¤  MONDO PICCINO  ¤

Vecchi e nuovi continenti

 Verso le civiltà del vento

2 agosto 2010

Di F. Allegri

D’altra

Ho tradotto questo scritto non solo per fare un punto su questa particolare energia alternativa! Io so che i disinformati considerano l'eolico come un capriccio o un'astruseria, ma si ricrederanno se leggeranno che l'eolico può sostituire i carburanti fossili usati per produrre elettricità!

In realtà voglio guardare più lontano e considero questa traduzione come la mia QUARTA RIFLESSIONE SULLA COSTRUZIONE DI UNA CIVILTA' ITALIANA, la civiltà del vento.

Io credo che si possa legare sociologia e scienza naturale, nazioni e modelli energetici.

La civiltà che è morta e divenuta uno zombie era quella petrolifera e dei carboni fossili. Il petrolio era il vero governatore delle nostre vite, dei nostri bisogni e sogni.

Nel regno del vento molte cose cambieranno, forse non tutte! Per ora non posso concretizzare le mie intuizioni, ma come minimo vi ho indicato l'autostrada per il futuro.

L'ENERGIA EOLICA SI E' INNALZATA OLTRE I 150.000 MEGAWATT NEL 2009

Di J. Matthew Roney
Earth Policy Release
Indicatore Eco-Economico
30 Marzo 2010
Persino davanti al crollo economico mondiale, l’industria globale del vento ha stabilito un altro anno record nel 2009 come capacità di energia eolica installata complessivamente crescendo fino a 158.000 megawatt. Con tale balzo del 31%, la flotta eolica globale è grande abbastanza da soddisfare i bisogni elettrici residenziali di 250 milioni di persone.  Il vento fornisce elettricità in oltre 70 nazioni, 17 delle quali ora hanno almeno 1.000 megawatt istallati.
La Cina conduce la classifica del 2009 con un incredibile 13.000 megawatt di nuova capacità eolica: è la prima volta che una nazione ha fatto più di 10.000 megawatt in un singolo anno.
Con 25.000 megawatt totali, la Cina ha doppiato la sua capacità eolica istallata totale negli ultimi cinque anni, arrivando al terzo posto dietro gli USA e la Germania.
E considerando i progetti ambiziosi già in fase di realizzazione e sviluppo, la Cina certamente non resterà a lungo al terzo posto.
Il programma Eolico di Base senza precedenti della Cina aiuta a spiegare il perché. Sei province ricche di vento attraverso il centro nord del paese - fra lo Xinjiang nord occidentale e lo Jiangsu dell’est – sono state scelte per ospitare 7 mega complessi eolici tra i 10.000 e i 37.000 megawatt ciascuno.
Quando saranno complete, tali “basi eoliche” vanteranno quasi 130.000 megawatt di capacità di generazione e questo è più di quello che il mondo intero ha fatto alla fine del 2008.
Le norme di sviluppo nella Renewable Energy Law del 2006 in stile cinese, in atto da Aprile 2010, sosterranno tale crescita eolica ambiziosa.
Le agenzie governative hanno determinato e rinforzato la divisione della generazione elettrica totale che deve venire dalle fonti rinnovabili, non diversamente dal standard della loro gamma adottati da 29 stati USA.
Le norme suppliranno anche alle gravi carenze delle linee di trasmissione e alle salite di griglia.
Gli USA superarono la Germania, il leader storico nella capacità istallata, nel 2008 e poi ampliarono la loro guida nel 2009, espandendo la flotta eolica di quasi 10.000 megawatt per raggiungere un massimo di 35.000 megawatt.
Il Texas è rimasto lo stato principale sia nell’annuale che nelle istallazioni eoliche: raggiungendo i 9.400 megawatt totali.
E mentre lo Iowa è un secondo distante, con 3.700 megawatt di capacità eolica totale, almeno il 17% della sua generazione elettrica viene dal vento.

