¤  MONDO PICCINO  ¤

Vecchi e nuovi continenti

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Per l'energia solare: l'idea di Lester R. Brown

18/06/2010

Traduco un nuovo scritto di Lester R. Brown dopo qualche mese: il tema di oggi è quello dei pannelli solari nel mondo.

Brown analizza le possibilità di diffusione e le quantità che saranno realizzate entro il 2020.

Io sono favorevole a quanto detto nello scritto, resto incredulo e disinteressato verso la questione del riscaldamento del pianeta.

Si può essere favorevoli al solare, a prescindere!

Earth Policy Institute

http://www.earthpolicy.org

SUI TETTI DEL MONDO: L’ACQUA SOLARE SCALDERA’ LA RIVOLUZIONE

Di Lester R. Brown

Earth Policy Release

Book Byte

9 Marzo 2010

http://www.earthpolicy.org/index.php?/books/pb4

Lo sfruttamento dell’energia solare si espande su ogni fronte in seguito al cambiamento climatico e all’intensificazione della sicurezza energetica, grazie agli aiuti governativi per aumentare lo sfruttamento del solare e perché i costi declinano mentre quelli dei combustibili fossili crescono.

Una tecnologia solare che realmente inizia ad essere imitata è l’uso dei collettori termici solari per convertire la luce del sole in calore da usare per scaldare sia l’acqua che lo spazio.

La Cina, per esempio, è ora la casa di 27 milioni di impianti solari per l’acqua sul tetto. Con quasi 4.000 imprese cinesi che realizzano queste tecnologie: questo sistema relativamente semplice e a basso costo è arrivato nei villaggi che non avevano ancora l’elettricità.

Per poco meno di $200, i contadini possono avere un collettore solare installato sul tetto e fare la loro prima doccia calda.

Questa tecnologia si estende in Cina come un lampo: si avvicina già la saturazione del mercato in alcune comunità.

Pechino pianifica di aumentare gli attuali 114 milioni di metri quadri di collettori solari sui tetti per scaldare l’acqua fino a 300 milioni nel 2020.

L’energia prodotta da queste installazioni in Cina è uguale all’elettricità generata da 49 centrali elettriche a carbone.

Anche altre nazioni in via di sviluppo come India e Brasile potrebbero vedere presto milioni di famiglie convertirsi a questa conveniente tecnologia per scaldare l’acqua. Questo balzo nelle aree rurali senza una rete elettrica è simile alla linea dei telefoni cellulari che bypassano la rete fissa tradizionale, offrendo servizi a milioni di persone che sarebbero ancora nelle liste d’attesa se si fossero affidati alle linee telefoniche tradizionali.

Dopo aver pagato il costo d’installazione iniziale degli impianti solari sul tetto, l’acqua calda è essenzialmente gratuita.

In Europa, dove i costi energetici sono relativamente alti, gli impianti solari sul tetto si diffondono velocemente.

In Austria, oggi il 15% di tutte le famiglie si affidano a loro per l’acqua calda.

E, come in Cina, in alcuni villaggi austriaci vicino a tutte le case hanno i collettori sul tetto.

Anche la Germania sta facendo passi avanti.

Janet Sawin del Worldwatch Institute nota che quasi 2 milioni di tedeschi vivono ora in case dove sia l’acqua che lo spazio sono scaldati da sistemi solari sul tetto.

Ispirata dalla rapida adozione in Europa dei riscaldatori di spazio ed acqua sul tetto negli ultimi anni, l’European Solar Thermal Industry Federation (ESTIF) ha stabilito un obbiettivo ambizioso di 500 milioni di metri quadri, o di 1 metro quadro di collettore sul tetto per ogni europeo entro il 2020 – uno scopo leggermente più grande degli 0,93 metri quadri a persona presenti oggi a Cipro, il leader mondiale. La maggior parte delle installazioni sono progettate per essere sistemi “Solar-Combi” capaci di scaldare sia l’acqua che lo spazio.

I collettori solari dell’Europa sono concentrati in Germania, Austria e Grecia; anche la Francia e la Spagna cominciano a mobilitarsi.

L’iniziativa della Spagna aumentò con la legge del marzo 2006 che impose l’istallazione di collettori nelle costruzioni nuove o ristrutturate.

Il Portogallo seguì veloce con la sua legge.

La ESTIF stima che la UE abbia un potenziale di sviluppo a lungo termine di 1.200 gigawatts termici di acqua solare e spazi scaldati; questo significa che il sole darebbe gran parte del calo di temperatura che l’Europa necessita.

