D

10BaseT

Versione di rete locale Ethernet su doppino telefonico. Trasmette fino a 10Mbyte/s ed ha una topologia fisica a stella. Tutti i computer sono collegati a dei concentratori (hub) e ricevono generalmente lo stesso segnale. Al contrario della rete Ethernet su cavo coassiale il collegamento non s'interrompe in caso di guasto o sconnessione di un nodo della rete.

DAC

Digital Analog Converter - convertitore digitale-analogico. Un dispositivo che converte gli impulsi digitali provenienti dall'acceleratore grafico, dal computer o da altre fonti, in un segnale analogico da inviare direttamente a un dispositivo esterno che può essere un amplificatore, un monitor analogico (tutti quelli della famiglia VGA e SuperVGA), un telefono, un altoparlante e via dicendo. Nelle schede video, si tratta di un chip che converte i bit che rappresentano i singoli colori in segnali per pilotare i canali del rosso, del giallo e del blu.

DAT

Digital Audio Tape - nastro audio digitale. Un tipo di nastro utilizzato nel mondo dell'alta fedeltà per la registrazione digitale del suono con qualità paragonabile a quella di un CD. Viene utilizzato anche nell'informatica per la memorizzazione di grandi quantità di dati. Il nastro ha un'ampiezza di 4 millimetri e una capienza di 2 GByte nel formato DSS (4 compressi); di 4 GByte nel formato DSS-2 (8 GByte compressi), 120 metri di nastro con velocità di trasferimento di 400 KByte/secondo, di 12 GByte (24 compressi) nel formato DSS-3, 125 metri di nastro con velocità di trasferimento di 1 MByte/secondo. Per la registrazione si usa testine a scansione elicoidale al fine di condensare più informazioni nello stesso spazio.

DATA BASE

Programma per l'archiviazione e la gestione dei dati; insieme di dati che si riferiscono a un argomento. In termini tecnici, il database di un computer è indipendente da qualunque programma o proposito, può essere manipolato e usato in una grande varietà di modi o con diversi programmi. Sui PC, il termine 'database' è spesso usato per indicare un pacchetto software che consente all'utente di creare, maneggiare e usare i database.

DATA TRANSFER RATE

Velocità di trasferimento dei dati. Chiamato anche "throughput" questo valore specifica la velocità di lettura o scrittura sul disco una volta che le testine sono posizionate correttamente. I programmi che effettuano queste operazioni per lo più sequenzialmente - tra cui le applicazioni per l'ufficio e grafiche - sono quelli maggiormente penalizzati da un transfer rate basso. I valori in gioco sono di solito espressi in megabyte al secondo (MBps) oppure in megabit al secondo (Mbps). Esistono in questo proposito diverse categorie: il burst data transfer rate e il sustained transfer rate.

DATI

Una qualsiasi serie di numeri, caratteri o simboli utilizzata da un computer per tradurre e gestire informazioni.

DBA

Acronimo di Adjusted Decibel o Averaged Decibel ed indica una misura per la correzione del rumore prodotta da un'apparecchiatura audio.

DBF

DBase Files, cioè file generati da un database. E' l'estensione propria dei file creati da un programma di archiviazione.

DCI

Display Control Interface - interfaccia di controllo del display. Una componente di Windows che lavora in abbinamento alla GDI al fine di velocizzare la riproduzione di immagini video in movimento. In origine la DCI rappresentava una componente fondamentale dell'architettura di Windows 95, ma di recente Microsoft l'ha abbandonata in favore di un'interfaccia più potente, chiamata Direct Draw (tracciamento o disegno diretto).

DDE

Dynamic Data Exchange - scambio dinamico di dati. Un meccanismo utilizzato in Windows per trasferire dati tra due applicazioni. Windows medesimo usa il DDE per una varietà di scopi. Un esempio è il doppio clic del mouse sull'icona di un documento che avvia automaticamente l'applicazione corrispondente e apre il documento stesso all'interno di quest'ultima. Rientra nello stesso meccanismo la creazione di una finestra DOS in cui ospitare un programma DOS lanciato dall'ambiente Windows. Il DDE viene anche utilizzato come supporto per l'OLE.

DDNS

Dynamic Domain Name System - sistema dinamico di denominazione del dominio. Un sistema che abbina il protocollo DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol) e il servizio DNS (Domain Name System) così che, a mano a mano che il DHCP assegna nuovi indirizzi alle macchine della rete, la tabella DNS viene aggiornata. In pratica, invece di aggiornare l'intero database DNS statico ogni volta che si cambia un singolo indirizzo, diventa possibile aggiornate un indirizzo alla volta senza toccare gli altri.

DDR

Acronimo di Double Data Rate, tipo di memoria RAM che consente un accesso ai dati particolarmente veloce, migliorando le prestazioni del computer. Il significato della sigla è "doppia velocità di dati", poichè questa tecnica consentirebbe, solo in teoria, di raddoppiare le prestazioni. Memorie di tipo simile erano già in uso da tempo sulle schede grafiche e su altro hardware che necessita una grande rapidità d'accesso, ma solo da poco questa tecnologia è passata anche alla RAM di uso generale.

DEFAULT

Indica un valore, o un parametro, stabilito in modo implicito dal calcolatore. Se l'utente vuole può cambiare i valori di default; diversamente rimangono quelli impostati dal costruttore.

DEFRAMMENTAZIONE

L'Utilità di deframmentazione dischi velocizza l'accesso al disco ridisponendo i file e lo spazio disponibile sul computer in modo che i file vengano memorizzati in unità contigue e lo spazio disponibile venga consolidato in un unico blocco contiguo. In pratica viene effettuata questa operazione per recuperare tutti gli spazi vuoti che si creano fra un salvataggio e l'altro di un file. Si rende inoltre necessaria anche quando vengono cancellate porzioni di superfici del disco, ad esempio quando si cancella un intero programma.

