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Giri di vite e giri di soldi

 Diario della crisi: 2010 - trentunesimo mese di SETTANTADUE (ho aggiunto un anno).

Bisogna cambiare nome alla crisi: è degenerazione sociale!

Congetture economiche per tempi di debolezza politica

19/09/2010

Di F. Allegri

Da maggio la BCE acquista titoli di debito pubblico a dopo che ci sono state le pressioni generalizzate di molti istituti di credito europei. Nel complesso la crisi greca era molto più piccola di quanto si credesse e se si vuole si può considerare più grave introducendo la questione della crisi politica di un sistema socialista liberale o cattolico conservatore o quella della crisi culturale di un paese che vive al di sopra delle sue possibilità attuali. Queste considerazioni sono estendibili ad altre nazioni!

Cosa compra la BCE? Di tutto, ma anche (probabilmente) gli scarti del mercato e lo fa in nome degli stati UE e dei suoi cittadini. Per scarti del mercato si intendono i titoli più rischiosi, se va bene questi danno una resa più alta oppure può sempre accadere che qualcuno perda tutto.

L’Italia si dissangua da anni per pagare gli interessi sui suoi prestiti ricevuti in cambio di titoli di credito (BOT e CCT). Non ho la cifra esatta, ma si aggira intorno alle varie migliaia di miliardi. Cifre da capogiro.

Per fortuna, il salvataggio greco non ha scatenato l’inflazione, ma non possiamo consolarci con la povertà dei salari o con i prezzi bassi di molte materie prime. Questa si chiama stagnazione!

Ho già scritto dei miei timori per l’autunno e il mio auspicio per una seconda svalutazione dell’euro: Io sarei per una protezione del prodotto europeo, magari con qualche dazio che non guasta, ma dato che la tutela delle etichette arriverà tra 2 anni si deve svalutare ora, in mancanza di meglio.

L’idea della svalutazione ha un fiero avversario, la Germania della signora Merkel, quel paese è ricco e ben amministrato; i provvedimenti presi nei mesi scorsi le hanno permesso di ripartire prima e meglio di altri! E’ facile raccomandare il rigore liberale quando i fondamentali economici lo permettono.

Nel frattempo la speculazione sul nulla continua, ma mi pare di avvertire che essa abbia il respiro corto, del resto il mercato è stato saturato varie volte. A questo proposito, vista la situazione economica e politica inglese c’è da tenere presente il valore della sterlina e le sue oscillazioni. Per ora è tutto calmo, ma si possono attendere delle tempeste!

Dove porta questa pochezza politica? Quasi certamente ad un nuova crisi finanziaria: se sarà in autunno e portoghese, sarà simile a quella greca se invece coinvolgerà qualche banca americana alla fine dell’anno (dopo il voto o in prossimità) sarà più dura.

In ogni caso altri 3 anni di crisi non ce li leva nessuno e qui consideratemi un ottimista inguaribile.

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