Eduardo
Dal Rione Sanità a Palazzo Reale….
di Clara Matteis
In occasione del centenario della nascita, Napoli
dedica un omaggio ad Eduardo De Filippo:
L’E.P.T con il patrocinio di ministeri ed enti ha
organizzato un itinerario Turistico-Spettacolare che prevede accanto
alla visita delle sale, dei corridoi, dei cortili di Palazzo Reale,
la visione della commedia "Ditegli sempre
di si", in uno scenario unico: il Teatro di Corte del
Palazzo. Lungo l’itinerario, percorso accanto ad una guida
specializzata, s’incontreranno diversi personaggi delle commedie di
Eduardo: Luca Cupiello alle prese con il suo "Presepe";
Filumena Marturano che prega davanti alla statua della Madonna delle
rose; Il Sindaco del Rione Sanità che rimprovera il giovane Santaiello;
Pasquale Lo Iacono che conversa amichevolmente con il suo dirimpettaio
Prof. Santanna,e altri ancora.
La commedia che va in scena "Ditegli sempre
di si", interpretata,tra gli altri, da Sergio Solli e
Angelo Belgiovine,appartiene alla produzione Eduardiana della prima
fase,quella cioè relativa al periodo 1920/1950,e narra le vicende del
"pazzo" Michele Murri,che tornato a casa dopo un anno di
manicomio, con il suo apparente comportamento "normale" riesce
a convincere la comitiva, riunitasi in una casa di vacanza, della pazzia
di un giovane con velleità artistiche; insomma chi può dire i veri
pazzi dove stanno: nei manicomi o nella società ritenuta
"normale"?
Come nella gran parte delle commedie di Eduardo, si
ride, e anche molto; ma quando cala il sipario, non si può fare a meno
di pensare alla grande forza espressiva di un uomo di teatro che è
riuscito a velare di ironia, di comicità, figure di uomini e donne
doloranti, a mettere in scena le contraddizioni che risiedono nell’animo
umano, a sottolineare con il paradosso le debolezze e i limiti che
caratterizzano ciascuno di noi. Pur dipingendo una Napoli fatta di
tradizioni di usi e costumi ormai tramontati, insomma un micromondo a se
stante. Eduardo riesce ad essere attuale nel tempo come nel luogo,
dipingendo i vizi e le virtù dell’Uomo. Cambiano gli scenari e la
parte da recitare, ma, alla fine, l’uomo resta l’attore di una
commedia comune.
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