Acronimo di Malware As A Service, è una piattaforma che consente di creare un’infezione informatica anche senza essere un esperto. In pratica è una piattaforma software che consente a un utente di “comporre” a proprio piacimento un’infezione virus da diffondere poi su rete internet. E' come se si acquistasse un kit di montaggio che, con tanto di apposite istruzioni, dà modo di costruire da sé il malware che più si desidera. Non è necessario, dunque, avere grandi competenze o conoscenze informatiche o conoscere linguaggi di programmazione, non bisogna avere necessariamente delle competenze specifiche nel campo dell'informatica, basterà solo avere la capacità di seguire le istruzioni allegate con il “pacchetto” acquistato.
MACINTOSH
Il primo personal computer dotato di mouse e
d'interfaccia grafica GUI, prodotto per la prima volta da Apple
Computer nel 1984 come evoluzione di un'idea già concepita nei
laboratori di ricerca americani di Xerox. Utilizza un sistema
operativo sviluppato da Apple e processori sviluppati e prodotti
da Motorola, in contrapposizione alla piattaforma Wintel che usa
il sistema operativo Windows sviluppato da Microsoft e i
processori sviluppati e prodotti da Intel. E' molto diffuso in
ambito grafico ed editoriale. Molti dei programmi originariamente
concepiti unicamente per Macintosh oggi sono disponibili anche
sotto Windows.
MACRO
1. Un qualunque insieme di istruzioni in un linguaggio ad alto livello, ed associato a un nome, in modo che basti richiamare quest'ultimo per ripetere tutte le istruzioni. 2. Nella locuzione, essersi fatti una macro per qualcosa, ripetere sempre gli stessi gesti (di solito banali) nello stesso ordine, come se si eseguisse per l'appunto una macro.
MAGNETO OTTICO
Un tipo di disco che usa un sistema di
registrazione ottico e magnetico insieme e che permette di
cancellare le informazioni registrate e di registrarne di nuove
al loro posto offrendo capacità di 128, 230 e 640 MByte su un
disco da 3,5 pollici (poco più grande di un normale floppy disk)
oppure capacità di 650, 1.300 o 2.600 MByte su dischi da 5,25
pollici che possono essere scritti du entrambi i lati ma che
debbono essere girati a mano quando si passa da un lato
all'altro. Arriveranno anche versioni da 5,2 GByte e da 10,4
GByte. Viene anche usato nel mercato consumer da Sony per la
produzione dei suoi MiniDisc (un disco musicale digitale compatto
da 2,5" di diametro capace di contenere 74 minuti di musica
della stessa qualità di un CD convenzionale).
Le sue specifiche sono contenute nell'Orange Book, che spiega
anche come realizzare un CD-R (un compact disc scrivibile solo
una volta). Un laser ad alta potenza riscalda una particolare
posizione nel disco (che rappresenta il bit) fino a raggiungere
il cosiddetto punto di Curie, cioè la temperatura alla quale le
molecole possono essere riallineate quando sottoposte a un campo
magnetico. A quel punto entra in gioco il magnete che riallinea
le molecole nella direzione desiderata (a seconda che si voglia
rappresentare uno 0 oppure un 1 che resterà tale fino al
successivo riscaldamento e riorientamento.
La lettura viene invece eseguita da un laser di potenza inferiore
che invia la luce sul disco così che venga riflessa nei vari
punti a seconda dell'orientamento del metallo (determinato
magneticamente) che ne determina l'angolo di rotazione rispetto
all'asse di propagazione, ossia la direzione di polarizzazione.
Questo differisce dalla lettura di un normale CD che invece
rileva i cambiamenti nelle proprietà di riflessione del disco.
Per questo motivo il disco magneto ottico richiede una
particolare unità per essere letto e scritto.
Ogni operazione di scrittura richiede due passate: nella prima
tutti i bit vengono portati a zero, nella seconda si scrivono i
dati veri e propri (gli 1 alternati agli 0 già esistenti).
Esiste anche un metodo più recente che permette di cancellare e
scrivere in un solo giro.
MAILBOX
Casella
postale per il traffico e-mail. In pratica corrisponde ad una directory sul
hard-disk del server dove sono memorizzati temporaneamente i messaggi e gli
attachment (allegati) destinati all'utente del servizio di posta elettronica.
MAIL GATEWAY
Computer
dedicato alla traduzione e scambio di messaggi di e-mail tra sistemi di posta
elettronica non compatibili. Fornisce anche il servizio di memorizzazione e
invio differito alle singole caselle postali collegate.
MAILING LIST
Sistema che gestisce un elenco di nomi e indirizzi di posta
elettronica ai quali vengono distribuiti messaggi. Alcune servono solo per
distribuire notiziari, detti Newsletter, altre invece consentono lo scambio di
messaggi fra gli utenti: ogni messaggio inviato alla Mailing List viene
distribuito a tutti gli iscritti.
