INQUINAMENTO del SUOLO
Di Giusy Pierini
Il suolo può rappresentare in funzione dello stato
in cui si trova, un elemento di benessere oppure un rilevante fattore di
rischio per la vita di un ecosistema.
L’inquinamento del suolo può essere ridotto, in
linea di massima alle seguenti principali cause:
Ricaduta di fall-out radioattivo-chimico
Ricaduta degli inquinanti dell’aria
Residui di prodotti utilizzati nelle lavorazioni
agricole
Presenza di rifiuti solidi
L’inquinamento radioattivo può contaminare il
suolo in modo naturale attraverso raggi cosmici e materiali radioattivi
naturali presenti nella crosta terrestre; in modo artificiale attraverso
le esplosioni atomiche, lo smaltimento dei rifiuti, gli esperimenti
nucleari.
I radionuclidi, costituenti il cosiddetto fall-out,
si depositano al suolo grazie anche alle precipitazioni atmosferiche,
iniziando a far parte della catena alimentare dell’ecosistema. Questi
entrano nei cicli bio-geochimici, sono fissati dai vegetali e di qui
passano concentrandosi nei tessuti dei consumatori primari, secondari, e
così via fino all’uomo con tutte le conseguenze che ne derivano.
Alcune scorie radioattive rilasciano per millenni
radiazioni dannose scardinando il codice genetico delle specie viventi.
L’inquinamento chimico ed industriale costituito,
per la maggior parte, da sostanze tossiche altamente inquinanti
rappresenta un grave problema. L’industria inquina il suolo
direttamente immettendo nell’ambiente residui solidi più o meno
tossici; e indirettamente quando, inquinando acqua e aria, molte
sostanze giungono al suolo. La contaminazione del suolo dai metalli
pesanti è, per la maggior parte, legata alla produzione industriale che
immette nell’ambiente, unitamente a questi metalli, numerose altre
specie di sostanze tossiche come, per esempio, acidi, solventi ed altro.
Elevate fasi di inquinamento hanno spesso conseguenze
catastrofiche su interi ecosistemi.
In particolare, per l’uomo e per i vegetali, gli
idrocarburi e i metalli pesanti si sono rivelati potenti cancerogeni.
Le qualità biologiche e chimiche del suolo possono
essere alterate da numerose sostanze chimiche utilizzate in agricoltura.
In particolare da quelle che presentano un’elevata stabilità chimica
e quindi un più lento degrado biologico.Tutto ciò si traduce in una
perturbazione dei grandi cicli bio-geochimici, con un incremento della
quantità di metalli e una risultante riduzione di fertilità del suolo.
Ultima, ma non meno importante causa dell’inquinamento
del suolo è la presenza di rifiuti solidi. La produzione globale di
rifiuti solidi può essere stimata oggi in Italia intorno ai 41 milioni
di tonnellate. A fronte di una quantità così rilevante di rifiuti
prodotti pochissimi sono gli impianti già costruiti in grado di
assicurare un razionale smaltimento. Poco è stato fatto, fino ad ora in
questo settore, dalle strutture amministrative a ciò deputate. Il
complesso di lavori ed opere che si attuano per rendere coltivabile o
abitabile un territorio malsano o inquinato va sotto il nome di
bonifica. Essa ha modalità d’esecuzione differenti in base allo stato
di degrado delle zone da ripristinare ed in base alla causa che ha reso
necessario tale intervento. Il recupero di un suolo inquinato è
effettuato per diversi motivi, primo dei quali è evitare ulteriori
contaminazioni a volte letali a falde acquifere, prodotti agricoli e all’uomo.
Una bonifica diventa completa quando l’intervento dell’uomo è
mirato non solo al recupero di un terreno inquinato, ma anche e
soprattutto al ripristino sotto l’aspetto agricolo, edile, ricreativo,
umanitario, e non ultimo alla realizzazione di parchi o oasi protette.