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Giri di vite e giri di soldi

 Diario della crisi: 2010 - trentaduesimo mese di SETTANTADUE (ho aggiunto un anno).

Bisogna cambiare nome alla crisi: è degenerazione sociale!

Non di sola acqua vive l’uomo italiano

27/10/2010

Di F. Allegri

Torno a scrivere di acqua pubblica e oggi mi confronterò con l’Appello dell’assemblea dei movimenti per l’acqua stilato a Firenze il 18 e il 19 settembre 2010.

Oggi approfondirò il documento e mi chiederò perché tanta gente vuole ripetere un’esperienza perdente in partenza come quella del referendum sulla scala mobile che si tenne nel secolo scorso e che deluse e disarmò gran parte di quella sinistra.

Come ho fatto altre volte, prima trascrivo il documento poi commenterò.

Partiamo: “Noi donne e uomini dei movimenti sociali territoriali della cittadinanza attiva, del mondo dell’associazionismo laico e religioso, delle forze sociali, sindacali e politiche, del mondo della scuola, della ricerca e dell’Università, del mondo della cultura e dell’arte, del mondo agricolo, delle comunità laiche e religiose CHE IN QUESTI ANNI E IN TUTTI I TERRITORI …..”; per ora mi fermo e commento.

La verità mi impone di riscrivere l’inizio così: “noi militanti della SEL, di Rifondazione comunista (in parte e contro voglia), delle liste a 5 stelle confuse e a traino, del PD ma in ordine sparso e non sempre con coerenza, poi vengono i centri sociali peggio organizzati o in cerca di contatti e quelli che non hanno la più pallida idea di cosa sia la cittadinanza attiva (molti ex girotondisti in primis). A questi si aggiungono associazioni imprecisate (sigh), i sindacati ma in anonimo e vari o eventuali, compresi da 3 a 5 sacerdoti, ma in prima fila”.

Prima di vedere cosa hanno fatto in questi anni ribadisco che corrono per perdere e molti lo sanno e chi non la sa o capisce ha un’idea debole della partecipazione e dei diritti dei cittadini e dei poveri: una tragedia!

Il documento non numera i 5 meriti pregressi, io lo farò per comodità.

1) “…. ABBIAMO CONTRASTATO LA PRIVATIZZAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO, PERCHE’ SOTTRAE ALLE COLLETTIVITA’ UN DIRITTO ESSENZIALE ALLA VITA”.

Non avevo mai saputo di questa lotta sociale, dalle mie parti tutti erano stati contenti di accorpare gli acquedotti dei comuni confinanti e in generale rammento che la bolletta dell’acqua è la più piccola di quelle che arrivano periodicamente alle famiglie.

In un contesto internazionale tale frase potrebbe avere un senso, ma qui voglio aggiungere che gli acquedotti non furono investigati nemmeno al tempo di tangentopoli, allora si indagò anche sui cimiteri! Per gli europei l’acqua c’è e ci sarà, i miei compaesani legati alla parrocchia hanno aiutato anche i popoli del Burkina Faso, hanno scavato i pozzi e formato gli idraulici per le periodiche riparazioni!

2) “ABBIAMO PROMOSSO E PARTECIPATO, NEL FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA O IN ALTRI PERCORSI, A INIZIATIVE ED AZIONI, SOCIALIZZANDO I SAPERI E LE SPERANZE, RAFFORZANDOCI RECIPROCAMENTE, ALLARGANDO LA SENSIBILIZZAZIONE E IL CONSENSO;”.

Risulta anche a me che esista un Forum dei piccoli e pochi movimenti per l’acqua. Fino all’anno scorso tra Firenze e Pistoia ce ne erano quasi una decina! Va bene la lode, mi pare doverosa, ma qui sono scesi in campo i partiti semi nuovi, neonati e (nel caso delle liste a 5 stelle) futuri. I partiti non dovrebbe agire come presenze in incognito o momentaneamente sostituiti.