DEGAUSSING

Smagnetizzazione. La presenza di elettrodomestici ed apparecchiature elettriche in generale possono causare campi magnetici che interferiscono con quello generato dal monitor. Questo può comportare la distorsione delle immagini visualizzate. Nella maggioranza dei casi, i monitor effettuano questo processo alla loro accensione, mentre nei modelli più sofisticati può essere eseguito, a piacere dell'utente, tramite un comando dedicato.

DEN

Directory-Enabled Networking, iniziativa per costituire un database centrale che conservi tutte le informazioni su utenti, applicazioni e dati presenti in un network, oltre a caratteristiche dei diversi tratti di rete, dei privilegi d'accesso, delle protezioni, larghezze di banda assegnate. Questo permetterebbe alle applicazioni di ottenere immediatamente le informazioni di cui necessitano, senza effettuare tentativi a vuoto o cercare e aspettare le informazioni da fonti diverse. DEN entrerà a far parte del LDAP e del SNMP.NTP (Network Time Protocol): protocollo sviluppato da David Mills all'Università del Delaware, che consente di sincronizzare l'orario di tutti i computer collegati ad Internet, al millisecondo. E' allineato al sistema Coordinated Universal Time, utilizzato in tutti i sistemi in cui il tempo è un fattore critico, come il controllo aereo, diffuso dai satelliti.

DES

Acronimo di Data Encription Standard (Standard per la cifratura dei dati), un algoritmo per la cifratura di dati sviluppato dall'IBM e adottato nel 1977 dal governo degli Stati Uniti. L'algoritmo codifica un messaggio basandosi su una chiave (una sorta di parola d'ordine) di 56 bit, la cui conoscenza è necessaria per la decodifica. Il numero di bit della chiave determina la sicurezza dell'algoritmo: più lunga è la chiave e più chiavi differenti esistono, così è più difficile cercare di indovinare la chiave giusta.

DESKTOP

1. Denominazione tecnica che identifica un personal computer da tavolo di tipo generico, distinto dai computer portatili e dai server. Il desktop è il computer che l'utente qualsiasi ha sulla scrivania e che usa per il lavoro di tutti i giorni.
2. L'ambiente di lavoro, cioè la videata iniziale che il sistema operativo presenta a monitor quando il computer viene avviato e da cui è possibile accedere ai diversi programmi, raffigurati ciascuno nella forma di icone, e ai menu primari. Questo approccio è stato utilizzato per prima da Apple su Macintosh e quindi da Microsoft sulle diverse versioni di Windows.

DHCP

Dynamic Host Configuration Protocol - protocollo di configurazione dinamica dell'indirizzo di host. Un protocollo attivo sul server che assegna al volo indirizzi IP statici o temporanei a tutti i client che si collegano in rete, risparmiando in tal modo il lavoro manuale di assegnarli a mano.
Un metodo dinamico usato per assegnare automaticamente gli indirizzi IP alle singole stazioni di lavoro in modo da evitare che esistano indirizzi "orfani" che restano inutilizzati e così da semplificare il lavoro di configurazione della rete. In fase di avvio, ogni stazione invia un broadcast al server DHCP locale e riceve in risposta un indirizzo IP. Costituisce una versione ampliata del BOOTP (Boot Protocol), con il quale è compatibile. Tiene traccia automaticamente non solo degli indirizzi, ma anche di altri dati relativi alla configurazione dei dispositivi presenti sulla rete. Determina anche per quanto tempo (lease time) la macchina può utilizzare l'indirizzo che le è stato assegnato.
La procedura d'interazione tra client e server è la seguente: il client viene avviato e inizia un breve dialogo con il DHCP server il quale risponde fornendo il primo indirizzo disponibile preso da un insieme d'indirizzi liberi e indica anche il periodo di tempo per cui tale indirizzo resterà valido (periodo di cessione - lease time). Alla fine di tale periodo il client chiede di rinnovare la cessione dell'indirizzo, cosa che di solito avviene.
In un ambiente dove il TCP/IP rappresenta il protocollo maggiormente utilizzato, il periodo di cessione può essere anche di diversi mesi (un quadrimestre, ad esempio), in ambienti dove invece questo protocollo viene utilizzato solo sporadicamente, il periodo di cessione sarà di un giorno, un'ora oppure anche un quarto d'ora (così da mantenere liberi il massimo numero di indirizzi). Se il server non riceve più notizie dal client al termine del periodo di cessione, esso suppone che il client non sia più collegato e perciò recupera l'indirizzo assegnatogli così che sia disponibile per il prossimo richiedente.
Il DHCP è particolarmente utile per la connessione saltuaria di notebook e di apparecchiature mobili che si collegano alla rete da locazioni fisiche variabili e torna anche comodo nella gestione di grandi reti. L'impiego di questa tecnica può comportare problemi su una LAN virtuale che usi l'indirizzo IP della macchina per instaurare il circuito virtuale, visto che la potenziale modifica automatica dell'indirizzo scompagina l'assetto della LAN virtuale.
Il DHCP assegna anche altri parametri di configurazione, come il nome di dominio a cui la macchina appartiene, la subnet mask e altro ancora.
Le specifiche del protocollo DHCP sono state riportate originariamente nell'RFC 1531 e poi nell'RFC 2131. Le modalità d'interazione con il BOOTP sono riportate nell'RFC 1534.

DIAGRAMMA A TORTA

Quando si hanno a disposizione dati costituiti da una serie di valori che sommati, compongono un totale; si può utilizzare una rappresentazione visivamente esplicativa per individuare immediatamente quale sia l'incidenza di ogni valore rispetto agli altri e rispetto al totale. Questa rappresentazione grafica prevede un disco (il totale) suddiviso in spicchi di dimensioni proporzionali ai valori. L'aspetto che ne consegue è quello di una torta tagliata a fette (da cui la denominazione di diagramma a torta).

DIALER

Selezionatore del numero. Un programma necessario per l'utilizzo di Internet mediante modem. Il dialer chiama il numero di telefono del fornitore di accesso a cui siamo abbonati e, una volta attivata la connessione, abilita la comunicazione tra il software di navigazione (browser) e la linea telefonica. Da quel momento in avanti il modem diventa un'appendice attiva della nostra macchina e possiamo navigare su Internet fino a quando, sempre mediante il dialer chiediamo d'interrompere la comunicazione telefonica. Alcuni dialer tengono anche conto del tempo di connessione e, spesso, dispongono di un linguaggio di script per automatizzare la fase di accreditamento (logon) durante la quale bisogna fornire il nome di utente e la password. In molti kit di connessione offerti dai fornitori di accesso il dialer è incorporato.