MAINFRAME
Un computer di grandi dimensioni che
lavora contemporaneamente per decine o centinaia di utenti
gestendo applicazioni molto importanti, come ad esempio la
prenotazione dei voli aerei oppure la gestione degli sportelli di
una banca. Ciascun utente colloquia con il mainframe attraverso
speciali terminali che trasmettono le richieste al mainframe e
visualizzano sul proprio schermo i risultati forniti. Questi
terminali vengono detti passivi poiché sono totalmente sotto il
controllo del mainframe e il loro funzionamento non può essere
in alcun modo alterato dall'utilizzatore, a differenza dei
personal computer che invece sono sotto il totale controllo
dell'utente finale. Un PC può comunque fungere anche da
terminale, usando una speciale schedina di connessione. Ogni
mainframe gestisce una grande quantità di periferiche: terminali
e stampanti distribuiti sul territorio, grandi batterie di dischi
(centinaia o migliaia di Gigabyte) e enormi quantità di memoria
(centinaia o migliaia di Megabyte).
Il suo punto di forza non è tanto nella capacità di calcolo
nuda e cruda, quanto nell'eccezionale predisposizione nel gestire
centinaia di comunicazioni simultanee con la periferia e nella
grande robustezza di funzionamento a livello sia hardware sia
software.
I mainframe costituivano la quasi totalità delle apparecchiature
di calcolo disponibili negli anni Sessanta. Tuttavia in virtù
del loro alto costo sono stati progressivamente sostituiti in
tutte le applicazioni non critiche da altre apparecchiature più
economiche e flessibili. Il costo di un mainframe era talmente
elevato che non era nemmeno possibile acquistarlo, ma lo si
poteva solamente noleggiare. Avevano dimensioni considerevoli e
occupavano intere stanze che dovevano essere refrigerate e
protette dalla polvere. Questi locali si chiamavano centri di
calcolo o centro EDP (Electronic Data Processing) e di solito
erano affiancati da altri locali simili in cui lavoravano gli
addetti al centro di calcolo, spesso in camice bianco, per
programmare e tenere sotto controllo il mainframe.
Negli anni Settanta nacque una versione ridotta di mainframe,
chiamata minicomputer. Era molto più piccolo e poteva servire un
numero inferiore di utilizzatori, ma costava abbastanza poco e
poteva essere acquistato per l'automazione dell'ufficio
(elaborazione testi e posta elettronica), oppure per gestire le
macchine utensili di uno stabilimento.
MASTER / SLAVE
(Padrone/Schiavo) - Quando più
apparecchiature possono colloquiare tra loro, ed una
"chiama" un'altra che rimane quindi al servizio della
prima, si dice che la prima diviene la "padrona"
(master) mentre la seconda è "schiava" (slave).
MATRICE ATTIVA
Tecnologia TFT (Thin Film Transistor -
transistor a film sottile). Una tecnologia usata nella
fabbricazione di schermi per notebook dove si utilizza una
matrice di elementi attivi, ciascuno rappresentato da un
transistor, che corrispondono ad altrettanti pixel, ciascuno
controllabile individualmente. Questi schermi sono molto veloci
nella visualizzazione e nell'aggiornamento dell'immagine a video,
hanno contrasto e luminosità elevati, offrono un angolo di
visione abbastanza ampio e sono molto costosi. Vengono anche
chiamati schermi a matrice attiva, per differenziarli dagli
schermi a matrice passiva o dual scan (doppia scansione).
La tecnica di produzione a film sottile consiste nel depositare
uno strato microscopico di silicio su una base di metallo o di
silicio. Lo strato è molto sottile, ma è infinitamente più
grande delle dimensioni di un normale transistor all'interno di
un chip elettronico.
MATRICE PASSIVA
La più economica tra le tecnologie per
produrre display a colori per i notebook. Si basa sull'uso di
cristalli liquidi e di filtri a colori che influenzano il
passaggio della luce artificiale prodotta da un elemento di
retroilluminazione. Ha lo svantaggio di produrre immagini poco
luminose e difficili da vedere quando si osserva lo schermo da
una certa angolazione e non direttamente di fronte. Presenta
anche aloni che prolungano le linee orizzontali e verticali
presenti sullo schermo. Non riesce a visualizzare bene immagini
in rapido movimento, come il mouse che lascia la scia oppure
scompare per poi riapparire quando nel punto in cui lo abbiamo
fermato (effetto sottomarino).
Si dice passiva poiché non è in grado di mantenere nel tempo le
informazioni da visualizzare e richiede l'esistenza di un campo
elettrico per formare l'immagine, una riga alla volta, immagine
che inizia subito a dissolversi quando il campo elettrico passa
ad attivare la riga successiva. Hanno un tempo di risposta di 300
millisecondi, contro i 50 millisecondi della matrice attiva, e
offrono un contrasto di 30:1 contro il 150-200:1 ottenibile con
un display a matrice attiva.
MAU
Multistation Access Unit - stazione di
accesso per stazioni multiple. Un hub (concentratore) multiporta
verso cui confluiscono con disposizione a stella tutte le
connessioni di un gruppo di stazioni connesse con una rete Token
Ring. Il suo scopo è di creare una connessione elettrica tra le
varie macchine permettendo che queste vengano inserite e tolte in
qualsiasi momento senza interrompere la continuità di
connessione delle altre.
