Buccella Gino Cardelli Torquato Caretti Fedele Carli Giuseppe DeCarli  fratelli
De Gaspari Ercole Ferrari Luigi Franchini Enrico Franzoni Antonino Giulietti Giuseppe
Grifeo Federico Griffini Saverio GrossoCampana A. Lavezzeri Roberto Maifreni Guido
Mancini Giuseppe Merli Severino Negri Pietro E. Pagliari Giacomo Pallavicini di Priola  E.
Pallotti Giacomo Pantanali Emilio Paolini Giuseppe Pecorari Ottone Pergolesi Raffaele
Prato Leopoldo Rismondo Francesco Riva di  Villasanta A. Rolando Francesco Rossi Francesco
Scirè Sebasiano Il capitano nero Vayra Giuseppe Vitali Michele Ori fuori Corpo

Torquato Cardelli

1895/1916

Nasce a Sant'Ermo di Lari (PI) l'11 ottobre 1895. Chiamato alla leva, viene coscritto al 5° reggimento col quale entra in linea sul trincerone del Monte Mrzli (Kolovrat, S. Lucia e S. Maria di Tolmino) il 24 maggio 1915. Ammalatosi di tifo nell'estate, dopo lunga degenza viene trasferito al VII ciclisti in linea sul Pasubio. Il 10 ottobre 1916 un gruppo di bersaglieri ciclisti, inerpicandosi lungo i canaloni della Vallarsa coi fanti della Puglia piombarono sul nemico all'alpe di Cosmagnon (poi al pianoro fra il Pasubio, il Roite e il Col Santo). Ferito una prima volta alla spalla, prosegue imperterrito verso le trincee nemiche, dove viene fatto segno ad un nuovo fuoco di fucileria che gli procura la seconda ferita al braccio sinistro. Per combattere la destra può essere sufficiente e Cardelli coi pochi compagni rimasti riesce ad espugnare la trincea avversaria giusto in tempo per il terzo colpo in arrivo, quello mortale. Al tenente che sopraggiunge riesce solo a sussurrare parole di entusiasmo e patriottismo. Medaglia d'Oro alla memoria.

Motivo del conferimento: Benchè ferito due volte, non abbandonava il combattimento, anzi valorosamente si slanciava avanti nella trincea nemica e, gridando “Savoia, incitava i compagni a seguirlo, finché il piombo nemico lo rendeva cadavere. Le ultime sue parole furono: Viva l’Italia !. Alpe di Cosmagnon, 10 ottobre 1916.

http://www.ardito2000.it/ardito2000_00000b.htm  

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