Versione di rete locale Ethernet su
doppino telefonico. Trasmette fino a 10Mbyte/s ed ha una
topologia fisica a stella. Tutti i computer sono collegati a dei
concentratori (hub) e ricevono generalmente lo stesso segnale. Al
contrario della rete Ethernet su cavo coassiale il collegamento
non s'interrompe in caso di guasto o sconnessione di un nodo
della rete.
DAC
Digital Analog Converter - convertitore
digitale-analogico. Un dispositivo che converte gli impulsi
digitali provenienti dall'acceleratore grafico, dal computer o da
altre fonti, in un segnale analogico da inviare direttamente a un
dispositivo esterno che può essere un amplificatore, un monitor
analogico (tutti quelli della famiglia VGA e SuperVGA), un
telefono, un altoparlante e via dicendo. Nelle schede video, si
tratta di un chip che converte i bit che rappresentano i singoli
colori in segnali per pilotare i canali del rosso, del giallo e
del blu.
DAT
Digital Audio Tape - nastro audio
digitale. Un tipo di nastro utilizzato nel mondo dell'alta
fedeltà per la registrazione digitale del suono con qualità
paragonabile a quella di un CD. Viene utilizzato anche
nell'informatica per la memorizzazione di grandi quantità di
dati. Il nastro ha un'ampiezza di 4 millimetri e una capienza di
2 GByte nel formato DSS (4 compressi); di 4 GByte nel formato
DSS-2 (8 GByte compressi), 120 metri di nastro con velocità di
trasferimento di 400 KByte/secondo, di 12 GByte (24 compressi)
nel formato DSS-3, 125 metri di nastro con velocità di
trasferimento di 1 MByte/secondo. Per la registrazione si usa
testine a scansione elicoidale al fine di condensare più
informazioni nello stesso spazio.
DATA BASE
Programma per l'archiviazione e la gestione dei dati; insieme di dati che si riferiscono a un argomento. In
termini tecnici, il database di un computer è indipendente da qualunque
programma o proposito, può essere manipolato e usato in una grande varietà
di modi o con diversi programmi. Sui PC, il termine 'database' è spesso usato
per indicare un pacchetto software che consente all'utente di creare,
maneggiare e usare i database.
DATA TRANSFER RATE
Velocità di trasferimento dei dati.
Chiamato anche "throughput" questo valore specifica la
velocità di lettura o scrittura sul disco una volta che le
testine sono posizionate correttamente. I programmi che
effettuano queste operazioni per lo più sequenzialmente - tra
cui le applicazioni per l'ufficio e grafiche - sono quelli
maggiormente penalizzati da un transfer rate basso. I valori in
gioco sono di solito espressi in megabyte al secondo (MBps)
oppure in megabit al secondo (Mbps). Esistono in questo proposito
diverse categorie: il burst data transfer rate e il sustained
transfer rate.
DATI
Una qualsiasi serie di numeri, caratteri o simboli utilizzata da un
computer per tradurre e gestire informazioni.
DBA
Acronimo di Adjusted Decibel o Averaged Decibel ed indica
una misura per la correzione del rumore prodotta da un'apparecchiatura audio.
DBF
DBase Files, cioè file generati da un database. E' l'estensione propria dei
file creati da un programma di archiviazione.
DCI
Display Control Interface - interfaccia di
controllo del display. Una componente di Windows che lavora in
abbinamento alla GDI al fine di velocizzare la riproduzione di
immagini video in movimento. In origine la DCI rappresentava una
componente fondamentale dell'architettura di Windows 95, ma di
recente Microsoft l'ha abbandonata in favore di un'interfaccia
più potente, chiamata Direct Draw (tracciamento o disegno
diretto).
DDE
Dynamic Data Exchange - scambio dinamico
di dati. Un meccanismo utilizzato in Windows per trasferire dati
tra due applicazioni. Windows medesimo usa il DDE per una
varietà di scopi. Un esempio è il doppio clic del mouse
sull'icona di un documento che avvia automaticamente
l'applicazione corrispondente e apre il documento stesso
all'interno di quest'ultima. Rientra nello stesso meccanismo la
creazione di una finestra DOS in cui ospitare un programma DOS
lanciato dall'ambiente Windows. Il DDE viene anche utilizzato
come supporto per l'OLE.
DDNS
Dynamic Domain Name System - sistema
dinamico di denominazione del dominio. Un sistema che abbina il
protocollo DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol) e il
servizio DNS (Domain Name System) così che, a mano a mano che il
DHCP assegna nuovi indirizzi alle macchine della rete, la tabella
DNS viene aggiornata. In pratica, invece di aggiornare l'intero
database DNS statico ogni volta che si cambia un singolo
indirizzo, diventa possibile aggiornate un indirizzo alla volta
senza toccare gli altri.
DDR
Acronimo di Double Data Rate, tipo di memoria RAM che consente un accesso ai dati particolarmente veloce, migliorando le prestazioni del computer. Il significato della sigla è "doppia velocità di dati", poichè questa tecnica consentirebbe, solo in teoria, di raddoppiare le prestazioni. Memorie di tipo simile erano già in uso da tempo sulle schede grafiche e su altro hardware che necessita una grande rapidità d'accesso, ma solo da poco questa tecnologia è passata anche alla RAM di uso generale.
DEFAULT
Indica un valore, o un parametro,
stabilito in modo implicito dal calcolatore. Se l'utente vuole
può cambiare i valori di default; diversamente rimangono quelli
impostati dal costruttore.
DEFRAMMENTAZIONE
L'Utilità di deframmentazione dischi velocizza l'accesso al disco
ridisponendo i file e lo spazio disponibile sul computer in modo che i
file vengano memorizzati in unità contigue e lo spazio disponibile venga
consolidato in un unico blocco contiguo. In pratica viene effettuata questa
operazione per recuperare tutti gli spazi vuoti che si creano fra un salvataggio
e l'altro di un file. Si rende inoltre necessaria anche quando vengono cancellate
porzioni di superfici del disco, ad esempio quando si cancella un intero
programma.