La parte finale della frase è più triste: le capacità analitiche sono modeste, non ho ancora visto comparazioni di bilanci, magari a livello internazionale/comparato e sul consenso allargato voglio rammentare che per vincere questa sfida si dovevano raccogliere PRIMA 25 milioni di euro!

Vi rammento che per vincere tali referenda occorre il voto favorevole all’abrogazione della maggioranza di almeno la metà più uno del corpo elettorale. Devono votare 25 milioni di persone e 12 milioni devono dire SI.

3) “ABBIAMO PROMOSSO CON OLTRE 400.000 FIRME UNA LEGGE D’INIZIATIVA POPOLARE PER LA RIPUBBLICIZZAZIONE DELL’ACQUA E LA SUA GESTIONE PARTECIPATIVA”.

Non conosco tale iniziativa, ma rammento che per un’iniziativa di legge popolare bastavano 50.000 firme prese correttamente non un numero otto volte superiore.

Qualche promotore potrebbe dirmi che l’hanno fatto per mostrare il favore popolare per la riforma, ma io ribatto che spesso le firme sono apposte distrattamente e che tale strumento legislativo ha una sua utilità solo se i raccoglitori delle firme sono elettori noti dei partiti governativi.

Questo non è uno strumento per le altre realtà politiche, parlamentari e non e a ben vedere anche i partiti di governo usano tale strumento poco e in modo propagandistico.

Non so cosa sia la gestione partecipativa, ho scoperto di recente il bilancio partecipato e appurato che su 10 che lo mercanteggiano, uno lo realizza in piccola parte.

Ora gli acquedotti sono in mano ai partiti, più partecipati di così ….. Ah no ci sono dei partiti che di solito non siedono al tavolo del banchetto, in altri settori!

4) “ABBIAMO PROMOSSO MOBILITAZIONI TERRITORIALI, MANIFESTAZIONI NAZIONALI E APPUNTAMENTI INTERNAZIONALI PER RIAPPROPRIARCI DI CIO’ CHE A TUTTI APPARTIENE, PER GARANTIRE A TUTTE E TUTTI UN DIRITTO UNIVERSALE, PER PRESERVARE UN BENE COMUNE PER LE FUTURE GENERAZIONI, PER TUTELARE UNA RISORSA NATURALE FONDAMENTALE;"

L’acqua potabile è sprecata dappertutto, ma è inesauribile sul pianeta chiamato Terra in modo subdolo e forse sciocco! I popoli che soffrono la sete hanno due problemi: a) non conoscono le tecniche per trovare l’acqua; b) hanno perso una o più guerre.

Questo punto mi colpisce anche per un altro verso per questo mi pongo delle domande e non mi rispondo: se è stato fatto tanto, come mai siamo arrivati a questo punto? Mi dicono che l’acqua è un diritto universale, bene! Quindi è nella prima parte della costituzione? Non mi ricordo il numero dell’articolo? I costituzionalisti se ne dimenticarono? Oddio, abbiamo bevuto ogni giorno in modo incostituzionale!

5) “ABBIAMO PROMOSSO UNA CAMPAGNA REFERENDARIA CHE SI E’ CONCLUSA CON LO STRAORDINARIO RISULTATO DI OLTRE UN MILIONE E QUATTROCENTOMILA FIRME RACCOLTE”.

Ecco questo è stato fatto, di sicuro e in modo circostanziato, ora vediamo le 4 consapevolezze, anche queste le numero io:

1) I referendari sono consapevoli che IL VOTO REFERENDARIO APRE UNA STAGIONE DECISIVA PER L’AFFERMAZIONE DELL’ACQUA BENE COMUNE E DELLA SUA GESTIONE PUBBLICA E PARTECIPATIVA;”.