L’industria del riscaldamento dell’acqua solare sul tetto USA si è concentrata storicamente in un mercato di nicchia – vendendo e commerciando 10 milioni di metri quadri di impianti solari per piscine tra il 1995 e il 2005.

Vista questa base, tuttavia, l’industria si è bilanciata al mercato di massa dei sistemi di riscaldamento dello spazio e dell’acqua quando i crediti fiscali federali furono introdotti nel 2006.

Guidata dalle Hawaii, la California e la Florida, l’istallazione in USA di questi sistemi triplicò nel 2006 ed ha mantenuto un passo rapido da allora.

Ora abbiamo il dato per fare qualche proiezione globale. Con la Cina che fissa l’obiettivo di 300 milioni di metri quadri di capacità di riscaldamento solare per il 2020, e con lo scopo dell’ESTIF di 500 milioni di metri quadri per l’Europa entro il 2020, un’istallazione USA di 300 milioni di metri quadri per il 2020 è alla portata dati gli incentivi fiscali adottati di recente.

Il Giappone, che ha 7 milioni di metri quadri di collettori solari per l’acqua ma che importa tutti i combustibili fossili, potrebbe arrivare facilmente agli 80 milioni di metri quadri per il 2020.

Se la Cina e la UE arriveranno ai loro scopi e il Giappone e gli USA raggiungeranno le adozioni progettate; avranno un totale combinato di 1.180 milioni di metri quadri di capacità di riscaldare acqua e spazio entro il 2020.

Con le giuste adozioni per sviluppare altri paesi oltre la Cina, il totale globale nel 2020 potrebbe eccedere il miliardo e mezzo di metri quadri.

Questo darebbe al mondo una capacità termale solare entro il 2020 di 1.100 gigawatts termici, l’equivalente di 690 centrali a carbone.

Questo sarebbe più della metà del nostro sforzo per il riscaldamento con energia rinnovabile per il 2020; una parte del grande sforzo per stabilizzare il nostro rapido cambiamento climatico sferzando le emissioni globali nette di carbonio dell’80% entro il prossimo decennio.

(Per altre informazioni, guarda i Capitoli 4 e 5 di Plan B 4.0: Mobilizing to Save Civilization, in linea e scaricabile liberamente a www.earthpolicy.org/index.php?/books/pb4.)

La vasta crescita prevista del riscaldamento solare di spazio e acqua nei paesi industriali farà chiudere delle centrali a carbone esistenti e ridurrà l’uso di gas naturale mentre gli impianti solari sostituiscono quelli a gas o elettrici.

In nazioni come la Cina e l’India, tuttavia, i pannelli solari ridurranno semplicemente la necessità di nuove centrali a carbone.

Gli impianti per scaldare acqua e spazio in Europa e Cina hanno un vantaggio economico.

In media, in una nazione industriale questi sistemi rimborsano l’investimento con risparmi energetici in meno di 10 anni. Essi rispondono anche alla sicurezza energetica e ai problemi del cambiamento climatico.

Con la diminuzione del costo dei sistemi di riscaldamento da tetto, in particolare in Cina, molti altri paesi come Israele, Spagna e Portogallo adotteranno la regola che le nuove costruzioni incorporino impianti solari.

Meglio di una mania passeggera, questi impianti per il tetto saranno presto prevalenti.

#   #   #

Riduzione del Capitolo 5: “Stabilizing Climate: Shifting to Renewable Energy”, in Lester R. Brown, Plan B. 4.0: Mobilizing to Save Civilization (New York: W.W. Norton & Company, 2009), disponibile in linea a www.earthpolicy.org/index.php?/books/pb4

Altri dati e fonti di informazione sono a www.earthpolicy.org

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Tradotto da F. Allegri il 18/06/2010

Earth Policy Institute

http://www.earthpolicy.org

ON ROOFTOPS WORLDWIDE, A SOLAR WATER HEATING REVOLUTION

By Lester R. Brown

Earth Policy Release

Book Byte

March 9, 2010

http://www.earthpolicy.org/index.php?/books/pb4

The harnessing of solar energy is expanding on every front as concerns about climate change and energy security escalate, as government incentives for harnessing solar energy expand, and as these costs decline while those of fossil fuels rise.

One solar technology that is really beginning to take off is the use of solar thermal collectors to convert sunlight into heat that can be used to warm both water and space.

China, for example, is now home to 27 million rooftop solar water heaters. With nearly 4,000 Chinese companies manufacturing these devices, this relatively simple low-cost technology has leapfrogged into villages that do not yet have electricity.

For as little as $200, villagers can have a rooftop solar collector installed and take their first hot shower.