DEGAUSSING
Smagnetizzazione. La presenza di elettrodomestici ed
apparecchiature elettriche in generale possono causare campi magnetici che
interferiscono con quello generato dal monitor. Questo può comportare la
distorsione delle immagini visualizzate. Nella maggioranza dei casi, i monitor
effettuano questo processo alla loro accensione, mentre nei modelli più
sofisticati può essere eseguito, a piacere dell'utente, tramite un comando
dedicato.
DEN
Directory-Enabled Networking, iniziativa per costituire un database centrale che conservi tutte le informazioni su utenti, applicazioni e dati presenti in un network, oltre a caratteristiche dei diversi tratti di rete, dei privilegi d'accesso, delle protezioni, larghezze di banda assegnate. Questo permetterebbe alle applicazioni di ottenere immediatamente le informazioni di cui necessitano, senza effettuare tentativi a vuoto o cercare e aspettare le informazioni da fonti diverse. DEN entrerà a far parte del LDAP e del SNMP.NTP (Network Time Protocol): protocollo sviluppato da David Mills all'Università del Delaware, che consente di sincronizzare l'orario di tutti i computer collegati ad Internet, al millisecondo. E' allineato al sistema Coordinated Universal Time, utilizzato in tutti i sistemi in cui il tempo è un fattore critico, come il controllo aereo, diffuso dai satelliti.
DES
Acronimo di Data
Encription Standard (Standard per la cifratura dei dati), un algoritmo per la
cifratura di dati sviluppato dall'IBM e adottato nel 1977 dal governo degli
Stati Uniti. L'algoritmo codifica un messaggio basandosi su una chiave (una
sorta di parola d'ordine) di 56 bit, la cui conoscenza è necessaria per la
decodifica. Il numero di bit della chiave determina la sicurezza dell'algoritmo:
più lunga è la chiave e più chiavi differenti esistono, così è più
difficile cercare di indovinare la chiave giusta.
DESKTOP
1. Denominazione tecnica che identifica un
personal computer da tavolo di tipo generico, distinto dai
computer portatili e dai server. Il desktop è il computer che
l'utente qualsiasi ha sulla scrivania e che usa per il lavoro di
tutti i giorni.
2. L'ambiente di lavoro, cioè la videata iniziale che il sistema
operativo presenta a monitor quando il computer viene avviato e
da cui è possibile accedere ai diversi programmi, raffigurati
ciascuno nella forma di icone, e ai menu primari. Questo
approccio è stato utilizzato per prima da Apple su Macintosh e
quindi da Microsoft sulle diverse versioni di Windows.
DHCP
Dynamic Host Configuration Protocol -
protocollo di configurazione dinamica dell'indirizzo di host. Un
protocollo attivo sul server che assegna al volo indirizzi IP
statici o temporanei a tutti i client che si collegano in rete,
risparmiando in tal modo il lavoro manuale di assegnarli a mano.
Un metodo dinamico usato per assegnare automaticamente gli
indirizzi IP alle singole stazioni di lavoro in modo da evitare
che esistano indirizzi "orfani" che restano
inutilizzati e così da semplificare il lavoro di configurazione
della rete. In fase di avvio, ogni stazione invia un broadcast al
server DHCP locale e riceve in risposta un indirizzo IP.
Costituisce una versione ampliata del BOOTP (Boot Protocol), con
il quale è compatibile. Tiene traccia automaticamente non solo
degli indirizzi, ma anche di altri dati relativi alla
configurazione dei dispositivi presenti sulla rete. Determina
anche per quanto tempo (lease time) la macchina può utilizzare
l'indirizzo che le è stato assegnato.
La procedura d'interazione tra client e server è la seguente: il
client viene avviato e inizia un breve dialogo con il DHCP server
il quale risponde fornendo il primo indirizzo disponibile preso
da un insieme d'indirizzi liberi e indica anche il periodo di
tempo per cui tale indirizzo resterà valido (periodo di cessione
- lease time). Alla fine di tale periodo il client chiede di
rinnovare la cessione dell'indirizzo, cosa che di solito avviene.
In un ambiente dove il TCP/IP rappresenta il protocollo
maggiormente utilizzato, il periodo di cessione può essere anche
di diversi mesi (un quadrimestre, ad esempio), in ambienti dove
invece questo protocollo viene utilizzato solo sporadicamente, il
periodo di cessione sarà di un giorno, un'ora oppure anche un
quarto d'ora (così da mantenere liberi il massimo numero di
indirizzi). Se il server non riceve più notizie dal client al
termine del periodo di cessione, esso suppone che il client non
sia più collegato e perciò recupera l'indirizzo assegnatogli
così che sia disponibile per il prossimo richiedente.
Il DHCP è particolarmente utile per la connessione saltuaria di
notebook e di apparecchiature mobili che si collegano alla rete
da locazioni fisiche variabili e torna anche comodo nella
gestione di grandi reti. L'impiego di questa tecnica può
comportare problemi su una LAN virtuale che usi l'indirizzo IP
della macchina per instaurare il circuito virtuale, visto che la
potenziale modifica automatica dell'indirizzo scompagina
l'assetto della LAN virtuale.
Il DHCP assegna anche altri parametri di configurazione, come il
nome di dominio a cui la macchina appartiene, la subnet mask e
altro ancora.
Le specifiche del protocollo DHCP sono state riportate
originariamente nell'RFC 1531 e poi nell'RFC 2131. Le modalità
d'interazione con il BOOTP sono riportate nell'RFC 1534.
DIAGRAMMA A TORTA
Quando
si hanno a disposizione dati costituiti da una serie di valori che sommati,
compongono un totale; si può utilizzare una rappresentazione visivamente
esplicativa per individuare immediatamente quale sia l'incidenza di ogni valore
rispetto agli altri e rispetto al totale. Questa rappresentazione grafica
prevede un disco (il totale) suddiviso in spicchi di dimensioni proporzionali ai
valori. L'aspetto che ne consegue è quello di una torta tagliata a fette (da
cui la denominazione di diagramma a torta).
DIALER
Selezionatore del numero. Un programma
necessario per l'utilizzo di Internet mediante modem. Il dialer
chiama il numero di telefono del fornitore di accesso a cui siamo
abbonati e, una volta attivata la connessione, abilita la
comunicazione tra il software di navigazione (browser) e la linea
telefonica. Da quel momento in avanti il modem diventa
un'appendice attiva della nostra macchina e possiamo navigare su
Internet fino a quando, sempre mediante il dialer chiediamo
d'interrompere la comunicazione telefonica. Alcuni dialer tengono
anche conto del tempo di connessione e, spesso, dispongono di un
linguaggio di script per automatizzare la fase di accreditamento
(logon) durante la quale bisogna fornire il nome di utente e la
password. In molti kit di connessione offerti dai fornitori di
accesso il dialer è incorporato.