DIAL-UP

Dial-Up indica una connessione tra calcolatori di tipo telefonico.

DIGITALE

Indica in generale l'uso dei numeri per rappresentare qualsiasi tipo d'informazione e la parola viene da dito, che costituisce uno dei primi strumenti che l'uomo impiega per contare. Nel senso comune odierno, si riferisce alla trasformazione di qualsiasi dato in forma binaria (una numerazione che prevede solo due valori: 0 e 1) così che sia manipolabile da un computer. Nel mondo digitale qualsiasi valore percebile nell'universo fisico viene ricondotto a un numero massimo di valori rappresentabili, ad esempio 16 se si usano 4 bit per ciascun valore oppure 256 se si usano 8 bit, eccetera. Tutti gli altri valori intermedi vengono eliminati portandoli al più vicino dei valori previsti nella scala digitale (ad esempio 254,8, 254,76 e 254,52 vengono tutti arrotondati a 255 se stiamo utilizzando 8 bit). La rappresentazione digitale diventa perciò sempre più fedele al crescere del numero di bit utilizzati per codificare ciascun valore, ma non riesce mai a riprodurre le infinite gradazioni presenti in natura, che invece sono riproducibili solo usando un sistema analogico. La digitalizzazione offre tuttavia il vantaggio di controllare meglio gli eventuali errori e di garantire una maggiore ripetibilità di quanto si è registrato, inoltre semplifica enormemente l'elaborazione e la trasformazione delle informazioni di partenza.

DIGITALIZZARE

Significa convertire un segnale analogico, cioè un segnale che può variare con continuità, come il suono della voce o il livello di luce ambientale, in una forma numerica, elaborabile dal computer, cioè in un segnale digitale (vedi Digitale). Per esempio, per digitalizzare una voce, dovete utilizzare un convertitore analogico-digitale che trasformi il suono in una serie di numeri, memorizzabili su disco eventualmente riproducibili dal computer. Se digitalizzate un'immagine, potete utilizzare una videocamera per convertire la luce che colpisce una matrice di sensori in una serie di numeri: ciascuno di essi indica (da un valore minimo a uno massimo), l'intensità di luce che ha colpito quel particolare sensore.

DIME

Direct Memory Execute - esecuzione diretta in memoria. E' la funzione tipica delle schede grafiche AGP che consente di operare nella memoria principale di sistema per elaborare texture complesse, senza essere limitati dalla quantità di memoria video residente sulla scheda grafica in quanto tale.

DIMM

Dual In-line Memory Module - modulo di memoria con linea doppia di contatti. Un tipo di memoria RAM montato su moduli con 168 piedini che hanno tipicamente dimensioni di 2,5 per circa 6 centimetri. I componenti sono montati su entrambi i lati in modo da occupare meno spazio e fungere, ad esempio, da sistema di espansione per la memoria centrale dei portatili oppure per i desktop e server con alta densità di RAM. Le moderne DIMM vengono indirizzate a 64 bit (alcuni rari tipi colloquiano a 128 bit con un guadagno del 10-15% nelle prestazioni) e hanno un tempo di accesso tipicamente uguale a quello delle SIMM, cioè 70 e 60 nanosecondi. Un singolo banco DIMM contiene fino a 128 MByte e sono in via di rilascio i DIMM da 256 MByte.

DIP-SWITCH

Micro-interruttori inseriti sulle schede elettroniche che si usano per impostare veri parametri di configurazione. Tali parametri possono essere impostati anche via software.

Direct3D

L'interfaccia Microsoft per la grafica 3D dedicata ai giochi.
Una specifica hardware e software sviluppata da Microsoft per la grafica tridimensionale (3D) in ambiente Windows 95 / 98 e, in futuro, anche per Windows NT 5.0 e versioni successive. Viene utilizzata per sviluppare giochi per Windows capaci di sfruttare le funzioni 3D delle moderne schede grafiche per PC. Costituisce una delle componenti di DirectX.

DirectX

E' un'API del sistema operativo Windows 95-98 e Windows NT che svincola i programmi applicativi dalla gestione dell'hardware all'interno del computer, permettendo di scrivere programmi che funzioneranno su macchine diverse senza modifiche. Include Direct3D (che accelera il texture mapping e altri processi grafici), DirectSound (per le schede audio), DirectDraw (per la grafica vettoriale), e la coppia DirectPlay e DirectInput.
La gestione dei file AVI ed MPEG e stata spostata da DirectVideo (presente in DirectX versione 1) ad ActiveMovie, un componente della famiglia api ActiveX di Microsoft.

DIRECTORY

L'indice dei documenti contenuti in una unità di memoria.

DISK-AT-ONCE

Tutto il disco in un colpo solo. Una modalità di scrittura di CD-ROM singola sessione che prevede il trasferimento sul disco di tutti i dati in una sola passata. Il laser non viene spento durante il passaggio da una traccia alla successiva. In questo modo si evita la scrittura dei blocchi di controllo e si risparmia spazio. Viene utilizzato nella creazione dei CD audio che devono essere utilizzati come master nel processo di stampa di CD multipli.

DISPLAY

Operazione che consente la percezione visiva di alcuni dati di elaborazione; normalmente ciò avviene mediante stampa o attraverso schermo video.

