Frequently
Asked Questions. Sono
le domande più frequenti che riguardano un particolare argomento (o un
determinato prodotto hardware o software) poste direttamente ai costruttori, o
ai tecnici competenti, dagli utenti.
FAT
File Allocation Table - tabella di
allocazione dei file. Il file system utilizzato dal DOS e dalle
versioni a 16 bit di Windows (quelle precedenti a Windows95) per
governare i file registrati su dischi rigidi, floppy disk e altre
unità disco. Il nome del file system deriva da una struttura di
dati, la file allocation table, che viene registrata sul disco
medesimo e che indica la posizione sul disco di ciascuna porzione
che compone ogni file. Ogni disco viene suddiviso in settori da
512 KByte e la FAT dice in quale settore si trova l'inizio del
file e in quali altri settori si trova la parte rimanente.
FAT32
File Allocation Table32 - tabella di
allocazione dei file a 32 bit. La nuova versione di FAT che
Windows 95 utilizza per creare sui dischi partizioni di capacità
superiore ai 2 GByte. Mantenendo i cluster alla dimensione
tradizionale della FAT, vale a dire 512 Byte, è possibile
arrivare a partizioni di 128 GByte, usando invece cluster da 8
KByte, le partizioni arrivano a 2 Terabyte. È chiaro che con
cluster di dimensioni maggiori l'efficienza di utilizzo
diminuisce visto che basta un byte che deborda dal penultimo
cluster per avere la quasi totalità dell'ultimo cluster
sprecato, spreco tanto maggiore quanto è maggiore la dimensione
del cluster. Viene anche modificato il settore di bootstrap del
disco al fine di creare un cluster iniziale a 32 bit invece che a
16 bit.
FDDI
Fiber Distributed Data Interface -
interfaccia per la distribuzione dei dati via fibra ottica. Una
rete a 100 Mbit per secondo che trasmette i pacchetti
d'informazioni su un anello in fibra a cui sono collegate tutte
le macchine. Per sicurezza l'anello può essere doppio e in tal
caso i pacchetti girano in senso inverso nei due anelli così che
il secondo possa trasformarsi nella prolunga del primo in caso
d'interruzione di quest'ultimo, o viceversa. Considerato
l'elevato costo della posa di una rete in fibra questa soluzione
viene utilizzata prevalentemente per dorsali che interconnettono
tra loro altre reti locali più lente (con cablaggio in rame).
L'uso della fibra ottica consente di arrivare a distanze di
almeno due chilometri. Per distanze inferiori è possibile usare
la stessa tecnica trasmissiva su cavi in rame, in questo caso il
nome della rete diventa CDDI (Copper Distributed Data Interface).
FIBRE OTTICHE
Sottili filamenti di vetro oppure di
plastica che vengono utilizzati per trasmettere dati. Un cavo in
fibra ottica contiene diverse fibre individuali, ciascuna capace
di convogliare impulsi luminosi a una velocità prossima a quella
della luce. Al punto ricevente troviamo un dispositivo che
riconverte in impulsi elettrici gli impulsi luminosi che arrivano
attraverso il cavo. Le fibre ottiche vengono utilizzate per le
trasmissioni su lunga distanza e garantiscono un'elevata
immunità ai disturbi elettromagnetici e alla radioattività, una
banda passante molto ampia e la quasi impossibilità di eseguire
intercettazioni.
Esistono tre tipi di fibre ottiche: monomodali step-index,
multimodali step-index, multimodali graded-index, ciascuno con un
proprio tipo di efficienza e con un numero massimo di segnali
ottici che possono essere convogliati simultaneamente sullo
stesso filamento. Il primo impiego delle fibre risale al 1953
quando Kapany mire a punto fibre ottiche di vetro con le quali,
qualche anno dopo, realizzò i primi endoscopi a fibra ottica
insieme a Hopkins. Nel 1970 i rivercatori della Corning Glass
Works riescono a costruire la prima fibra con un'attenuazione
abbastanza ridotta (sufficientemente pura) da trasmettere dati.
Nel 1997, a Chicago, AT&T conduce il primo esperimento di
trasmissione sul campo.
FIDONET
Rete
internazionale di BBS amatoriali, che consente agli utenti abilitati di
scambiarsi messaggi chiamando sempre la BBS affiliata più vicina anche se il
destinatario del messaggio è lontanissimo. Il messaggio rimbalza da una BBS
all'altra fino a raggiungere il destinatario.
FILE
(inglese: archivio), in informatica,
indica un insieme di documenti (records ) o di dati omogenei
memorizzati sotto uno stesso nome o etichetta. I file rappresentano il mezzo
più pratico per conservare e organizzare informazioni su un computer, e possono
essere di vario genere: programmi, dati numerici, immagini, musica o testo.
FILE BATCH
Sono
file che contengono uno o più comandi batch (dotati cioè dell'estensione .BAT)
in forma di testo. Le istruzioni contenute in un file batch sono, in pratica,
dei normali comandi DOS che si possono inserire anche direttamente da tastiera, e si
occupano di configurare e controllare automaticamente alcuni aspetti del
funzionamento del PC, per adattarli al meglio al funzionamento di un certo
programma. Un file batch è anche un comodo strumento a disposizione per
eseguire rapidamente una sequenza di comandi che si utilizzano spesso:
una volta creato il file con l'elenco delle istruzioni, basterà
digitare il nome del file batch (senza l'estensione .BAT) per lanciare i comandi
che verranno eseguiti uno dopo l'altro. Il file batch più importante per ogni PC si trova nella directory principale del disco fisso, ed è il file
autoexec.bat. Questo file viene eseguito automaticamente ad ogni
accensione del PC, e serve per impostare e configurare il computer e le
sue periferiche. Per visualizzare, ed eventualmente modificare, il contenuto di
un file batch, è sufficiente usare il comando TYPE del DOS, oppure un qualsiasi
programma di scrittura, avendo cura di salvare il documento che si elabora sotto
forma di file testuale.
FILE BINARIO
E'
un file che non contiene i soli caratteri del codice ASCII. Sono un esempio di
file binario i file eseguibili, quelli grafici, i file generati da elaboratori
di testo o fogli di calcolo. Si tratta di file difficili da visualizzare e da
gestire se non si ha a disposizione un programma compatibile con il loro
formato. Quindi è possibile visualizzare e modificare un documento di tipo
binario solo utilizzando lo stesso programma che l'ha generato, oppure
utilizzando particolari procedure di conversione dei dati.