DIAL-UP
Dial-Up
indica una connessione tra calcolatori di tipo telefonico.
DIGITALE
Indica in generale l'uso dei numeri per
rappresentare qualsiasi tipo d'informazione e la parola viene da
dito, che costituisce uno dei primi strumenti che l'uomo impiega
per contare. Nel senso comune odierno, si riferisce alla
trasformazione di qualsiasi dato in forma binaria (una
numerazione che prevede solo due valori: 0 e 1) così che sia
manipolabile da un computer. Nel mondo digitale qualsiasi valore
percebile nell'universo fisico viene ricondotto a un numero
massimo di valori rappresentabili, ad esempio 16 se si usano 4
bit per ciascun valore oppure 256 se si usano 8 bit, eccetera.
Tutti gli altri valori intermedi vengono eliminati portandoli al
più vicino dei valori previsti nella scala digitale (ad esempio
254,8, 254,76 e 254,52 vengono tutti arrotondati a 255 se stiamo
utilizzando 8 bit). La rappresentazione digitale diventa perciò
sempre più fedele al crescere del numero di bit utilizzati per
codificare ciascun valore, ma non riesce mai a riprodurre le
infinite gradazioni presenti in natura, che invece sono
riproducibili solo usando un sistema analogico. La
digitalizzazione offre tuttavia il vantaggio di controllare
meglio gli eventuali errori e di garantire una maggiore
ripetibilità di quanto si è registrato, inoltre semplifica
enormemente l'elaborazione e la trasformazione delle informazioni
di partenza.
DIGITALIZZARE
Significa
convertire un segnale analogico, cioè un segnale che può variare con continuità,
come il suono della voce o il livello di luce ambientale, in una forma numerica,
elaborabile dal computer, cioè in un segnale digitale (vedi Digitale). Per
esempio, per digitalizzare una voce, dovete utilizzare un convertitore
analogico-digitale che trasformi il suono in una serie di numeri, memorizzabili
su disco eventualmente riproducibili dal computer. Se digitalizzate un'immagine,
potete utilizzare una videocamera per convertire la luce che colpisce una
matrice di sensori in una serie di numeri: ciascuno di essi indica (da un valore
minimo a uno massimo), l'intensità di luce che ha colpito quel particolare
sensore.
DIME
Direct Memory Execute - esecuzione diretta
in memoria. E' la funzione tipica delle schede grafiche AGP che
consente di operare nella memoria principale di sistema per
elaborare texture complesse, senza essere limitati dalla
quantità di memoria video residente sulla scheda grafica in
quanto tale.
DIMM
Dual In-line Memory Module - modulo di
memoria con linea doppia di contatti. Un tipo di memoria RAM
montato su moduli con 168 piedini che hanno tipicamente
dimensioni di 2,5 per circa 6 centimetri. I componenti sono
montati su entrambi i lati in modo da occupare meno spazio e
fungere, ad esempio, da sistema di espansione per la memoria
centrale dei portatili oppure per i desktop e server con alta
densità di RAM. Le moderne DIMM vengono indirizzate a 64 bit
(alcuni rari tipi colloquiano a 128 bit con un guadagno del
10-15% nelle prestazioni) e hanno un tempo di accesso tipicamente
uguale a quello delle SIMM, cioè 70 e 60 nanosecondi. Un singolo
banco DIMM contiene fino a 128 MByte e sono in via di rilascio i
DIMM da 256 MByte.
DIP-SWITCH
Micro-interruttori inseriti sulle schede elettroniche che
si usano per impostare veri parametri di configurazione. Tali parametri possono
essere impostati anche via software.
Direct3D
L'interfaccia Microsoft per la grafica 3D
dedicata ai giochi.
Una specifica hardware e software sviluppata da Microsoft per la
grafica tridimensionale (3D) in ambiente Windows 95 / 98 e, in
futuro, anche per Windows NT 5.0 e versioni successive. Viene
utilizzata per sviluppare giochi per Windows capaci di sfruttare
le funzioni 3D delle moderne schede grafiche per PC. Costituisce
una delle componenti di DirectX.
DirectX
E' un'API del sistema operativo Windows
95-98 e Windows NT che svincola i programmi applicativi dalla
gestione dell'hardware all'interno del computer, permettendo di
scrivere programmi che funzioneranno su macchine diverse senza
modifiche. Include Direct3D (che accelera il texture mapping e
altri processi grafici), DirectSound (per le schede audio),
DirectDraw (per la grafica vettoriale), e la coppia DirectPlay e
DirectInput.
La gestione dei file AVI ed MPEG e stata spostata da DirectVideo
(presente in DirectX versione 1) ad ActiveMovie, un componente
della famiglia api ActiveX di Microsoft.
DIRECTORY
L'indice dei documenti contenuti in una
unità di memoria.
DISK-AT-ONCE
Tutto il disco in un colpo solo. Una
modalità di scrittura di CD-ROM singola sessione che prevede il
trasferimento sul disco di tutti i dati in una sola passata. Il
laser non viene spento durante il passaggio da una traccia alla
successiva. In questo modo si evita la scrittura dei blocchi di
controllo e si risparmia spazio. Viene utilizzato nella creazione
dei CD audio che devono essere utilizzati come master nel
processo di stampa di CD multipli.
DISPLAY
Operazione che consente la percezione
visiva di alcuni dati di elaborazione; normalmente ciò avviene
mediante stampa o attraverso schermo video.
DITHERING
Usare la combinazione di un numero
inferiore di colori per produrre un effetto visivo simile a
quello che si otterrebbe con più colori.
1. Un'operazione grafica che consiste nel prendere un'immagine
con un numero di colori superiore a quanti il computer possa
visualizzarne e trasformarla in un'immagine che contenga
esattamente i colori previsti da quel sistema e che abbia
somiglianza con l'originale.
