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...è davvero un magna magna...

SAGGIO BREVE

La troppa indulgenza con la Lega Nord viene da lontano!

09/09/2010

Di F. Allegri

In questi giorni rifletto e mi preoccupa anche la crisi politica nazionale del Belgio. Non voglio credere che quella crisi anticipi quella italiana e nel frattempo osservo gli sviluppi possibili del partito della famiglia Bossi e dei suoi 4 o 5 collaboratori in qualche modo federati che decidono tutto in quella impresa - partitoide.

Mi sono letto con attenzione la prosa del mio amico Riccardo Corsi, condivido il commento del professor Nappini, ma oggi preferisco riflettere su uno scritto di Marcello Veneziani del 4 maggio 2010 titolato: “Non è la Lega ad aver ucciso l'amor patrio”.

Io conoscevo solo l’amor patrio di Dante e sapevo che era un’invenzione di Petrarca, poi capite dal titolo del mio pezzo quale ragionamento andrò a sviluppare e su molti punti mi distaccherò da Veneziani.

Parto da una convinzione, l’Italia ha sempre avuto un amor patrio debole nel ceto politico, più forte nel paese, ma non superiore all’affarismo e al familismo perché da secoli l’Italia è terreno di conquista per ogni impero e spesso anche di qualche avventuriero. Nei prossimi mesi tale concetto sarà sviluppato bene nel terzo libro de De Reditu Suo (questa è un’anticipazione!).

Veneziani iniziò col dire: “DOPO DECENNI DI CULTURA ANTINAZIONALE NON SI PUÒ DARE LA COLPA AI LUMBÀRD”.

Si parte male, i “colpevoli” sono sicuramente loro, ma il reato si divide tra tanta gente e semmai si dovrebbe cercare le cause di una deriva! Poi bisogna approfondire: i due decenni andrebbero dal 1990 al 2010? Non credo, dal 1968 al 1988? Forse, ma anche in questo periodo un amore per l’Italia ci fu e va considerato prevalente, oltre certe apparenze! Soprattutto va detto che solo una minima parte dell’elettorato leghista è ex comunista. Veneziani non si rende conto che non comunisti sono sensibili ai fondamenti retorici che un tempo erano alla base del comunismo e oggi sono alla base del leghismo!

Veneziani continuò: “Non prendetevela con la Lega se in Italia è scarso l’amor patrio e rischia di finire tra gli sbadigli il ricordo dell’unità nazionale. Cercavamo da decenni, anzi da secoli, la causa di questo scarso spirito patriottico ed ora l’abbiamo finalmente trovato: la colpa, anche retroattiva, era ed è di Calderoni”.

Qui davvero non si capisce con chi parli Veneziani, a meno che non parli con i finiani! Lui certamente sa da settembre 2009 dei litigi del PDL e che erano legati ai rapporti da tenere con lega, ma non solo! Il contenuto ironico di questo periodo resta, ma ho appena espresso un altro principio come chiave di lettura e, se volete, anche un’ipotesi azzardata! Qui confermo tutto e prescindo dal ministro che inventava le leggi da abrogare.

Secondo Veneziani il Risorgimento è stato cancellato dai programmi scolastici dal governo Prodi, ma io devo aggiungere che tale periodo storico non si può amare a partire dalla scuola …. Cosa ne penserà il professor Nappini? Propongo di dedicare uno dei primi video – storici del professor Nappini al tema “Il risorgimento e i ragazzi di oggi!” Poi ribadisco l’astoricità del Marxismo e dei suoi derivati!

Dopo questo primo passo falso, Veneziani sostiene: “Non è colpa della Lega se la tv, i giornali, la cultura del Paese istigano all’oblio nazionale, incensano gli anti-italiani, e importano mode e modelli stranieri”.

Quali TV? Quelle di Berlusconi sono maestre dell’oblio, non rammento le lodi degli anti-italiani, certamente chi era per Che Guevara lo è anche oggi e infine concordo sulle importazioni di “modellacci” stranieri e molto subliminali: li tocco con mano e io vigilo ogni giorno! Questo mi pare un autogol, a meno che Veneziani non pensi alle televendite che spariranno presto perché superate dal vendere su internet.

Poi Veneziani ci dice: “Non è colpa della Lega se la globalizzazione ha indebolito ancor più la passione nazionale e l’Europa unita è stata considerata da molti italiani una buona via per liberarsi dall’identità nazionale”.

Questo è un tema interessante, non si sa bene cosa lui intenda per globalizzazione, ma posso essere d’accordo, ma non basta l’esempio dell’Europa che ha tanti limiti e si è assoggettata alla globalizzazione, questa unione è anche difesa da Lega, PD e PDL ….. Approfondire, please!

