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...è davvero un magna magna...

Natale a Palazzo Grazioli  4: Politica e morale in una partita a Monopoli.

13/12/2010

Di F. Allegri

Ho appena finito di sentire il discorso di Berlusconi al senato sulla fiducia e riporto le mie impressioni.

E’evidente che quella del patto di legislatura sia una delle sue migliori barzellette, ma io aggiungo che si tratta di un’illusione artistica del grande illusionista.

Anche oggi i notiziari hanno riproposto il gioco del voto non voto mettendo i vari partitelli nel mirino, solo il PD non ha defezioni e appare compatto sul voto della sfiducia.

Quando leggerete questo scritto conoscerete già il risultato e saprete che Berlusconi ha avuto la fiducia per pochi voti anche alla camera.

Si va avanti piano e si naviga a vista, ma questo gioco durerà per qualche mese, finché conviene e crisi di inizio 2011 permettendo.

E’ in corso una dura partita a Monopoli fra Berlusconi e Fini e questa è iniziata quando la stampa Berlusconiana ha cominciato a indagare su Fini e i parenti.

L’affare monegasco ha danneggiato poco Fini, ma ha frenato la fuga dal PDL verso il FLI.

Tanti politici si sono sentiti come i giocatori del monopoli quando devono tirare un dado mentre tutte le caselle sono farcite delle case e degli alberghi degli avversari.

In quel caso la casella della prigione non è uno spazio negativo, è la più dorata delle prigioni!

Non esco dal gioco del Monopoli e non torno alla politica quotidiana ma riscontro che Berlusconi è la banca del Monopoli, l’unico soggetto che può permettere il proseguo del gioco, in queste condizioni.

Anche Prodi ebbe una maggioranza di solo 2 parlamentari, ma il bolognese aveva solo il potere di convincimento per far andare avanti il suo governo.

Berlusconi può creare interessi intorno alla durata del suo governo e a livello politico dovrà solo gestire con cautela l’attuazione del Federalismo: farà l’avanti piano e a vista che dicevo sopra.

Non ho mai creduto che avremmo votato a marzo, ma continuo a pensare che voteremo presto e anticipatamente!

Questa crisi mi mostra un altro aspetto: la pochezza della stampa tradizionale.

In estate io apprezzai il fatto che la stampa conservatrice cominciasse a porre una questione morale anche se lo faceva solo per il ribelle Fini che non è più il potente del decennio passato, ma un uomo nell’occhio del ciclone.

Io so e spero che gli italiani siano comunque in grado di allargare il discorso.

Dopo le critiche ingiuste a Fini seguo una stampa migliore, ma ancora non siamo arrivati alla capacità di spiegare la politica.

Perché dico questo in uno scritto surreale sul Monopoli?

La stampa nel gioco del monopoli sarebbe il foglietto delle regole che talvolta c’è altre no!

In ogni caso la stagione delle domande scomode fatte solo ai nemici e agli avversari del presidente del Consiglio sembra conclusa e questo è dovuto a due fattori:

a) lo scontro politico è serio;

b) una fase dura della crisi si avvicina (avremo 6 mesi difficili da gennaio a giugno) e su più fronti: finanza internazionale, economia internazionale, diplomazia.

Non credo che nei prossimi mesi avremo una politica e una stampa all’altezza di queste sfide e sono convinto che in quel periodo troveremo le motivazioni che spiegano l’annuale perdita di un milione di spettatori per le TV generaliste e nuovi motivi di crisi per la stampa.

Forse questo sarà l’ultimo pezzo di questa serie e allora credo che la miglior chiusura sia: Buon Natale, in anticipo anche per il 2011!


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