M

MAAS

Acronimo di Malware As A Service, è una piattaforma che consente di creare un’infezione informatica anche senza essere un esperto. In pratica è una piattaforma software che consente a un utente di “comporre” a proprio piacimento un’infezione virus da diffondere poi su rete internet. E' come se si acquistasse un kit di montaggio che, con tanto di apposite istruzioni, dà modo di costruire da sé il malware che più si desidera. Non è necessario, dunque, avere grandi competenze o conoscenze informatiche o conoscere linguaggi di programmazione, non bisogna avere necessariamente delle competenze specifiche nel campo dell'informatica, basterà solo avere la capacità di seguire le istruzioni allegate con il “pacchetto” acquistato.

MACINTOSH

Il primo personal computer dotato di mouse e d'interfaccia grafica GUI, prodotto per la prima volta da Apple Computer nel 1984 come evoluzione di un'idea già concepita nei laboratori di ricerca americani di Xerox. Utilizza un sistema operativo sviluppato da Apple e processori sviluppati e prodotti da Motorola, in contrapposizione alla piattaforma Wintel che usa il sistema operativo Windows sviluppato da Microsoft e i processori sviluppati e prodotti da Intel. E' molto diffuso in ambito grafico ed editoriale. Molti dei programmi originariamente concepiti unicamente per Macintosh oggi sono disponibili anche sotto Windows.

MACRO

1. Un qualunque insieme di istruzioni in un linguaggio ad alto livello, ed associato a un nome, in modo che basti richiamare quest'ultimo per ripetere tutte le istruzioni.
2. Nella locuzione, essersi fatti una macro per qualcosa, ripetere sempre gli stessi gesti (di solito banali) nello stesso ordine, come se si eseguisse per l'appunto una macro.

MAGNETO OTTICO

Un tipo di disco che usa un sistema di registrazione ottico e magnetico insieme e che permette di cancellare le informazioni registrate e di registrarne di nuove al loro posto offrendo capacità di 128, 230 e 640 MByte su un disco da 3,5 pollici (poco più grande di un normale floppy disk) oppure capacità di 650, 1.300 o 2.600 MByte su dischi da 5,25 pollici che possono essere scritti du entrambi i lati ma che debbono essere girati a mano quando si passa da un lato all'altro. Arriveranno anche versioni da 5,2 GByte e da 10,4 GByte. Viene anche usato nel mercato consumer da Sony per la produzione dei suoi MiniDisc (un disco musicale digitale compatto da 2,5" di diametro capace di contenere 74 minuti di musica della stessa qualità di un CD convenzionale).
Le sue specifiche sono contenute nell'Orange Book, che spiega anche come realizzare un CD-R (un compact disc scrivibile solo una volta). Un laser ad alta potenza riscalda una particolare posizione nel disco (che rappresenta il bit) fino a raggiungere il cosiddetto punto di Curie, cioè la temperatura alla quale le molecole possono essere riallineate quando sottoposte a un campo magnetico. A quel punto entra in gioco il magnete che riallinea le molecole nella direzione desiderata (a seconda che si voglia rappresentare uno 0 oppure un 1 che resterà tale fino al successivo riscaldamento e riorientamento.
La lettura viene invece eseguita da un laser di potenza inferiore che invia la luce sul disco così che venga riflessa nei vari punti a seconda dell'orientamento del metallo (determinato magneticamente) che ne determina l'angolo di rotazione rispetto all'asse di propagazione, ossia la direzione di polarizzazione. Questo differisce dalla lettura di un normale CD che invece rileva i cambiamenti nelle proprietà di riflessione del disco. Per questo motivo il disco magneto ottico richiede una particolare unità per essere letto e scritto.
Ogni operazione di scrittura richiede due passate: nella prima tutti i bit vengono portati a zero, nella seconda si scrivono i dati veri e propri (gli 1 alternati agli 0 già esistenti). Esiste anche un metodo più recente che permette di cancellare e scrivere in un solo giro.

MAILBOX

Casella postale per il traffico e-mail. In pratica corrisponde ad una directory sul hard-disk del server dove sono memorizzati temporaneamente i messaggi e gli attachment (allegati) destinati all'utente del servizio di posta elettronica.

MAIL GATEWAY

Computer dedicato alla traduzione e scambio di messaggi di e-mail tra sistemi di posta elettronica non compatibili. Fornisce anche il servizio di memorizzazione e invio differito alle singole caselle postali collegate.

MAILING LIST

Sistema che gestisce un elenco di nomi e indirizzi di posta elettronica ai quali vengono distribuiti messaggi. Alcune servono solo per distribuire notiziari, detti Newsletter, altre invece consentono lo scambio di messaggi fra gli utenti: ogni messaggio inviato alla Mailing List viene distribuito a tutti gli iscritti.

