Buccella Gino Cardelli Torquato Caretti Fedele Carli Giuseppe DeCarli  fratelli
De Gaspari Ercole Ferrari Luigi Franchini Enrico Franzoni Antonino Giulietti Giuseppe
Grifeo Federico Griffini Saverio GrossoCampana A. Lavezzeri Roberto Maifreni Guido
Mancini Giuseppe Merli Severino Negri Pietro E. Pagliari Giacomo Pallavicini di Priola  E.
Pallotti Giacomo Pantanali Emilio Paolini Giuseppe Pecorari Ottone Pergolesi Raffaele
Prato Leopoldo Rismondo Francesco Riva di  Villasanta A. Rolando Francesco Rossi Francesco
Scirè Sebasiano Il capitano nero Vayra Giuseppe Vitali Michele Ori fuori Corpo

Severino Merli

1891-1916

 

Nasce a Poggio Renatico (FE) il 28 luglio 1891. Alla chiamata di leva del 1911 viene destinato al 5° reggimento dove resta fino al 1914, congedandosi col grado di Sergente. Emigrato in Calabria, nell'agro cosentino, allo scoppio della guerra viene richiamato al 12° Reggimento, XXXVI Battaglione. Impegnato da subito sul Mrzli (Sleme) si distinse per la promozione a sergente maggiore. Nel mese di luglio venne trasferito al 7° guadagnandosi una medaglia di bronzo al S. Michele per aver condotto il reparto all'attacco in mancanza di ufficiali. Il suo carisma nei confronti dei bersaglieri valeva l'impegno che questi per lui profondevano in ogni circostanza difficile. Tutti lo seguivano, e lo seguirono anche il 12 ottobre 1916 quando sul Carso al Veliki Hribach si tentò un'azione distorsiva per facilitare la conquista del S. Marco a Gorizia. Nella fase più cruenta dell'attacco una granata gli spezzò entrambe le gambe.

Motivo del conferimento: Costante esempio di coraggio ed altissimo sentimento del dovere, sapeva infondere nei dipendenti lo slancio ed il vigore offensivo che lo animavano. Avute le gambe asportate da una granata nemica, con eccezionale forza d’animo e cosciente sublime spirito di sacrificio, chiedeva di non essere trasportato al posto di medicazione, dicendosi lieto di morire per la Patria sul campo di battaglia, in mezzo ai suoi soldati. Fino agli ultimi istanti incitò i dipendenti a perseverare nella lotta e spirò dopo aver gridatoViva l’Italia !. Veliki - Hriback, 12 ottobre 1916.

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Per il contributo storico I BERSAGLIERI       Origini Epopea e Gloria di Garofalo Langella Miele