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Diario della crisi: 2010 - trentesimo mese di SETTANTADUE (ho aggiunto un anno).
Si vocifera di un quindicennio critico
POLITICA ED ECONOMIA
PER ME VOTEREMO PRESTO, CON IL RISCHIO DI UNA NUOVA CRISI FINANZIARIA INTERNAZIONALE
19/08/2010
di F. Allegri
Per me voteremo presto perché questo “conviene” a Berlusconi e forse a Bossi, certamente a Di Pietro: Lo capiremo entro poche settimane, a prescindere dal teatrino quotidiano. A mio avviso basterà poco per andare al voto: i programmi minimi in 4 punti, così eclatanti sono fatti per saltare, prendere tempo, logorare le maggioranze poi avete visto i 4 punti …… focolai per nuovi litigi che non servono al paese (parlo dei 4 punti, e anche dei litigi, ma in secondo luogo).
Dopo un anno di logoramento le scelte pubbliche di Fini (che chiudono un’esperienza durata 15 anni!), per paradosso, sono da considerarsi e valutarsi come un FAVORE al governo balneare del federalismo. Fini è la vittima di questo ennesimo governicchio perdurante di Berlusconi, passerà come un losco distruttore del governo di centro destra …. e voteremo nel 2011, salteranno anche i referenda su acqua, nucleare, “legittimo” impedimento. Un internauta mi ha anche chiesto di firmare una petizione per pretendere le dimissioni del presidente della camera …… a me! E sulla base del principio che un partito può essere proprietario di case a Montecarlo. E poi vi meravigliate se uno crede agli alieni verdi con 3 teste. Questa è la degenerazione del diritto democratico avviata nel 1880s in USA quando la compagnia ferroviaria fu considerata come una persona.
In queste condizioni, le eventuali elezioni politiche sarebbero un doppio referenda: sul federalismo in primis e poi sull’operato di questo governo!
TUTTO QUESTO CRISI INTERNAZIONALE PERMETTENDO.
Se qualcuno vedesse la luce in fondo al tunnel verifichi che non sia un treno che avanza verso di lui. La Germania cresce al 2.4% e ha stabilità politica, la Cina cresce (dicono il 10% ma il dato che conta è al netto dell’inflazione!) ed è una dittatura, quindi (a medio termine) stabile pure lei. Pare che la parola compagni sia stata proibita e sostituita con “signore”, termine militare buono per le dittature.
Veniamo all’Italia, noi non si cresce, non siamo stabili politicamente e non c’è una strategia forte e condivisa contro la crisi.
Non ho dati che dimostrino il crollo USA eventuale e/o prossimo venturo, anzi ho piccoli segnali contrari COME IL RITIRO DELLE TRUPPE DAGLI SCENARI DI GUERRA. Qualche risparmio gli USA lo faranno e poi c’è stata la riforma finanziaria, non è una grande cosa, unica luce l’eventuale nomina di Elizabeth Warren all’agenzia di tutela del consumatore! Anche per M. Moore. Tradurrò nei prossimi giorni uno scritto di Nader sugli interessi bancari e in sostanza non mi aspetto una nuova crisi come quella dell’ottobre del 1929 o del 18 settembre 2008, ma il periodo buono per i tracolli sarà quello prossimo. Se avvenisse sarebbe inatteso!
Ho qualche timore fondato per i lavoratori in cassa integrazione straordinaria italiani. A settembre scadrà la proroga della proroga dell’aiuto straordinario e i soldi in cassa sono pochi.
Inoltre vi invito a monitorare tre titoli Unicredit, Generali e forse Mediobanca. Fiat si è salvata prima, come del resto è nel suo stile.
Temo di più la fine dell’anno quando scadranno le misure straordinarie; mi aspetto il rinnovo del prestito (almeno in parte), ma gli effetti sui mercati non sono del tutto prevedibili.
Prima o poi ci saranno altri momenti economicamente critici e noi non avremo le difese politiche adeguate. Credo di averlo già scritto e lo ribadisco e di sicuro non potranno incolpare Fini anche di questo.
Su Fini faccio una postilla e riporto una scritto di Travaglio del 17 aprile 2010 e titolato: “Lo colpiranno in ogni modo”. Alla fine trovate il mio commento di chiusura.
POSTILLA
Lo colpiranno in ogni modo
17 Apr 2010
Da Il Fatto Quotidiano, 17 aprile 2010
Tempi duri per Gianfranco Fini. Nei prossimi giorni l’ex numero uno di An sarà calunniato, spiato, dossierato. I media del premier, che già in settembre avevano iniziato a sparargli contro, lo descriveranno come un malfattore, un poco di buono, forse un malato di mente, o peggio. Se poi davvero i finiani arriveranno a costituire un gruppo in parlamento, verrà bandita un'asta per convincerli, uno a uno, a desistere. Saranno offerti loro incarichi, prebende, denari. Inutile scandalizzarsi. Le cose, nell’Italia di B. vanno così.
Il Cavaliere, del resto, a differenza dei suoi coriferi, sa che le ultime regionali sono andate bene per il centro-destra, ma malissimo per il Pdl. Più di due milioni di elettori hanno voltato le spalle al partito. Sono i voti degli astenuti che ora Fini spera legittimamente di recuperare, pensando pure di attingere qualcosa nel campo avverso, dove la linea del Pd, se esiste, appare ormai opposta a quella del suo elettorato. I sondaggi parlano chiaro: il Fini moderato nei toni, ma inflessibile sui principi (dalla giustizia, ai diritti civili) piace. Anche a sinistra. Per questo il Cavaliere si prepara ad ucciderlo (politicamente).
B. ha bisogno di una truppa compatta perché per lui le riforme sono la (nuova) ultima spiaggia. Solo cambiando la Costituzione potrà reintrodurre una qualche immunità che lo metta per sempre al riparo dalla sua grande ossessione: i processi. L’abbraccio con la Lega (disposta a tutto per il federalismo) si spiega in buona parte così. Ma con un Fini forte, nemmeno Bossi e il debole Pd basteranno più. Dunque il Cavaliere olia il fucile. Dice di essere in forma. Ma ha 74 anni. E forse, per fortuna di Fini e del Paese, la sua mira non è più quella di un tempo.
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Travaglio ha scoperto l’eresia finiana per ultima, ma è stato eccezionale nella previsione della conseguenza della rottura in AN e nel PDL. Breve e conciso. Io aggiungo solo che se è vero che cambieranno le squadre in campo, non si vede ancora i primi momenti di gioco pulito e nuovo.
Non pensate che io abbia fretta; è la crisi che ci lascia poco tempo!
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