MAINFRAME

Un computer di grandi dimensioni che lavora contemporaneamente per decine o centinaia di utenti gestendo applicazioni molto importanti, come ad esempio la prenotazione dei voli aerei oppure la gestione degli sportelli di una banca. Ciascun utente colloquia con il mainframe attraverso speciali terminali che trasmettono le richieste al mainframe e visualizzano sul proprio schermo i risultati forniti. Questi terminali vengono detti passivi poiché sono totalmente sotto il controllo del mainframe e il loro funzionamento non può essere in alcun modo alterato dall'utilizzatore, a differenza dei personal computer che invece sono sotto il totale controllo dell'utente finale. Un PC può comunque fungere anche da terminale, usando una speciale schedina di connessione. Ogni mainframe gestisce una grande quantità di periferiche: terminali e stampanti distribuiti sul territorio, grandi batterie di dischi (centinaia o migliaia di Gigabyte) e enormi quantità di memoria (centinaia o migliaia di Megabyte).
Il suo punto di forza non è tanto nella capacità di calcolo nuda e cruda, quanto nell'eccezionale predisposizione nel gestire centinaia di comunicazioni simultanee con la periferia e nella grande robustezza di funzionamento a livello sia hardware sia software.
I mainframe costituivano la quasi totalità delle apparecchiature di calcolo disponibili negli anni Sessanta. Tuttavia in virtù del loro alto costo sono stati progressivamente sostituiti in tutte le applicazioni non critiche da altre apparecchiature più economiche e flessibili. Il costo di un mainframe era talmente elevato che non era nemmeno possibile acquistarlo, ma lo si poteva solamente noleggiare. Avevano dimensioni considerevoli e occupavano intere stanze che dovevano essere refrigerate e protette dalla polvere. Questi locali si chiamavano centri di calcolo o centro EDP (Electronic Data Processing) e di solito erano affiancati da altri locali simili in cui lavoravano gli addetti al centro di calcolo, spesso in camice bianco, per programmare e tenere sotto controllo il mainframe.
Negli anni Settanta nacque una versione ridotta di mainframe, chiamata minicomputer. Era molto più piccolo e poteva servire un numero inferiore di utilizzatori, ma costava abbastanza poco e poteva essere acquistato per l'automazione dell'ufficio (elaborazione testi e posta elettronica), oppure per gestire le macchine utensili di uno stabilimento.

MASTER / SLAVE

(Padrone/Schiavo) - Quando più apparecchiature possono colloquiare tra loro, ed una "chiama" un'altra che rimane quindi al servizio della prima, si dice che la prima diviene la "padrona" (master) mentre la seconda è "schiava" (slave).

MATRICE ATTIVA

Tecnologia TFT (Thin Film Transistor - transistor a film sottile). Una tecnologia usata nella fabbricazione di schermi per notebook dove si utilizza una matrice di elementi attivi, ciascuno rappresentato da un transistor, che corrispondono ad altrettanti pixel, ciascuno controllabile individualmente. Questi schermi sono molto veloci nella visualizzazione e nell'aggiornamento dell'immagine a video, hanno contrasto e luminosità elevati, offrono un angolo di visione abbastanza ampio e sono molto costosi. Vengono anche chiamati schermi a matrice attiva, per differenziarli dagli schermi a matrice passiva o dual scan (doppia scansione).
La tecnica di produzione a film sottile consiste nel depositare uno strato microscopico di silicio su una base di metallo o di silicio. Lo strato è molto sottile, ma è infinitamente più grande delle dimensioni di un normale transistor all'interno di un chip elettronico.

MATRICE PASSIVA

La più economica tra le tecnologie per produrre display a colori per i notebook. Si basa sull'uso di cristalli liquidi e di filtri a colori che influenzano il passaggio della luce artificiale prodotta da un elemento di retroilluminazione. Ha lo svantaggio di produrre immagini poco luminose e difficili da vedere quando si osserva lo schermo da una certa angolazione e non direttamente di fronte. Presenta anche aloni che prolungano le linee orizzontali e verticali presenti sullo schermo. Non riesce a visualizzare bene immagini in rapido movimento, come il mouse che lascia la scia oppure scompare per poi riapparire quando nel punto in cui lo abbiamo fermato (effetto sottomarino).
Si dice passiva poiché non è in grado di mantenere nel tempo le informazioni da visualizzare e richiede l'esistenza di un campo elettrico per formare l'immagine, una riga alla volta, immagine che inizia subito a dissolversi quando il campo elettrico passa ad attivare la riga successiva. Hanno un tempo di risposta di 300 millisecondi, contro i 50 millisecondi della matrice attiva, e offrono un contrasto di 30:1 contro il 150-200:1 ottenibile con un display a matrice attiva.

MAU

Multistation Access Unit - stazione di accesso per stazioni multiple. Un hub (concentratore) multiporta verso cui confluiscono con disposizione a stella tutte le connessioni di un gruppo di stazioni connesse con una rete Token Ring. Il suo scopo è di creare una connessione elettrica tra le varie macchine permettendo che queste vengano inserite e tolte in qualsiasi momento senza interrompere la continuità di connessione delle altre.
Ogni raggio di estensione verso una singola stazione prende il nome di lobo e tipicamente ne esistono da 8 a 16 per ogni concentratore ed è possibile interconnettere tra loro fino a 12 concentratori. Dietro a ogni porta di connessione c'è un relè che chiude il circuito quando si estrae un connettore scollegando una stazione (così da consentire continuità di connessione delle altre stazioni che sono rimaste collegate). Quando s'inserisce un nuovo lobo, il relè si apre per renderlo parte integrante del circuito elettrico lungo il quale transitano i dati. Il relè viene usato anche per tagliare fuori una stazione che è ancora collegata ma la cui scheda d'interfaccia non risponde più ai periodici segnali di verifica che le arrivano dal concentratore (segno che è guasta). I MAU sono dispositivi passivi. La loro versione "attiva", cioè gestibile a distanza prende il nome di CAU (Controlled Access Unit). Un altro significato attribuito alla sigla MAU è Medium Attachment Unit in riferimento a un hub Ethernet convenzionale, ma questa definizione di fatto non è usata.

