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Diario della crisi: 2010 - trentunesimo mese di SETTANTADUE (ho aggiunto un anno).
Bisogna cambiare nome alla crisi: è degenerazione sociale!
Tutto è ricominciato con la crisi greca:
I punti salienti della crisi economica e politica in Europa
14/09/2010
Di F. Allegri
Come potete (eventualmente) vedere dall’intestazione fissa del mio diario io spererei di uscire da questa crisi in pochi anni, altri 4 al massimo. In realtà non sono convinto di questo, io temo il ventennio di crisi e non so cosa rispondere a chi mi dice che la ripresa arriverà da domani mattina. La mia prima opzione sarebbe di chiamare il 118 e di segnalare un folle e visionario!
Visto il successo fra i lettori del mio saggio sulla crisi nei prossimi sei mesi, ho messo insieme i miei appunti e farò vari pezzi sulla crisi basati su fatti geografici, storici ed economici.
Questo è il primo. Oggi parto dalla Grecia per dire che con il suo default rischiato e scongiurato siamo entrati nella parte più buia e pericolosa del tunnel della crisi e che tale percorso durerà qualche altro mese.
Ieri è uscita la bozza dell’accordo internazionale sulla finanza, il Basilea 3. Lo commentano tutti, non l’ha letto nessuno e soprattutto è da approvare. Se come pare sarà un prendere o un non puoi lasciare, sarà sicuramente un accordo minimo di modesta utilità soprattutto per le piccole potenze economiche che hanno qualche virtù in più rispetto agli imperi. Pensate pure alle corse ad ostacoli per i bambini, fatte con gli ostacoli bassi. Useranno quelli per rallentare gli speculatori; in ogni caso avrò tempo per tornare sul tema. Ho qualche mese per farmi un’opinione.
Il Portogallo è il malato economico, il Belgio è il malato politico, la Francia vuole cacciare da 1000 a 5000 rom rumeni poi ci sono gli scaldaletti a Versailles. Per me anche la Francia vive una sua crisi. Da noi il governo ha le sue beghe balneari e svaria tra il giorno per giorno e i 5 punti; nel frattempo mi sono arrivate 10 richieste di adesione a una petizione contro la riforma del regolamento sulla vivisezione approvato la scorsa settimana al parlamento europeo. Io ho fatto presente a tutti loro che non mi interessano le corse che partono dopo che il vincitore ha tagliato il traguardo! In poche parole, vedo grossi problemi per le nostre cicale disinformate e confuse.
Continuiamo: Londra salverebbe, eventualmente, l’Irlanda? Certezze poche!
Sicuramente con la CRISI GRECA è iniziata una nuova stagione della crisi mondiale, una fase dove la politica deve battere un colpo, sia in vista del voto americano di novembre che delle varie urgenze internazionali.
Ho dimenticato la Spagna, malato grave ma dispone di scorte di medicinali! I suoi mali sono la disoccupazione e la crisi delle banche, per la prima non vedo cure, sulla seconda sarei ottimista. Non so se crollerà la Spagna, nei prossimi sei mesi non ci credo, ma dovrò ritornare sulla questione.
PER TUTTE QUESTE RAGIONI (e altre) FACCIO QUESTA CONSIDERAZIONE: LA CRISI ECONOMICA E’ EPOCALE, QUELLA POLITICA SAREBBE DI CONTORNO, MA PEGGIORA LA SITUAZIONE.
Per quanto riguarda l’Italia continuo a pensare che sarebbe il malato economico meno grave, ma occorre tenere presente che abbiamo la classe politica di gran lunga peggiore e una stampa asservita e impreparata. Il malato è ancora leggero e curabile, mancano medici!
Chiarito tutto questo esco dai palazzi del governo e concludo rammentando alla gente che la minima ripresa di questi mesi non ha creato posti di lavoro e non ha salvato tutti quelli esistenti.
La crisi portoghese è difficile da scongiurare e, ad oggi, non ho notizie che laggiù qualcuno faccia qualcosa per contrastarla ….. come in Italia.
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