FILE DI SCAMBIO
Quando
la memoria del PC risulta insufficiente a far girare correttamente alcune
applicazioni, in ambiente Windows, si ricorre come risorsa estrema ad una forma
di memoria 'virtuale'. Windows, in pratica, è in grado di utilizzare una
porzione del disco fisso come se fosse memoria RAM, organizzando i dati in un
particolare file nascosto, che viene detto file di scambio. Windows 3.1 crea un
file di scambio fisso, le cui caratteristiche non possono cambiare durante il
funzionamento; Windows 95, invece, è in grado di creare un file di scambio di
tipo dinamico, più adattabile alle diverse necessità.
FILE GRAFICI
Sono
i file che contengono immagini, e possono essere memorizzati in vari formati
differenti, a seconda del programma che è stato usato per generare ed elaborare
l'immagine stessa. Le estensioni che distinguono i formati più comuni sono .BMP,
.TIF, .JPG, .GIF, .PCX. Per riuscire a vedere correttamente un'immagine grafica
sul proprio computer bisogna prima assicurarsi di disporre di un programma di
visualizzazione in grado di distinguere il formato dell'immagine che si intende
utilizzare. Microsoft Paint, per esempio, è in grado di visualizzare solo
immagini in formato Bitmap (.BMP) e Paintbrush (.PCX).
FILE SERVER
Il file server
è un computer su una rete locale da cui gli utenti possono prelevare dei file.
Filtro - Metodo che nei collegamenti in rete esamina automaticamente i dati in
arrivo e blocca quelli indesiderati (che verificano alcune condizioni
predefinite).
FILE SHARING
Significa condivisione di file. Sistema che consente
ad un utente di condividere i propri file con altri utenti connessi alla rete.
FILE SYSTEM
Struttura logica presente
su ogni memoria di massa (Hard Disk, CD-ROM eccetera), che tiene traccia dei
file presenti sul disco e li organizza in "cartelle", chiamate directory.
Esistono molti tipi di file system, a seconda del tipo di disco e del sistema
operativo, come FAT e FAT32 per DOS/Windows 95/98, NTFS per
Windows NT o ext2fs per Linux. Vedi FAT, NTFS, Partizione.
FIREWALL
Un meccanismo hardware e/o software che
permette d'impostare restrizioni sull'accesso a uno o più
computer collegati a Internet, normalmente per motivi di
sicurezza.
FIRMWARE
Un tipo di programma permanente,
strettamente collegato all'apparecchiatura su cui è memorizzato.
Il nome deriva da un abbinamento tra software e firm, un
aggettivo che in inglese significa stabile, fermo, immutabile.
Nel firmware vengono registrate le funzioni che la macchina
esegue al proprio avvio e tutte le funzioni di comunicazione con
l'esterno che la macchina adopera di continuo. Talvolta il
firmware riunisce la totalità delle funzioni che
l'apparecchiatura dovrà svolgere, come nel caso di una lavatrice
computerizzata, di un telefonino, di un videoregistratore, di una
calcolatrice, di un modem e via dicendo.
Viene registrato dalla fabbrica in una memoria permanente così
che sia disponibile non appena la macchina viene accesa senza
dover ricorrere a nessun dispositivo di memoria convenzionale:
disco rigido, floppy disk, nastro o altro. Agli inizi, alcuni
attribuivano il significato della parola firmware al fatto che
firm in inglese vuole anche dire azienda e perciò indica il
software registrato sull'apparecchiatura direttamente dalla casa
produttrice.
Oggi è spesso possibile modificare il firmware per conto proprio
utilizzando aggiornamenti distribuiti dal produttore. Un esempio
classico in questo senso è l'aggiornamento delle funzioni di un
modem oppure del BIOS di un PC.
Il firmware da principio veniva registrato su memoria ROM (Read
Only Memory - memoria a sola lettura) non più modificabile se
non tramite sostituzione della memoria medesima. La ROM veniva
prodotta fabbricando speciali chip di silicio su specifica del
cliente oppure utilizzando una speciale apparecchiatura che
"bruciava" alcuni fusibili all'interno della memoria
così da memorizzarvi le informazioni in modo indelebile. In
questo secondo caso di parlava di PROM (Programmable Read Only
Memory - ROM programmabile). Una volta eseguita la bruciatura,
l'informazione non era più alterabile. Successivamente fu
sviluppata una speciale versione di PROM che poteva essere
cancellata con l'applicazione dei raggi ultra violetti. L'oggetto
si chiamava EPROM (Erasable Programmable Read Only Memory - ROM
programmabile e cancellabile) e disponeva di una finestrella di
vetro o di plastica direttamente sopra al chip così che questo
potesse essere irradiato dalla luce di cancellazione.
L'intervento doveva comunque essere eseguito dalla fabbrica e non
era molto pratico così furono sviluppate le EEPROM (Electrically
Erasable ROM - ROM cancellabili elettricamente) che, come dice il
nome, potevano essere cancellate usando un impulso elettrico. In
questo caso di poteva utilizzare la stessa apparecchiatura sia
per scrivere le informazioni sia per cancellarle, operazione che
comunque doveva essere eseguita in fabbrica. Oggi nei computer si
utilizzano le Flash ROM, un tipo particolare di EEPROM in cui le
informazioni possono essere scritte senza togliere il chip di
memoria dall'apparecchiatura in cui risiede, il che consente di
eseguire aggiornamenti anche fuori dalla fabbrica, con
l'intervento di un tecnico o dell'utente medesimo. In alcuni
computer, le Flash ROM sono modificabili anche a distanza il che
rende l'aggiornamento del firmware semplice quanto
l'aggiornamento di un comune software.
FLASHPIX
Un formato di memorizzazione sviluppato
alla fine degli anni Novanta espressamente per le fotocamere
digitali. E' concepito in modo da fornire, per ciascuna immagine,
un buon livello di compressione e diverse risoluzioni possibili,
così da facilitarne l'impiego in tutti i contesti possibili: dal
desktop publishing, alla stampa di fotografie di uso personale
alla pubblicazione di immagini su World Wide Web.
Un nuovo formato per memorizzare, visualizzare, distribuire e
modificare fotografie digitali a risoluzioni multiple, sviluppato
da Kodak, Hewlett-Packard, Microsoft e Live Picture. Ha un buon
rapporto di compressione e si presta alla distribuzione di
fotografie via Internet oltre che all'aggiunta di commenti audio
a ciascuna fotografia. La promozione di questo formato è
affidata al Digital Imaging Group, un consorzio a cui
partecipano, oltre alle società indicate sopra, anche Intel,
IBM, Adobe, Canon e Fuji.