MBR

Master Boot Record. Settore principale del disco che viene letto all'avvio del sistema tramite il BIOS, il quale gestisce le fasi di partenza del sistema operativo. In questo settore sono contenute tutte quelle informazioni riguardanti la configurazione generale del sistema, quali le partizioni, la modalità di caricamento del sistema operativo e tutto ciò che necessita per l'avvio del PC.

MCI

Media Control Interface - interfaccia di controllo delle unità disco multimediali. Il componente di Windows che consente una programmazione ad alto livello dei vari dispositivi multimediali esistenti in un personal computer, come ad esempio i lettori di CD-ROM e di videodisco. Nello sviluppare il software non è più necessario tenere conto delle varie peculiarità dell'hardware, ad esempio si può utilizzare il comando "play" dell'interfaccia MCI per attivare indifferentemente la riproduzione di una canzone registrata su CD oppure la visualizzazione di un video clip. Il driver MCI fornito assieme a Windows traduce il comando "play" in una serie di comandi di basso livello specifici per il tipo di dispositivo pilotato in quel momento.

MEGA

Prefisso che, anteposto ad una unità di misura, ne moltiplica il valore per 1 milione.

MEGABIT

Equivale ad un milione di bit.

MEGABYTE

Equivale ad un milione di byte.

MEGAPIXEL

E' l'unità di misura che indica un milione di pixel. Viene utilizzata per misurare la risoluzione delle fotocamere digitali; tanto più alta è questa risoluzione, maggiore è la qualità delle immagini fotografiche.

MEMORIA

Organo di sistema di elaborazione in grado d'immagazzinare informazioni e di renderle a richiesta. Si hanno due classi principali di memoria: le memorie interne e le memorie periferiche o ausiliarie. Le prime, parte integrante dell'unità centrale di elaborazione, sono completamente elettroniche, mentre le seconde sono in genere memorie dinamiche. Le prime, inoltre, sono memorie ad accesso casuale, cioè memorie in cui le diverse posizioni vengono raggiunte in un tempo brevissimo indipendente dalla posizione prescelta. Le seconde, invece, sono memorie ad accesso sequenziale, in cui il tempo di accesso dipende dalla posizione.

MEMORIA CONVENZIONALE

L'area di memoria di 640 KByte che il DOS mette a disposizione delle applicazioni. È disponibile su qualsiasi personal computer dotato di processore Intel a partire dall'8086 e 8088 in avanti e costituisce la totalità della memoria indirizzabile da una macchina funzionante in modo reale.

MEMORIA ESPANSA

Un particolare tipo di memoria che può essere utilizzato da alcune applicazioni funzionanti in DOS per accedere a 8 MByte in aggiunta ai 640 KByte che il sistema operativo mette a disposizione nella memoria convenzionale. La modalità di funzionamento è indicata nelle specifiche EMS. È necessario caricare un particolare driver di gestione, chiamato Expanded Memory Manager, che rende questa memoria aggiuntiva visibile all'interno dello spazio indirizzabile dal DOS mediante un meccanismo di paginazione: la memoria estesa viene suddivisa in tante porzioni da 64 KByte (chiamate pagine) e che vengono riportate a richiesta in un'area di 64 KByte normalmente non utilizzata dal DOS, ma visibile da quest'ultimo, che si chiama page frame. Quest'ultima è compresa tra la fine dei primi 640 KByte e il primo megabyte e si trova entro un'area chiamata memoria superiore. Quando serve una pagina nuova la si riporta nella page frame spostandone il contenuto di nuovo nella memoria estesa. Questa tecnica
richiedeva la presenza di una scheda di memoria ad hoc sui PC di prima generazione, dotati di processore 8086 oppure 80286. Dal 386 in avanti la conversione tra memoria estesa e memoria espansa è diventata automatica e viene eseguita direttamente dal processore attingendo alla RAM generale del sistema. Si tratta di un sistema ormai in disuso.

MEMORIA DI MASSA

Qualunque periferica in grado di memorizzare grandi quantità di dati come le unità a disco o a nastro magnetico.

MEMORIA FLASH

Detto in termine tecnico Flash Memory, è quel dispositivo elettronico in grado di memorizzare i dati. Strutturalmente è composto da una scheda o piastrina con dei particolari circuiti miniaturizzati; si utilizza come se fosse un normale Floppy Disk, cioè si può leggere, scrivere, cancellare e formattare. Esistono alcuni formati standard che prendono il nome di Compact Flash, Smart Media, Memory Stick, MultiMedia e Secure Digital. Generalmente vengono montati all'interno delle fotocamere digitali e dei computer palmari ed hammo una capacità che va da 8 Mb a 10 Gb.

