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Giri di vite e giri di soldi

 Diario della crisi: 2010 - trentaduesimo mese di SETTANTADUE (ho aggiunto un anno).

Bisogna cambiare nome alla crisi: è degenerazione sociale!

Crisi italiana: Chiamare Titanic l’intera società politica

06/10/2010

Di F. Allegri

Di solito non commento i video trascritti del lunedì di Marco Travaglio, ma come non farlo quando uno s’intitola: “L'orchestrina del Titanic”. Questo video trascritto è del 31 maggio 2010.

Il tema iniziale della riflessione di Travaglio fu la finanziaria del governo Berlusconi, soprattutto la sua ingiustizia e il suo CENTRALISMO, c’è una parte dedicata alle norme anti evasioni fatte da Visco poi abolite e ora ripristinate e poi affronta vari argomenti, uno in particolare scottante. L’inizio dello scritto riguarda la cultura e la coscienza delle istituzioni italiane posseduta da Berlusconi e qui si capisce come il capo del governo abbia dei limiti di conoscenza forte ed io ipotizzo che supplisca alle carenze grazie al folto gruppo di consiglieri che lo assistono 24 ore su 24. Altre volte ha ignorato regole e procedure: non è un male assoluto e nemmeno un fatto voluto! Per il resto cercate un mio vecchio scritto sulle idee del professor Sartori, non ho mutato opinione.

Travaglio inizia a parlare della finanziaria dal sottotitolo: “Lacrime e sangue”.

Pare che Berlusconi non la volesse davvero firmare. Può anche essere un giochino mediatico, un preambolo della telenovela “Anche i politici fanno teatro”; non l’escluderei.

Si può concordare anche sull’analisi del ruolo del capo dello stato e dei rapporti fra il primo cittadino e il governo, ma ora entriamo nel vivo del discorso.

Qui si parla delle stragi del 1992/1993 e Travaglio dice: “MA SIAMO ALLA PUNTATA 99°, OGGI, DEL PASSAPAROLA DI QUELLE CHE HO FATTO IO, POI C’È QUELLA CHE FECE PETER GOMEZ SOSTITUENDOMI DURANTE L’ASSENZA A CAUSA DELLA NUBE, QUINDI NON È TEMPO DI CELEBRAZIONI ANCHE SE, VOLENDO MONTARSI UN PO’ LA TESTA, POTREMMO ANCHE RICORDARE CHE MAGARI IN QUESTO SPAZIO ABBIAMO DETTO, PER QUALCHE ANNO, CHE LE STRAGI DEL 1992/1993 SERVIVANO A APRIRE LA STRADA A UN’ENTITÀ POLITICA”.

Quando ci fu la strage di Firenze io ero sotto esame, preparavo storia del giornalismo e fui interrogato proprio la mattina della manifestazione cittadina. Anche noi studenti e il nostro professore aderimmo all’iniziativa: facemmo l’esame in piazza e i presi il mio primo trenta e lode poi parlammo della strage e delle conseguenze geopolitiche.

Allora si sosteneva che le stragi fossero il tentativo di mantenere in vita il vecchio sistema politico oggi che servivano a aprire la strada a un’entità politica. Questo mi fa pensare che non si è indagato al meglio che nessuno ha indagato con la giusta serenità. Per me è mancata anche una vera società civile e mi rendo conto della difficoltà posta dal tema che affronto.

Io non so cosa pensare, vedo i baratri che queste considerazioni implicano e la pochezza della partecipazione politica attuale.

Travaglio dice: “ANZI NOI L’ABBIAMO CHIAMATA CON IL SUO NOME E COGNOME FORZA ITALIA, BEN PRIMA CHE SE NE ACCORGESSERO WALTER VELTRONI, QUESTO RITARDATARIO PERMANENTE E IL PROCURATORE NAZIONALE ANTIMAFIA PIERO GRASSO CHE IL GIORNO DOPO LA SUA CONFERMA PER ALTRI 4 ANNI IN QUELLA CARICA, ALL’IMPROVVISO È CADUTO DAL PERO E CI HA SPIEGATO CHE FORSE LE STRAGI DI MAFIA FURONO FATTE, ANZI FURONO APPALTATE ALLA MAFIA IN NOME E PER CONTO DI MISTERIOSE ENTITÀ POLITICHE CHE STAVANO ENTRANDO IN SCENA. E CHISSÀ DI QUALI ENTITÀ POLITICHE SI TRATTAVA, L’HA CAPITO PERSINO CICCHITTO CHE HA DETTO CHE QUESTO ERA UN VERGOGNOSO E VOLGARE ATTACCO A FORZA ITALIA”.

Da qualche anno sono uscito dal ring dove si svolge questa lotta morale e politica in salsa milanese e per questo mi rendo conto che tali veemenze sono il preludio di qualche novità clamorosa.

Queste considerazioni sono note anche ai finiani che hanno lasciato il PDL?

Come le valutano, in privato dove non servono i tatticismi?

Io queste cose le avevo sentite 12 anni fa e anche prima poi su tutto calò l’oblio. Io non lessi la sentenza Dell'Utri di Primo grado, nemmeno quella sulle stragi di Capaci e Via D’Amelio o le ordinanze di archiviazione dei procedimenti a carico di Berlusconi e Dell'Utri per concorso per concorso nelle stragi. Io ricordo solo che si parlava di una DC che non voleva morire e temo che certe verità possano essere insostenibili per l’attuale sistema politico. Io vorrei indagini scrupolose e una politica dell’ordinaria amministrazione e questo mi pare un desiderio legittimo, non un sogno.