L'immagine viene memorizzata nella forma di una serie di matrici
indipendenti, ciascuna delle quali rappresenta una diversa
risoluzione, ma che aggiungono solo circa il 30% all'occupazione
che l'immagine avrebbe compressa alla sua massima risoluzione.
Mediante questo sistema si sceglie la risoluzione più adatta al
lavoro che si deve svolgere e si preleva unicamente la matrice
corrispondente, invece dell'intero file che dovrebbe poi essere
ridimensionato in locale. Serve un software predisposto a
riconoscere il formato e a gestirlo in modo appropriato. La
compressione è di tipo JPEG sull'intera immagine e si può
selezionare anche il singolo colore.
FLASH MEMORY
Memoria flash. Un tipo particolare di
memoria EEPROM (Electrically Erasable Programmable Read Only
Memory) che può essere cancellata e riprogrammata senza bisogno
di sostituirla o di estrarla. Di solito la riprogrammazione
avviene per mezzo dimpulsi elettrici generati dal PC su comando
di uno speciale software di configurazione fornito dalla casa.
Questa memoria viene utilizzata per mantenere la configurazione
della macchina e conserva le proprie informazioni anche quando il
computer viene spento, tant'è che la scheda su cui risiede può
essere trasferita in un altra macchina e ancora conservare tutti
i dati in memoria. La memoria flash viene anche utilizzata come
memoria per le fotocamere digitali, sottoforma di schedine in
miniatura che simulano il funzionamento di un "rullino
digitale" capace di conservare le fotografie a tempo
indeterminato anche dopo che lo è estratto dalla fotocamera.
Le EEPROM tradizionali devono essere estratte dalla macchina e
scritte o riscritte attraverso uno speciale dispositivo chiamato
lettore di PROM. Il nome flash deriva dalla velocità con cui è
possibile cancellarle e riscriverle.
FLASH ROM
E'
una memoria simile alla EPROM: normalmente è di sola lettura, come la memoria
ROM, ma può essere cancellata e quindi riprogrammata attraverso una particolare
procedura. Vedi anche Eprom.
FLAT
Tariffa unica offerta dal fornitore del servizio (v. Provider). In pratica un canone fisso che si applica indipendentemente dalle ore di collegamento.
FLOPPY DISK
Un supporto di memoria composto da un
disco di plastica flessibile sulle cui due facce è stato
depositato uno strato magnetico capace di ritenere dati in
formato binario. Il dischetto è a sua volta contenuto in un
involucro di plastica che lo protegge, facilitandone la
manipolazione, permettendone tuttavia la lettura attraverso due
fessure predisposte nella plastica. Quando viene inserito nel
computer, le fessure di accesso sono posizionate in
corrispondenza delle testine di lettura e scrittura (una per
faccia) e il disco viene fatto girare ogni volta che bisogna
leggere o scrivere informazioni. La capacità tipica di un floppy
disk è di 1,44 MByte.
L'involucro di plastica è concepito in modo da poter impedire la
modifica del contenuto del dischetto. Si apre un foro,
solitamente coperto da una linguetta in plastica incapsulata
nell'involucro, e quando s'inserisce il dischetto nel computer un
sensore ottico rileva l'apertura del foro e impedisce le
operazioni di scrittura, permettendo solo la lettura. Questo è
utile quando ci sono dati che non si vuole modificare
accidentalmente, come nel caso di un dischetto di sistema,
contenente il sistema operativo con cui avviare il computer.
FONTE SCALABILE
Una fonte costruita nelle dimensioni
richieste a partire da un modello che definisce matematicamente
il tipo di carattere a cui corrisponde. Può essere riprodotta in
qualsiasi dimensione e comprende tutti gli elementi di quella
particolare fonte: lettere, numeri, segni d'interpunzione,
simboli, eccetera. Non ha un aspetto curato quanto quello di una
fonte bitmap costruita ad hoc per ciascuna delle dimensioni
previste, tuttavia offre il vantaggio di occupare poco spazio in
memoria visto che non è più necessario memorizzare sul disco
del computer o sul disco della stampante dozzine di modelli
differenti per ciascuna fonte (una per ogni dimensione del
carattere), ma ne basta uno solo. La fonte scalabile viene
convertita in una fonte bitmap (insieme di punti) della
dimensione richiesta quando si va in stampa. La conversione può
essere seguita dal computer oppure direttamente dalla stampante
se questa dispone di un processore proprio.
Le principali fonti scalabili sono quelle del linguaggio
PostScript di Adobe e le TrueType sviluppate da Apple/Microsoft.
FOREGROUND
Si
tratta di un termine usato negli ambienti in cui è possibile eseguire
contemporaneamente diversi processi. Ogni processo ha una sua priorità, cioè
un numero che indica quante risorse del sistema gli sono assegnate. Un processo
in foreground è quello con priorità più alta, ovvero quello con cui l'utente
interagisce direttamente.
FORM
Modulo on-line composto da spazi (campi) da compilare. Un
esempio di Form è dato dal modulo che si compila durante la prima connessione
per l'accesso ad Internet.
FORMATO VETTORIALE
Un tipo di grafica dove l'immagine viene
costruita come insieme di punti, di linee e di figure geometriche
e dove la costruzione delle varie linee che compongono queste
figure avviene mediante l'identificazione del punto d'inizio e di
fine, del colore, dell'orientamento e dello spessore, senza dover
definire ogni singolo punto, come invece avviene nella grafica
bitmap.
I file che contengono le immagini in formato vettoriale sono
relativamente piccoli poiché contengono unicamente le coordinate
essenziali per costruire i vari elementi. Spetta poi alla scheda
video o al calcolatore eseguire le operazioni geometriche per
ricavare tutti gli altri punti da visualizzare sullo schermo o
stampare sulla carta.
Rispetto al formato bitmap, il formato vettoriale è facilmente
modificabile (basta cambiare le coordinate dei punti) e si presta
a riduzioni e ingrandimenti senza alcuna perdita di qualità.
FORMATTARE
Preparare un disco in modo da renderlo
identificabile per poterlo impiegare correttamente.
FORNITORE DI INDIRIZZI
Detti
anche registry, sono le autorità che attribuiscono gli indirizzi di Internet;
per l'Italia è il GARR-NIS; per l'Europa il Ripe.
FORTRAN
E'
un linguaggio di programmazione di alto livello usato soprattutto alla fine
degli anni '50 per risolvere complessi problemi scientifici e calcoli
matematici. Nelle strutture e nell'organizzazione delle operazioni (anche se non
nella sintassi vera e propria) assomiglia in qualche modo al Basic. Il suo nome
deriva dalla contrazione dei termini inglesi Formula Translator, cioè
traduttore di formule, che ne sottolinea gli intenti principalmente rivolti al
calcolo matematico.