MEMORIA SUPERIORE

Una porzione di memoria di 384 KByte compresa tra la fine della memoria convenzionale (primi 640 KByte) e il limite di 1024 KByte indirizzabile dal DOS. Una piccola porzione di quest'area viene riservata a funzioni di sistema, ma gran parte rimane inutilizzata e può essere sfruttata per caricare porzioni del sistema operativo e altri driver oltre che per creare una zona di 64 KByte in cui inserire a rotazione le pagine della memoria espansa.

MEMORIA VIRTUALE

Una tecnica che consente alle applicazioni di vedere più spazio di memoria di quello che effettivamente esiste in RAM così da poter eseguire programmi la cui dimensione eccederebbe la capacità del sistema oppure diversi programmi contemporaneamente. A questo fine si usa come are di sfogo una porzione su disco fisso (nei pc si chiama area di swap o file di swap) nella quale si trasferiscono le informazioni contenute in RAM (dati e programmi) che al momento non vengono utilizzati così da lasciare posto a quelli nuovi che l'utente ha richiesto di utilizzare in quel momento. Grazie a questo accorgimento la memoria di sistema viene incrementata e viene vista come una singola grande e uniforme riserva di memoria primaria (in RAM o ROM), anche se il realtà è frammentata e composta in parte da memoria secondaria (su disco). Le applicazioni accedono alla memoria usando indirizzi virtuali (logici) che vengono poi tradotti (mappati) in indirizzi fisici. Due tecniche comuni usate dai sistemi operativi moderni per realizzare la memoria virtuale sono la paginazione e la segmentazione.

MENU

Un insieme di scelte che un programma consente di operare, presentate in forma di lista, dove ciascuna scelta è identificata da una o più parole descrittive. I menu solitamente compaiono in cima alla finestra di lavoro e scompaiono non appena si è operata una scelta. Costituiscono uno degli elementi fondamentali usati dai programmi moderni per consentire all'utente d'impostare i propri comandi, disponendo sempre di una guida su ciò che è possibile fare.

MHZ

Megaciclo o megacicli. Un milione di cicli al secondo.

MICRON

Unità di misura corrispondente a un milionesimo di metro oppure a un millesimo di millimetro. Viene spesso usata in elettronica per misurare le dimensioni dei singoli componenti all'interno di un circuito integrato. Gli attuali processori, ad esempio, usano transistor con dimensioni inferiori al micron.

MICROPROCESSORE

Dispositivo elettronico basato su un sistema di circuiti integrati (chip), realizzato nel 1971, che sta alla base della miniaturizzazione dei sistemi informatizzati. Il microprocessore non viene costruito per una sola funzione, ma può svolgere compiti diversi secondo il programma che vi viene inserito. In particolare nei personal computer contiene l'ALU (unità aritmetico-logica), registri di memoria, bus di trasferimento. I microprocessori sono impiegati anche nelle calcolatrici tascabili, nei dispositivi di regolazione e di misura, nelle funzioni di controllo di processi industriali.

MICROSOFT

Azienda statunitense produttrice di software, fondata nel 1975, la maggiore nel settore dei sistemi operativi (MS-DOS).

MIDI

Musical Instrument Digital Interface - interfaccia digitale per gli strumenti musicali. Un protocollo standard per scambiare informazioni musicali tra strumenti, computer e sintetizzatori (dispositivi elettronici che simulano il funzionamento di vari strumenti musicali). Anziché trasmettere voluminosi file contenenti un campionamento del suono che si vuole riprodurre o che si vuole registrare, il computer si limita a scambiare comandi lunghi pochi byte che definiscono la nota in tutti i suoi attributi primari: altezza, volume, durata, modalità di esecuzione (ad esempio vibrato) e tipo di strumento che la produce. La codifica MIDI definisce anche i vari bottoni, pedali e quadranti di regolazione che esistono sui sintetizzatori.
Il collegamento fisico è composto da un cavo simile a quello seriale e ciascun canale MIDI presente sul sintetizzatore corrisponde a uno strumento, o "voce", differente. Si possono programmare diversi canali contemporaneamente per ottenere un effetto orchestrale.
Uno degli impieghi più comuni del protocollo e dell'interfaccia MIDI è la sincronizzazione delle note prodotte su diversi sintetizzatori, ma vengono anche usati per registrare su computer in forma compatta intere sessioni musicali per poi riprodurle come nell'originale oppure modificarle con appositi programmi di editing (basta cambiare il contenuto dei comandi per mutare l'effetto sonoro risultante). Ad esempio alterando la temporizzazione registrata nel file MIDI si modifica il ritmo del brano. Si può eseguire la trasposizione automatica di un brano da una nota chiave all'altra (ad esempio da LA maggiore a DO maggiore). I programmi di editing convertono anche i comandi MIDI in una notazione musicale su pentagramma da rappresentare a video o da stampare su carta.
Adottato dall'industria musicale nel 1983, questo standard aveva inizialmente lo scopo di permettere la riproduzione dello stesso brano su sintetizzatori diversi e oggi viene supportato dalla maggior parte dei sintetizzatori e delle tastiere elettroniche, oltre che da diversi strumenti convenzionali.