2. La combinazione di punti bianchi e di punti neri per
approssimare le varie sfumature di grigio presenti in un'immagine
al momento in cui questa viene stampata o visualizzata. L'effetto
è abbastanza omogeneo se osservato da una certa distanza (il
sistema è simile a quello usato per le mezzetinte anche se in
questo caso è possibile utilizzare non solo punti neri con
diversa intensità per simulare il grigio e gli altri colori,
bensì si può attingere a un certo numero di sfumature di grigio
oppure colori). Il dithering sfrutta la capacità dell'occhio di
fondere punti di colore diverso così da percepire un colore o
che ne sia la media. La tecnica viene utilizzata anche per
l'anti-aliasing sui bordi obliqui e sulle curve, cioè per
migliorare l'aspetto dell'immagine quando si lavora alle basse
risoluzioni, sfocando un poco le linee oblique e le curve così
che appaiano mano frastagliate.
DivX
Il DivX è un codec ultra ottimizzato di compressione
audio/video nato col preciso scopo di ottenere
una qualità discreta, con bitrate molto bassi. Il DivX ebbe origine da una
versione "modificata" del codec proprietario Microsoft MPEG4 al quale
sono state eliminate delle limitazioni (AVI lock) che
impedivano di utilizzare la tecnologia MPEG4 per la codifica in formato AVI in
favore soltanto del formato Microsoft ASF.
A partire dalla versione 4, il DivX, a detta degli autori, diventa un codec
sviluppato in maniera assolutamente indipendente dal precedente, e pertanto
dall'MPEG4 di Microsoft, nonostante mantenga tutte le caratteristiche peculiari
della prima versione, migliorandone notevolmente gli algoritmi di compressione e
pertanto la qualità a parità di dimensione dei file.
Come già detto questi file hanno estensione AVI, pur sfruttando la codifica
video MPEG, e possono essere riprodotti sul proprio computer soltanto se si è
provveduto ad installare il codec DivX utilizzato per la codifica. A tale
proposito si deve dire che non è possibile riprodurre i file codificati con
l'ultima versione del DivX se si dispone della versione 3.xx. Non è inoltre possibile
riprodurre i file DivX con i lettori DVD da tavolo (cioé quelli da impianto
Home Theater da salotto) che invece possono riprodurre MPEG1 ed
MPEG2, cioè VCD e XVCD, nonché SVCD e XSVCD rispettivamente.
Per quanto riguarda la parte
audio, è stata utilizzata la doppia possibilità MP3 - DivX audio (Windows
Media Audio).
Le specifiche tecniche di compressione da utilizzare nel realizzare un file DivX
variano in funzione della qualità finale che si vuole ottenere.
DLL
Dynamic Link Library - libreria a
collegamento dinamico. Un tipo speciale di programma Windows che
contiene funzioni e risorse che possono essere utilizzate da
altri programmi. A differenza di una libreria di programmazione
tradizionale, le cui funzioni vengono legate all'applicazione che
dovrà utilizzarle in fase di compilazione di quest'ultima, le
DLL offrono i propri servizi a qualsiasi programma li richieda al
momento dell'esecuzione (run time), da cui l'aggettivo dinamico
(ricordiamo che la compilazione consiste nel tradurre il listato
di qualsiasi linguaggio di programmazione in una serie di
istruzioni direttamente comprensibili dalla macchina su cui
l'applicazione dovrà funzionare).
DMA
Direct Memory Access - modalità di
trasferimento dati con accesso diretto alla memoria, per mezzo
della quale il flusso di dati passa dal disco fisso alla RAM e
non impegna la CPU. Rappresenta la più veloce tra le due
modalità di trasferimento previste dai dischi IDE (Integrated
Device Electronics). L'altra modalità, denominata PIO mode
(Programmed Input/Output) richiede invece che il processore
intervenga direttamente nel passaggio dei dati.
Configurazione standard dei canali DMA
Canale Larghezza (bit) Dispositivo
0 8 Non usato o non implementato in molti PC
1 8 Non usato
2 8 Controller del lettore di floppy disk
3 8 Non usato in molti PC (negli XT serve al controller del disco
fisso)
4 16 Collega in cascata i due chip del DMA
5 16 Non usato in molti PC (nei PS/2 serve al controller del
disco fisso)
6 16 Non usato
7 16 Non usato
DMI
Desktop Management Interface - interfaccia
di gestione del desktop. Un sistema di gestione per personal
computer creato dalla Desktop Management Task Force. Si tratta di
una specifica che indica come devono essere realizzati i
componenti hardware e software affinché sia possibile
interrogarli a distanza utilizzando un percorso bidirezionale. Se
le macchine sono conformi alle specifiche DMI è possibile
sorvegliare la loro configurazione hardware e software da una
consolle centralizzata.
DMZ
DeMilitarized Zone, computer che viene posto fra la rete interna ed Internet per fare da zona neutrale fra gli accessi dall'estreno ed i dati interni. Fa anche da "specchio per le allodole" per eventuali hacker o pirati informatici che cercano di inserirsi nella rete interna.
DNS
Domain Name System - sistema di
denominazione del dominio. Un database distribuito che svolge due
azioni: definisce gerarchicamente il dominio a cui il computer
appartiene, crea una corrispondenza automatica tra il nome facile
da ricordare che abbiamo assegnato a una macchina (ad esempio
www.yahoo.com) e il relativo indirizzo IP (questa seconda parte
prende anche il nome di Domain Name Service).
La definizione del dominio corrisponde all'elenco di tutti i
domini che la macchina deve percorrere per arrivare alla radice
dell'albero gerarchico su cui Internet tutta è basata. Ad
esempio: reparto.azienda.com significa che il dominio più
prossimo è reparto, a cui segue azienda il quale fa parte sua
volta del più grande dominio assegnato alle aziende (com).
La definizione dei nomi per i vari domini segue infatti una
struttura gerarchica ad albero rovesciato, partendo dal generale
per scendere nel particolare. In questo modo è possibile
delegare a livello locale una parte del controllo della rete,
seguendo un approccio client/server (il gestore di un particolare
dominio può determinare in modo indipendente i nomi e gli
indirizzi della risorse che saranno disponibili all'interno di
quel dominio). L'abbinamento dei nomi ai relativi indirizzi IP
richiede invece semplicemente l'aggiornamento di una tabella che
viene di fatto distribuita sulla rete, visto che nessuno dei
computer collegato a Internet può avere una situazione completa
dell'intero mondo, ma deve usare il protocollo previsto dal DNS
per comunicare con gli altri sistemi che si trovano più in alto
nella gerarchia (i quali a loro volta possono girare la richiesta
a quelli ancora più in alto) e procurarsi le informazioni.