DITHERING

Usare la combinazione di un numero inferiore di colori per produrre un effetto visivo simile a quello che si otterrebbe con più colori.
1. Un'operazione grafica che consiste nel prendere un'immagine con un numero di colori superiore a quanti il computer possa visualizzarne e trasformarla in un'immagine che contenga esattamente i colori previsti da quel sistema e che abbia somiglianza con l'originale.
2. La combinazione di punti bianchi e di punti neri per approssimare le varie sfumature di grigio presenti in un'immagine al momento in cui questa viene stampata o visualizzata. L'effetto è abbastanza omogeneo se osservato da una certa distanza (il sistema è simile a quello usato per le mezzetinte anche se in questo caso è possibile utilizzare non solo punti neri con diversa intensità per simulare il grigio e gli altri colori, bensì si può attingere a un certo numero di sfumature di grigio oppure colori). Il dithering sfrutta la capacità dell'occhio di fondere punti di colore diverso così da percepire un colore o che ne sia la media. La tecnica viene utilizzata anche per l'anti-aliasing sui bordi obliqui e sulle curve, cioè per migliorare l'aspetto dell'immagine quando si lavora alle basse risoluzioni, sfocando un poco le linee oblique e le curve così che appaiano mano frastagliate.

DivX

Il DivX è un codec ultra ottimizzato di compressione audio/video nato col preciso scopo di ottenere una qualità discreta, con bitrate molto bassi. Il DivX ebbe origine da una versione "modificata" del codec proprietario Microsoft MPEG4 al quale sono state eliminate delle limitazioni (AVI lock) che impedivano di utilizzare la tecnologia MPEG4 per la codifica in formato AVI in favore soltanto del formato Microsoft ASF.
A partire dalla versione 4, il DivX, a detta degli autori, diventa un codec sviluppato in maniera assolutamente indipendente dal precedente, e pertanto dall'MPEG4 di Microsoft, nonostante mantenga tutte le caratteristiche peculiari della prima versione, migliorandone notevolmente gli algoritmi di compressione e pertanto la qualità a parità di dimensione dei file.
Come già detto questi file hanno estensione AVI, pur sfruttando la codifica video MPEG, e possono essere riprodotti sul proprio computer soltanto se si è provveduto ad installare il codec DivX utilizzato per la codifica. A tale proposito si deve dire che non è possibile riprodurre i file codificati con l'ultima versione del DivX se si dispone della versione 3.xx. Non è inoltre possibile riprodurre i file DivX con i lettori DVD da tavolo (cioé quelli da impianto Home Theater da salotto) che invece possono riprodurre MPEG1 ed MPEG2, cioè VCD e XVCD, nonché SVCD e XSVCD rispettivamente.
Per quanto riguarda la parte audio, è stata utilizzata la doppia possibilità MP3 - DivX audio (Windows Media Audio).
Le specifiche tecniche di compressione da utilizzare nel realizzare un file DivX variano in funzione della qualità finale che si vuole ottenere.

DLL

Dynamic Link Library - libreria a collegamento dinamico. Un tipo speciale di programma Windows che contiene funzioni e risorse che possono essere utilizzate da altri programmi. A differenza di una libreria di programmazione tradizionale, le cui funzioni vengono legate all'applicazione che dovrà utilizzarle in fase di compilazione di quest'ultima, le DLL offrono i propri servizi a qualsiasi programma li richieda al momento dell'esecuzione (run time), da cui l'aggettivo dinamico (ricordiamo che la compilazione consiste nel tradurre il listato di qualsiasi linguaggio di programmazione in una serie di istruzioni direttamente comprensibili dalla macchina su cui l'applicazione dovrà funzionare).

DMA

Direct Memory Access - modalità di trasferimento dati con accesso diretto alla memoria, per mezzo della quale il flusso di dati passa dal disco fisso alla RAM e non impegna la CPU. Rappresenta la più veloce tra le due modalità di trasferimento previste dai dischi IDE (Integrated Device Electronics). L'altra modalità, denominata PIO mode (Programmed Input/Output) richiede invece che il processore intervenga direttamente nel passaggio dei dati.
Configurazione standard dei canali DMA

Canale Larghezza (bit) Dispositivo
0 8 Non usato o non implementato in molti PC
1 8 Non usato
2 8 Controller del lettore di floppy disk
3 8 Non usato in molti PC (negli XT serve al controller del disco fisso)
4 16 Collega in cascata i due chip del DMA
5 16 Non usato in molti PC (nei PS/2 serve al controller del disco fisso)
6 16 Non usato
7 16 Non usato

DMI

Desktop Management Interface - interfaccia di gestione del desktop. Un sistema di gestione per personal computer creato dalla Desktop Management Task Force. Si tratta di una specifica che indica come devono essere realizzati i componenti hardware e software affinché sia possibile interrogarli a distanza utilizzando un percorso bidirezionale. Se le macchine sono conformi alle specifiche DMI è possibile sorvegliare la loro configurazione hardware e software da una consolle centralizzata.

DMZ

DeMilitarized Zone, computer che viene posto fra la rete interna ed Internet per fare da zona neutrale fra gli accessi dall'estreno ed i dati interni. Fa anche da "specchio per le allodole" per eventuali hacker o pirati informatici che cercano di inserirsi nella rete interna.