Ogni raggio di estensione verso una singola stazione prende il
nome di lobo e tipicamente ne esistono da 8 a 16 per ogni
concentratore ed è possibile interconnettere tra loro fino a 12
concentratori. Dietro a ogni porta di connessione c'è un relè
che chiude il circuito quando si estrae un connettore scollegando
una stazione (così da consentire continuità di connessione
delle altre stazioni che sono rimaste collegate). Quando
s'inserisce un nuovo lobo, il relè si apre per renderlo parte
integrante del circuito elettrico lungo il quale transitano i
dati. Il relè viene usato anche per tagliare fuori una stazione
che è ancora collegata ma la cui scheda d'interfaccia non
risponde più ai periodici segnali di verifica che le arrivano
dal concentratore (segno che è guasta). I MAU sono dispositivi
passivi. La loro versione "attiva", cioè gestibile a
distanza prende il nome di CAU (Controlled Access Unit). Un altro
significato attribuito alla sigla MAU è Medium Attachment Unit
in riferimento a un hub Ethernet convenzionale, ma questa
definizione di fatto non è usata.
MBR
Master Boot Record. Settore principale del disco
che viene letto all'avvio del sistema tramite il BIOS, il quale gestisce
le fasi di partenza del sistema operativo. In questo settore sono contenute
tutte quelle informazioni riguardanti la configurazione generale del sistema,
quali le partizioni, la modalità di caricamento del sistema operativo e tutto
ciò che necessita per l'avvio del PC.
MCI
Media Control Interface - interfaccia di
controllo delle unità disco multimediali. Il componente di
Windows che consente una programmazione ad alto livello dei vari
dispositivi multimediali esistenti in un personal computer, come
ad esempio i lettori di CD-ROM e di videodisco. Nello sviluppare
il software non è più necessario tenere conto delle varie
peculiarità dell'hardware, ad esempio si può utilizzare il
comando "play" dell'interfaccia MCI per attivare
indifferentemente la riproduzione di una canzone registrata su CD
oppure la visualizzazione di un video clip. Il driver MCI fornito
assieme a Windows traduce il comando "play" in una
serie di comandi di basso livello specifici per il tipo di
dispositivo pilotato in quel momento.
MEGA
Prefisso che, anteposto ad una unità di
misura, ne moltiplica il valore per 1 milione.
MEGABIT
Equivale ad un milione di bit.
MEGABYTE
Equivale ad un milione di byte.
MEGAPIXEL
E' l'unità di misura che indica un milione di pixel.
Viene utilizzata per misurare la risoluzione delle fotocamere
digitali; tanto più alta è questa risoluzione, maggiore è la qualità delle
immagini fotografiche.
MEMORIA
Organo di sistema di elaborazione in grado
d'immagazzinare informazioni e di renderle a richiesta. Si hanno
due classi principali di memoria: le memorie interne e le memorie
periferiche o ausiliarie. Le prime, parte integrante dell'unità
centrale di elaborazione, sono completamente elettroniche, mentre
le seconde sono in genere memorie dinamiche. Le prime, inoltre,
sono memorie ad accesso casuale, cioè memorie in cui le diverse
posizioni vengono raggiunte in un tempo brevissimo indipendente
dalla posizione prescelta. Le seconde, invece, sono memorie ad
accesso sequenziale, in cui il tempo di accesso dipende dalla
posizione.
MEMORIA CONVENZIONALE
L'area di memoria di 640 KByte che il DOS
mette a disposizione delle applicazioni. È disponibile su
qualsiasi personal computer dotato di processore Intel a partire
dall'8086 e 8088 in avanti e costituisce la totalità della
memoria indirizzabile da una macchina funzionante in modo reale.
MEMORIA ESPANSA
Un particolare tipo di memoria che può
essere utilizzato da alcune applicazioni funzionanti in DOS per
accedere a 8 MByte in aggiunta ai 640 KByte che il sistema
operativo mette a disposizione nella memoria convenzionale. La
modalità di funzionamento è indicata nelle specifiche EMS. È
necessario caricare un particolare driver di gestione, chiamato
Expanded Memory Manager, che rende questa memoria aggiuntiva
visibile all'interno dello spazio indirizzabile dal DOS mediante
un meccanismo di paginazione: la memoria estesa viene suddivisa
in tante porzioni da 64 KByte (chiamate pagine) e che vengono
riportate a richiesta in un'area di 64 KByte normalmente non
utilizzata dal DOS, ma visibile da quest'ultimo, che si chiama
page frame. Quest'ultima è compresa tra la fine dei primi 640
KByte e il primo megabyte e si trova entro un'area chiamata
memoria superiore. Quando serve una pagina nuova la si riporta
nella page frame spostandone il contenuto di nuovo nella memoria
estesa. Questa tecnica
richiedeva la presenza di una scheda di memoria ad hoc sui PC di
prima generazione, dotati di processore 8086 oppure 80286. Dal
386 in avanti la conversione tra memoria estesa e memoria espansa
è diventata automatica e viene eseguita direttamente dal
processore attingendo alla RAM generale del sistema. Si tratta di
un sistema ormai in disuso.
MEMORIA DI MASSA
Qualunque periferica in grado di
memorizzare grandi quantità di dati come le unità a disco o a
nastro magnetico.
MEMORIA FLASH
Detto in termine tecnico Flash Memory, è quel
dispositivo elettronico in grado di memorizzare i dati. Strutturalmente
è composto da una scheda o piastrina con dei particolari circuiti miniaturizzati;
si utilizza come se fosse un normale Floppy Disk, cioè si può leggere, scrivere,
cancellare e formattare. Esistono alcuni formati standard che prendono il nome di
Compact Flash, Smart Media, Memory Stick, MultiMedia e Secure Digital. Generalmente
vengono montati all'interno delle fotocamere digitali e dei computer palmari ed hammo
una capacità che va da 8 Mb a 10 Gb.