L'insieme di domini e sotto-domini assegnati per giurisdizione a
un particolare ente o società prende il nome di zona. Esiste un
referente primario per la zona, chiamato primary name server e
diversi referenti secondari, chiamati appunto secondary name
server. Il primario contiene tutte le informazioni che vengono
definite dall'amministratore, i secondari sono invece
semplicemente copie del primario da cui ricevono aggiornamenti
periodici (zone transfer) e che servono per ripartire il carico
delle richieste e servire in maniera più diretta le macchine
delle rispettive sotto-zone.
Il sistema è in uso dal 1983.
Ogni computer collegato a Internet dispone di un proprio
indirizzo che viene letto e utilizzato dal protocollo di
comunicazione Internet Protocol per convogliare pacchetti di dati
da una macchina all'altra. A ogni macchina e a ogni utente,
tuttavia, viene anche assegnato un nome distintivo e univoco,
tale nome viene poi attribuito a un particolare dominio di
appartenenza. Ad esempio l'indirizzo giorgio_rossi@lavoro.com
indica che Giorgio Rossi è identificato presso una macchina
chiamata "lavoro" che fa parte di un dominio aziendale
(.com come abbreviazione di company, cioè società in inglese).
L'indirizzo mail.società.it indica che il server di posta
elettronica mail si trova all'interno della rete società la
quale a sua volta è posizionata nel dominio geografico Italia.
Le indicazioni di corrispondenza tra i nomi delle reti, dei
gateway (router) e degli host con i relativi indirizzi IP vengono
memorizzati all'interno di un file che si chiama hosts.txt.
I sette domini generici che identificano il tipo di
organizzazione collegata a Internet sono:
com per le aziende
edu per le scuole e le università
gov per gli enti governativi
int per le organizzazioni internazionali
mil per le organizzazioni militari
net per i fornitori di accesso e di servizi in rete
org per le altre forme di organizzazione non comprese nelle
categorie di cui sopra
a questi domini generici si aggiunge quello specifico della
nazione in cui si trovano. Nel caso degli Stati Uniti il suffisso
.us viene spesso omesso, mentre negli altri Paesi spesso
s'inserisce il suffisso nazionale (sempre di due lettere) e si
salta quello generico. Ad esempio all'Italia è abbinato il
dominio it mentre alla Francia è abbinato il dominio fr.
Talvolta, prima del suffisso nazionale, si trovano suffissi di
impiego solo locale. Ad esempio in Gran Bretagna il suffisso
co.uk identifica le società commerciali e il suffisso ac.uk
identifica le istituzioni accademiche. La suddivisione di zone
usata nel DNS assomiglia alla suddivisione dei dischi in
partizioni utilizzata dal sistema operativo Unix.
Altri due casi particolari di dominio generico sono:
- arpa sistema collegato direttamente all'Advanced Research
Projects Agency network;
- con nazioni che utilizzano la codifica ISO per identificarsi.
Le specifiche di questo sistema sono pubblicate nella RFC 1034
anche conosciuta come STD 13. Nella RFC 974 (STD 14) è definito
il rapporto tra instradamento della posta su Internet e DNS.
DOLBY AC3
Uno standard audio sviluppato dai Dolby
Laboratories per creare un effetto surround di alta qualità
(l'effetto di immersione che si ottiene in un cinema) producendo
un suono su sei dimensioni (cinque altoparlanti più un
subwoofer). Il sistema Dolby AC-3 comprime i sei canali di audio
digitalizzato così che siano trasmissibili con una banda
passante di 384 Kbit per secondo anziché 4 Mbps. In mancanza dei
cinque altoparlanti è possibile produrre in modo
"virtuale" lo stesso effetto surround mediante due soli
altoparlanti. Viene anche chiamato Dolby Digital.
Questo sistema di compressione del suono viene utilizzato sui
DVD-Video.
DOLBY DIGITAL
Un sistema conosciuto anche come Dolbly
AC-3 e Dolby 5.1 che usa sei canali per la produzione del suono
con effetto surround alias suono tridimensionale. I primi cinque
canali sono il sinistro, il destro e il centrale davanti
all'ascoltatore, più il sinistro e il destro dietro
all'ascoltatore. Il sesto è un canale di subwooofer per le
frequenze molto basse, inferiori a 100 Hz.
DOMINIO
Indirizzo Internet che identifica un sito Web. Il dominio
".it" è il nostro dominio nazionale, ma si possono registrare anche
domini internazionali, come ".com", ".net", ".org"
e via dicendo.
DOS
Acronimo di Disk Operating System
(sistema operativo a disco). Nella versione PC DOS (IBM), MS DOS
(Microsoft) e DR DOS (Digital Reserach - Novell) questo è stato
il principale sistema operativo per personal computer con
processore Intel fino alla fine degli anni Ottanta. Nato per
funzionare originariamente su macchine dotate di microprocessore
8088 e 8086, il DOS consente l'esecuzione di un solo programma
per volta, non indirizza direttamente più di 1 MByte di memoria
centrale e usa un'interfaccia a caratteri. Le versioni più
recenti solo la 6.22 di Microsoft e la 7.0 di IBM. Il nome è
tuttavia un marchio registrato di IBM e risale al 1977, quando
nacquero le prime macchine in cui il contenuto delle schede
perforate poteva essere registrato su un disco e da qui
trasferito all'elaboratore.
DoS attack
Denial-of-service attack, attacco hacker ad un web server, che consiste nel sovraccaricare le sue porte di comunicazione fino a che non si blocca e, quindi, "rifiuta il servizio". Gli attacchi DoS vengono portati con l'ausilio di diversi software appositamente sviluppati (es: Ping of Death, Teardrop) a seconda del sistema operativo di rete attaccato, e spesso usano altri web server come "sponda" per moltiplicare e mascherare i tentativi, sfruttando alcune carenze di sicurezza del TCP/IP.