Mentre le crisi finanziaria ha ristretto il credito e soppresso investimenti nel 2009, l’industria eolica USA ha contrastato il forte calo nelle installazioni dal record 2008 di 8.400 megawatt.
Grazie in gran parte all’aiuto all’eolico dell’American Recovery and Reinvestment Act del 2009, oltre 100 nuove imprese eoliche sono partite in 28 stati: questo è stato l’anno più forte per le costruzioni eoliche in USA. (Vedi i dati a www.earthpolicy.org/index.php?/indicators/C49).
Nell’Unione Europea (EU), la Spagna ha aggiunto più nuovo eolico nel 2009.
Ma con 26.000 megawatt totali istallati, la Germania comanda ancora per la capacità eolica più grande dell’Europa. 2 stati nella Germania del Nord che hanno una popolazione combinata di 4 milioni, Sachsen-Anhalt e Mecklenburg-Vorpommern, ogni giorno coprono quasi il 40% dei loro bisogni elettrici con l’energia eolica.
Mentre nessuna altra nazione europea ha infrastrutture eoliche così sviluppate come la Germania e la Spagna, vari mercati in rapida crescita nella regione hanno un gran potenziale.
In Italia, Francia e Regno Unito, la capacità istallata totale è almeno raddoppiata dal 2006, con tutti e 3 che hanno superato l’obiettivo dei 4.000 megawatt nel 2009.
Un altro paese che espande velocE la sua generazione eolica è il Portogallo il quale ha superato i 3.500 megawatt nel 2009 e ha relegato per poco il veterano dell’eolico la Danimarca al 9 posto nella classifica mondiale. Ancora, (con un quinto della sua elettricità che viene dal vento) la Danimarca guida le nazioni in quella categoria.
Tale grande tasso di elettricità eolica potrebbe divenire più comune in Europa se i paesi membri dell’UE lavoreranno per realizzare i loro obiettivi della Renewable Energy Directive del 2009 che stabilisce un obiettivo totale del 20% di energia rinnovabile entro il 2020.
In realtà, mentre nel 2009 l’UE ha visto riduzioni nette nella capacità di generazione nucleare e del carbone, l’eolico ha sommato quasi il 40% della nuova capacità istallata, rendendosi la nuova fonte energetica numero 1 della regione per il secondo anno di seguito.
L’Europa, la Cina e gli USA tendono a dominare le notizie sull’eolico, ma anche molti altri paesi stanno imbrigliando questa abbondante fonte energetica.
L’India, per esempio, ha istallato 1.300 megawatt nel 2009: è stato il 30% in meno rispetto al 2008 ma basta per renderla il quinto paese a sorpassare i 10.000 megawatt di capacità eolica istallata. L’industria eolica indiana s’attende che il mercato torni a crescere nel 2010 con l’aiuto di vari atti governativi introdotti a fine 2009.
Il Canada ha istallato 950 megawatt di capacità eolica nel 2009, arrivando con timore ad entrare nella lista dei 10 per capacità totale.
La nuova tariffa suggerita dell’Ontario (mezzo politico usato per anni in Europa con il quale i servizi pubblici pagano un premio per comprare elettricità generata dalle rinnovabili, potrebbe incoraggiare più progetti ad entrare nella linea di sviluppo eolico del Canada dove i quasi 4.600 megawatt saranno completati entro il 2015
L’America latina e l’Africa, entrambi ricchi di vento ma con solo modesti sviluppi da datare, sono due regioni dove l’attività accelera di più.
La capacità eolica totale dell’America latina è più che raddoppiata fino ai 1.200 megawatt nel 2009.
Con 600 megawatt istallati, il Brasile rivendica ora metà dello sviluppo eolico della regione.
La capacità eolica del Messico è cresciuta di quasi il 140% fino a 200 megawatt, mentre il Cile è salito da un mero 20 megawatt a quasi 170.
Entro la fine del 2009, proprio760 megawatt furono installati nel continente Africano, il 90% di esso viene dall’Egitto e dal Marocco.
Ma progetti su scala commerciale sono in corso varie nazioni sub-Sahariane, inclusa l’Etiopia, il Sud Africa e il Kenya.
Quando sarà completa nel 2012, l’impresa eolica del Lago Turkana da 300 megawatt, nel nord est del Kenya, sarà la più grande dell’Africa, potrà generare il 17% dell’elettricità di quel paese.
La gran parte delle turbine eoliche del mondo sono sulla terra, ma si pensa che l’eolico offshore crescerà veloce dagli attuali 2.100 megawatt.
Quasi 600 megawatt furono messi in linea nel 2009, incluso il più grande progetto offshore del mondo: l’impresa eolica Horns Rev 2 da 209 megawatt della Danimarca nel Mare del Nord.
Il Regno Unito guida la categoria offshore, con il 40% della capacità globale e appare intento a mantenere la sua posizione.
Nel gennaio 2010, The Crown Estate annunciò gli accordi di sviluppo eolico esclusivi per 32.000 megawatt in nove zone entro le acque del U.K., con lo scopo di fornire il 25% dell’elettricità del Regno Unito entro il 2020.
Complessivamente, più di 100.000 megawatt di eolico offshore sono proposti o in realizzazione in Europa.
Avendo incrementato 9 volte la capacità totale dall’inizio del 21° secolo, l’energia eolica sta solidificando velocemente la sua posizione come una parte importante del mix energetico globale.
Mentre i governi cercano di ridurre la dipendenza dal prezzo volatile dei carburanti fossili e di tagliare le emissioni di carbonio, l’eolico – su vasta scala, risorsa abbondante e inesauribile e a costo zero – è un’opzione sempre più attraente.
In uno studio del 2009 sulle risorse eoliche mondiali, gli scienziati di Harvard conclusero che i 10 grandi emettitori di carbonio soddisferebbero tutti i loro bisogni di elettricità solo con l’eolico.
Il mondo userà di sicuro varie tecnologie per incontrare la domanda energetica futura, ma le conclusioni non lasciano dubbio: il potenziale dell’energia eolica di sostituire i carburanti fossili e guidare la stabilizzazione del clima è enorme.
# # #
Dati ulteriori e fonti di informazione su www.earthpolicy.org
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Earth Policy Institute
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Washington, DC 20036
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WIND POWER SOARED PAST 150,000 MEGAWATTS IN 2009

