¤  MONDO PICCINO  ¤

Vecchi e nuovi continenti

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La via principale al risparmio energetico

06/07/2010

Si è parlato molto in questi mesi della crisi dell'edilizia, della riforma inefficace di Berlusconi, della ricostruzione dell'Aquila e di speculazioni edili!

E' mancato un tema che è caratterizzante in molte nazioni: quello delle costruzioni a emissione zero!

Ecco cosa dice e scrive sul tema Lester R. Brown.

Come al solito li considero discorsi intelligenti, ecologici e utili a prescindere da una eventuale prossima o futura fine del mondo!

E' progresso certo! L'Italia resta la solita Cenerentola disinformata e sprecona ......

COSTRUZIONI A EMISSIONE ZERO

www.earthpolicy.org

Di Lester R. Brown

Earth Policy Release Book Byte

17 Marzo 2010

Il settore delle costruzioni è responsabile per una grande parte del consumo di elettricità e dell’uso di materie prime nel mondo.

In USA, le costruzioni – commerciale e residenziale – usano il 72% dell’elettricità e il 38% di emissioni di CO2.

Nel mondo, il realizzare edifici assomma il 40% dell’uso di materiali.

A causa delle costruzioni vecchie di 50-100 anni o di più: si è pensato spesso che il tagliare le emissioni di carbonio nel settore delle costruzioni sia un processo a lungo termine. Ma questo non è vero.

Un riadattamento energetico di una costruzione più vecchia e inefficiente può tagliare il consumo energetico e la bolletta di un 20 - 50%.

Il prossimo passo: andare verso l’elettricità non derivata dal carbone (sia generata sul posto che acquistata) per scaldare, rinfrescare e illuminare l’edificio completa il lavoro. Presto! Un edificio che opera a 0 carbone.

Alcune nazioni stanno facendo passi audaci.

In particolare tra loro c’è la Germania la quale da gennaio 2009 richiede che tutte le nuove costruzioni ricevano almeno il 15% di spazio e acqua calda dall’energia rinnovabile o migliorino in modo forte l’efficienza energetica.

Il sostegno finanziario governativo è disponibile sia per i proprietari di edifici nuovi che esistenti.

In realtà, quando i costruttori o i padroni di casa pianificheranno tali installazioni, vedranno subito che in molti casi ha un senso economico l’andare molto oltre le richieste minime.

Ci sono già segni di progresso negli Stati Uniti, includendo i provvedimenti del 2009 come l’American Recovery and Reinvestment Act approvata per stimolare l’economia.

Tra gli altri temi, esso regola la climatizzazione di oltre un milione di case, a cominciare da una verifica energetica.

Una seconda parte riguarda la climatizzazione e il riadattamento di una grande parte del complesso nazionale delle case popolari.

Una terza componente è la conversione degli edifici governativi rendendoli più efficienti a livello energetico e, dove possibile, installare dispositivi come impianti solari termici, riscaldatori di spazio e schiere elettriche solari da tetto.

Nel settore privato, il Green Building Council USA (USGBC) – noto per il programma di valutazione e il certificato di Leadership in Energy and Environmental Design (LEED) – capeggia il campo. Tale programma ha 4 classi di certificazione – certificato, argento, oro e platino.

Una costruzione certificata LEED deve avere gli standard minimi in qualità ambientale, uso dei materiali, efficienza energetica e dell’acqua.

Le costruzioni certificate LEED sono attraenti per i compratori perché hanno costi operativi più bassi, rese d’affitto più alte e occupanti di solito più felici e sani rispetto alle case tradizionali.

Gli standard di certificazione LEED per la costruzione di nuovi edifici furono stabiliti nel 2000. Nel 2004 anche l’USGBC iniziò a certificare gli interni degli edifici commerciali e le migliorie residenziali dei palazzi esistenti.

E nel 2007 iniziò a fissare gli standard di certificazione per i costruttori di case.

Seguendo i criteri LEED forniti con intuito nei molti tipi di costruzione si può divenire più efficienti energeticamente.

Il processo di certificazione per le nuove costruzioni inizia con la selezione del sito e poi va verso l’efficienza energetica, dell’acqua, dell’uso dei materiali e nella qualità ambientale.

Nella selezione del sito, i punti sono dati per la prossimità al trasporto pubblico come metropolitana, ferrovia leggera o linee di bus.

Oltre questo, un alto punteggio dipende dalle previsioni delle rastrelliere per biciclette e dai servizi doccia per i dipendenti.

I nuovi palazzi devono massimizzare l’esposizione alla luce del sole, con un minimo di lue naturale del 75% dello spazio occupato.