MEMORIA SUPERIORE
Una porzione di memoria di 384 KByte
compresa tra la fine della memoria convenzionale (primi 640
KByte) e il limite di 1024 KByte indirizzabile dal DOS. Una
piccola porzione di quest'area viene riservata a funzioni di
sistema, ma gran parte rimane inutilizzata e può essere
sfruttata per caricare porzioni del sistema operativo e altri
driver oltre che per creare una zona di 64 KByte in cui inserire
a rotazione le pagine della memoria espansa.
MEMORIA VIRTUALE
Una tecnica che consente alle applicazioni
di vedere più spazio di memoria di quello che effettivamente
esiste in RAM così da poter eseguire programmi la cui dimensione
eccederebbe la capacità del sistema oppure diversi programmi
contemporaneamente. A questo fine si usa come are di sfogo una
porzione su disco fisso (nei pc si chiama area di swap o file di
swap) nella quale si trasferiscono le informazioni contenute in
RAM (dati e programmi) che al momento non vengono utilizzati
così da lasciare posto a quelli nuovi che l'utente ha richiesto
di utilizzare in quel momento. Grazie a questo accorgimento la
memoria di sistema viene incrementata e viene vista come una
singola grande e uniforme riserva di memoria primaria (in RAM o
ROM), anche se il realtà è frammentata e composta in parte da
memoria secondaria (su disco). Le applicazioni accedono alla
memoria usando indirizzi virtuali (logici) che vengono poi
tradotti (mappati) in indirizzi fisici. Due tecniche comuni usate
dai sistemi operativi moderni per realizzare la memoria virtuale
sono la paginazione e la segmentazione.
MENU
Un insieme di scelte che un programma
consente di operare, presentate in forma di lista, dove ciascuna
scelta è identificata da una o più parole descrittive. I menu
solitamente compaiono in cima alla finestra di lavoro e
scompaiono non appena si è operata una scelta. Costituiscono uno
degli elementi fondamentali usati dai programmi moderni per
consentire all'utente d'impostare i propri comandi, disponendo
sempre di una guida su ciò che è possibile fare.
MHZ
Megaciclo o megacicli. Un milione di cicli
al secondo.
MICRON
Unità di misura corrispondente a un
milionesimo di metro oppure a un millesimo di millimetro. Viene
spesso usata in elettronica per misurare le dimensioni dei
singoli componenti all'interno di un circuito integrato. Gli
attuali processori, ad esempio, usano transistor con dimensioni
inferiori al micron.
MICROPROCESSORE
Dispositivo elettronico basato su un
sistema di circuiti integrati (chip), realizzato nel 1971, che
sta alla base della miniaturizzazione dei sistemi informatizzati.
Il microprocessore non viene costruito per una sola funzione, ma
può svolgere compiti diversi secondo il programma che vi viene
inserito. In particolare nei personal computer contiene l'ALU
(unità aritmetico-logica), registri di memoria, bus di
trasferimento. I microprocessori sono impiegati anche nelle
calcolatrici tascabili, nei dispositivi di regolazione e di
misura, nelle funzioni di controllo di processi industriali.
MICROSOFT
Azienda statunitense produttrice di
software, fondata nel 1975, la maggiore nel settore dei sistemi
operativi (MS-DOS).
MIDI
Musical Instrument Digital Interface -
interfaccia digitale per gli strumenti musicali. Un protocollo
standard per scambiare informazioni musicali tra strumenti,
computer e sintetizzatori (dispositivi elettronici che simulano
il funzionamento di vari strumenti musicali). Anziché
trasmettere voluminosi file contenenti un campionamento del suono
che si vuole riprodurre o che si vuole registrare, il computer si
limita a scambiare comandi lunghi pochi byte che definiscono la
nota in tutti i suoi attributi primari: altezza, volume, durata,
modalità di esecuzione (ad esempio vibrato) e tipo di strumento
che la produce. La codifica MIDI definisce anche i vari bottoni,
pedali e quadranti di regolazione che esistono sui
sintetizzatori.
Il collegamento fisico è composto da un cavo simile a quello
seriale e ciascun canale MIDI presente sul sintetizzatore
corrisponde a uno strumento, o "voce", differente. Si
possono programmare diversi canali contemporaneamente per
ottenere un effetto orchestrale.
Uno degli impieghi più comuni del protocollo e dell'interfaccia
MIDI è la sincronizzazione delle note prodotte su diversi
sintetizzatori, ma vengono anche usati per registrare su computer
in forma compatta intere sessioni musicali per poi riprodurle
come nell'originale oppure modificarle con appositi programmi di
editing (basta cambiare il contenuto dei comandi per mutare
l'effetto sonoro risultante). Ad esempio alterando la
temporizzazione registrata nel file MIDI si modifica il ritmo del
brano. Si può eseguire la trasposizione automatica di un brano
da una nota chiave all'altra (ad esempio da LA maggiore a DO
maggiore). I programmi di editing convertono anche i comandi MIDI
in una notazione musicale su pentagramma da rappresentare a video
o da stampare su carta.
Adottato dall'industria musicale nel 1983, questo standard aveva
inizialmente lo scopo di permettere la riproduzione dello stesso
brano su sintetizzatori diversi e oggi viene supportato dalla
maggior parte dei sintetizzatori e delle tastiere elettroniche,
oltre che da diversi strumenti convenzionali.