DOT
MATRIX
Significa Matrice a Punti: indica
una tecnica mediante la quale è possibile costruire dei
caratteri, alfanumerici e grafici, come punti di una matrice
rettangolare. E' usata per generare i caratteri sugli schermi
video e in molte stampanti.
DOT
PITCH
Passo tra due punti. Una misura
della risoluzione di un display a colori espressa come distanza
in diagonale tra i punti di fosforo adiacenti dello stesso
colore. Indica la dimensione del più piccolo punto che un
monitor può visualizzare sullo schermo. Sono migliori i monitor
che hanno un dot pitch di 0,28 millimetri o inferiore. Si
riferisce ai monitor costruiti con tecnologia trio-shadow mask,
che utilizzano punti composti da tre pixel, uno rosso, uno verde
e uno blu.
La distanza tra un punto rosso (oppure verde oppure blu) e il
punto rosso immediatamente successivo. Di solito varia da 0,26 a
0,51 mm. I grandi monitor per conferenze possono arrivare anche a
1 millimetro. Più piccolo è il passo tra i due punti adiacenti
maggiore sarà la nitidezza. Un dot pitch di 0,31 millimetri o
inferiore produce un'immagine abbastanza nitida per la
riproduzione di testo sullo schermo. I monitor di tipo Trinitron
usano un sistema un poco diverso poiché misurano la distanza tra
strisce verticali anziché la distanza diagonale tra singoli
punti.
Per impedire che il fascio di elettroni attivi la parte sbagliata
dello schermo, i monitor a colori usano una maschera di copertura
(shadow mask) costruita con un materiale metallico con
cefficienti di dilatazione termica molto limitati (Invar, ad
esempio) in cui sono stati praticati minuscoli forellini. Questi
fori sono distribuiti in modo che il fascio elettronico possa
colpirne solo una alla volta e che, una volta passato, raggiunga
un solo punto sullo schermo. Minore è il diametro del foro
maggiore sarà la risoluzione, anche se il diametro dei fori al
centro sarà inferiore a quello dei fori periferici che il raggio
colpisce obliquamente. Una cattiva regolazione tra quese
differenze di ampiezza produce sfocature ai bordi.
DOWNLOAD
Scaricare.
1. Copiare dati (di solito un intero file elettronico) sul
proprio computer, prelevandoli da una fonte primaria che può
essere una BBS, un servizio online oppure un server di rete
locale.
2. Caricare una font all'interno di una stampante. La font viene
prima caricata da dischetto nella memoria del computer e quindi
trasferita nella memoria interna della stampante affinché sia
disponibile per tutte le successive operazioni di stampa. Una
font che è stata scaricata in questo modo si chiama soft font
per distinguerla dalle hard font che risiedono in modo permanente
nella memoria della stampante.
La parola deriva dall'inglese "down" che vuol dire
"in giù" o "verso il basso" e
"load" che significa "caricare. Nel primo
significato s'intende che la BBS o il server siano a monte e che
la stazione locale si trovi a valle perciò si tratta di un fusso
entrante dal punto di vista dell'utente. Nella seconda
definizione il nostro computer si trova a monte e la stampante si
trova a valle di consenguenza si tratta di un flusso uscente.
DPI
Dots per inch - punti per pollice. La
misura utilizzata per indicare la risoluzione delle immagini
prodotte a video oppure in stampa e delle immagini riprese da uno
scanner. Nelle stampanti laser e a getto d'inchiostro, indica il
numero di punti di toner oppure di gocce d'inchiostro depositati
in orizzontale oppure in verticale nello spazio di un pollice.
Costituisce la misura più comune della qualità di stampa e
della risoluzione di stampa, anche se nella stampa a colori conta
molto anche il numero di tinte rappresentabili.
Le quantità tipiche per una stampante sono 300, 600 e 1200 dpi.
Dove per ogni passaggio si ottiene una quadruplicazione dei punti
(visto che la risoluzione viene solitamente misurata in senso sia
orizzontale sia verticale) e un miglioramento della qualità.
Negli scanner indica il numero di pixel (punti dell'immagine) che
il sensore ottico può costruire digitalmente partendo
dall'immagine originale. Nei monitor indica il numero di pixel
presenti nello spazio di un pollice, tipicamente 72 dpi.
DPMS
Display Power Management Signaling -
sistema di segnali per regolare la gestiome dei consumi sul
monitor. Un sistema per la riduzione dei consumi che diminuisce
l'assorbimento di potenza di un monitor quando quest'ultimo è
rimasto inattivo per un certo tempo. Sono previste tre modalità
di riduzione progressiva dei consumi: stand-by, suspend e spento.
E' uno standard del consorzio VESA.
DRAG & DROP
Trascina e lascia. In Windows significa
muovere con il mouse un oggetto selezionato su un altro oggetto
per iniziare un processo. Se vogliamo, ad esempio, stampare un
file, possiamo trascinare il file sull'icona raffigurante la
stampante, così facendo si avvierà il processo di stampa.
DRAM
Dynamic Random Access Memory - memoria
dinamica ad accesso casuale. Una forma di memoria a
semiconduttore (silicio) in cui vengono scritte e lette le
informazioni necessarie alle attività di elaborazione del
personal computer. Per la precisione in questa memoria vengono
depositati i programmi che il PC dovrà eseguire e i dati su cui
tali programmi dovranno operare, oltre che i risultati delle
successive operazioni. L'informazione è volatile, cioè non può
essere mantenuta in mancanza di alimentazione. Questo è il tipo
più comune di memoria impiegata nei personal computer e
costituisce la cosiddetta memoria centrale, definita per brevità
anche semplicemente RAM. Si tratta di una tecnologia nata nel
1980. Ogni bit viene registrato in una cella e le celle sono
disposte su una matrice a cui si accede conoscendo la posizione
della singola cella in termini di riga e di colonna. Una cella di
DRAM è composta da un condensatore e da un transistor. Poiché
il condensatore può trattere la carica solo per pochi
millisecondi, il contenuto della DRAM deve essere continuamente
"rinfrescato" o rigenerato, vale a dire che il
condensatore deve essere ricaricato frequentemente in modo da non
perdere l'informazione (bit) che vi è registrata. La RAM
statica, o SRAM, non richiede di essere "rinfrescata" e
offre migliori prestazioni, ma è più costosa da costruire.