FOTORITOCCO
Software che permette la manipolazione e la modifica di
immagini tramite l'applicazione di effetti grafici e l'utilizzo di strumenti
come pennelli, gomme da cancellare e zoom.
Fps
Frame per second - fotogrammi al secondo.
E' il numero di volte che lo schermo viene aggiornato con
un'immagine nuova o, guardando le cose dalla prospettiva della
scheda 3D: è il numero di immagini al secondo che quest'ultima e
la CPU riescono a generare ad una data risoluzione, profondità
di colore e refresh del monitor.
FPU
Floating Point Unit - unità per il
calcolo in virgola mobile. Un termine formale per indicare quello
che più comunemente è conosciuto come coprocessore matematico
(un'altra denominazione è quella di Numeric Data Processor -
NDP). L'Intel 80387 è un esempio di coprocessore matematico
esterno da aggiungere all'80386 che ne era sprovvisto. Dal 486 in
avanti tutti i processori Intel lo hanno incorporato al proprio
interno con l'unica eccezione del 486SX (versione a basso costo
del 486). Il processore primario nasce per eseguire unicamente
calcoli sui numeri interi e quando deve affrontare calcoli più
complessi diminuisce sensibilmente la propria efficienza. La FPU
è specializzata nel calcolo in virgola mobile, particolarmente
utile nelle applicazioni scientifiche e d'ingegneria, nel CAD e
anche in alcune delle funzioni usate nei fogli elettronici.
FRAME
Riquadro. Una finestra visualizzata dal
browser che cambia indipendentemente dalle altre. Le frame
vengono usate ad esempio da Netscape per separare il testo o la
grafica di una pagina dai pulsanti che servono per la navigazione
in quel particolare sito e dall'intestazione del sito.
FRAMMENTAZIONE
Quando
un file viene memorizzato sul disco fisso, il sistema operativo DOS cerca di
salvarlo in un blocco unico. Tuttavia, se il disco fisso ha molto spazio
occupato, potrebbe mancare uno spazio sufficientemente ampio per contenere
l'intero file. In questo caso, il DOS provvede a suddividere il file in blocchi
più piccoli e sfrutta ogni spazio libero a disposizione sul disco per
garantirne il salvataggio. Questa suddivisione dei file prende il nome di
frammentazione. Un'eccessiva frammentazione può rallentare le operazioni di
accesso al disco fisso, per cui è buona regola ricorrere, di tanto in tanto, a
una operazione di deframmentazione che ripristini al meglio la corretta
dislocazione dei file. Vedi anche Deframmentazione.
FREEWARE
Tipo di software che viene
distribuito completamente gratuito. Non è necessario inviare
soldi all'autore, sebbene molti programmatori chiedono di inviare
una cartolina o un'altra forma di ringraziamento.
FREQUENZA ORIZZONTALE
Espressa in KHz, indica entro un range di
frequenze, minima e massima, quante volte in un secondo
l'immagine viene rigenerata dal pannello elettronico.
FREQUENZA VERTICALE
Vengono indicate in Hz le due frequenze,
minima e massima, che delimitano la gamma delle frequenze di
lavoro che il monitor è in grado di accettare per sincronizzarsi
sulla frequenza emessa dalla scheda video.
FSML
Financial Services Markup Language, linguaggio basato sul SGML, sviluppato per l'utilizzo di sistemi elettronici di pagamento, quali eCheck e ACH, con tecnologie come il certificato digitale.
FSP
File Service Protocol - protocollo di
servizio per il trasferimento file. Un protocollo simile a FTP,
che però rispetto a quest'ultimo impegna meno risorse del
server. E' stato progettato esclusivamente per accessi di tipo
anonimo, quindi non prevede che l'utente specifichi nome e
password.
FST
Flat Square Tube. Uno schermo piatto che
presenta una superficie frontale leggermente sferica che si curva
all'indietro in modo pronunciato ai quattro angoli, come se fosse
una palla da basket tagliata a metà. La curvatura frontale è
ridotta al minimo, tuttavia è ancora visibile. I fosfori sono
disposti a gruppi di tre, uno per ogni colore principale (RGB ,
rosso, verde e blu). L'accensione contemporanea di tutti e tre
produce il colore bianco. La disatanza diagonale tra due fosfori
dello stesso colore è chiamata dot pitch. Minore è il dot pitch
(passo), maggiore è la definizione dell'immagine.
FTP
File Transfer Protocol o File Transfer
Program - protocollo o programma di trasferimento file. Un
insieme di regole per abilitare il colloquio bidirezionale tra
due computer durante il trasferimento di un file. Il nome si
riferisce sia al protocollo di trasmissione sia al programma che
ne fa uso. Il protocollo viene usato quando si scarica un file
sul proprio computer prelevandolo da un sito Internet e racchiude
in sé i comandi TCP/IP (Transmission Control Protocol/Internet
Protocol) per eseguire il login sulla rete, visualizzare l'elenco
dei file esistenti e copiarli sulla stazione locale. In molti
casi il computer da cui si vogliono prelevare dati accetta login
anonimi, questo significa che alla richiesta di qualificarsi
l'utente risponde "anonymous" e alla richiesta della
password fornisce il proprio indirizzo di posta elettronica su
Internet. In questo caso si parla di FTP anonimo. L'area di
Internet composta da siti di questo tipo prende il nome di
"spazio FTP" e costituisce una componente esterna e
periferica rispetto allo spazio World Wide Web che invece usa il
protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol). È possibile
accedere a un server FTP dall'interno di un browser Web, ma le
informazioni visualizzate saranno quelle tipiche di un server FTP
(si vedrà solo il nome dei file e delle directory disponibili
più un eventuale file README che ne spiega i contenuti).
L'indirizzo da digitare in questo caso avrà un formato di questo
tipo: ftp://ftp.earn.net. A differenza di quanto avviene nello
spazio Web, non è possibile memorizzare le pagine sulla cache
locale (una porzione di disco riservata allo scopo) e quindi
vanno ricaricate dalla rete ogni volta che ci si torna sopra. Il
protocollo è lo stesso anche quando si vuole spedire un proprio
file a un altro computer collegato a Internet.