MIME
Multipurpose Internet Mail Extension. Protocollo per lo
scambio di messaggi postali multimediali. Attualmente il protocollo postale di
Internet è Simple Mail Transfer Protocol (SMTP), trasferisce i messaggi come
file Ascii a 7 bit.
MINIATURE CARD
Schedina di memoria miniaturizzate.
Vengono sponsorizzate da un'organizzazione chiamata MCIF
(Miniature Card Implementers Forum) di cui fanno parte, tra gli
altri, Intel, Compaq, AMD, Fujitsu, HP, Microsoft, Olympus,
Philips e Sharp. Si possono usare nei portatili palmari (che
stanno nel palmo della mano), nelle fotocamere digitali, nei
telefoni cellulari e in altri dispositivi elettronici portatili.
Sono molto piccole e leggere, 38 mm x 35 mm x 3,5 mm di spessore,
e assomigliano nelle dimensioni alle Compact Flash loro
concorrenti rispetto alle quali, però, hanno un sistema
d'inserimento semplificato senza piedini di contatto che si
possono piegare o rompere. Di conseguenza dovrebbero essere più
idonee per applicazioni consumer dove l'utente potrebbe anche
maneggiarle in modo maldestro. Ne esistono di tre tipi, le flash
non perdono le proprie informazioni in mancanza di alimentazione
e perciò sono idonee come "rullini elettronici" nelle
fotocamere digitali, le DRAM servono per espandere la memoria di
lavoro dell'apparato in cui vengono inserite, ma perdono le
informazioni non appena le si rimuove, le ROM servono per
aggiungere applicazioni sotto forma di cartucce preconfezionate.
MMS
Acronimo di Multimedia Messaging Service - Servizio di
Messaggistica Multimediale, che consente di inviare e ricevere attraverso la telefonia
mobile da terminali GPRS dei messaggi multimediali. Rispetto al normale SMS,
questi possono includere immagini, audio, video e tutto ciò che è multimediale.
MMX
Insieme di 57 istruzioni speciali
sviluppate da Intel per la propria piattaforma Pentium e Pentium II, che
manipolano informazioni multimediali: audio, grafica 2D e
3D, video, sintesi e riconoscimento vocale, trasmissione dati.
Elaborano unicamente i numeri interi e si concentrano sulla
particolare operazione di "moltiplicazione e somma".
MNP
(Microcom
Network Protocol) - Standard per la correzione degli errori (MNP4) e la compressione
dei dati (MNP5) suddiviso in 10 classi. Le classi da 1 a 4 si riferiscono alla
correzione degli errori, mentre quelle da 5 a 10 alla compressione dei dati. La
classe 10 è utilizzata dalle linee cellulari.
MODALITA' PROTETTA
Detto anche modo privilegiato. Modalità
di funzionamento tipica del processore 80286 Intel e
successivamente ereditata da tutti i processori Intel successivi
che la emulano. È la modalità di funzionamento su cui è stato
costruito OS/2 come alternativa al modalità reale del DOS. Il
software può eseguire operazioni riservate che manipolano
componenti critiche del sistema come la memoria e i canali di
input/output solo attraverso l'intermediazione del sistema
operativo, d'altro canto ha il vantaggio di poter indirizzare
tutta la memoria visibile dal particolare processore in uso. La
funzione più importante è quella di protezione della memoria,
da cui deriva il nome, e consiste nel fatto che la CPU impedisce
a qualsiasi programma di memorizzare informazioni in un'area che
sia già occupata da un altro programma oppure dal sistema
operativo. In modalità protetta è possibile realizzare funzioni
di multitasking (esecuzione di più task contemporaneamente) in
modo affidabile e disponendo di un processore 386 o superiore si
eseguono istruzioni a 32 bit invece delle istruzioni a 16 bit
consentite dal DOS e da Windows 3.x. L'esecuzione dei vari task
segue un meccanismo di priorità variabile che consente di
fornire sempre il massimo delle risorse all'applicazione che
l'utente sta adoperando in quel momento. È stato il primo modo
operativo per personal computer con processore Intel o
compatibile a consentire l'impiego della memoria virtuale.
Con il processore 80268 la memoria indirizzabile in modo protetto
era di 16 MByte, il che costituiva un significativo balzo in
avanti rispetto all'8086 che lo aveva preceduto e che poteva
indirizzare solo 1 MByte di RAM di cui solo 640 KByte realmente
utilizzabili dalle applicazioni e dal sistema operativo. L'80286
disponeva di un bus d'indirizzamento verso la memoria di 24 bit
il che significa che il numero d'indirizzi gestibili era 2^24,
cioè 16.777.316 byte. Con l'arrivo dell'80386 lo spazio
d'indirizzamento è salito a 4 GByte, ma è stata mantenuta
l'emulazione del modo protetto creando anche un terzo modo
operativo chiamato modalità reale virtuale.
MODEM
Contrazione di MOdulatore - DEModulatore.
Nella tecnica delle telecomunicazioni, apparecchiatura per la
modulazione e la demodulazione dei segnali, che permette di
trasmettere su linee telefoniche i segnali numerici con cui opera
un elaboratore elettronico.
MONITOR
Uno dei tre componenti primari di
qualsiasi computer, insieme alla tastiera e all'unità centrale.