Dal punto di vista elettrico, ciascun bit viene memorizzato in
una cella che combina un piccolo condensatore collegato al gate
(terminale di entrata) di un transistor a effetto di campo (MOS -
Metal Oxide Semiconductor) che funge da amplificatore digitale
assorbendo pochissima carica dal condensatore mentre ne legge lo
stato (questo basso assorbimento è una prerogativa dei
transistor a effetto di campo). Il transistor "legge"
lo stato del condensatore e se vi trova carica elettrica
restituisce sulla propria uscita un 1. Se invece lo trova scarico
restituisce uno 0. Questo genere di circuito presenta, tuttavia,
un paio di problemi. Innanzi tutto l'operazione di lettura tende
a scaricare il condensatore (visto che il transistor assorbe
comunque una minuscola quantità di carica attraverso il gate) e
a lungo andare quello che era stato registrato come un 1 diventa
uno 0. Inoltre ogni condensatore soffre di perdite interne che
tendono a scaricarlo. Nel tempo perciò tutte le informazioni
sono destinate ad andare perdute. Il rimedio consiste nel
rigererare centinaia di volte al secondo la carica di ogni
singolo condensatore che contiene un 1 (refresh) e nel
precaricare il condensatore appena prima che abbia luogo la
lettura. Il tempo necessario per compiere questi due gradini si
combina in quello che viene definito cycle time (tempo di ciclo)
o più semplicemente tempo di refresh o tempo di accesso. Agli
albori le DRAM avevano un tempo di ciclo di 200 nanosecondi il
che significa che era possibile eseguire 5 milioni di letture al
secondo: un valore perfettamente accettabile per i primi personal
computer che funzionavano con una frequenza di 4,77 MHz. Con la
nascita del PC AT IBM la frequenza è salita a 8 MHz e il tempo
di refresh dovette ridursi a 125 ns. Oggi siamo arrivati a 70 e
60 nanosecondi. L'indicazione di questo valore è stampigliata
sul componente, in fondo alla sigla che lo contraddistingue. La
cifra 12 indica un tempo di accesso di 120 nanosecondi, 10 indica
100 nanosecondi, 07 oppure -7 indica invece 70 nanosecondi.
Un processore 386 o 486 funzionante a 25 MHz completa il proprio
ciclo di clock in 80 nanosecondi.
La DRAM viene di solito fornita sul mercato in quattro formati
diversi: DIP, SIP, SIMM e DIMM.
DRIVE
Sistema elettromeccanico presente nei
computer atto a registrare e a leggere dati su floppy disk o hard
disk in un computer.
DRIVER
Termine inglese usato generalmente per
indicare quella parte del software di base che gestisce una
particolare periferica. La CPU per colloquiare con una periferica
ha bisogno sia dei collegamenti fisici elettrici (vedi BUS e
CONTROLLER) come anche di un opportuno programma di gestione che
viene normalmente chiamato driver (da non confondere con drive).
I programmi driver fanno parte del Sistema Operativo.
DSML
Directory Service Markup Language, linguaggio che combina XML e protocollo LDAP per creare e consultare elenchi email e/o telefonici in modo indipendente dalla piattaforma utilizzata. In questo modo reti con Windows Active Directory e reti con Novell Directory Services possono scambairsi elenchi di utenti, con i dati sui privilegi di accesso alle diverse risorse di sistema (stampanti, database, file...). Sviluppato inizialmente dalla Bowstreet Software, e quindi dal DSML Working Group, fondato dalla stessa Bowstreet con IBM, Microsoft, Novell, Oracle e Sun-Netscape Alliance.
DSP
Digital Signal Processor - processore
digitale del segnale. Un dispositivo che assomiglia al proprio
interno a un microprocessore e che nasce appositamente per
elaborare rapidamente segnali elettrici analogici (a variazione
continua e non digitale, come il suono). Vengono utilizzati nei
personal computer per una varietà di funzioni. Possono
funzionare come modem ad alta velocità, possono sostituirsi a
una scheda audio multimediale, possono eseguire la compressione e
decompressione in tempo reale di audio e video.
DTP
Desktop Publishing - editoria elettronica.
L'uso di un computer e di una stampante per produrre un lavoro
editoriale completo, di tipo professionale o amatoriale,
ricorrendo in minima parte o per nulla a lavorazioni manuali. In
questa definizione rientrano tutti gli strumenti hardware e
software che servono a realizzare un'opera editoriale su carta:
programmi d'impaginazione e di creazione delle illustrazioni,
scanner e stampanti monocromatiche e a colori, tavolette
elettroniche per il disegno a mano libera, applicazioni per il
fotoritocco.
Tipicamente, il prodotto finale di questo processo è un file in
cui ciascuna pagina è definita in linguaggio PostScript
(appositamente concepito per codificare tipograficamente una
pagina sotto forma di comandi) comprensibile dalle unità di
fotocomposizione, le quali producono le pellicole che serviranno
per la successiva fase di stampa. La lavorazione può anche
terminare con l'autoproduzione di un numero limitato di copie
sfornate direttamente dalla stampante collegata al PC.
DUAL BAND
Termine che identifica i
telefoni cellulari GSM capaci di operare sia nella banda a 900 MHz che in quella
a 1800 MHz.
Le antenne a 1800 MHz vengono installate soprattutto nelle città, dove la
densità di popolazione è più alta e vi è necessità di disporre di un
maggior numero di canali. Inoltre, le onde radio a tale frequenza penetrano più
facilmente all'interno degli edifici di quelle a 900 MHz, sebbene si propaghino
per una distanza minore.
DUAL LAYER
Dual Layer - doppio strato. Un formato standard per la creazione di DVD, sviluppato in collaborazione dalla Philips con Mistubishi e Verbatim il cui studio è durato circa 3 anni. La sigla completa è DVD-9. L'innovazione di questo formato consiste nello scrivere i dati su due livelli (strati) diversi del DVD, così da guadagnare il doppio dello spazio (circa 8.5 GB).
Mentre lo strato superiore viene letto normalmente, per leggere lo strato inferiore sarà necessario variare il fuoco del laser di lettura/scrittura; lo strato inferiore deve poi essere semitrasparente per permettere la lettura dello strato superiore, mentre lo strato divisore deve essere in materiale trasparente.