Molti dei siti contenenti file audio, video e grafici sono
accessibili solo attraverso FTP e l'impiego di questo protocollo
è un modo semplice per rendere disponibili documenti su Internet
senza creare un vero e proprio server Web. Per questo motivo
capita di usare spesso l'FTP durante le attività di navigazione,
specie quando da una pagina HTML si chiede lo scaricamento di un
file sulla macchina locale. Il protocollo esegue anche una
traduzione da ASCII (American Standard Code for Information
Interchange) ed EBCDIC (Extended Binary Coded Decimal Interchange
Code). FTP, a differenza di altre applicazioni per Internet, usa
due connessioni TCP per unire client e server. La prima rimane
attiva per tutta la durata della sessione al fine di trasferire
informazioni di controllo, la seconda viene creata e interrotta
ogni volta che bisogna trasmettere qualcosa. Le specifiche più
recenti del protocollo sono contenute nell'RFC 959 dell'ottobre
1985 che rimpiazza la precedente RFC 765. Le medesime specifiche
sono riportate nella STD 9.
La storia dell'FTP comincia il 16 aprile del 1971 quando Abhay
Bhushan del MIT (Massachussets Institute of Technology) propone
la RFC 114 in cui si descrive un protocollo da utilizzare con gli
host disponibili nell'MIT. Il 29 aprile di quello stesso anno
Eric Harslem e John Heafner commentano e descrivono questo nuovo
protocollo nella RFC 141. Immediatamente dopo, il 23 giungo del
1971 Abhay propone una versione del protocollo adatta per
funzionare a livello di utente finale e consentire lo scambio di
file tra due computer. Seguono altre RFC di affinamento e con la
RFC 354 sempre di Bushan, l'FTP diventa il protocollo ufficiale
per scambiare file su ARPAnet. Il suo scopo è quello di
trasferire file in modo efficace e affidabile, così da
condividere lo spazio disponibile sul disco di una macchina
remota. Il 27 novembre 1972 da Greg Hicks dell'Università dello
Utah (l'RFC 412) per fornire agli utenti le istruzioni su come
funzionava il nuovo protocollo. Infine la RFC 454 scritta il 16
febbraio 1973 da Alex McKenzie della BBN (Bolt, Beranek and
Newmann) sancisce l'ufficialità del protocollo. Il 12 luglio del
1973 il protocollo viene modificato profondamente con la
pubblicazione di un nuovo standard nell'RFC 542 scritta da Nancy
Neigus della BBN. Parecchie macchine contineuranno tuttavia a
usare ancora la vecchia versione fino al 10 maggio 1975 quando
Brian Harvey della SU-AI scrive la RFC 686 per illustrare le
differenze tra le precedenti versioni di FTP e quella più
recente, così da incoraggiare le persone al cambiamento. Fin qui
FTP funzionava su NCP (Network Control Protocol) il primo dei
protocolli impiegati su ARPAnet. Bisognerà attendere fino al
giugno 1980 quando la RFC 765 ne fornirà le specifiche di
funzionamento sui nuovi protocolli TCP/IP. La RFC 959 contiene
alcuni aggiornamenti minori e costituisce l'ultima versione di
tali specifiche.
File Transfer Protocol in dettaglio
Come definito dalla Request For Comments 959, scritta
nell'ottobre 1985 da Jon Postel e Joyce Reynolds dell'ISI
(Information Sciences Institute), che standardizza l'uso di
questo protocollo, l'FTP assolve al quadruplice scopo di favorire
la condivisione di file (contenenti programmi oppure dati) tra
due computer, incoraggiare l'uso esplicito oppure implicito
(mediato dal programma applicativo) di computer remoti,
trasferire i dati in modo affidabile ed efficiente, schermare
l'utente da qualsiasi variazione di sistema di memorizzazione su
disco (storage) da un host all'altro. Questo significa che non
solo il file system può essere diverso da una macchina
all'altra, ma che può cambiare anche sistema operativo (DOS,
Unix, Windows, OS/2, Mac OS, eccetera) e insieme di caratteri
(ASCII a 7 bit, binario, EBCDIC quando entrambi i sistemi lo
supportano). Si tratta di un protocollo che, benché utilizzabile
direttamente attraverso l'omonima utility, serve principalmente
come appendice di programmi che lavorano su dati distribuiti
sulla rete.
FTP si basa su due protocolli che sono stati sviluppati prima di
esso in ambiente ARPAnet: il TCP/IP (Transmission Control
Protocol/Internet Protocol) e il Telnet protocol, rispettivamente
codificati nella RFC 793 pubblicata dalla DARPA (Defense Advanced
Research Projects Agency) nel settembre del 1981 e nella RFC 854
pubblicata sempre da Jon Postel e Joyce Reynolds dell'ISI nel
maggio del 1983.
Per anni ha rappresentato l'unico sistema per scaricare software
e documenti da Internet e ancora oggi, benché tenda a essere
rimpiazzato o schermato da strumenti più moderni, rimane ancora
lo strumento primario usato nella maggior parte dei siti di
archiviazione. È importante comunque ricordare che questo
protocollo serve unicamente al trasferimento di file e non per
accedere a distanza su file depositati su un sistema remoto, la
qual cosa è resa possibile da altre applicazioni specifiche come
l'NSF (Network File System) sviluppato da Sun.
Le definizioni peculiari di questo ambiente
Prima di vedere il semplice meccanismo che regola in
funzionamento dell'FTP come protocollo è necessario definire i
termini usati in questo particolare ambito. Si tratta, in alcuni
casi, di parole comuni nel mondo dell'informatica, che però qui
assumono un significato più circoscritto che perciò va comunque
chiarito. Li riportiamo esattamente come compaiono nella RFC 959
e nei testi disponibili in commercio.
ASCII: un insieme di caratteri standard che comprende tutte le
lettere dell'alfabeto, i numeri e vari caratteri di controllo. In
FTP, si usa solo la metà inferiore dei caratteri che compongono
il codice ASCII perciò invece di usare 8 bit a cui corrispondono
256 combinazioni e altrettanti caratteri, si usano 7 bit
equivalenti a 128 caratteri, il che comprende tutti i segni, i
caratteri speciali di controllo e le lettere dell'alfabeto, con
eccezione delle vocali accentate tipiche dell'italiano e di altre
lingue diverse dall'inglese.