By J. Matthew Roney
Earth Policy Release
Eco-Economy Indicator
March 30, 2010
Even in the face of a worldwide economic downturn, the global wind industry posted another record year in 2009 as cumulative installed wind power capacity grew to 158,000 megawatts. With this 31 percent jump, the global wind fleet is now large enough to satisfy the residential electricity needs of 250 million people. Wind provides electricity in over 70 countries, 17 of which now have at least 1,000 megawatts installed.
China led the way in 2009 with an astonishing 13,000 megawatts of new wind capacity, the first time any country has built more than 10,000 megawatts in a single year.
With 25,000 megawatts overall, China has doubled its total installed wind capacity in each of the last five years, bringing it into third place behind the United States and Germany.
And considering the ambitious projects already in its development pipeline, it is not likely to stay in third place for long.
China’s unprecedented Wind Base program helps explain why. Six wind-rich provinces across the country’s northern half -from northwestern Xinjiang to eastern Jiangsu - have been selected to host seven wind mega-complexes of between 10,000 and 37,000 megawatts each.
When complete, these “wind bases” will boast close to 130,000 megawatts of generating capacity, which is more than the entire world had at the end of 2008.
Amendments to China’s landmark Renewable Energy Law of 2006, due to take effect in April 2010, aim to support this ambitious wind growth.
Government agencies have been directed to determine and enforce the share of total electricity generation that must come from renewable sources, not unlike the renewable portfolio standards adopted by 29 U.S. states.
The amendments will also provide for badly needed transmission lines and grid upgrades.
The United States passed longtime leader Germany in installed capacity in 2008 and then widened its lead in 2009, expanding its wind fleet by nearly 10,000 megawatts to reach a cumulative 35,000 megawatts.
Texas remained the leading state in both annual and total wind installations, reaching 9,400 megawatts overall.
And while Iowa is a distant second, with 3,700 megawatts of total wind capacity, at least 17 percent of its electricity generation comes from wind.

