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Ori fuori corpo
Di
Maria Eugenio
di Alleri
Petralia
Sottana1862 - Casera Zebio1916
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Eugenio Di
Maria Nasce a Petralia Sottana di Palermo il 13 gennaio 1862 da Andrea e
Serafina Miserendino e muore a Casera Zebio il 27 giugno 1916.
Nobile dei Baroni di Alleri e di Mustimacucco, in quanto
discendente da Giulio Di Maria (1779) , completò gli studi medi a Palermo e,
conseguita la licenza liceale, entrò alla Scuola Militare di Modena nell'ottobre
1882, uscendone, due anni dopo, Sottotenente destinato al 10° rgt. fanteria. Fu
promosso Tenente nel 1887 e da Capitano, nel 1898, passo al 5° rgt. bersaglieri.
L'anno seguente ottenne il trasferimento all'8° bersaglieri e nel luglio del
1900 partì per la Cina col I battaglione del Corpo di Spedizione Italiano per la
difesa della nostra legazione assediata dai rivoltosi "Boxers". I giorni 2 e 3
novembre, nel combattimento di Kun an Sien, fu decorato di Medaglia d'Argento al
V.M. Rimpatriato dopo circa un anno e mezzo di Campagna, passò (1904) al 9°
bersaglieri dove, nel 1907, ottenne una Medaglia d'Argento a Valor Civile per
l'opera di soccorso prestata ai feriti nello scoppio di un Deposito di
esplosivi. Nell'aprile 1911, con la promozione a Maggiore, fu destinato al 6°
fanteria, con il quale, al comando di un battaglione, partecipò alla Campagna
Italo-Turca-Libica meritandosi una Medaglia di Bronzo al V.M. sul Mergheb, nel
febbraio 1912, e la Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia (1913) per
i fatti di Sidi Abdul Gelil del 12?. Promosso Tenente Colonnello per merito di
guerra nell'aprile 1913, due mesi dopo rimpatriò, assegnato al 10° bersaglieri,
col quale fu in Albania dalla fine del 1914 all'aprile 1915, vigilia di guerra.
Rimpatriato, assunse il comando del suo vecchio 5° bersaglieri, e un mese dopo,
alla vigilia della sua promozione a Colonnello, entrò in guerra sul fronte
dell'Isonzo, davanti a Tolmino. Combatté a Santa Maria, Santa Lucia e a Monte
Kuk. Quindi, passato l'Isonzo, si portò con i suoi bersaglieri in posizione sul
Mrzli e sul Vodil e, ferito a un piede nel combattimento del 21 febbraio 1916,
non abbandonò il suo posto.
Durante l'offensiva austriaca nel Trentino (Strafexpedition
maggio-luglio), contrastò l'avanzata nemica nel settore di Monte Lemerle,
sull'Altipiano di Asiago. Assunse quindi, da Colonnello Brigadiere, il comando
della valorosa Brigata "Sassari" (22 giugno), e dopo cinque giorni, incalzando
il nemico che ormai in ritirata opponeva le ultime resistenze sulle sue
posizioni di Monte Zebio - Monte Moscìagh, alla testa dei fanti animati dal suo
esempio, nell'assalto alla baionetta sulle pendici di Casera Zebio, cadde
fulminato da un colpo di fucile. Alla memoria del valoroso Ufficiale, con moto
proprio sovrano del 23/8/1916, venne conferita la Medaglia d'Oro al V.M. dopo
l’OMS. Motivo del
conferimento: Primo fra i suoi soldati, incitandoli all’assalto, col grido
d’Italia sulle labbra, con la fede della vittoria nel cuore, cadeva fulminato
dal piombo nemico, mentre le sue truppe assaltavano alla baionetta le posizioni
avversarie. Casera Zebio, 27 giugno 1916.
Dal diario della
Brigata Sassari: ….
Il 22 maggio 1916 la Sassari inizia il
trasferimento nel Trentino: il 151° sostituisce il 161° fanteria (Ivrea) sulla
linea di Buso - C. Montagna Nuova, a guardia della Val Franzela, mentre il 152°
si disloca con sei compagnie in riserva a Lazzaretto, due a protezione di V.
Gadena e le altre quattro restano a presidio del Forte Lisser. Il nemico, nel
pomeriggio del 7 e nel mattino dell'8 giugno attacca violentemente la fronte M.