MIME

Multipurpose Internet Mail Extension. Protocollo per lo scambio di messaggi postali multimediali. Attualmente il protocollo postale di Internet è Simple Mail Transfer Protocol (SMTP), trasferisce i messaggi come file Ascii a 7 bit.

MINIATURE CARD

Schedina di memoria miniaturizzate. Vengono sponsorizzate da un'organizzazione chiamata MCIF (Miniature Card Implementers Forum) di cui fanno parte, tra gli altri, Intel, Compaq, AMD, Fujitsu, HP, Microsoft, Olympus, Philips e Sharp. Si possono usare nei portatili palmari (che stanno nel palmo della mano), nelle fotocamere digitali, nei telefoni cellulari e in altri dispositivi elettronici portatili. Sono molto piccole e leggere, 38 mm x 35 mm x 3,5 mm di spessore, e assomigliano nelle dimensioni alle Compact Flash loro concorrenti rispetto alle quali, però, hanno un sistema d'inserimento semplificato senza piedini di contatto che si possono piegare o rompere. Di conseguenza dovrebbero essere più idonee per applicazioni consumer dove l'utente potrebbe anche maneggiarle in modo maldestro. Ne esistono di tre tipi, le flash non perdono le proprie informazioni in mancanza di alimentazione e perciò sono idonee come "rullini elettronici" nelle fotocamere digitali, le DRAM servono per espandere la memoria di lavoro dell'apparato in cui vengono inserite, ma perdono le informazioni non appena le si rimuove, le ROM servono per aggiungere applicazioni sotto forma di cartucce preconfezionate.

MMS

Acronimo di Multimedia Messaging Service - Servizio di Messaggistica Multimediale, che consente di inviare e ricevere attraverso la telefonia mobile da terminali GPRS dei messaggi multimediali. Rispetto al normale SMS, questi possono includere immagini, audio, video e tutto ciò che è multimediale.

MMX

Insieme di 57 istruzioni speciali sviluppate da Intel per la propria piattaforma Pentium e Pentium II, che manipolano informazioni multimediali: audio, grafica 2D e 3D, video, sintesi e riconoscimento vocale, trasmissione dati. Elaborano unicamente i numeri interi e si concentrano sulla particolare operazione di "moltiplicazione e somma".

MNP

(Microcom Network Protocol) - Standard per la correzione degli errori (MNP4) e la compressione dei dati (MNP5) suddiviso in 10 classi. Le classi da 1 a 4 si riferiscono alla correzione degli errori, mentre quelle da 5 a 10 alla compressione dei dati. La classe 10 è utilizzata dalle linee cellulari.

MODALITA' PROTETTA

Detto anche modo privilegiato. Modalità di funzionamento tipica del processore 80286 Intel e successivamente ereditata da tutti i processori Intel successivi che la emulano. È la modalità di funzionamento su cui è stato costruito OS/2 come alternativa al modalità reale del DOS. Il software può eseguire operazioni riservate che manipolano componenti critiche del sistema come la memoria e i canali di input/output solo attraverso l'intermediazione del sistema operativo, d'altro canto ha il vantaggio di poter indirizzare tutta la memoria visibile dal particolare processore in uso. La funzione più importante è quella di protezione della memoria, da cui deriva il nome, e consiste nel fatto che la CPU impedisce a qualsiasi programma di memorizzare informazioni in un'area che sia già occupata da un altro programma oppure dal sistema operativo. In modalità protetta è possibile realizzare funzioni di multitasking (esecuzione di più task contemporaneamente) in modo affidabile e disponendo di un processore 386 o superiore si eseguono istruzioni a 32 bit invece delle istruzioni a 16 bit consentite dal DOS e da Windows 3.x. L'esecuzione dei vari task segue un meccanismo di priorità variabile che consente di fornire sempre il massimo delle risorse all'applicazione che l'utente sta adoperando in quel momento. È stato il primo modo operativo per personal computer con processore Intel o compatibile a consentire l'impiego della memoria virtuale.
Con il processore 80268 la memoria indirizzabile in modo protetto era di 16 MByte, il che costituiva un significativo balzo in avanti rispetto all'8086 che lo aveva preceduto e che poteva indirizzare solo 1 MByte di RAM di cui solo 640 KByte realmente utilizzabili dalle applicazioni e dal sistema operativo. L'80286 disponeva di un bus d'indirizzamento verso la memoria di 24 bit il che significa che il numero d'indirizzi gestibili era 2^24, cioè 16.777.316 byte. Con l'arrivo dell'80386 lo spazio d'indirizzamento è salito a 4 GByte, ma è stata mantenuta l'emulazione del modo protetto creando anche un terzo modo operativo chiamato modalità reale virtuale.

MODEM

Contrazione di MOdulatore - DEModulatore. Nella tecnica delle telecomunicazioni, apparecchiatura per la modulazione e la demodulazione dei segnali, che permette di trasmettere su linee telefoniche i segnali numerici con cui opera un elaboratore elettronico.