Se la corte costituzionale sarà d’accordo, se il parlamento non farà una leggina preventiva, se andranno al voto milioni d’italiani per dire si. Troppi se, qui si vende la pelle dell’orso troppo presto. Poi rammento qui il referendum che abrogò il finanziamento pubblico dei partiti, come sapete oggi la politica è finanziata dai militanti e non si ricorre più alla pubblicità politica distorta, costosa e apparente. Ops, stavo sognando ad occhi aperti.

2) I referendari sono consapevoli che LA BATTAGLIA DELL’ACQUA E’ ASSIEME UNA BATTAGLIA CONTRO IL PENSIERO UNICO DEL MERCATO E PER UNA NUOVA IDEA DI DEMOCRAZIA;”.

Bello, ma non vero. La gente che compra l’acqua ai super mercati lo fa volontariamente e da qualche anno abbiamo le alternative. Se gli italiani sono divenuti i maggiori acquirenti dell’acqua imbottigliata ci sarà un motivo? Per me è opposto al forum dell’acqua ovvero si crede, senza l’onore della dimostrazione, che il mercato sia migliore.

Il pensiero unico del mercato? Nuova democrazia? No, qui siamo alla pre – politica, siamo alle democrazie chiuse, non capite, distorte verso varie direzioni!

3) I referendari sono consapevoli che LA PRIVATIZZAZIONE E LA MERCIFICAZIONE DELL’ACQUA E DEL SERVIZIO IDRICO E’ INCOMPATIBILE CON CONSERVAZIONE DELLA RISORSA ACQUA, DEGLI ECOSISTEMI E PIU’ IN GENERALE DELL’AMBIENTE;”.

Per me qui ci sono troppe esagerazioni e tutte insieme, qui parlano quelli che credevano nell’URSS e magari che il comunismo russo sia stato un primo tentativo o una falsificazione. La SEL, più di altri, quando ha abbattuto il muro del suo comunismo (con 20 anni di comporto) si è portata dietro troppi detriti e ricordini, per i miei gusti.

4) I referendari sono consapevoli che UNA VITTORIA AI REFERENDUM DELLA PROSSIMA PRIMAVERA POTRA’ APRIRE NUOVE SPERANZE PER UN DIVERSO MODELLO ECONOMICO E SOCIALE, BASATO SUI DIRITTI, SUI BENI COMUNI E SULLA PARTECIPAZIONE DIRETTA DELLE PERSONE;”.

Intanto ricordo che il plurale di referendum è referenda poi auguro buonanotte e sogni d’oro a questi politici mascherati, io mi leggo il cuore dell’appello.

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Facciamo appello a tutte le donne e gli uomini di questo paese

Perché in questi mesi che ci porteranno al referendum si apra una grande stagione di sensibilizzazione sociale sul tema dell’acqua, e si produca, ciascuno nella sua realtà e con le sue attitudini e potenzialità, uno straordinario sforzo di comunicazione sull’importanza della vertenza in corso e sulla necessità del coinvolgimento di tutto il popolo italiano, con l’obiettivo di arrivare all’affermazione dei tre referendum abrogativi.

Tutte e tutti assieme possiamo affermare l’acqua come bene comune, sottrarla alle logiche del mercato, restituirla alla gestione partecipativa delle comunità locali.

Tutte e tutti assieme siamo coinvolti nel problema e possiamo divenire parte della soluzione.

Il tempo è ora. Perché si scrive acqua e si legge democrazia.

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Segue la firma del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e del comitato promotore.

Io me lo rileggo una seconda volta. La sensibilizzazione sarà fatta, questo sarà misurabile nei voti che andranno a questo o a quel partito alle prossime elezioni.

Per coinvolgere il popolo ci vorrebbero quei 25 milioni che ho detto, come mai nessuno stanzia una lira, in tempi di euro?

Perché dicono “ ….. restituirla alla gestione partecipativa delle comunità locali.”? E’ esistito un tempo paradisiaco dell’acqua? Si vuole tornare all’acquedotto del comune? Basta dirlo, sarebbe un momento di chiarezza tra tanti deliri e ipocrisie.

Si scrive referenda, si legge partiti dissimulati!

 

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