ASCII type: uno dei quattro tipi di rappresentazione (type) usato
per difetto dal protocollo FTP quando trasferisce un file o una
porzione di questo. Si usa per il trasferimento di documenti di
testo. I caratteri vengono presi dalla macchina server,
trasformati nel formato ASCII previsto dall'NVT di Telnet,
trasferiti all'altra macchina che li riconverte nel proprio
formato ASCII prima di memorizzarli su disco. L'uso dell'ASCII
secondo le specifiche definite per il protocollo Telnet significa
inviare caratteri da 7 bit in un campo da 8 bit. La fine di
ciascuna riga di testo viene segnalata dalla successione di due
caratteri di controllo: Carriage Return e Line Feed. Questo
implica che il ricevente deve esaminare ogni singolo byte in
arrivo per identificare la presenza di uno di questi due
caratteri di controllo. In fase di trasferimento è anche
possibile specificare il tipo di trattamento che il file di testo
dovrà ricevere all'estremo ricevente, vale a dire specificare se
dovrà essere stampato, se dovrà essere memorizzato su disco
oppure se dovrà essere elaborato in locale. Per ciascuna di
queste tre modalità può essere perciò indicato un parametro di
controllo del formato, il cui default si chiama NON PRINT e si
riferisce alla versione di file che va memorizzata su disco
esattamente come viene ricevuta oppure elaborata nella sua forma
originale. Nel caso lo si debba stampare bisognerà aggiungere il
riconoscimento di speciali caratteri che comandano il movimento
della testina e che sono sempre codificati dal protocollo Telnet.
Access controls (controlli di accesso): definiscono i privilegi
di accesso di cui l'utente gode nell'uso di un particolare
computer e dei file che vi sono memorizzati. È necessario
impostarli al fine di prevenire l'uso non autorizzato o
accidentale dei file. È prerogativa del processo server del
protocollo FTP invocarli.
Block mode (modalità a blocchi): il file viene trasferito in una
serie di blocchi, ciascuno preceduto da uno o più byte
d'intestazione. Questa intestazione contiene la lunghezza
complessiva del blocco espressa in byte, così da permetterci
d'identificare dove inizierà il prossimo blocco, e un codice di
descrizione che ci dice se questo è l'ultimo blocco del file,
l'ultimo blocco del record, oppure se il blocco contiene dati che
potrebbero essere stati alterati e che quindi non vanno
considerati attendibili. Quest'ultima indicazione non serve tanto
da meccanismo di correzione dell'errore all'interno del
protocollo quanto come indicazione alla fonte nel caso in cui le
informazioni vengano lette da supporti magnetici soggetti a usura
(come i nastri) e si voglia comunque trasferirle a qualsiasi
richiedente anche nel caso in cui non fosse possibile leggerne
una parte.
Byte size (dimensione del byte): esistono due possibili
dimensioni del byte in ambito FTP: quella usata per determinare
la dimensione logica del file e quella impiegata per il
trasferimento. La seconda viene sempre espressa in byte da 8 bit,
ma non necessariamente coincide con la dimensione di byte che
verrà usata nel memorizzare il file sul disco rigido del sistema
oppure con la dimensione di byte che servirà da metro di
riferimento per interpretare la struttura dei dati contenuti
all'interno del file medesimo (fine del file, suddivisione di
questo in record e via dicendo).
Comandi FTP: un insieme di comandi che comprendono anche
l'informazione di controllo che fluisce dal processo FTP
dell'utente al processo FTP del server.
Compressed mode (modalità compressa): i dati vengono spediti in
modalità compressa, separando i dati di tipo generico, inviati
nella forma usuale di una stringa di testo, i dati compressi,
dove tutte le ripetizioni vengono rappresentate con una coppia di
byte (in cui è contenuto il singolo byte che si ripete più il
numero delle ripetizioni), e le informazioni di controllo.
Control connection (connessione di controllo): il percorso di
comunicazione tra la USER-PI e la SERVER-PI che viene usato per
scambiare comandi e risposte a tali comandi. Questa connessione
segue le regole definite dal protocollo Telnet.
Data connection (connessione di trasferimento dati): una
connessione full duplex (ricezione e trasmissione contemporanee)
sulla quale vengono trasferiti dati di un tipo specificato e
secondo una modalità specifica. I dati trasferiti possono
costituire la porzione di un file, un file intero oppure diversi
file. Il percorso può unire un server-DTP e un user-DTP oppure
due server-DTP.
Data port (porta di trasferimento dati): il processo (modulo di
programma) passivo "ascolta" quel che avviene sulla
porta di trasferimento dati nell'attesa che il processo di
trasferimento attivo gli comunichi di aprire una connessione di
trasferimento dati.
Data structure (struttura dei dati): in aggiunta a definire il
tipo di rappresentazione da usare per i dati (type) il protocollo
FTP consente anche d'impostarne la struttura scegliendo da tre
possibili alternative: file structure, record structure e
page-structure.
DTP (Data Transfer Process - processo di trasferimento dati): un
processo (modulo di programma) che attiva e gestisce la
connessione di trasferimento dati. Il DTP può essere passivo
oppure attivo.
EBCDIC type: uno dei quattro tipi di rappresentazione (type)
usato per difetto dal protocollo FTP quando trasferisce un file o
una porzione di questo. Si usa in tutti quegli ambienti dove
entrambe le macchine (host) usano il codice Extended Binary Coded
Decimal Interchange Code. Il suo impiego è limitato soprattutto
al mondo dei mainframe IBM. È sostanzialmente identico al tipo
ASCII, dal quale si differenzia solo per la codifica dei
caratteri.
End-of-Line (fine della riga): una sequenza di caratteri che
segna la separazione tra una riga e l'altra nell'invio di un
documento alla stampante. La sequenza è un Carriage Return
(codice ASCII 13 - ritorno a capo) seguito da un Line Feed
(codice ASCII 10 - avanzamento riga) il che corrisponde alle due
azioni che si compiono manualmente quando si ritorna a capo con
una macchina per scrivere: si riporta il carrello all'inizio
della corsa e si fa avanzare il foglio alla riga successiva.
EOF (End Of File - fine del file): una particolare condizione che
definisce il termine del file che si sta trasferendo.
EOR (End Of Record - fine del record): una particolare condizione
che definisce il termine del record che si sta trasferendo.
Error recovery (correzione o recupero dell'errore) una procedura
che consente di rimediare al verificarsi di una certa condizione
di errore, come il blocco di uno dei due sistemi coinvolti nel
trasferimento oppure l'interruzione prematura del trasferimento
medesimo. In ambito FTP il recupero dell'errore può voler dire
riprendere il trasferimento a partire da un check point (punto di
verifica intermedio) precedentemente definito dai due sistemi.
File: un insieme ordinato di dati in formato riconoscibile da un
computer (il che include anche file di programma), di lunghezza
arbitraria, identificato in modo univoco da un percorso di
memorizzazione su disco (pathname).
File-structure (struttura in formato file): il file viene visto
come un'entità singola senza divisioni interne, vale a dire una
sequenza continua e ininterrotta di byte. Si tratta della
struttura assunta per difetto dal protocollo FTP.