Poi Veneziani dice un’altra cosa interessante: “Non è colpa della Lega se i flussi d’immigrati sbiadiscono e diluiscono l’identità nazionale italiana”. Io penso alla Bossi – Fini e al primo che disse che la legge era tutta sua …. ma poi concludo che tale partito ha già dimostrato tante volte di non saper tutelare le piccole economie locali (non sanno più farlo nemmeno PD e PDL! Loro hanno anche altri cavalli di battaglia).

Salto qualche altro motivo minore o inconsistente, non ho voglia di ricordare il socialismo tricolore di Craxi e posso dare credito ai danni fatti da un internazionalismo provincialissimo che da anni sposa ogni battaglia persa in partenza e/o inconsistente.

Credo che il professor Nappini avrebbe molto da dire sulla constatazione di Veneziani quando dice: “Ma anche dall’altro versante non mancavano i patrioti delle patrie altrui, i filo-americani, per non dire i filo-svizzeri e i filo-britannici. Eravamo sempre filo qualcosa e qualcuno situato all’estero, mai filo-italiani”. Credo che posso prendere questo passaggio per invitarvi a leggere il terzo libro del De Reditu Suo e vi dico che questo scritto fa anche da presentazione ad una parte degli scritti del professore, ho appena pubblicato anche una raccolta breve di 4 citazione su cosa sia l’Italia! Il tutto è collegato, chiaramente.

In seguito viene fuori il Veneziani che non sa valutare la storia italiana e la seconda guerra mondiale, è un italiano educato dallo straniero invasore anche lui, più di altri: “Non è colpa della Lega se per liberarsi dal patriottismo nazionalista e fascista, l’Italia repubblicana e antifascista buttò a mare prima il simbolo dinastico dell’unità, la monarchia (che poi si buttò via da sola); poi rimosse ogni tricolore e denigrò ogni simbolo di unità nazionale, ritenendo che amor patrio volesse dire amor del duce o della guerra. L’amor patrio fu dato in appalto ad Almirante”.

Mi pare un ragionamento infondato e di parte, che ignora il fatto semplice ed enorme: IL POPOLO ITALIANO È SEMPRE ESISTITO, C’È SEMPRE STATA UNA CULTURA GENERALE ITALIANA, È MANCATA SEMMAI QUALCOSA A LIVELLO POLITICO, L’ALMIRANTE FU POCA COSA E SUPERATA (ANZI VINTA) DALLA STORIA. Per capire i mali nazionali italiani bisogna andare molto oltre Almirante e non si può pescare molto a destra. Se non ci fosse stato Tangentopoli questo giornalista non sarebbe salito sul palcoscenico nazionale, senza dubbio.

Non si capisce cosa sia la nazione di Veneziani, ma il suo non è un concetto moderno. Non credo che rimpianga il ventennio e allora cosa vuole, la Francia del “toujours y penser”?

Il punto chiave è che l’amor patrio non esce dai partiti politici esso deve permeare la società e derivare dal funzionamento delle istituzioni e degli enti locali, non si può più parlare dello stato – drago, oggi l’immagine è quello di un angelo, di una madre, di una ragazza, di un computer o della costituzione!

Certamente esiste da sempre un partito antinazionale nocivo figlio della nostra ignoranza politica, non è più ammissibile un sì e un no alla nazione e dato che ci sono aggiungo che Forza Italia non è un partito della nazione. In concreto è solo un rassemblement pour les affaires, lo dico in Francese e salvo solo varie realtà locali.

Quando Veneziani parla dei partiti che hanno dominato l’Italia in questo secolo e mezzo ci ricorda anche la DC e la sua presunta “bassa tensione nazionale”. No, caro Veneziani quel partito non era a bassa tensione, fu la Chiesa dell’ottocento e del primo novecento che ebbe una bassa tensione per l’Italia sabauda, fu l’Italia sabauda uno stato ingiusto a livello sociale e debole a livello internazionale e politico (a livello di rappresentanza)!

Dopo Veneziani chiede a qualcuno: “E ora ve la prendete con la Lega che non boicotta le rievocazioni nazionali ma se ne chiama fuori?”

Qui bisognerebbe sapere a chi parla, mi sembra comunque una questione minore! C’è la polemica con un professore, tal Viroli, ma mi pare secondaria e limitante; è più corposa la sua polemica con i comunisti (devo dirgli che oggi sono divisi in 13 partiti e da 20 anni sono al 6% dei votanti).

Veneziani non si rende conto che qui s tratta di minoranza cultural politica incapace di generare modelli diffusi di cultura, nicchie e niente più, anche i cittadini del mondo erano molto pochi.

Dopo se la prende con i nostri professori ….. qui so che il professor Nappini si metterà a cercare il pezzo con Google e non approfondisco! Si fa presto a dire scuola ….