A quel tempo lessi “L’odore dei soldi”, scritto da Elio Veltri e da Travaglio. Conobbi Veltri e assistetti alla sua espulsione dal partito del Di Pietro. Forse la mia memoria mi confonde …

C’è una vecchia sigla che Travaglio non usa: l’idea della strage di stato. Questa appartiene al limbo della sinistra e alle difficoltà di investigare in Italia.

Il pezzo di Travaglio poteva finire qui invece c’è da parlare di finanziaria e di una manovra che taglia da tutte le parti o quasi. La prima verità è che taglia più i servizi degli sprechi.

Travaglio traccia due linee in parallelo e sottolinea che Berlusconi deve fare i tagli che fece Giuliano Amato nel 1992 per far entrare l’economia italiana nell’euro.

La crisi italiana non è più grave delle altre, è più vecchia e ha una natura diversa: può avere gli stessi esiti tragici!

Salto la parte dedicata alla natura centralistica della manovra e ho già scritto sulle ricerche di Ricolfi: i dati sono reali, ma le realtà sociali vanno approfondite e capite; serve un’unione migliore non nuovi federalismi che darebbero peso al localismo deteriore.

Concordo con la considerazione finale attribuita al Ricolfi: “SCRIVE RICOLFI: SE NON SI FANNO DIFFERENZE TRA LE REGIONI CICALE E LE REGIONI FORMICA, IL FEDERALISMO È MORTO PRIMA ANCORA DI COMINCIARE E A SEPPELLIRLO NON SONO STATI I SUOI NEMICI STORICI, CHE PERALTRO NON ESISTONO PIÙ PERCHÉ SONO TUTTI PARTITI FAVOREVOLI A QUESTA CAVOLATA DEL FEDERALISMO, MA UN GOVERNO DI CUI LA LEGA È UNA COMPONENTE FONDAMENTALE E QUESTO È IL PRIMO DATO”.

Per il resto solo Nader riesce a collegare il consumatore al contribuente. Anche Travaglio è legato all’idea del sussidiato e del bisognoso che lo stato deve curare come se fosse una mamma premurosa e non il centro del potere. Egli ci dice: “L’ALTRO DATO È CHE SI VA A PESCARE, SEMPRE NELLE SOLITE TASCHE, SI VA A PESCARE NELLE TASCHE DI QUELLI CHE OVVIAMENTE SOFFRONO DI PIÙ, TAGLIANDO LE REGIONI NON TAGLIANO STIPENDI, POSTI, SOTTOGOVERNI, SOCIETÀ MISTE ETC., TAGLIANO OVVIAMENTE GLI STANZIAMENTI ALLE REGIONI”.

Sul Titanic non si può parlare di fasce deboli, di lavoratori dipendenti e tartassati, bisognerebbe evitare o prevenire l’affondamento. Il tema dell’evasione fiscale va posto, ma è forviante. In questi casi o si mettono i dazi o si svaluta la moneta o si riducono le tasse. Con la lotta all’evasione si fa poco e io non chiedo le riduzioni perché queste hanno molti effetti collaterali negativi. Qualcosa andrebbe ridotto e io attendo la riforma “federalista” degli affitti. Non capisco in cosa sia federalista, so i problemi che genererà e spero che faccia emergere una parte degli affitti al nero.

Il Travaglio fiscalista mi convince poco e non piace l’abbinamento tagli e stragi!

Era impossibile abolire tutte le province in una volta, anche se fossero stati tutti d’accordo, sia la maggioranza che l’opposizione. Sarà grassa se ne aboliranno 7 o 8 e se faranno la grande provincia di Firenze. Su questo tema c’è un fatto positivo e tragico: si è visto la Lega Nord per quella che è in realtà ovvero mero potere politico localista. Il resto lo fa il suo elettorato e l’impreparazione alla cittadinanza! Quanto costano le province? 13,5 miliardi di Euro, basta la cifra al netto delle spese non eliminabili al momento. I servizi provinciali delegati ad altri enti costerebbero 3 – 4 miliardi secondo Travaglio ed altri.

Ci sarebbe anche il capitolo dei rimborsi elettorali e del sistema pensionistico dei parlamentari, ma qui vi invito a cercare il pezzo di Travaglio e magari a leggere il Fatto Quotidiano, concordo sul fatto che questi sono il doppio dei soldi spesi dai politicanti e mi permetto di dire che lo scandalo è altrove ovvero nel ruolo interpretato dai politici ovvero nell’esercitare un mestiere. Non ci sono cittadini attivi, manca la capacità di concretizzare progetti di riforma e di organizzare la vita sociale.

Noi abbiamo avuto per decenni i parlamentari e i politicanti a vita, spesso con poche o senza competenze, ci tengo a dirlo.

La situazione è in peggioramento per mancanza di provvedimenti o per provvedimenti discutibili come lo scudo fiscale che permette il ritorno in Italia dei soldi sporchi depositati all’estero, dei fondi neri e di quelli fuggiti all’imposizione fiscale, solo una parte sia chiaro!

Hanno pagato il 5% e non il 43%, per questo auspico qui la riduzione delle tasse, ma non scelte simili! Sono favorevole al carcere per gli evasori e quindi all’inasprimento delle pene, ma questa dopo la riforma fiscale e non prima. Certamente era possibile una manovra alternativa, ma non c’era e non c’è una maggioranza politica alternativa, nel parlamento e nel paese.

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