Image type (tipo immagine): uno dei quattro tipi di
rappresentazione (type) usato per difetto dal protocollo FTP
quando trasferisce un file o una porzione di questo. I dati
vengono trasferiti come sequenza di bit contigui, suddivisi in
byte da 8 bit. La macchina ricevente deve memorizzare i bit
contigui nell'esatta sequenza con cui gli arrivano, aggiungendo
eventuali bit di riempimento (tutti 0) se richiesto dal
particolare file system in uso (dove la dimensione dei file di
solito è il multiplo di qualche valore costante e non può
essere determinata con la precisione del singolo bit). Tale
riempimento deve, poi, essere eliminato in fase di recupero del
file dal disco. Questo tipo viene usato per trasferire programmi
e file binari in generale, tra cui anche le immagini (da cui il
nome).
Local type (tipo locale): uno dei quattro tipi di
rappresentazione (type) usato per difetto dal protocollo FTP
quando trasferisce un file o una porzione di questo. I dati
vengono trasferiti in byte logici che hanno la dimensione uguale
a quella specificata da un secondo parametro obbligatorio,
chiamato byte size. Tale valore deve essere un numero intero
decimale e non esiste nessun valore assunto per difetto. La
dimensione logica del byte non coincide necessariamente con la
dimensione di byte usata nel trasferimento. Se esistessero
differenze tra i due valori, la macchina ricevente dovrebbe
memorizzare tutti i byte ricevuti uno contiguo all'altro, senza
tener conto della separazione arbitraria introdotta in fase di
trasferimento, e dovrebbe anche aggiungere eventuali bit di
riempimento alla fine del file (vedi image type).
Il formato di memorizzazione finale dipenderà dalle
caratteristiche del file system usato sulla macchina locale,
anche se dovrà sempre essere possibile eseguire l'operazione
inversa e recuperare il dato nel formato originario. Ad esempio
se un numero a 36 bit viene trasferito a una macchina che
memorizza le informazioni in word da 32 bit (la word è l'unità
di memorizzazione interna usata da un particolare computer)
bisognerebbe trasferire i dati come local type attribuendo una
dimensione di byte logico di 36 bit. Sulla macchina ricevente
questo dato verrebbe registrato su due word da 32 bit occupando
64 bit.
Mode (modo): la modalità in cui i dati vengono trasferiti
attraverso la connessione di trasferimento dati. Il modo
specifica anche il formato di trasferimento il che comprende
anche come indicare le condizioni di EOR e di EOF. I modi di
trasmissione previsti da FTP sono: stream mode, block mode,
compressed mode.
NVT (Network Virtual Terminal -- terminale virtuale di rete): un
tipo particolare di terminale definito dal protocollo Telnet. Si
tratta di un dispositivo immaginario (emulato via software) che
fornisce la rappresentazione standard di un terminale canonico
collegato in rete. In questo modo si evita di dover registrare
sul server e sulla macchina dell'utente le caratteristiche
fisiche di ogni singolo terminale impiegato. Tutti i server e
tutte le macchine utenti (host in entrambi i casi) mappano le
proprie caratteristiche fisiche su quelle standard dell'NTV e
assumono che anche la macchina all'altro estremo stia facendo
altrettanto. Tra i vincoli imposti dall'NTV abbiamo l'impiego di
una codifica ASCII a 7 bit (senza lettere accentate).
NVFS (Network Virtual File System - file system virtuale di
rete): un concetto che definisce un file system standard per
l'intera rete, il che si estende alla standardizzazione dei
comandi e della convenzione per i percorsi di registrazione
(pathname).
Page (pagina): un file può essere strutturato in un insieme di
parti indipendenti, chiamate pagine. FTP consente la trasmissione
di un file nella forma discontinua e frammentata di pagine
indicizzate indipendenti.
Page-structure (struttura a pagine): il file è suddiviso in
pagine indicizzate singolarmente. Viene usato per accedere a file
cosiddetti discontinui ai quali si vuole accedere in modo casuale
(cioè non cominciando necessariamente dall'inizio). È utile
quando si vuole andare a leggere solo una sezione del file oppure
quando si vuole prelevare una descrizione o qualche altra
informazione che è collegata al file. Ogni pagina contiene una
propria intestazione che la identifica in sequenza e che indica
anche la quantità di byte contenuti in quella particolare
pagina, dichiarando tra l'altro se si tratta di una pagina
singola, dell'ultima pagina, di una descrizione oppure di una
pagina il cui accesso è regolato da privilegi.
Pathname (percorso di memorizzazione): il pathname è quella
sequenza di caratteri che deve essere fornita dall'utente al file
system per poter identificare un particolare file. Il pathname
contiene di solito nomi di dispositivi (il disco oppure la
macchina nel caso in cui la ricerca si estenda alla rete) oppure
di directory, oltre che l'indicazione del nome specifico di un
particolare file. FTP non specifica alcuno standard per la
convenzione da adottare nello specificare un pathname, l'utente
deve perciò seguire le convenzioni definite dal particolare
sistema operativo coinvolto nel trasferimento file. Un esempio di
pathname è C:\DOS\FILE.DOC un altro esempio è /bin/ftp-list.
PI (Protocol Interpreter - interprete di protocollo): il lato
client e il lato server del protocollo svolgono ruoli differenti
attraverso l'impiego rispettivamente di uno user-PI e un
server-PI.
Record: un file sequenziale può essere strutturato nella forma
di diverse parti contigue chiamate record. FTP può gestire file
strutturati in record, ma non richiede che lo siano
obbligatoriamente.
Record-structure (struttura a record): il file di testo è
suddiviso in una sequenza di record.
Reply (risposta): la reply è una conferma di ricezione
(acknowledgement) positiva oppure negativa inviata dal server
all'utente per mezzo della control connection in risposta a un
comando FTP. La forma generica di questa risposta è un codice di
completamento (che include anche la segnalazione di eventuali
errori) seguito da una stringa di testo (un insieme sequenziale
di caratteri). I codici servono da indicazione ai programmi che
usano l'FTP in modo automatico mentre il testo serve da
spiegazione per gli utenti che trasferiscono file con procedura
manuale.
Server-DTP (server-Data Transfer Process - processo di
trasferimento dati del server): questo processo, se posto nella
condizione di "attivo", crea la connessione con la
porta di trasferimento dati che si trova in "ascolto"
(L Port) e predispone i parametri per avviare il trasferimento e
per la registrazione del file, dopodiché attiva il trasferimento
vero e proprio su comando del proprio PI. Se posto nella
condizione di "passivo", questo processo attende e
"ascolta" in attesa che qualcuno dall'esterno chieda
una connessione sulla porta di trasferimento dati.