DNS

Domain Name System - sistema di denominazione del dominio. Un database distribuito che svolge due azioni: definisce gerarchicamente il dominio a cui il computer appartiene, crea una corrispondenza automatica tra il nome facile da ricordare che abbiamo assegnato a una macchina (ad esempio www.yahoo.com) e il relativo indirizzo IP (questa seconda parte prende anche il nome di Domain Name Service).
La definizione del dominio corrisponde all'elenco di tutti i domini che la macchina deve percorrere per arrivare alla radice dell'albero gerarchico su cui Internet tutta è basata. Ad esempio: reparto.azienda.com significa che il dominio più prossimo è reparto, a cui segue azienda il quale fa parte sua volta del più grande dominio assegnato alle aziende (com).
La definizione dei nomi per i vari domini segue infatti una struttura gerarchica ad albero rovesciato, partendo dal generale per scendere nel particolare. In questo modo è possibile delegare a livello locale una parte del controllo della rete, seguendo un approccio client/server (il gestore di un particolare dominio può determinare in modo indipendente i nomi e gli indirizzi della risorse che saranno disponibili all'interno di quel dominio). L'abbinamento dei nomi ai relativi indirizzi IP richiede invece semplicemente l'aggiornamento di una tabella che viene di fatto distribuita sulla rete, visto che nessuno dei computer collegato a Internet può avere una situazione completa dell'intero mondo, ma deve usare il protocollo previsto dal DNS per comunicare con gli altri sistemi che si trovano più in alto nella gerarchia (i quali a loro volta possono girare la richiesta a quelli ancora più in alto) e procurarsi le informazioni.
L'insieme di domini e sotto-domini assegnati per giurisdizione a un particolare ente o società prende il nome di zona. Esiste un referente primario per la zona, chiamato primary name server e diversi referenti secondari, chiamati appunto secondary name server. Il primario contiene tutte le informazioni che vengono definite dall'amministratore, i secondari sono invece semplicemente copie del primario da cui ricevono aggiornamenti periodici (zone transfer) e che servono per ripartire il carico delle richieste e servire in maniera più diretta le macchine delle rispettive sotto-zone.
Il sistema è in uso dal 1983.
Ogni computer collegato a Internet dispone di un proprio indirizzo che viene letto e utilizzato dal protocollo di comunicazione Internet Protocol per convogliare pacchetti di dati da una macchina all'altra. A ogni macchina e a ogni utente, tuttavia, viene anche assegnato un nome distintivo e univoco, tale nome viene poi attribuito a un particolare dominio di appartenenza. Ad esempio l'indirizzo giorgio_rossi@lavoro.com indica che Giorgio Rossi è identificato presso una macchina chiamata "lavoro" che fa parte di un dominio aziendale (.com come abbreviazione di company, cioè società in inglese). L'indirizzo mail.società.it indica che il server di posta elettronica mail si trova all'interno della rete società la quale a sua volta è posizionata nel dominio geografico Italia. Le indicazioni di corrispondenza tra i nomi delle reti, dei gateway (router) e degli host con i relativi indirizzi IP vengono memorizzati all'interno di un file che si chiama hosts.txt.
I sette domini generici che identificano il tipo di organizzazione collegata a Internet sono:
com per le aziende
edu per le scuole e le università
gov per gli enti governativi
int per le organizzazioni internazionali
mil per le organizzazioni militari
net per i fornitori di accesso e di servizi in rete
org per le altre forme di organizzazione non comprese nelle categorie di cui sopra
a questi domini generici si aggiunge quello specifico della nazione in cui si trovano. Nel caso degli Stati Uniti il suffisso .us viene spesso omesso, mentre negli altri Paesi spesso s'inserisce il suffisso nazionale (sempre di due lettere) e si salta quello generico. Ad esempio all'Italia è abbinato il dominio it mentre alla Francia è abbinato il dominio fr. Talvolta, prima del suffisso nazionale, si trovano suffissi di impiego solo locale. Ad esempio in Gran Bretagna il suffisso co.uk identifica le società commerciali e il suffisso ac.uk identifica le istituzioni accademiche. La suddivisione di zone usata nel DNS assomiglia alla suddivisione dei dischi in partizioni utilizzata dal sistema operativo Unix.
Altri due casi particolari di dominio generico sono:
- arpa sistema collegato direttamente all'Advanced Research Projects Agency network;
- con nazioni che utilizzano la codifica ISO per identificarsi.
Le specifiche di questo sistema sono pubblicate nella RFC 1034 anche conosciuta come STD 13. Nella RFC 974 (STD 14) è definito il rapporto tra instradamento della posta su Internet e DNS.

DOLBY AC3

Uno standard audio sviluppato dai Dolby Laboratories per creare un effetto surround di alta qualità (l'effetto di immersione che si ottiene in un cinema) producendo un suono su sei dimensioni (cinque altoparlanti più un subwoofer). Il sistema Dolby AC-3 comprime i sei canali di audio digitalizzato così che siano trasmissibili con una banda passante di 384 Kbit per secondo anziché 4 Mbps. In mancanza dei cinque altoparlanti è possibile produrre in modo "virtuale" lo stesso effetto surround mediante due soli altoparlanti. Viene anche chiamato Dolby Digital.
Questo sistema di compressione del suono viene utilizzato sui DVD-Video.

DOLBY DIGITAL

Un sistema conosciuto anche come Dolbly AC-3 e Dolby 5.1 che usa sei canali per la produzione del suono con effetto surround alias suono tridimensionale. I primi cinque canali sono il sinistro, il destro e il centrale davanti all'ascoltatore, più il sinistro e il destro dietro all'ascoltatore. Il sesto è un canale di subwooofer per le frequenze molto basse, inferiori a 100 Hz.

DOMINIO

Indirizzo Internet che identifica un sito Web. Il dominio ".it" è il nostro dominio nazionale, ma si possono registrare anche domini internazionali, come ".com", ".net", ".org" e via dicendo.

DOS

Acronimo di Disk Operating System (sistema operativo a disco). Nella versione PC DOS (IBM), MS DOS (Microsoft) e DR DOS (Digital Reserach - Novell) questo è stato il principale sistema operativo per personal computer con processore Intel fino alla fine degli anni Ottanta. Nato per funzionare originariamente su macchine dotate di microprocessore 8088 e 8086, il DOS consente l'esecuzione di un solo programma per volta, non indirizza direttamente più di 1 MByte di memoria centrale e usa un'interfaccia a caratteri. Le versioni più recenti solo la 6.22 di Microsoft e la 7.0 di IBM. Il nome è tuttavia un marchio registrato di IBM e risale al 1977, quando nacquero le prime macchine in cui il contenuto delle schede perforate poteva essere registrato su un disco e da qui trasferito all'elaboratore.

DoS attack

Denial-of-service attack, attacco hacker ad un web server, che consiste nel sovraccaricare le sue porte di comunicazione fino a che non si blocca e, quindi, "rifiuta il servizio". Gli attacchi DoS vengono portati con l'ausilio di diversi software appositamente sviluppati (es: Ping of Death, Teardrop) a seconda del sistema operativo di rete attaccato, e spesso usano altri web server come "sponda" per moltiplicare e mascherare i tentativi, sfruttando alcune carenze di sicurezza del TCP/IP.