La sua funzione è di visualizzare le informazioni elaborate dal
computer e il risultato delle operazioni eseguite dall'utente.
Solitamente ha una forma simile a quella di uno schermo
televisivo, con dimensioni variabili da 13 a 22 pollici di
diagonale, e nella gran parte dei casi è a colori, benché ne
esistano in circolazione diversi modelli monocromatici (con un
solo colore). Sui computer portatili è realizzato per mezzo di
pannelli a cristalli liquidi particolarmente sottili e leggeri.
MOSAIC
Noto e diffuso browser per la World Wide Web, sviluppato
e distribuito liberamente per usi non commerciali. E' disponibile in ambiente
X-Windows, Macintosh, Windows e Amiga.
MOTORE DI RICERCA
Un
programma che ricerca documenti in relazione a determinate parole chiave
(inserite da chi opera la ricerca) e che offre come risultato la lista degli
elementi associati a quelle stesse parole chiave. Sebbene in generale possano
essere considerati come motori di ricerca una serie piuttosto vasta di
programmi, solitamente con questo termine ci si riferisce a siti attraverso i
quali è possibile operare ricerche su Internet. In pratica, tanto per fare un
esempio, un motore di ricerca dovrebbe essere in grado di indicare quali siti
Internet parlano di elefanti e Zambia, ordinando i risultati per rilevanza.
Solitamente un motore opera attraverso l'invio di uno spider ("ragnetto",
altrimenti detto crawler), che analizza siti Internet alla ricerca del
maggior numero di documenti. Un ulteriore programma, detto indexer,
indicizza e classifica i documenti, in base a un algoritmo proprietario e alle
parole in esso contenute.
Vi sono anche altri tipi di motori di ricerca. Gli ftpsearch, per
esempio, consentono di cercare sulla Rete tutti i siti ("archivi FTP",
da File Transfer Protocol) che contengono un determinato file e
permettono di scaricarlo.
MOUSE
Termine inglese, ormai entrato nell'uso
comune, con cui si indica un dispositivo che, collegato al
computer, permette di muovere rapidamente il cursore sullo
schermo. E' così possibile ridurre, in alcuni casi notevolmente,
l'uso della tastiera.
MP3
Abbreviazione
di MPEG Audio Layer 3, uno standard di compressione particolarmente
efficiente che consente di ridurre le dimensioni di un file audio fino a dodici
volte, con una perdita di qualità minima. L'algoritmo si basa su un modello
psicoacustico, eliminando dal campione sonoro originale le frequenze che non
sono percepibili dall'orecchio umano, perché coperte da suoni con frequenza
simile ma intensità superiore (effetto di "mascheramento").
La notevole popolarità dello standard MP3 è dovuta al fatto che il formato
consente di scambiarsi via Rete file musicali in qualità CD senza richiedere
lunghi tempi di scaricamento (mentre scaricare via Internet file musicali non
compressi richiederebbe tempi lunghissimi). Si stanno comunque diffondendo
rapidamente anche altre applicazioni, quali ad esempio i lettori MP3 portatili.
MPEG
Moving Picture Experts Group oppure Motion
Picture Experts Group - Comitato di esperti in tecnica
cinematografica. Pronunciato "em-peg".
1. Un comitato che lavora alla definizione di uno standard per
comprimere e memorizzare filmati e animazioni in formato digitale
per poi riprodurli a schermo pieno. Il comitato nasce sotto
l'egida dell'ISO/ITU-TSS.
2. Lo standard che prende il nome da tale comitato e che
definisce le specifiche per comprimere immagini video in
movimento usando una combinazione di JPEG e di una sofisticata
forma di differenziazione che codifica la sequenza video
registrando unicamente le differenza tra un fotogramma e l'altro,
anziché ripetere tutte le volte l'intero contenuto di ciascun
fotogramma.
MPEG-1 è stato approvato nel 1992 e fornisce un'immagine
standard ricavata dalla cattura di un quarto del video (352 x 240
punti) che viene duplicato in verticale e in orizzontale al
momento della proiezione al fine di produrre 30 fotogrammi al
secondo, 15 bit di colore (32.768 tinte diverse) e suono in
qualità pari a quella di un CD-ROM. Un CD-ROM da 650 MByte
contiene 72 minuti di filmato MPEG-1 (1,2 Mbit per secondo).
Questo standard è adatto per tutte le applicazioni multimediali
destinate al mercato della casa.
MPEG-2 s'indirizza invece al mercato del video professionale e
costituisce un'evoluzione dell'MPEG-1. Infatti quasi tutti i
decodificatori MPEG-2 possono riprodurre anche filmati in formato
MPEG-1. In questo caso lo schermo viene catturato per intero e
non per un quarto, e vengono riprodotti 30 fotogrammi al secondo,
suddiviso ciascuno in due semiquadri (la metà del fotogramma
visualizzata a linee alterne, come in un televisore). In ragione
dell'alta risoluzione necessaria, MPEG-2 funziona al meglio
quando dispone di una velocità di trasferimento compresa tra 5 e
15 Mbit al secondo. Oggi questo standard viene impiegato nella
trasmissione via satellite da una stazione televisiva all'altra,
dove la qualità deve essere mantenuta al massimo risparmiando al
massimo sull'impiego della banda passante satellitare,
notoriamente molto costosa. Un CD-ROM da 650 MByte contiene circa
17 minuti di filmato MPEG-2 a 5 Mbit per secondo. Per riprodurlo
è necessario disporre di un lettore di CD-ROM a quintupla
velocità.
