£ G R E P P I A I T A L I A £ ...è davvero un magna magna... |
FIABE DAL MONDO DELLA POLITICA
Il ministro d’oro
10/09/2010
Di F. Allegri
L’antico regime del mondo della politica aveva un governo di saggi, ognuno di loro aveva le sue competenze e gli interessi inconfessabili da tutelare.
Poco tempo dopo la notte dei tempi un antico saggio aveva cercato di combattere questi difetti e aveva deciso di introdurre fra questi eminenti signori un nuovo culto idolatrico: l’adorazione del ministro d’oro!
Esso era materializzato in una bella statua d’oro di un giovane baldo e forte che incombeva sulla sala delle riunioni dei governanti.
Il saggio che si occupava delle normative era anche il celebrante del dio e si preoccupava di timbrare ogni norma con il sacro sigillo del dio protettore.
Ogni legge era così sottoposta alla sua volontà e aveva la sua protezione.
Questo dio era noto al popolo, ma pochi avevano visto la sua statua e pochi l’avevano venerato, la sua evocazione era considerata un sacrilegio, un offesa agli dei superiori, era un dio intermedio tra i grandi dei e i santi.
Si sa che ogni potente politico ama il potere prima delle altre cose, e oggi si chiamano ministri per ricordare loro che sono i “servitori dello stato”. La cronaca quotidiana ci svela che questa formula magica ha poca forza, a Doppio Meridione le cose andavano diversamente. Il semi dio impediva le sfrontatezze del potere, accentuava i sensi di colpa, limitava i ministri negli errori e negli atteggiamenti inconsueti.
Anche i ministri super attivi devono temere il semi dio, ognuno dispone di poche sacre timbrature, e le norme non timbrate cadevano sotto la responsabilità esclusiva del saggio di turno. Il ministro celebrante divenne presto l’ispirato dal dio e talvolta poteva rifiutarsi di mettere il timbro, il dio voleva così: Mai la storia politica ha visto un ostruzionismo più forte!
Il più grande onore di questi saggi era quella di ricevere in dono dal dio una casa prestigiosa, grande, bella e ben arredata. Il dono divino della casa al ministro limitata la corruzione e gli strumenti a disposizione dei corruttori da un lato mentre dall’altro orientava il desiderio di magnificenza dei dirigenti di Doppio Meridione.
Gli antichi saggi che avevano già ottenuto la sacra casa, la mostravano con vanto: era il frutto del loro buon governo, altruista, disinteressato. La divina casa era il simbolo del suo orgoglio.
Ah dimenticavo il nome del semi dio: si chiamava Denaro!
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Questo racconto si ispira alla seconda parte dello scritto del blog di Corrias, Gomez e Travaglio del 5 maggio 2010 titolato “Il mistero Scajola”.
FIABE PRECEDENTI
Dieci canti per Doppio Meridione
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1 Le cronache di "Doppio Meridione"
2 Lo chiamavano Bipolarismo
3 Il Partito Del Penultimo Nome
4 Il mondo della politica al tempo della grande crisi
5 Il governo dell'uomo più ricco del paese
6 L'economia in crisi di Doppio Meridione
7 Il discorso di Prometeo Diogene detto Il Solitario
8 Sul commercio del "sale spezziato" a Doppio Meridione
9) Le capitali di Doppio Meridione
10) La tempesta nel bicchiere
10 curiosità sui prepotenti
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11) La fifa di Cesaretto l’equilibrista del circo Italia
12) Il ministro d’oro.
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