Fior - Castelgomberto presidiata dai battaglioni Alpini Morbegno, Argentera e
Val Maira, riuscendo a metter piede in alcuni tratti della nostra linea. l
contrattacchi lanciati dai reparti alpini, rinforzati da due battaglioni della
brigata Sassari, non valgono a ristabilire la situazione; anzi essendo aumentata
la pressione nemica s'impone un arretramento che porta la brigata sulla linea
Val Miela - M. Spil. Il 16 giugno si iniziano le operazioni per rigettare il
nemico dalle posizioni di M. Fior e di Castelgomberto.
A M. Fior, ove è maggiore la reazione austriaca, il 151° coadiuvato dal 112°
fanteria (Brigata Piacenza) riesce soltanto a spingere avanti la linea di circa
150 metri: in compenso l'azione svolta dal 152° e dal 111° dà migliore risultato
poichè porta all'occupazione della q. 1371 di Castelgomberto. Gli attacchi
rinnovati nei giorni successivi contro i due obbiettivi portano il 18 alla
conquista, sulla destra, della linea q. 1548 - cocuzzolo sud del Bosco Matta. E’
in questo contesto che il comando della Brigata Sassari viene assegnato il 22
giugno al Colonnello Brigadiere Eugenio di Maria in sostituzione del Col.
Francesco Raho. La notte del 25 giugno due disertori bosniaci interrogati dicono
che il nemico si sta ritirando in sordina lasciando solo retroguardie per
ritardare gli italiani. La situazione è sempre pericolosa perché in questi casi
vengono spesso usati cecchini. I dubbi, i sentori degli italiani hanno quindi
ora una conferma. Era opportuno spingere avanti pattuglie in avanscoperta per
ridurre i costi umani ora evitabili. Il comando degli altipiani diramò soltanto
alle 19.30 del 25 il seguente fonogramma con una modifica sostanziale alle 21.30
dove si diceva: “La ritirata del nemico non deve indurci ad imprudenze né a
porre in rilievo le buone norme tattiche e disciplinari, non essendo da
escludere che l’avversario, anche per proteggere la ritirata, possa eseguire
parziali contrattacchi”. Nella notte del 25 le truppe del XXII Corpo erano
giunte sull’allineamento monte Longara-Gallio. Ed intanto gli austriaci,
indisturbati, potevano compiere una conversione indietro a sinistra, perno il
Pasubio, ed attestarsi su di una linea che partendo dal Pasubio e Col Santo (gli
austriaci furono respinti fino alla Zugna Torta ed al Pozzacchio; ci fu qualche
limitatissimo progresso sulle pendici del Pasubio. Ma l’obiettivo
importantissimo del Colsanto non venne raggiunto). passava per Monte Maio, Monte
Cimone, Monte Interrotto, Monte Mosciagh, Monte Zebio, Ortigara, Strigno in Val
Sugana. Le truppe italiane giunsero a contatto con questa nuova linea solo il 27
ed è in questa data che a Casera Zebio fra i primi cade il Brigadiere Eugenio di
Maria.
Il 29 giugno si
raggiunge la linea M. Fior - Meletta e M. Longara e sulla nuova linea di
resistenza le cose si fanno più difficili per noi. Sul M. Mosciagh convergono
gli sforzi nostri il 30 giugno, il l° e 2 luglio; ma le difese nemiche non
consentono che venga raggiunto l'obbiettivo. Gli attacchi svolti dai reparti
della "Sassari" nel mese di luglio, per quanto accanitamente condotti, non danno
favorevoli risultati a causa della reazione dell'avversario e delle sue robuste
difese passive. I reparti di fanteria, di alpini, di bersaglieri, di granatieri
fecero in quei due mesi del verbo “resistere” il loro piano d’operazioni e
l’interpretarono nella forma più attiva, più generosa. Il 2 settembre la
"Sassari" è sostituita sulla linea dalla "Piacenza” e si reca per un breve
periodo di riposo in Val Ghelpak. Sino a dicembre la "Sassari" alterna i turni
di riposo con quelli di prima linea nel settore di Camporovere. Per le prove di
audacia, di valore e di fermezza date dai reparti sul Carso nelle operazioni del
luglio 1915, e sull' altopiano dei Sette Comuni nel giugno 1916, nelle quali
emersero le magnifiche virtù dei fieri Sardi, le bandiere dei reggimenti furono
decorate di medaglia d'oro al valor militare.
Le sue ceneri riposano presso la
Chiesa di San Domenico a Palermo A sinistra della balaustra stele con la
scritta “La sua polvere nel bronzo, la sua gloria nell'urna dei nostri
cuori”. La città di Petralia Sottana MCMXXX.
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