MPEG-2 HHR è una terza versione proposta da IBM per ridurre i
requisiti dell'MPEG-2 e fornire al contempo una qualità molto
superiore a MPEG-1. Il metodo consiste nel catturare soltanto
metà del fotogramma il che riduce la risoluzione e permette di
riprodurre filmati da CD-ROM a quadrupla velocità lavorando a 3
o 4 Mbit per secondo. Un CD-ROM da 650 MByte può contenere 28
minuti di filmato MPEG-2 HHR. Per visualizzare questo tipo di
MPEG-2 è tuttavia necessario disporre di hardware particolare,
perciò è idoneo solo per applicazioni sviluppate su misura.
Alcuni fornitori sostengono di avere anche una forma modificabile
(editable) di MPEG-1. Si tratta in realtà di una deviazione
dallo standard, che utilizza soltanto fotogrammi di tipo I,
ciascuno compresso come se fosse un'immagine fissa elaborata con
JPEG. In questo modo si finisce per occupare molto spazio e di
solito viene offerta l'opportunità di ottimizzare il filmato
trasformandolo in una sequenza standard di fotogrammi I-P-B e
ritornando quindi al formato MPEG-1 non modificabile.
La compressione sfrutta il fatto che i fotogrammi delle immagini
in movimento sono composti di numerosi elementi che non cambiano,
come lo sfondo di un cielo azzurro, e che perciò possono essere
registrati una volta sola. Su questa base la tecnica registra le
differenze tra un fotogramma e il successivo. Esistono infatti
tre diversi tipi di fotogrammi in una sequenza MPEG. I fotogrammi
di tipo I (intra-coded oppure autosufficienti), i fotogrammi di
tipo P (forward predicted, predizione in avanti) e i fotogrammi
di tipo B (bidirezionali). I fotogrammi di tipo I (detto anche I
frame) sono i più voluminosi poiché contengono tutte le
informazioni necessarie per essere ricostruiti. La loro
compressione assomiglia moltissimo alla compressione JPEG di
un'immagine ferma. I fotogrammi P (detti anche P frame) derivano
dai primi, mentre i fotogrammi di tipo B derivano da entrambi gli
altri due tipi. Di conseguenza tanto il tipo P quanto il tipo B
sono meno voluminosi del tipo I, ma dipendono comunque
dall'esistenza di quest'ultimo.
MPEG-2
Moving Picture Experts Group-2 - Comitato
di esperti in tecnica cinematografica, versione 2. Un'evoluzione
dello standard di compressione MPEG dedicata al mercato
professionale e pensata per riprodurre filmati con 30 fotogrammi
al secondo (video di alta qualità).
E' lo standard di compressione utilizzato dai film distribuiti su
DVD. La decompressione può avvenire via software, se la CPU è
come minimo un Pentium II dei più veloci, o via hardware
dedicato. Alcuni chip grafici supportano parte delle funzioni di
decodifica. Il miglior risultato si ottiene comunque attraverso
un apposito chip di decodifica. Alcuni notebook hanno un
connettore sulla scheda madre già predisposto per il modulo
MPEG-2, i modelli di fascia alta che montano il DVD sono già
forniti di serie di questo accessorio. Per i prodotti più vecchi
è necessario ricorrere a una scheda PC Card.
Lo standard è composto da tre documenti pubblicati nel 1992 con
il nome di ISO/IEC 11172-1 (multiplexing e sincronizzazione nella
memorizzazione di informazioni digitali a 1,5 Mbps), ISO/IEC
11172-2 (codifica di immagini movimento per memorizzazione in
digitale a circa 1,5 Mbps), ISO/IEC 11172-3 (codifica di audio
stereo campionato a 20 KHz).
MPEG-4
Nuovo sistema di compressione dei file, migliore per
qualità e capacità di riduzione, del formato MP3.
MPLS
MultiProtocol Label Switching, tecnologia per la trasmissione di dati in rete IP riconoscendone il tipo (es: trasmissioni vocali VOIP), oltre alle caratteristiche della rete (larghezza di banda, latenza) e quindi consentendo di trattare i diversi contenuti in modo diverso (es: privilegiando i pacchetti di dati video o audio, istradandoli tramite tratti con larghezza di banda maggiore). Con il MPLS un ISP può riconosce un utente privilegiato (es: un utente a pagamento rispetto a quelli gratuiti) e trattare i suoi dati con priorità.
MPR-II
Cercare di ridurre le emissioni di
radiazioni dei monitor è stata sin dall'inizio una prerogativa
della Svezia e non è un caso che la prima normativa conosciuta
con la sigla MPR II sia stata emessa dallo SWEDAC (Swedish Board
for Technical Accreditation). L'MPR II contiene raccomandazioni
basate sul concetto che i campi magnetici ed elettrici emessi dal
monitor non devono incrementare in modo tangibile i valori di
quelli che si trovano normalmente negli ambienti di lavoro. Le
raccomandazioni TCO sono molto più stringenti, e sono basate
sull'idea di ridurre il più possibile il livello di questi campi
in modo da salvaguardare la salute dell'operatore che si trova
esposto alla loro azione. I valori TCO sono misurati a una
distanza frontale di 30 cm dallo schermo, con l'unica eccezione
della misura del campo magnetico nella banda da 2 KHz-400 KHz
effettuata tutt'intorno allo schermo a una distanza di 50 cm. Lo
standard MPR II prevede una misura frontale alla distanza di 50
cm perciò il campo è già attenuato in modo naturale dal fatto
che nella misura ci è allontanati dalla fonte di emissione.