Quale nazione per la Lega? La Padanietta,Veneziani par non rendersene conto. Loro non sono federalisti, sono micro statali, il loro modello è l’Islanda o il Belgio diviso, non sono gli eredi e l’evoluzione di quella sinistra sbagliata che Veneziani critica con tanto ardore. I leghisti di oggi sono i democristiani, i socialisti e anche molti missini di ieri! Credo che nel suo cuore Veneziani si senta un ventenne. Egli vive in un sogno eterno, crede che l’Italia degli anni ottanta sia quella di oggi, nella sua testa il tempo si è fermato: forse per un trauma culturale e i leghisti di oggi non hanno cattivi maestri sono solo analfabeti della politica e sia chiaro che non sono i soli perché l’Italia non ha una cultura di massa all’altezza delle necessità, altro che scuola, qui manca tutto quello che fa istruzione alla cittadinanza e non è per caso che lui non usa mai questa parola. Lui conosce poco l’idea di cittadinanza e i suoi legami con la nazione!

E veniamo alle VERE GRANDI CAUSE DELLO SCARSO SENSO DI ITALIANITA’ ATTUALE: quelle PLURISECOLARI ve le spiegherà il professore a suo tempo.

Partiamo dalla casta, dai granduchi e dai baroni del terzo millennio. Voglio parlare delle dinastie al potere che a Roma sono limitate, ma a livello più basso sono più diffuse. In ogni caso mi riferisco ad un’oligarchia chiusa, troppo chiusa. A livello statale l’esempio più facile e noto e la RAI della DC e del potere del momento, ma questo vale per ogni istituzione e per ogni singolo tesoro del bottino. Da sempre, il tesoro italiano è diviso tra troppa poca gente, siamo a numeri più piccoli rispetto all’estero se è vero che un presidente di una piccola regione del sud ha lo stesso stipendio del presidente degli Stati Uniti. Le nostre dinastie/oligarchie non sono esclusive, ma ci manca poco!

Qui arrivo al Fini che ha fatto un FLI dopo un anno di riflessione, pare che per qualche mese tale gruppo parlamentare sarà interno alla maggioranza di governo ma con licenza di uscirne quando vorrà. Mi conforta il fatto che la lega vuole la riforma degli affitti, poi tratterà su tutto, questa vale 5.000 miliardi di lire di finanziamento per i suoi comuni.

Si può misurare l’amor patrio del FLI? Dico subito che lo considero sincero, ma esteso in modo limitato, al massimo si arriva a piccoli circoli di iscritti! In questo spazio si può espandere l’amor patrio? Credo di no, al massimo si punta sulle croci nelle schede in cabina! Speriamo che non finisca come ai tempi di Sodoma e Gomorra, io qualche giusto riesco ancora a vederlo e la tendenza è al lento aumento. Il tempo del grigiore politico è passato, ora si avvicina il nero della crisi.

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SOMMARIO DEGLI ULTIMI ARTICOLI:

151 - Berlusconi tra giustizia e la politica di centro e di destra.

150 - Anche i politici fanno teatro

149 - De Reditu Suo - 3° libro - Si fa presto a dire scuola ...... (di I. Nappini)

148 - La calda estate del commendator Berlusconi

147  - E se non fosse un problema di successione a Berlusconi? La scissione nel PDL tra riforme e sotto governo.

146 - De Reditu Suo - 2° libro - La civiltà italiana come ricostruirla (XIII) (di I. Nappini)

145 - Super Berlusconi e il governo che nega la pioggia nei giorni di Ferragosto: da qui rifletto sull'attualità!

144 - Ancora su Travaglio e il PD: un grande giornalista o un partito di massa

143 - Per non dimenticarsi dell'Aquila: Travaglio contro le politiche del dopo terremoto in Abruzzo.

142 - "L'inciucio" che vorrebbe Travaglio

141 - Il PD che vorrebbe Debora Serracchiani e poi 2 parole sul federalismo fiscale!?

140 - De Reditu Suo - 2° libro - Il Belpaese perso nel suo labirinto di finzioni (di I. Nappini)

139 - La degenerazione di questa repubblica e il federalismo impossibile

138 - Torna la Serracchiani allora parliamo del PD di dopo domani

137 - De Reditu Suo - 2° libro - La civiltà italiana come ricostruirla (XII) (di I. Nappini)

136 - Il litigio più strano: Travaglio contro il Partito Democratico

135 - Sulle elezioni regionali e altre piccole cose

134 - De Reditu Suo - 2° libro - La civiltà italiana come ricostruirla (XI) (di I. Nappini)

133 - Tra Travaglio, D'Alema e Vendola alla ricerca di un politico

132 - De Reditu Suo  - 2° libro - La civiltà italiana come ricostruirla (X) (di I. Nappini)

131 - De Reditu Suo - 2° libro - La civiltà italiana come ricostruirla (IX) (di I. Nappini)

130 - De Reditu Suo - 2° libro - La civiltà italiana come ricostruirla (VIII) (di I. Nappini)

129 - Fiabe dal mondo della politica: La fifa di Cesaretto l'equilibrista del Circo Italia

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