DOT MATRIX

Significa Matrice a Punti: indica una tecnica mediante la quale è possibile costruire dei caratteri, alfanumerici e grafici, come punti di una matrice rettangolare. E' usata per generare i caratteri sugli schermi video e in molte stampanti.

DOT PITCH

Passo tra due punti. Una misura della risoluzione di un display a colori espressa come distanza in diagonale tra i punti di fosforo adiacenti dello stesso colore. Indica la dimensione del più piccolo punto che un monitor può visualizzare sullo schermo. Sono migliori i monitor che hanno un dot pitch di 0,28 millimetri o inferiore. Si riferisce ai monitor costruiti con tecnologia trio-shadow mask, che utilizzano punti composti da tre pixel, uno rosso, uno verde e uno blu.
La distanza tra un punto rosso (oppure verde oppure blu) e il punto rosso immediatamente successivo. Di solito varia da 0,26 a 0,51 mm. I grandi monitor per conferenze possono arrivare anche a 1 millimetro. Più piccolo è il passo tra i due punti adiacenti maggiore sarà la nitidezza. Un dot pitch di 0,31 millimetri o inferiore produce un'immagine abbastanza nitida per la riproduzione di testo sullo schermo. I monitor di tipo Trinitron usano un sistema un poco diverso poiché misurano la distanza tra strisce verticali anziché la distanza diagonale tra singoli punti.
Per impedire che il fascio di elettroni attivi la parte sbagliata dello schermo, i monitor a colori usano una maschera di copertura (shadow mask) costruita con un materiale metallico con cefficienti di dilatazione termica molto limitati (Invar, ad esempio) in cui sono stati praticati minuscoli forellini. Questi fori sono distribuiti in modo che il fascio elettronico possa colpirne solo una alla volta e che, una volta passato, raggiunga un solo punto sullo schermo. Minore è il diametro del foro maggiore sarà la risoluzione, anche se il diametro dei fori al centro sarà inferiore a quello dei fori periferici che il raggio colpisce obliquamente. Una cattiva regolazione tra quese differenze di ampiezza produce sfocature ai bordi.

DOWNLOAD

Scaricare.
1. Copiare dati (di solito un intero file elettronico) sul proprio computer, prelevandoli da una fonte primaria che può essere una BBS, un servizio online oppure un server di rete locale.
2. Caricare una font all'interno di una stampante. La font viene prima caricata da dischetto nella memoria del computer e quindi trasferita nella memoria interna della stampante affinché sia disponibile per tutte le successive operazioni di stampa. Una font che è stata scaricata in questo modo si chiama soft font per distinguerla dalle hard font che risiedono in modo permanente nella memoria della stampante.
La parola deriva dall'inglese "down" che vuol dire "in giù" o "verso il basso" e "load" che significa "caricare. Nel primo significato s'intende che la BBS o il server siano a monte e che la stazione locale si trovi a valle perciò si tratta di un fusso entrante dal punto di vista dell'utente. Nella seconda definizione il nostro computer si trova a monte e la stampante si trova a valle di consenguenza si tratta di un flusso uscente.

DPI

Dots per inch - punti per pollice. La misura utilizzata per indicare la risoluzione delle immagini prodotte a video oppure in stampa e delle immagini riprese da uno scanner. Nelle stampanti laser e a getto d'inchiostro, indica il numero di punti di toner oppure di gocce d'inchiostro depositati in orizzontale oppure in verticale nello spazio di un pollice. Costituisce la misura più comune della qualità di stampa e della risoluzione di stampa, anche se nella stampa a colori conta molto anche il numero di tinte rappresentabili.
Le quantità tipiche per una stampante sono 300, 600 e 1200 dpi. Dove per ogni passaggio si ottiene una quadruplicazione dei punti (visto che la risoluzione viene solitamente misurata in senso sia orizzontale sia verticale) e un miglioramento della qualità. Negli scanner indica il numero di pixel (punti dell'immagine) che il sensore ottico può costruire digitalmente partendo dall'immagine originale. Nei monitor indica il numero di pixel presenti nello spazio di un pollice, tipicamente 72 dpi.

DPMS

Display Power Management Signaling - sistema di segnali per regolare la gestiome dei consumi sul monitor. Un sistema per la riduzione dei consumi che diminuisce l'assorbimento di potenza di un monitor quando quest'ultimo è rimasto inattivo per un certo tempo. Sono previste tre modalità di riduzione progressiva dei consumi: stand-by, suspend e spento. E' uno standard del consorzio VESA.

DRAG & DROP

Trascina e lascia. In Windows significa muovere con il mouse un oggetto selezionato su un altro oggetto per iniziare un processo. Se vogliamo, ad esempio, stampare un file, possiamo trascinare il file sull'icona raffigurante la stampante, così facendo si avvierà il processo di stampa.

DRAM

Dynamic Random Access Memory - memoria dinamica ad accesso casuale. Una forma di memoria a semiconduttore (silicio) in cui vengono scritte e lette le informazioni necessarie alle attività di elaborazione del personal computer. Per la precisione in questa memoria vengono depositati i programmi che il PC dovrà eseguire e i dati su cui tali programmi dovranno operare, oltre che i risultati delle successive operazioni. L'informazione è volatile, cioè non può essere mantenuta in mancanza di alimentazione. Questo è il tipo più comune di memoria impiegata nei personal computer e costituisce la cosiddetta memoria centrale, definita per brevità anche semplicemente RAM. Si tratta di una tecnologia nata nel 1980. Ogni bit viene registrato in una cella e le celle sono disposte su una matrice a cui si accede conoscendo la posizione della singola cella in termini di riga e di colonna. Una cella di DRAM è composta da un condensatore e da un transistor. Poiché il condensatore può trattere la carica solo per pochi millisecondi, il contenuto della DRAM deve essere continuamente "rinfrescato" o rigenerato, vale a dire che il condensatore deve essere ricaricato frequentemente in modo da non perdere l'informazione (bit) che vi è registrata. La RAM statica, o SRAM, non richiede di essere "rinfrescata" e offre migliori prestazioni, ma è più costosa da costruire.