FREQUENZA TCO 92 MPR II
Campi elettrici
distanza di misura 30 cm 50 cm
0 Hz (campo statico) <= 500 V <="500" V 5 Hz - 2 kHz <= 10 V/m <="25" V/m 2 kHz - 400 kHz <= 1,0 V/m <="2,5" V/m
Campi magnetici
5 Hz - 2 kHz <= 200 nT <="250" nT 2 kHz - 400 kHz <= 25 nT <="25" nT
MS-DOS
Acronimo dell'inglese Microsoft Disk
Operating System. Sistema operativo sviluppato dalla Microsoft
Corporation dal 1981 per i personal computer della IBM e
compatibili. E' estremamente diffuso sui personal computer; per
facilitarne l'uso, la Microsoft ha sviluppato su di esso
l'ambiente operativo Windows.
MTBF
Acronimo di Mean time
between failures (tempo medio fra i guasti). Misura dell'affidabilità di
una periferica, che indica mediamente quante ore passano fra il verificarsi di
due rotture in condizioni d'uso normali. Il valore indicato dal costruttore si
basa su prove di laboratorio e analisi statistiche.
MULTIMEDIALE
Si dice di qualsiasi documento o gioco per
computer che contenga testo assieme a suono, musica, immagini
fisse e in movimento (audio), grafica e qualsiasi altra
componente che richieda mezzi (media) diversi per essere
riprodotta. Identifica anche i computer che dispongono di tali
mezzi: monitor, scheda audio, altoparlanti, microfono, lettore di
CD-ROM o DVD-ROM, schede di sintonizzazione televisive e
qualsiasi altra cosa adatta allo scopo.
MULTIMEDIALITA'
Diffusa soprattutto negli anni Novanta,
specialmente su CD-ROM la multimedialità è in fase di sviluppo
esponenziale. I prodotti multimediali, fruibili interattivamente
su un calcolatore personale, contengono testi, immagini fisse
(fotografie, disegni), immagini in movimento (filmati e
animazioni) e suoni e possono spaziare dai videogiochi
all'enciclopedia, da monografie su particolari argomenti a
prodotti didattici.
MULTIPLEXER
Spesso abbreviato mux. Un dispositivo
usato per raccogliere dati su diversi canali a bassa velocità e
fonderli in un singolo flusso trasmissivo da inviare su una linea
di collegamento ad alta velocità. Questa apparecchiatura veniva
impiegata largamente al tempo dei terminali che dovevano
collegarsi a un mainframe (host) attraverso linee locali o
geografiche dedicate e che però non avevano dati da trasmettere
a sufficienza per mantenere la linea sempre occupata e nemmeno
per saturarne la capienza. Suddividendo l'uso della linea tra
parecchi terminali, si riusciva a sfruttarla al massimo, offrendo
al tempo stesso i servizi di connessione di cui ciascuno aveva
bisogno.
MULTISESSIONE
Una particolare tecnica di masterizzazione
di un CD-ROM scrivibile che consente di registrare dati in più
riprese, creando tante sessioni diverse quante sono le successive
operazioni di riversamento. E' necessario disporre di lettori in
grado di leggere questo formato e, se le sessioni sono collegate
tra loro, il CD apparirà come un unico volume d'informazioni. In
caso contrario sarà visibile solo l'ultima sessione registrata.
MULTITASKING
Esecuzione di più programmi o porzioni di
programma (task) nello stesso momento. È una prerogativa del
sistema operativo e viene offerta da OS/2, Windows NT e Unix, e
in una certa misura anche Windows 3.x (in parte), Windows 95/98 e successivi e
Mac OS. L'utente carica diverse applicazioni e può passare
dall'una all'altra senza dover scaricare quella corrente prima di
passare alla successiva. Affinché questo sia possibile è
necessario disporre di una quantità di memoria e di una
capacità elaborativa sensibilmente superiori a quelle necessarie
in un ambiente monotasking. In alcuni casi l'applicazione che si
abbandona temporaneamente continua a elaborare le proprie
informazioni anche se non appare più alla vista dell'utente
(lavora in background cioè sullo sfondo), in altri casi
l'applicazione continua solo quando la macchina è
temporaneamente inattiva, in altri casi ancora cessa la propria
attività nell'attesa di tornare in primo piano. Nel primo
esempio si parla di multitasking a partizione di tempo, nel
secondo esempio si parla multitasking cooperativo e nel terzo
esempio si parla di commutazione di contesto. Per funzionare
background, nel primo e nel secondo caso, l'applicazione deve
comunque poter operare senza bisogno che l'utente imposti comandi
dalla tastiera altrimenti rimane comunque congelata fino a quando
l'utente le riporta in primo piano e le viene nuovamente
assegnato il comando della tastiera e del mouse. L'operazione di
riportarla in primo piano consiste nel selezionare la finestra
grafica o non grafica all'interno che ospita quella particolare
applicazione e nel riportarla in evidenza sullo schermo.