MONITOR

Uno dei tre componenti primari di qualsiasi computer, insieme alla tastiera e all'unità centrale. La sua funzione è di visualizzare le informazioni elaborate dal computer e il risultato delle operazioni eseguite dall'utente. Solitamente ha una forma simile a quella di uno schermo televisivo, con dimensioni variabili da 13 a 22 pollici di diagonale, e nella gran parte dei casi è a colori, benché ne esistano in circolazione diversi modelli monocromatici (con un solo colore). Sui computer portatili è realizzato per mezzo di pannelli a cristalli liquidi particolarmente sottili e leggeri.

MOSAIC

Noto e diffuso browser per la World Wide Web, sviluppato e distribuito liberamente per usi non commerciali. E' disponibile in ambiente X-Windows, Macintosh, Windows e Amiga.

MOTORE DI RICERCA

Un programma che ricerca documenti in relazione a determinate parole chiave (inserite da chi opera la ricerca) e che offre come risultato la lista degli elementi associati a quelle stesse parole chiave. Sebbene in generale possano essere considerati come motori di ricerca una serie piuttosto vasta di programmi, solitamente con questo termine ci si riferisce a siti attraverso i quali è possibile operare ricerche su Internet. In pratica, tanto per fare un esempio, un motore di ricerca dovrebbe essere in grado di indicare quali siti Internet parlano di elefanti e Zambia, ordinando i risultati per rilevanza.
Solitamente un motore opera attraverso l'invio di uno spider ("ragnetto", altrimenti detto crawler), che analizza siti Internet alla ricerca del maggior numero di documenti. Un ulteriore programma, detto indexer, indicizza e classifica i documenti, in base a un algoritmo proprietario e alle parole in esso contenute.
Vi sono anche altri tipi di motori di ricerca. Gli ftpsearch, per esempio, consentono di cercare sulla Rete tutti i siti ("archivi FTP", da File Transfer Protocol) che contengono un determinato file e permettono di scaricarlo.

MOUSE

Termine inglese, ormai entrato nell'uso comune, con cui si indica un dispositivo che, collegato al computer, permette di muovere rapidamente il cursore sullo schermo. E' così possibile ridurre, in alcuni casi notevolmente, l'uso della tastiera.

MP3

Abbreviazione di MPEG Audio Layer 3, uno standard di compressione particolarmente efficiente che consente di ridurre le dimensioni di un file audio fino a dodici volte, con una perdita di qualità minima. L'algoritmo si basa su un modello psicoacustico, eliminando dal campione sonoro originale le frequenze che non sono percepibili dall'orecchio umano, perché coperte da suoni con frequenza simile ma intensità superiore (effetto di "mascheramento").
La notevole popolarità dello standard MP3 è dovuta al fatto che il formato consente di scambiarsi via Rete file musicali in qualità CD senza richiedere lunghi tempi di scaricamento (mentre scaricare via Internet file musicali non compressi richiederebbe tempi lunghissimi). Si stanno comunque diffondendo rapidamente anche altre applicazioni, quali ad esempio i lettori MP3 portatili.