Server-FTP process (processo FTP del server): un processo oppure
un insieme di processi che eseguono il trasferimento di dati in
cooperazione con uno user-FTP process oppure in abbinamento a un
altro server. La funzione comprende un PI (interprete di
protocollo) e un processo per il trasferimento dati vero e
proprio (DTP).
Server-PI (server-Protocol Interpreter - interprete di protocollo
del server): l'interprete di protocollo del server
"ascolta" quel che succede sulla porta L (L Port, alias
listening port o porta di ascolto) per determinare se è stata
attivata una connessione da qualche user-PI, dopo di che attiva
una control communication connection. Riceve comandi FTP standard
dalla user-PI, invia le risposte e governa il funzionamento del
server-DTP.
Stream mode (modalità a flusso continuo): si tratta della
modalità assunta per difetto dal protocollo FTP. Il file viene
trasferito nella forma di un flusso continuo di byte e la fine
del file viene segnalata semplicemente dal server che chiude la
connessione di trasferimento dati (data connection). Può
capitare che la connessione venga chiusa prematuramente e che il
vostro browser segnali come completa la ricezione di un documento
che è stato scaricato solo parzialmente.
Type (tipo): il tipo di rappresentazione usato per il
trasferimento dei dati e per la loro registrazione su disco. La
definizione di tipo implica alcune trasformazioni tra il formato
ricevuto durante la trasmissione e il formato che verrà
effettivamente trasferito su disco. I tipi previsti da FTP sono:
ASCII, EBCDIC, image (binario), local (dipendente dal tipo di
macchina - host - che riceve).
User (utente): una persona o un processo che funziona per conto
di una persona che desideri attivare un trasferimento di file.
L'utente umano può interagire direttamente con un processo
server-FTP, tuttavia è preferibile ricorrere a un processo
user-FTP poiché questo filtra le complessità d'interazione e
perché l'FTP è stato concepito in favore dell'automazione.
User-DTP (user-Data Transfer Process - processo di trasferimento
dati dell'utente): questo processo "ascolta" la porta
di trasferimento dati per sentire se è in arrivo una connessione
dal processo server. Se il trasferimento interessa due server,
allora lo user-DTP rimane inattivo.
User-FTP process (processo FTP dell'utente): un insieme di
funzioni, tra cui anche un interprete di protocollo, un processo
di trasferimento dati e un'interfaccia utente, che insieme
svolgono l'operazione di trasferire un file in collaborazione con
uno o più processi FTP sul server. L'interfaccia utente consente
di usare il linguaggio locale nel dialogo con l'utente e nella
visualizzazione delle risposte provenienti dal server.
User-PI (user-Protocol Interpreter - interprete di protocollo
dell'utente): l'interprete di protocollo dell'utente inizia la
control connection dalla porta U (U Port, alias user port, porta
dell'utente) verso il processo FTP sul server, dà avvio ai FTP e
governa lo user-DTP nel caso in cui quest'ultimo processo
partecipi al trasferimento del file.
Come funziona
Tra i vari protocolli usati su Internet, FTP ha la peculiarità
di mantenere attive nello stesso tempo due connessioni logiche
tra le due macchine interessate al trasferimento. La prima di
queste connessioni serve a instaurare una connessione di
controllo (quella che regola l'andamento delle operazioni)
mediante il protocollo Telnet. E' in questa fase che avviene il
logon iniziale (in cui il server chiede il nome e la password
dell'utente entrante, oppure attende l'arrivo della parola
anonymous seguita dall'indirizzo di posta elettronica dell'utente
al posto della password nel caso in cui si stia usando FTP in
modo anonimo). Sulla control connection viaggiano tutti i comandi
FTP e perciò la connessione va mantenuta attiva per tutta la
durata della trasmissione e va chiusa su istruzione dell'utente
solo quando la sessione di collegamento giunge al termine. Spetta
all'utente avviare la connessione di controllo rivolgendosi al
proprio interprete di protocollo (user-PI); questo resterà
attivo per tutta la durata della sessione e fungerà da
intermediario tra la rete e il disco della macchina locale,
pilotato direttamente dallo user-DTP, oltre che da referente per
il server-PI all'altro estremo con il quale scambierà i comandi
impostati dall'utente (oppure dal programma che questi sta
utilizzando) e le risposte del server. Dopo aver creato la
connessione, bisogna selezionare la directory remota in cui si
trova il file che si vuole prelevare e la directory locale in cui
questo dovrà essere registrato (usando il comando cd [nome] e
altri se necessario). Fatto questo, s'impostano gli eventuali
parametri della trasmissione (tipo e struttura del file e
modalità di trasferimento che nelle varie combinazioni ci danno
72 modi possibili) e infine si attiva il trasferimento vero e
proprio con i comandi get o retr [nomefile] per prelevare e put o
stor [nomefile] per inviare (i comandi viaggiano sulla
connessione di controllo secondo il formato NVT di Telnet). Se
l'operazione viene eseguita dall'interno di un browser Web, tutte
queste operazioni saranno schermate e il prelievo verrà attivato
attraverso un collegamento ipertestuale che segnala il nome del
file all'interno di una pagina HTLM oppure mediante una finestra
che mostra il contenuto della directory del server. Usando
un'utility o un programma specifici per FTP oppure i comandi
diretti, si ha il vantaggio di usare i caratteri jolly (*) e di
attivare in questo modo il prelievo contemporaneo di diversi
file, anziché doverli prendere uno alla volta. È possibile
interrompere il trasferimento in qualsiasi momento mediante il
comando quit che chiude definitivamente la connessione oppure
close che interrompe l'invio mantenendo la connessione attiva
(oppure attraverso la funzione di sospensione prevista dal
programma in uso). Nel rapporto tra utente e server, una volta
inviati i comandi che specificano la modalità di trasferimento e
che chiedono l'attivazione di quest'ultimo, la user-DTP rimane in
ascolto sulla propria porta (U Port) in attesa che il server
inizi la data connection e il trasferimento dati vero e proprio.
La porta utente potrebbe anche trovarsi su una macchina diversa
da quella che ha attivato la control connection, in tal caso,
però, bisogna assicurarsi che la macchina di destinazione sia
pronta a ricevere. Trattandosi di una connessione full duplex, la
data connection può essere usata per ricevere e trasmettere
contemporaneamente. Nel caso in cui si volesse attivare dalla
propria stazione utente il trasferimento a distanza tra due
server, basta creare la data connection tra le due macchine
interessate, mantenendo attiva sulla propria macchina la
connessione di controllo.
Durante la connessione il programma FTP utilizza una well known
port che corrisponde ai numeri 20 e 21.