Esistono due versioni di DVD Dual Layer: DVD-9 a singola faccia e DVD-18 a doppia faccia. DVD-9 ha una capacità di 8.5 GB, mentre DVD-18 ha una capacità di 17.1 GB; quest'ultimo deve essere usato in lettori DVD a doppio laser.
DVD-9 contiene 8.5 GB e non 9.4 GB come si potrebbe immaginare (2 x 4.7), per il fatto che le zone cave (pit) nei due strati sono maggiori del 10% rispetto ad un DVD a singolo strato, per facilitare la lettura su entrambe i livelli.
DUAL SCAN
Doppia scansione. Per ottenere maggiore
luminosità e contrasto, i display a matrice passiva vengono
suddivisi in due metà e ciascuna metà viene rigenerata
contemporaneamente all'altra. In pratica, anziché tracciare una
linea alla volta partendo dall'alto per arrivare fino in fondo,
si generano due linee alla volta e si arriva solo alla fine della
rispettiva metà prima di riconciare dall'inizio. In questo modo
l'immagine viene rigenerata il doppio delle volte e rimane più
stabile e più nitida.
DVD
Digital Video Disc o Digital Versatile
Disc - disco per video digitale oppure disco digitale versatile.
DVD non è un acromino di una tecnologia, anche se in origine
significava Digital Versatil Disk e in seguito Digital Video
Disc. I supporti hanno lo stesso diametro dei CD-ROM
tradizionali, ma hanno capacità che raggiungeranno i 17 GByte.
Per ora viene usato come sistema di registrazione per video e
audio di alta qualità, oltre che per informazioni digitali di
qualsiasi genere. Usando la capacità base è possibile
memorizzare 90 minuti di filmato in modalità MPEG-2. Di recente
è uscita la terza generazione di lettori, con velocità 5X.
Uno standard per CD-ROM ad alta densità che hanno lo stesso
diametro dei CD-ROM tradizionali, ma che hanno capacità molto
superiori, sufficienti a registrare un intero film. Viene usato
come sistema di registrazione per video e audio di alta qualità,
oltre che per informazioni digitali di qualsiasi genere. Lo
standard DVD riunisce le peculiarità delle tecnica di scrittura
sviluppate da due fronti contrapposti. Il primo fra questi è
l'MMCD (Multimedia Compact Disc) creato da Sony e Philips, che
consente di memorizzare 3,7 GByte su un singolo disco utilizzando
due livelli sovrapposti sulla stessa faccia. Il secondo e l'SD
(Super Density) di Toshiba e Panasonic che utilizza due facce per
scrivere fino a circa 8 GByte sul singolo disco.
Come risultato il DVD consente di scrivere sue due facce e due
livelli fornendo capacità variabili da 4,7 a 17 GByte per disco
e garantendo la compatibilità con tutti i CD-ROM attualmente in
circolazione. La capacità base di 4,7 GByte si riferisce
all'impiego di una singola faccia e di un solo livello su quella
faccia. Si passa 8,5 GByte per un disco a doppio strato e a 9,7
GByte per un disco a doppia faccia, ognuna delle quali ha un
singolo strato. Il traguardo dei 17 GByte è raggiunto con
l'impiego di quattro strati complessivi (due per faccia). Usando
la capacità base è possibile memorizzare 90 minuti di filmato
in modalità MPEG-2. I nuovi lettori DVD funzioneranno con una
velocità di rotazione di 4.400 giri al minuto e garantiranno una
velocità di trasferimento di 1,38 MByte al secondo. La capacità
iniziale di questo supporto sarà comunque di 2,6 GByte e non di
4,7 GByte a causa della difficoltà di produrre laser di
scrittura idonei.
I due strati contenenti le informazioni hanno uno spessore di 0,6
millimetri, viene utilizzata una tecnica di modulazione EFM+ e la
correzione di errore è del tipo Reed Solomon.
DVD-RAM
Digital Video Disc-Random Access Memory -
memoria ad accesso casuale su disco ottico per video digitale.
Una versione riscrivibile dei dischi DVD, nata nel 1998 per
registrare dischi ottici su una o due facce con una capacità di
2,6 (equivalente a un'ora di filmato video) oppure di 4,7 GByte.
Si tratta di una versione particolare del disco ottico DVD, che
ha lo stesso diametro di un CD-ROM e di un DVD classico, montata
all'interno di una cartuccia e che perciò richiede speciali
unità di lettura e scrittura. Viene utilizzata some sistema di
backup dei dati e consente la registrazione di porzioni di video,
ma non di un intero film. La velocità di scrittura è identica
alla velocità di lettura di un lettore DVD classico, cioè 1,38
MByte al secondo. Lo standard è stato proposto da Hitachi,
Panasonic e Toshiba, con l'adesione di un altro centinaio di
aziende. Trova però un potenziale antagonista nel DVD+RW
rispetto al quale garantisce un po' più di affidabilità,
derivata in parte dall'impiego di una cartuccia protettiva per il
disco.
La tecnica di scrittura prevede il cambiamento di fase (phase
change) delle molecole che si trovano sullo strato di
registrazione. Queste molecole vengono portate da uno stato
amorfo (senza forma precisa) a uno stato cristallino utilizzando
una potenza del laser diversa rispetto a quella impiegata per le
operazioni di lettura. Lo standard è stato proposto dalle
aziende che aderiscono al DVD Forum e in particolare costituisce
un compromesso tra le tecniche di lettura/scrittura sviluppate da
Sony e Philips e le tecniche sviluppate da Matsushita e Toshiba.
La struttura della traccia è del tipo wobble con land-groove (lo
stesso utilizzato per i DVD) con una larghezza di 0,74 micron.
Vedi anche DVD+RW.
Specifiche dei dischi DVD-RAM
Capacità di memorizzazione 5,2 Gigabyte (due facce), 2,6
Gigabyte (una faccia)
Diametro del disco 12 centimetri
Spessore del disco 1,2 mm
Sistema di registrazione Phase change
Lunghezza d'onda del laser 650 nanometri
(registrazione/riproduzione)
Apertura numerica della lente 0,6
Lunghezza del singolo bit 0,41 - 0,43 micron
Ampiezza della traccia di registrazione 0,74 micron
Formato della traccia wobble e land grove