proprio interno una
serie di codici che dicono al browser come visualizzare il testo
e le immagini che vi sono associate. Il più diffuso tra i
linguaggi usati per questa codifica è l'HTML (Hypertext Markup
Language - linguaggio per la codifica degli ipertesti attraverso
marcatori) che costituisce una versione semplificata dell'SGML
(Standard Generalized Markup Language - linguaggio di codifica
standard e generalizzato). Anche qui l'accento è sulla
semplicità, infatti l'HTML prevede un massimo di 37 marcatori e
chiunque può imparare a utilizzarli visto che richiamano lo
stesso metodo di codifica in uso sui vecchi wordprocessor per
DOS, dove il marcatore indicava la caratteristica di tutte le
parole che lo seguivano (diceva ad esempio che erano in corsivo)
e doveva essere seguito da un altro marcatore che ne annullava
l'effetto.
HTTP
HyperText Transfer Protocol - protocollo
di trasferimento per ipertesti. Il protocollo di trasferimento
usato per convogliare su Internet le pagine di World Wide Web e
concepito espressamente per consentire la creazione di
collegamenti ipertestuali tra documenti. Le quattro operazioni
svolte in sequenza dal protocollo HTTP sono: connessione con il
server che contiene il documento, richiesta del documento,
recupero della pagina interessata attraverso la risposta del
server e chiusura della connessione. Questo ciclo viene ripetuto
per ciascuna pagina richiesta.
La finestra del browser mostra progredire delle quattro fasi di
cui sopra visualizzando scritte del tipo "Connecting to HTTP
server" nella fase di connessione, "Reading
Response" nella successiva fase di elaborazione della
richiesta da parte del server e infine "Transferring"
quando la pagina viene convogliata verso la nostra macchina
attraverso la rete Internet.
Usa la well known port numero 80.
HUB
Concentratore. La parola hub in inglese
significa "perno" con riferimento al centro della ruota
dove confluiscono tutti i raggi di sostegno e intorno al quale
l'intera ruota gira. È un'apparecchiatura che si è diffusa nel
mondo delle reti locali nella seconda metà degli anni Ottanta e
che consente di realizzare un sistema di cablaggio a stella, dove
tutte le connessioni provenienti dalle workstation di un certo
gruppo di lavoro confluiscono verso un centro di connessione che
può essere attivo o passivo, ma il cui scopo fondamentale rimane
quello di creare una connessione elettrica tra tutte le macchine
che vi sono collegate ed eventualmente altri hub. L'hub viene
usato solitamente con doppino (schermato e non) e trova impiego
nelle reti Ethernet 10Base-T e nelle reti Token Ring dove prende
più propriamente il nome di MAU (Multistation Access Unit). Il
vantaggio dell'impiego di un hub e di un cablaggio a stella è
che si possono aggiungere e togliere workstation in qualsiasi
momento senza interrompere la continuità di collegamento delle
altre e che eventuali stazioni con schede d'interfaccia guaste
possono essere isolate automaticamente senza compromettere la
connessione di tutte le altre. Inoltre, nel caso di alcuni hub,
la gestione può essere eseguita a distanza per mezzo di speciali
software di controllo e monitoraggio, semplificando il tal modo
la supervisione dell'intera rete.
L'hub modifica i segnali elettrici che gli arrivano in modo che
questi vengano suddivisi tra diverse stazioni (hub passivo)
oppure in modo che vengano amplificati (hub attivo) nel qual caso
ogni sua porta funge da ripetitore. L'hub passivo è in realtà
semplicemente un pannello d'interconnessione tra diversi cavi e
non richiede alimentazione propria. L'hub attivo, che costituisce
il tipo di concentratore usato nelle reti locali moderne,
richiede alimentazione propria. L'hub può funzionare anche da
bridge tra reti di tipo diverso, ad esempio Ethernet o Token
Ring, oppure da connessione tra cablaggi di tipo diverso, come
10Base-T e 10Base-2 (coassiale sottile). Gli hub switching (detti
anche switch) sono commutatori ad alta velocità che moltiplicano
la banda passante della rete agendo da bridge tra una porta e
l'altra e trasformando tutte le macchine collegate a una singola
porta in un segmento autonomo.
HYPERLINK
Collegamento ipertestuale. Un collegamento
definito tra un documento e un altro oppure tra un oggetto e un
altro all'interno del medesimo documento o di due documenti
diversi. Elemento centrale di qualsiasi ipertesto. Un
collegamento ipertestuale che appare sotto forma di
evidenziazione o di numero nella finestra principale del browser
Web.
HYPERTERMINAL
E'
un programma per comunicazioni fornito con Windows 95 che permette di chiamare
un altro computer via modem e di trasferire file. Non è stato pensato per
l'impiego con Internet, ma è utile per accedere a BBS e altri servizi
telematici in linea.
HYTELNET
Strumento
di ricerca che consente di "sfogliare" ipertesti che elencano siti, in
particolare università e biblioteche, accessibili via Telnet.