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Giuseppe
Paolini
1861-1924
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Nasce
a Popoli di Pescara l'11 aprile 1861. Frequenta l'Accademia militare di Modena
uscendone col grado di Sottotenente. Viene assegnato al 2° Rgt. dove consegue i
gradi superiori. Passa al 9° col grado di maggiore nel 1908 e col XXX Btg.
concorre ai soccorsi della citta di Messina. Per l'opera svolta gli viene
conferita la medaglia d'argento di benemerenza. Trasferito all'11° partecipa
alla campagna di Libia col XV Btg. e passa al grado superiore per meriti di
guerra e ferita in seguito ai fatti di Sciara Sciat. Rientrato in Italia viene
incaricato di formare il 134° Rgt di fanteria che poi comanda. Dopo l'entrata
in conflitto dell'Italia viene promosso al grado di Maggior Generale per
l'azione al Monte Sei Busi del 25 luglio 1915. Il 21 ottobre come comandante di
Brigata speciale (3 Btg. bersaglieri ciclisti) fu al Selz dove viene ferito 4
volte. Insignito di medaglia d'oro passa al comando della Brigata Acqui poi
della 4a divisione. Nel giugno 1917 con la promozione a Tenente generale ottiene
un comando di Corpo d'armata speciale durante la ritirata di Caporetto. La
precisa azione di copertura dei suoi reparti permette il ritiro oltre il Piave
della III armata. Per questi fatti venne insignito di Medaglia d'argento. Al
termine del conflitto venne posto in congedo col grado di Generale di C.A. Muore
a Gorizia alcuni anni dopo nel 1924.
Motivo del
conferimento: Diresse con senno e con coraggio, sotto violentissimo fuoco
nemico, l’avanzata della propria brigata. Ferito ben quattro volte, non volle
lasciare il campo di battaglia, finchè non si fu assicurato dell’esecuzione
degli ordini impartiti, mirabile esempio di cosciente ardimento. Poggio di quota
65 a nord di Selz, 21 ottobre 1915.
All'epoca della offensiva finale nel 1918 comandava l'XI C.d.A. composto da
bersaglieri
XI CORPO
D'ARMATA (Ten. Gen. Giuseppe Paolini)
Capo di Stato Maggiore: Brg. Gen. Annibale Bonomi
Comandante d'Artiglieria: Brg. Gen. Antonio Falcone
Comandante del Genio: Brg. Gen. Oddone Ganassini
23^ Divisione Bersaglieri (Ten. Gen. Gustavo Fara)
Capo di Stato Maggiore: Ten. Col. Armando Pratolongo
VI Brigata Bersaglieri (Brg. Gen. Giovanni Deo)
- 8° Reggimento Bersaglieri (Col. Ugo Conti)
III – V - XII Battaglione Bersaglieri
- 13° Reggimento Bersaglieri Territoriale (Ten. Col. Luigi Peluso)
LIX - LX – LXII Battaglione
Bersaglieri
VII Brigata Bersaglieri (Brg. Gen. Alessandro Pirzio Biroli)
- 2° Reggimento Bersaglieri (Col. Ernesto Richieri)
XIV – XXII – XXIV Battaglione Bersaglieri
- 3° Reggimento Bersaglieri Territoriale (Col. Matteo Bernasconi)
XVIII – XX – XXV Battaglione Bersaglieri
40° Reggimento Artiglieria da Campagna Territoriale (Col. Simeoni)
238^ Batteria Bombarde - III Battaglione Genio Zappatori
123^ Compagnia Genio Telegrafisti - Servizi Divisionali
IL CIMITERO SUL SANT'ELIA
Il Cimitero “Invitti della Terza Armata” venne ideato dal generale Giuseppe
Paolini e progettato dal colonnello Vincenzo Paladini dell’Ufficio Cura e
onoranze salme caduti in guerra, l’ente che si occupò anche della realizzazione
del manufatto. L’opera venne terminata nel 1923. La consacrazione ebbe luogo
nella simbolica data del 24 maggio di quello stesso anno e fu officiata dal
vescovo castrense monsignor Angelo Bartolomasi, alla presenza del Capo del
Governo, Mussolini, e del Duca d’Aosta. Il complesso raccoglieva ben 30.000
salme (oltre 400 di ufficiali), riesumate dai cimiteri di guerra dei dintorni o
disseppellite di recente dal campo di battaglia. Per diversi, fino alla
edificazione di Redipuglia inaugurato nel 1938, questo fu l'unico grande
cimitero che ricordasse i caduti della III armata.
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