Dal punto di vista elettrico, ciascun bit viene memorizzato in una cella che combina un piccolo condensatore collegato al gate (terminale di entrata) di un transistor a effetto di campo (MOS - Metal Oxide Semiconductor) che funge da amplificatore digitale assorbendo pochissima carica dal condensatore mentre ne legge lo stato (questo basso assorbimento è una prerogativa dei transistor a effetto di campo). Il transistor "legge" lo stato del condensatore e se vi trova carica elettrica restituisce sulla propria uscita un 1. Se invece lo trova scarico restituisce uno 0. Questo genere di circuito presenta, tuttavia, un paio di problemi. Innanzi tutto l'operazione di lettura tende a scaricare il condensatore (visto che il transistor assorbe comunque una minuscola quantità di carica attraverso il gate) e a lungo andare quello che era stato registrato come un 1 diventa uno 0. Inoltre ogni condensatore soffre di perdite interne che tendono a scaricarlo. Nel tempo perciò tutte le informazioni sono destinate ad andare perdute. Il rimedio consiste nel rigererare centinaia di volte al secondo la carica di ogni singolo condensatore che contiene un 1 (refresh) e nel precaricare il condensatore appena prima che abbia luogo la lettura. Il tempo necessario per compiere questi due gradini si combina in quello che viene definito cycle time (tempo di ciclo) o più semplicemente tempo di refresh o tempo di accesso. Agli albori le DRAM avevano un tempo di ciclo di 200 nanosecondi il che significa che era possibile eseguire 5 milioni di letture al secondo: un valore perfettamente accettabile per i primi personal computer che funzionavano con una frequenza di 4,77 MHz. Con la nascita del PC AT IBM la frequenza è salita a 8 MHz e il tempo di refresh dovette ridursi a 125 ns. Oggi siamo arrivati a 70 e 60 nanosecondi. L'indicazione di questo valore è stampigliata sul componente, in fondo alla sigla che lo contraddistingue. La cifra 12 indica un tempo di accesso di 120 nanosecondi, 10 indica 100 nanosecondi, 07 oppure -7 indica invece 70 nanosecondi.
Un processore 386 o 486 funzionante a 25 MHz completa il proprio ciclo di clock in 80 nanosecondi.
La DRAM viene di solito fornita sul mercato in quattro formati diversi: DIP, SIP, SIMM e DIMM.

DRIVE

Sistema elettromeccanico presente nei computer atto a registrare e a leggere dati su floppy disk o hard disk in un computer.

DRIVER

Termine inglese usato generalmente per indicare quella parte del software di base che gestisce una particolare periferica. La CPU per colloquiare con una periferica ha bisogno sia dei collegamenti fisici elettrici (vedi BUS e CONTROLLER) come anche di un opportuno programma di gestione che viene normalmente chiamato driver (da non confondere con drive). I programmi driver fanno parte del Sistema Operativo.

DSML

Directory Service Markup Language, linguaggio che combina XML e protocollo LDAP per creare e consultare elenchi email e/o telefonici in modo indipendente dalla piattaforma utilizzata. In questo modo reti con Windows Active Directory e reti con Novell Directory Services possono scambairsi elenchi di utenti, con i dati sui privilegi di accesso alle diverse risorse di sistema (stampanti, database, file...). Sviluppato inizialmente dalla Bowstreet Software, e quindi dal DSML Working Group, fondato dalla stessa Bowstreet con IBM, Microsoft, Novell, Oracle e Sun-Netscape Alliance.

DSP

Digital Signal Processor - processore digitale del segnale. Un dispositivo che assomiglia al proprio interno a un microprocessore e che nasce appositamente per elaborare rapidamente segnali elettrici analogici (a variazione continua e non digitale, come il suono). Vengono utilizzati nei personal computer per una varietà di funzioni. Possono funzionare come modem ad alta velocità, possono sostituirsi a una scheda audio multimediale, possono eseguire la compressione e decompressione in tempo reale di audio e video.

DTP

Desktop Publishing - editoria elettronica. L'uso di un computer e di una stampante per produrre un lavoro editoriale completo, di tipo professionale o amatoriale, ricorrendo in minima parte o per nulla a lavorazioni manuali. In questa definizione rientrano tutti gli strumenti hardware e software che servono a realizzare un'opera editoriale su carta: programmi d'impaginazione e di creazione delle illustrazioni, scanner e stampanti monocromatiche e a colori, tavolette elettroniche per il disegno a mano libera, applicazioni per il fotoritocco.
Tipicamente, il prodotto finale di questo processo è un file in cui ciascuna pagina è definita in linguaggio PostScript (appositamente concepito per codificare tipograficamente una pagina sotto forma di comandi) comprensibile dalle unità di fotocomposizione, le quali producono le pellicole che serviranno per la successiva fase di stampa. La lavorazione può anche terminare con l'autoproduzione di un numero limitato di copie sfornate direttamente dalla stampante collegata al PC.

DUAL BAND

Termine che identifica i telefoni cellulari GSM capaci di operare sia nella banda a 900 MHz che in quella a 1800 MHz.
Le antenne a 1800 MHz vengono installate soprattutto nelle città, dove la densità di popolazione è più alta e vi è necessità di disporre di un maggior numero di canali. Inoltre, le onde radio a tale frequenza penetrano più facilmente all'interno degli edifici di quelle a 900 MHz, sebbene si propaghino per una distanza minore.

DUAL LAYER

Dual Layer - doppio strato. Un formato standard per la creazione di DVD, sviluppato in collaborazione dalla Philips con Mistubishi e Verbatim il cui studio è durato circa 3 anni. La sigla completa è DVD-9. L'innovazione di questo formato consiste nello scrivere i dati su due livelli (strati) diversi del DVD, così da guadagnare il doppio dello spazio (circa 8.5 GB).
Mentre lo strato superiore viene letto normalmente, per leggere lo strato inferiore sarà necessario variare il fuoco del laser di lettura/scrittura; lo strato inferiore deve poi essere semitrasparente per permettere la lettura dello strato superiore, mentre lo strato divisore deve essere in materiale trasparente.
Esistono due versioni di DVD Dual Layer: DVD-9 a singola faccia e DVD-18 a doppia faccia. DVD-9 ha una capacità di 8.5 GB, mentre DVD-18 ha una capacità di 17.1 GB; quest'ultimo deve essere usato in lettori DVD a doppio laser.
DVD-9 contiene 8.5 GB e non 9.4 GB come si potrebbe immaginare (2 x 4.7), per il fatto che le zone cave (pit) nei due strati sono maggiori del 10% rispetto ad un DVD a singolo strato, per facilitare la lettura su entrambe i livelli.