MPEG

Moving Picture Experts Group oppure Motion Picture Experts Group - Comitato di esperti in tecnica cinematografica. Pronunciato "em-peg".
1. Un comitato che lavora alla definizione di uno standard per comprimere e memorizzare filmati e animazioni in formato digitale per poi riprodurli a schermo pieno. Il comitato nasce sotto l'egida dell'ISO/ITU-TSS.
2. Lo standard che prende il nome da tale comitato e che definisce le specifiche per comprimere immagini video in movimento usando una combinazione di JPEG e di una sofisticata forma di differenziazione che codifica la sequenza video registrando unicamente le differenza tra un fotogramma e l'altro, anziché ripetere tutte le volte l'intero contenuto di ciascun fotogramma.
MPEG-1 è stato approvato nel 1992 e fornisce un'immagine standard ricavata dalla cattura di un quarto del video (352 x 240 punti) che viene duplicato in verticale e in orizzontale al momento della proiezione al fine di produrre 30 fotogrammi al secondo, 15 bit di colore (32.768 tinte diverse) e suono in qualità pari a quella di un CD-ROM. Un CD-ROM da 650 MByte contiene 72 minuti di filmato MPEG-1 (1,2 Mbit per secondo). Questo standard è adatto per tutte le applicazioni multimediali destinate al mercato della casa.
MPEG-2 s'indirizza invece al mercato del video professionale e costituisce un'evoluzione dell'MPEG-1. Infatti quasi tutti i decodificatori MPEG-2 possono riprodurre anche filmati in formato MPEG-1. In questo caso lo schermo viene catturato per intero e non per un quarto, e vengono riprodotti 30 fotogrammi al secondo, suddiviso ciascuno in due semiquadri (la metà del fotogramma visualizzata a linee alterne, come in un televisore). In ragione dell'alta risoluzione necessaria, MPEG-2 funziona al meglio quando dispone di una velocità di trasferimento compresa tra 5 e 15 Mbit al secondo. Oggi questo standard viene impiegato nella trasmissione via satellite da una stazione televisiva all'altra, dove la qualità deve essere mantenuta al massimo risparmiando al massimo sull'impiego della banda passante satellitare, notoriamente molto costosa. Un CD-ROM da 650 MByte contiene circa 17 minuti di filmato MPEG-2 a 5 Mbit per secondo. Per riprodurlo è necessario disporre di un lettore di CD-ROM a quintupla velocità.
MPEG-2 HHR è una terza versione proposta da IBM per ridurre i requisiti dell'MPEG-2 e fornire al contempo una qualità molto superiore a MPEG-1. Il metodo consiste nel catturare soltanto metà del fotogramma il che riduce la risoluzione e permette di riprodurre filmati da CD-ROM a quadrupla velocità lavorando a 3 o 4 Mbit per secondo. Un CD-ROM da 650 MByte può contenere 28 minuti di filmato MPEG-2 HHR. Per visualizzare questo tipo di MPEG-2 è tuttavia necessario disporre di hardware particolare, perciò è idoneo solo per applicazioni sviluppate su misura.
Alcuni fornitori sostengono di avere anche una forma modificabile (editable) di MPEG-1. Si tratta in realtà di una deviazione dallo standard, che utilizza soltanto fotogrammi di tipo I, ciascuno compresso come se fosse un'immagine fissa elaborata con JPEG. In questo modo si finisce per occupare molto spazio e di solito viene offerta l'opportunità di ottimizzare il filmato trasformandolo in una sequenza standard di fotogrammi I-P-B e ritornando quindi al formato MPEG-1 non modificabile.
La compressione sfrutta il fatto che i fotogrammi delle immagini in movimento sono composti di numerosi elementi che non cambiano, come lo sfondo di un cielo azzurro, e che perciò possono essere registrati una volta sola. Su questa base la tecnica registra le differenze tra un fotogramma e il successivo. Esistono infatti tre diversi tipi di fotogrammi in una sequenza MPEG. I fotogrammi di tipo I (intra-coded oppure autosufficienti), i fotogrammi di tipo P (forward predicted, predizione in avanti) e i fotogrammi di tipo B (bidirezionali). I fotogrammi di tipo I (detto anche I frame) sono i più voluminosi poiché contengono tutte le informazioni necessarie per essere ricostruiti. La loro compressione assomiglia moltissimo alla compressione JPEG di un'immagine ferma. I fotogrammi P (detti anche P frame) derivano dai primi, mentre i fotogrammi di tipo B derivano da entrambi gli altri due tipi. Di conseguenza tanto il tipo P quanto il tipo B sono meno voluminosi del tipo I, ma dipendono comunque dall'esistenza di quest'ultimo.

MPEG-2

Moving Picture Experts Group-2 - Comitato di esperti in tecnica cinematografica, versione 2. Un'evoluzione dello standard di compressione MPEG dedicata al mercato professionale e pensata per riprodurre filmati con 30 fotogrammi al secondo (video di alta qualità).
E' lo standard di compressione utilizzato dai film distribuiti su DVD. La decompressione può avvenire via software, se la CPU è come minimo un Pentium II dei più veloci, o via hardware dedicato. Alcuni chip grafici supportano parte delle funzioni di decodifica. Il miglior risultato si ottiene comunque attraverso un apposito chip di decodifica. Alcuni notebook hanno un connettore sulla scheda madre già predisposto per il modulo MPEG-2, i modelli di fascia alta che montano il DVD sono già forniti di serie di questo accessorio. Per i prodotti più vecchi è necessario ricorrere a una scheda PC Card.
Lo standard è composto da tre documenti pubblicati nel 1992 con il nome di ISO/IEC 11172-1 (multiplexing e sincronizzazione nella memorizzazione di informazioni digitali a 1,5 Mbps), ISO/IEC 11172-2 (codifica di immagini movimento per memorizzazione in digitale a circa 1,5 Mbps), ISO/IEC 11172-3 (codifica di audio stereo campionato a 20 KHz).

MPEG-4

Nuovo sistema di compressione dei file, migliore per qualità e capacità di riduzione, del formato MP3.

MPLS

MultiProtocol Label Switching, tecnologia per la trasmissione di dati in rete IP riconoscendone il tipo (es: trasmissioni vocali VOIP), oltre alle caratteristiche della rete (larghezza di banda, latenza) e quindi consentendo di trattare i diversi contenuti in modo diverso (es: privilegiando i pacchetti di dati video o audio, istradandoli tramite tratti con larghezza di banda maggiore). Con il MPLS un ISP può riconosce un utente privilegiato (es: un utente a pagamento rispetto a quelli gratuiti) e trattare i suoi dati con priorità.

MPR-II

Cercare di ridurre le emissioni di radiazioni dei monitor è stata sin dall'inizio una prerogativa della Svezia e non è un caso che la prima normativa conosciuta con la sigla MPR II sia stata emessa dallo SWEDAC (Swedish Board for Technical Accreditation). L'MPR II contiene raccomandazioni basate sul concetto che i campi magnetici ed elettrici emessi dal monitor non devono incrementare in modo tangibile i valori di quelli che si trovano normalmente negli ambienti di lavoro. Le raccomandazioni TCO sono molto più stringenti, e sono basate sull'idea di ridurre il più possibile il livello di questi campi in modo da salvaguardare la salute dell'operatore che si trova esposto alla loro azione. I valori TCO sono misurati a una distanza frontale di 30 cm dallo schermo, con l'unica eccezione della misura del campo magnetico nella banda da 2 KHz-400 KHz effettuata tutt'intorno allo schermo a una distanza di 50 cm. Lo standard MPR II prevede una misura frontale alla distanza di 50 cm perciò il campo è già attenuato in modo naturale dal fatto che nella misura ci è allontanati dalla fonte di emissione.

