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DROGHE CHIMICHE.

Dove cade il mito delle droghe leggere e pesanti.

"Drogarsi non è mai una soluzione e la droga non si combatte con la droga". Il Papa si oppone alla liberalizzazione delle droghe che forse servirebbe a combattere le organizzazioni criminali che dirigono il traffico, ma non salverebbe nessuno dal cadere vittima della tossicodipendenza. Ma per chi continua poi a sostenere che con la droga di Stato si porrebbe fine al narcotraffico, basta guardare come il fiorente mercato delle sigarette "bionde" di contrabbando ci dimostri l'esatto contrario. Si fa poi un gran parlare della legalizzazione delle droghe leggere, quelle che secondo le credenze popolari non fanno male e non danno assuefazione, ma i derivati della cannabis, hascisc e marijuana, le "leggere" sono in genere l'anticamera del consumo di eroina e cocaina. Inoltre, non tutti sanno che fumare hascisc e marijuana arriva col tempo a distruggere biologicamente le cellule cerebrali che non è possibile ricostituire: questa è una vera e propria dipendenza fisica; che senso ha quindi parlare di droghe leggere o di dipendenza solamente psichica? La distinzione tra droghe leggere e pesanti è poi inconsistente quando si parla delle droghe chimiche (o sintetiche) quali LSD, ecstasy e anfetamine, il cui uso continuato provoca gravi scompensi sull'organismo umano e, dato che costituiscono un cocktail di sostanze a differente nocività, è molto probabile il verificarsi di un taglio mal riuscito capace di arrecare il decesso anche con l'assunzione di una singola pasticca.

ECSTASY.

Si dice ecstasy ma si parla in realtà di varie sostanze diverse, tutte prodotte in laboratorio. La più importante è l’MDMA (metossianfetamina). Si trova in giro in pasticche colorate, di forme differenti e non si sa mai con precisione cosa c’è dentro. L’MDMA agisce soprattutto sulla serotonina, una sostanza del nostro cervello che interviene sull’umore, sul sonno e sull’appetito. Studi scientifici hanno dimostrato che può danneggiare in maniera significativa alcune cellule del cervello. È nata nel 1912 nell’industria chimica Merck, ma viene prodotta in laboratori chimici privi, spesso, di qualsiasi norma igienico-sanitaria come cantine e garages. Nelle pasticche si possono trovare anche sostanze tossiche residue come piombo e veleni.

LSD.

È una sostanza semisintetica che si ottiene trasformando chimicamente l’acido d-lisergico nella sua dietilammide. Deriva dalla segale cornuta o ergot, fungo parassita (claviceps purpurea) che cresce sui chicchi di segale, frumento e di orzo. Tra il 1914 e il 1944 i laboratori svizzeri della Sandoz definirono la composizione chimica della segale cornuta e Hofmann nel 1943 ne scoprì la sua attività allucinogena. È diventata negli anni 50' (dopo anni di uso terapeutico nei casi psichiatrici) una "droga" di uso comune a largamente diffuso. Nel 1965 la Sandoz la toglie dal mercato. Inizia così la sua fabbricazione clandestina e il contrabbando di LSD e acidi di vario genere. L'LSD viene venduto in francobollini colorati o pillole (micropunte) o gocce. Interviene sulle percezioni sensoriali: colora i suoni, fa vedere gli odori e sentire i colori.

Ma perché si continuano a bramare paradisi artificiali? Per mal di vivere. La disperazione non si cura con la legalizzazione.

 

Cannabis... la più amata dagli italiani.


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