DUAL SCAN

Doppia scansione. Per ottenere maggiore luminosità e contrasto, i display a matrice passiva vengono suddivisi in due metà e ciascuna metà viene rigenerata contemporaneamente all'altra. In pratica, anziché tracciare una linea alla volta partendo dall'alto per arrivare fino in fondo, si generano due linee alla volta e si arriva solo alla fine della rispettiva metà prima di riconciare dall'inizio. In questo modo l'immagine viene rigenerata il doppio delle volte e rimane più stabile e più nitida.

DVD

Digital Video Disc o Digital Versatile Disc - disco per video digitale oppure disco digitale versatile. DVD non è un acromino di una tecnologia, anche se in origine significava Digital Versatil Disk e in seguito Digital Video Disc. I supporti hanno lo stesso diametro dei CD-ROM tradizionali, ma hanno capacità che raggiungeranno i 17 GByte. Per ora viene usato come sistema di registrazione per video e audio di alta qualità, oltre che per informazioni digitali di qualsiasi genere. Usando la capacità base è possibile memorizzare 90 minuti di filmato in modalità MPEG-2. Di recente è uscita la terza generazione di lettori, con velocità 5X.
Uno standard per CD-ROM ad alta densità che hanno lo stesso diametro dei CD-ROM tradizionali, ma che hanno capacità molto superiori, sufficienti a registrare un intero film. Viene usato come sistema di registrazione per video e audio di alta qualità, oltre che per informazioni digitali di qualsiasi genere. Lo standard DVD riunisce le peculiarità delle tecnica di scrittura sviluppate da due fronti contrapposti. Il primo fra questi è l'MMCD (Multimedia Compact Disc) creato da Sony e Philips, che consente di memorizzare 3,7 GByte su un singolo disco utilizzando due livelli sovrapposti sulla stessa faccia. Il secondo e l'SD (Super Density) di Toshiba e Panasonic che utilizza due facce per scrivere fino a circa 8 GByte sul singolo disco.
Come risultato il DVD consente di scrivere sue due facce e due livelli fornendo capacità variabili da 4,7 a 17 GByte per disco e garantendo la compatibilità con tutti i CD-ROM attualmente in circolazione. La capacità base di 4,7 GByte si riferisce all'impiego di una singola faccia e di un solo livello su quella faccia. Si passa 8,5 GByte per un disco a doppio strato e a 9,7 GByte per un disco a doppia faccia, ognuna delle quali ha un singolo strato. Il traguardo dei 17 GByte è raggiunto con l'impiego di quattro strati complessivi (due per faccia). Usando la capacità base è possibile memorizzare 90 minuti di filmato in modalità MPEG-2. I nuovi lettori DVD funzioneranno con una velocità di rotazione di 4.400 giri al minuto e garantiranno una velocità di trasferimento di 1,38 MByte al secondo. La capacità iniziale di questo supporto sarà comunque di 2,6 GByte e non di 4,7 GByte a causa della difficoltà di produrre laser di scrittura idonei.
I due strati contenenti le informazioni hanno uno spessore di 0,6 millimetri, viene utilizzata una tecnica di modulazione EFM+ e la correzione di errore è del tipo Reed Solomon.

DVD-RAM

Digital Video Disc-Random Access Memory - memoria ad accesso casuale su disco ottico per video digitale. Una versione riscrivibile dei dischi DVD, nata nel 1998 per registrare dischi ottici su una o due facce con una capacità di 2,6 (equivalente a un'ora di filmato video) oppure di 4,7 GByte. Si tratta di una versione particolare del disco ottico DVD, che ha lo stesso diametro di un CD-ROM e di un DVD classico, montata all'interno di una cartuccia e che perciò richiede speciali unità di lettura e scrittura. Viene utilizzata some sistema di backup dei dati e consente la registrazione di porzioni di video, ma non di un intero film. La velocità di scrittura è identica alla velocità di lettura di un lettore DVD classico, cioè 1,38 MByte al secondo. Lo standard è stato proposto da Hitachi, Panasonic e Toshiba, con l'adesione di un altro centinaio di aziende. Trova però un potenziale antagonista nel DVD+RW rispetto al quale garantisce un po' più di affidabilità, derivata in parte dall'impiego di una cartuccia protettiva per il disco.
La tecnica di scrittura prevede il cambiamento di fase (phase change) delle molecole che si trovano sullo strato di registrazione. Queste molecole vengono portate da uno stato amorfo (senza forma precisa) a uno stato cristallino utilizzando una potenza del laser diversa rispetto a quella impiegata per le operazioni di lettura. Lo standard è stato proposto dalle aziende che aderiscono al DVD Forum e in particolare costituisce un compromesso tra le tecniche di lettura/scrittura sviluppate da Sony e Philips e le tecniche sviluppate da Matsushita e Toshiba. La struttura della traccia è del tipo wobble con land-groove (lo stesso utilizzato per i DVD) con una larghezza di 0,74 micron. Vedi anche DVD+RW.
Specifiche dei dischi DVD-RAM
Capacità di memorizzazione 5,2 Gigabyte (due facce), 2,6 Gigabyte (una faccia)
Diametro del disco 12 centimetri
Spessore del disco 1,2 mm
Sistema di registrazione Phase change
Lunghezza d'onda del laser 650 nanometri (registrazione/riproduzione)
Apertura numerica della lente 0,6
Lunghezza del singolo bit 0,41 - 0,43 micron
Ampiezza della traccia di registrazione 0,74 micron
Formato della traccia wobble e land grove

 

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