FREQUENZA TCO 92 MPR II
Campi elettrici
distanza di misura 30 cm 50 cm
0 Hz (campo statico) <= 500 V <="500" V
5 Hz - 2 kHz <= 10 V/m <="25" V/m
2 kHz - 400 kHz <= 1,0 V/m <="2,5" V/m

Campi magnetici
5 Hz - 2 kHz <= 200 nT <="250" nT
2 kHz - 400 kHz <= 25 nT <="25" nT

MS-DOS

Acronimo dell'inglese Microsoft Disk Operating System. Sistema operativo sviluppato dalla Microsoft Corporation dal 1981 per i personal computer della IBM e compatibili. E' estremamente diffuso sui personal computer; per facilitarne l'uso, la Microsoft ha sviluppato su di esso l'ambiente operativo Windows.

MTBF

Acronimo di Mean time between failures (tempo medio fra i guasti). Misura dell'affidabilità di una periferica, che indica mediamente quante ore passano fra il verificarsi di due rotture in condizioni d'uso normali. Il valore indicato dal costruttore si basa su prove di laboratorio e analisi statistiche.

MULTIMEDIALE

Si dice di qualsiasi documento o gioco per computer che contenga testo assieme a suono, musica, immagini fisse e in movimento (audio), grafica e qualsiasi altra componente che richieda mezzi (media) diversi per essere riprodotta. Identifica anche i computer che dispongono di tali mezzi: monitor, scheda audio, altoparlanti, microfono, lettore di CD-ROM o DVD-ROM, schede di sintonizzazione televisive e qualsiasi altra cosa adatta allo scopo.

MULTIMEDIALITA'

Diffusa soprattutto negli anni Novanta, specialmente su CD-ROM la multimedialità è in fase di sviluppo esponenziale. I prodotti multimediali, fruibili interattivamente su un calcolatore personale, contengono testi, immagini fisse (fotografie, disegni), immagini in movimento (filmati e animazioni) e suoni e possono spaziare dai videogiochi all'enciclopedia, da monografie su particolari argomenti a prodotti didattici.

MULTIPLEXER

Spesso abbreviato mux. Un dispositivo usato per raccogliere dati su diversi canali a bassa velocità e fonderli in un singolo flusso trasmissivo da inviare su una linea di collegamento ad alta velocità. Questa apparecchiatura veniva impiegata largamente al tempo dei terminali che dovevano collegarsi a un mainframe (host) attraverso linee locali o geografiche dedicate e che però non avevano dati da trasmettere a sufficienza per mantenere la linea sempre occupata e nemmeno per saturarne la capienza. Suddividendo l'uso della linea tra parecchi terminali, si riusciva a sfruttarla al massimo, offrendo al tempo stesso i servizi di connessione di cui ciascuno aveva bisogno.

MULTISESSIONE

Una particolare tecnica di masterizzazione di un CD-ROM scrivibile che consente di registrare dati in più riprese, creando tante sessioni diverse quante sono le successive operazioni di riversamento. E' necessario disporre di lettori in grado di leggere questo formato e, se le sessioni sono collegate tra loro, il CD apparirà come un unico volume d'informazioni. In caso contrario sarà visibile solo l'ultima sessione registrata.

MULTITASKING

Esecuzione di più programmi o porzioni di programma (task) nello stesso momento. È una prerogativa del sistema operativo e viene offerta da OS/2, Windows NT e Unix, e in una certa misura anche Windows 3.x (in parte), Windows 95/98 e successivi e Mac OS. L'utente carica diverse applicazioni e può passare dall'una all'altra senza dover scaricare quella corrente prima di passare alla successiva. Affinché questo sia possibile è necessario disporre di una quantità di memoria e di una capacità elaborativa sensibilmente superiori a quelle necessarie in un ambiente monotasking. In alcuni casi l'applicazione che si abbandona temporaneamente continua a elaborare le proprie informazioni anche se non appare più alla vista dell'utente (lavora in background cioè sullo sfondo), in altri casi l'applicazione continua solo quando la macchina è temporaneamente inattiva, in altri casi ancora cessa la propria attività nell'attesa di tornare in primo piano. Nel primo esempio si parla di multitasking a partizione di tempo, nel secondo esempio si parla multitasking cooperativo e nel terzo esempio si parla di commutazione di contesto. Per funzionare background, nel primo e nel secondo caso, l'applicazione deve comunque poter operare senza bisogno che l'utente imposti comandi dalla tastiera altrimenti rimane comunque congelata fino a quando l'utente le riporta in primo piano e le viene nuovamente assegnato il comando della tastiera e del mouse. L'operazione di riportarla in primo piano consiste nel selezionare la finestra grafica o non grafica all'interno che ospita quella particolare applicazione e nel riportarla in evidenza sullo schermo.
A B C D E F G H I J K L M
N O P Q R S T U V W X Y Z