As the financial crisis tightened credit and suppressed investment in early 2009, the U.S. wind industry was bracing for a steep drop in installations from 2008’s record 8,400 megawatts.
But due in large part to wind-friendly provisions in the American Recovery and Reinvestment Act of 2009, more than 100 new wind farms came online in 28 states, in what was the strongest year yet for U.S. wind construction. (See data at www.earthpolicy.org/index.php?/indicators/C49).
In the European Union (EU), Spain added the most new wind in 2009.
But with 26,000 total megawatts installed, Germany still commands Europe’s largest wind capacity. Two states in northern Germany that have a combined population of 4 million, Sachsen-Anhalt and Mecklenburg-Vorpommern, routinely meet some 40 percent of their electricity needs with wind energy.
While no other European countries have as extensive a wind infrastructure as Germany and Spain do, several rapidly growing markets in the region have great potential.
In Italy, France, and the United Kingdom, total installed capacity has at least doubled since 2006, with all three crossing the 4,000 megawatt mark in 2009.
Another country quickly expanding its wind generation is Portugal, which by reaching just over 3,500 megawatts in 2009 edged past wind veteran Denmark into ninth place in the world rankings. Still, with one fifth of its electricity coming from wind Denmark leads all countries in that category.
Such large wind electricity shares may become more common across Europe as EU member countries work to meet their targets under the 2009 Renewable Energy Directive, which sets an overall goal of 20 percent renewable energy by 2020.
Indeed, as the European Union actually saw net reductions in coal and nuclear generating capacity in 2009, wind accounted for close to 40 percent of all newly installed capacity, making it the region’s number one new power source for the second straight year.
Europe, China, and the United States tend to dominate the wind headlines, but many other countries are also harnessing this abundant energy source.
India, for example, installed 1,300 megawatts in 2009, which was 30 percent less than in 2008 but enough to make it the fifth country to surpass 10,000 megawatts of installed wind capacity. India’s wind industry expects the market to start to rebound in 2010 with the help of several government initiatives introduced in late 2009.
Canada installed 950 megawatts of wind capacity in 2009, coming just shy of entering the top 10 list for total capacity.
Ontario’s new feed-in tariff, a policy tool used for years in Europe under which utilities pay a premium to purchase electricity generated from renewables, should encourage more projects to enter Canada’s wind development pipeline, which already has some 4,600 megawatts due for completion by 2015.
Latin America and Africa, both rich in wind but with only modest developments to date, are two more regions where activity is accelerating.
Latin America’s overall wind capacity more than doubled to 1,200 megawatts in 2009.
With 600 megawatts installed, Brazil now claims half the region’s wind development.
Mexico’s wind capacity grew some 140 percent to 200 megawatts, while Chile climbed from a mere 20 megawatts to nearly 170 megawatts.
By the end of 2009, just 760 megawatts were installed on the African continent, 90 percent of which was in Egypt and Morocco.
But commercial-scale projects are under way in several sub-Saharan countries, including Ethiopia, South Africa, and Kenya.
When complete in mid-2012, the 300-megawatt Lake Turkana wind farm in northwest Kenya will be Africa’s largest, capable of generating 17 percent of that country’s electricity.
Most of the world’s wind turbines are found on land, but offshore wind capacity is poised to grow rapidly from its current 2,100 megawatts.
Nearly 600 megawatts were brought online in 2009, including the world’s largest offshore project: Denmark’s 209-megawatt Horns Rev 2 wind farm in the North Sea.
The United Kingdom leads the offshore category, with 40 percent of global capacity, and appears intent on keeping its position.
In January 2010, The Crown Estate announced exclusive wind development agreements for 32,000 megawatts in nine zones within U.K. waters, intended to provide 25 percent of the United Kingdom’s electricity by 2020.
Overall, more than 100,000 megawatts of offshore wind are proposed or in development in Europe.
Having increased nine fold in total capacity since the start of the twenty-first century, wind power is quickly solidifying its position as an important part of the global energy mix.
As governments look to reduce dependence on price-volatile fossil fuels and to cut carbon emissions, wind - a widespread, abundant, and inexhaustible resource with zero fuel cost-is becoming an increasingly attractive option.
In a 2009 study of world wind resources, Harvard University scientists concluded that the top 10 carbon dioxide-emitting countries could satisfy all of their electricity needs using wind alone.
The world will of course use a variety of technologies to meet future energy demand, but these findings leave no doubt: the potential for wind power to replace fossil fuels and take a leading role in stabilizing climate is huge.
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