This technology is sweeping China like wildfire, already approaching market saturation in some communities.

Beijing plans to boost the current 114 million square meters of rooftop solar collectors for heating water to 300 million by 2020.

The energy harnessed by these installations in China is equal to the electricity generated by 49 coal-fired power plants.

Other developing countries such as India and Brazil may also soon see millions of households turning to this inexpensive water heating technology. This leapfrogging into rural areas without an electricity grid is similar to the way cell phones bypassed the traditional fixed-line grid, providing services to millions of people who would still be on waiting lists if they had relied on traditional phone lines.

Once the initial installment cost of rooftop solar water heaters is paid, the hot water is essentially free.

In Europe, where energy costs are relatively high, rooftop solar water heaters are also spreading fast.

In Austria, 15 percent of all households now rely on them for hot water.

And, as in China, in some Austrian villages nearly all homes have rooftop collectors.

Germany is also forging ahead.

Janet Sawin of the Worldwatch Institute notes that some 2 million Germans are now living in homes where water and space are both heated by rooftop solar systems.

Inspired by the rapid adoption of rooftop water and space heaters in Europe in recent years, the European Solar Thermal Industry Federation (ESTIF) has established an ambitious goal of 500 million square meters, or 1 square meter of rooftop collector for every European by 2020 - a goal slightly greater than the 0.93 square meters per person found today in Cyprus, the world leader. Most installations are projected to be Solar-Combi systems that are engineered to heat both water and space.

Europe’s solar collectors are concentrated in Germany, Austria, and Greece, with France and Spain also beginning to mobilize.

Spain’s initiative was boosted by a March 2006 mandate requiring installation of collectors on all new or renovated buildings.

Portugal followed quickly with its own mandate.

ESTIF estimates that the European Union has a long-term potential of developing 1,200 thermal gigawatts of solar water and space heating, which means that the sun could meet most of Europe’s low-temperature heating needs.

The U.S. rooftop solar water heating industry has historically concentrated on a niche market - selling and marketing 10 million square meters of solar water heaters for swimming pools between 1995 and 2005.

Given this base, however, the industry was poised to mass-market residential solar water and space heating systems when federal tax credits were introduced in 2006.

Led by Hawaii, California, and Florida, U.S. installation of these systems tripled in 2006 and has continued at a rapid pace since then.

We now have the data to make some global projections. With China setting a goal of 300 million square meters of solar water heating capacity by 2020, and ESTIF’s goal of 500 million square meters for Europe by 2020, a U.S. installation of 300 million square meters by 2020 is certainly within reach given the recently adopted tax incentives.

Japan, which now has 7 million square meters of rooftop solar collectors heating water but which imports virtually all its fossil fuels, could easily reach 80 million square meters by 2020.

If China and the European Union achieve their goals and Japan and the United States reach the projected adoptions, they will have a combined total of 1,180 million square meters of water and space heating capacity by 2020.

With appropriate assumptions for developing countries other than China, the global total in 2020 could exceed 1.5 billion square meters.

This would give the world a solar thermal capacity by 2020 of 1,100 thermal gigawatts, the equivalent of 690 coal-fired power plants.

This would account for more than half of the Earth Policy Institute’s renewable energy heating goal for 2020, part of a massive effort to stabilize our rapidly changing climate by slashing global net carbon emissions 80 percent within the next decade.

(For more information, see Chapters 4 and 5 of Plan B 4.0: Mobilizing to Save Civilization, on-line for free downloading at www.earthpolicy.org/index.php?/books/pb4.)

The huge projected expansion in solar water and space heating in industrial countries could close some existing coal-fired power plants and reduce natural gas use, as solar water heaters replace electric and gas water heaters.

In countries such as China and India, however, solar water heaters will simply reduce the need for new coal-fired power plants.

Solar water and space heaters in Europe and China have a strong economic appeal.

On average, in industrial countries these systems pay for themselves from electricity savings in fewer than 10 years. They are also responsive to energy security and climate change concerns.

With the cost of rooftop heating systems declining, particularly in China, many other countries will likely join Israel, Spain, and Portugal in mandating that all new buildings incorporate rooftop solar water heaters.

No longer a passing fad, these rooftop appliances are fast entering the mainstream.

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Adapted from Chapter 5, “Stabilizing Climate: Shifting to Renewable Energy,” in Lester R. Brown, Plan B 4.0: Mobilizing to Save Civilization (New York: W.W. Norton & Company, 2009), available on-line at www.earthpolicy.org/index.php?/books/pb4

Additional data and information sources at www.earthpolicy.org

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