L’uso delle rinnovabili aggiunge ancora molti punti. Ad oggi LEED ha certificato 1.600 nuovi edifici negli Stati Uniti, con quasi 11.600 pianificati o sotto costruzione che hanno chiesto la certificazione.

Lo spazio di edifici commerciali che è stato certificato o registrato per l’approvazione della certificazione totalizza 5 milioni di piedi quadri di spazio, o quasi 115.000 acri (l’equivalente di 115.000 campi di calcio).

L’edificio per gli uffici dei 100 dirigenti della Chesapeake Bay Foundation vicino ad Annapolis, Maryland, è stato il primo a guadagnare il LEED platinum.

Tra le sue caratteristiche ci sono una pompa di calore del terreno che scalda e rinfresca, un impianto solare termico sul tetto e dei bagni composti e lucenti che danno un ricco humus per fertilizzare i terreni intorno al palazzo.

Il quartier generale del Nord America della Toyota in California, che alloggia 2000 impiegati, ha un LEED gold e si distingue per un grande impianto solare che fornisce molta della sua elettricità. Orinatoi senza acqua e il riciclo dell’acqua piovana gli permettono di operare con il 94% in meno di acqua rispetto ad un edificio convenzionale della stessa dimensione.

Usare meno acqua vuol dire usare meno energia.

Un edificio per un ufficio di 60 anni di storia con certificato gold è stato costruito a Chicago e userà l’acqua del fiume per rinfrescare il palazzo in estate e il tetto sarà coperto con impianti per ridurre il calore in più e quello perduto.

Le scelte energetiche faranno risparmiare al proprietario $800.000 all’anno sulle bollette. Il principale proprietario, Kirkland e Ellis LLP, uno studio legale di Chicago, insistette per far si che l’edificio avesse il certificato gold.

Lo stato della California commissionò a Capital E, un’impresa di consulenza per edifici verdi, l’analisi dell’economicità di 33 edifici certificati LEED nello stato.

Lo studio concluse che la certificazione alza i costi di costruzione di $4 per piede quadrato a causa dei costi operativi, ma l’assenteismo degli impiegati e il turnover erano più bassi e la produttività era più alta rispetto ad altri edifici: quelli certificati standard e silver davano un profitto nei primi 20 anni di $49 per piede quadrato; quelli certificati gold e platinum avevano guadagnato $67 per piede quadrato.

Nel 2002 una versione globale del USGBC, il World Green Building Council fu fatto.

Dalla primavera del 2009 esso include Green Building Councils in 14 paesi: incluso il Brasile, l’India, e gli Emirati Arabi Uniti.

Otto altri paesi – dalla Spagna a Viet Nam lavorano per raggiungere i prerequisiti per divenire nuovi membri.

Tra i membri attuali, l’India è seconda per la certificazione dopo gli Stati Uniti, con 292 milioni di piedi quadrati di piani certificati LEED, segue la Cina (287 milioni) e il Canada (257 milioni).

Oltre le nuove costruzioni verdi, ci sono numerosi sforzi per rendere più efficienti le strutture più vecchie.

Nel 2007 la Fondazione Clinton annunciò un Energy Efficiency Building Retrofit Program, un progetto del Clinton Climate Iniziative (CCI).

In cooperazione con C40, un gruppo decisivo sul clima nelle grandi città, il programma mette insieme istituzioni finanziarie e alcune delle imprese tecnologiche ed energetiche più grandi del mondo per lavorare con le città per riadattare gli edifici, riducendo il consumo di energia di oltre il 50%. Le imprese energetiche – incluse la Johnson Controls e Honeywell si impegnarono a fornire ai proprietari del palazzo “garanzie di prestazione” contrattuali assicurando i risparmi energetici e il massimo dei costi del progetto di adattamento.

Al lancio di questo programma, l’ex Presidente B. Clinton fece notare che le banche e le imprese energetiche avrebbero guadagnato denaro, i proprietari di case l’avrebbero risparmiato e le emissioni di carbone sarebbero cadute.

Nell’Aprile 2009, i proprietari dell’Empire State Building di New York annunciarono i piani per riadattare 2,6 milioni di piedi quadri di spazio uffici nel quasi ottantenne edificio storico a 102 piani: riducendo così il suo consumo energetico di quasi il 40%. I risparmi energetici risultanti di $4.4 milioni all’anno dovrebbero ricoprire i costi di riadattamento in 3 anni.

Oltre queste misure volontarie, il governo ha definito codici di costruzione che stabiliscono gli standard minimi per far si che l’efficienza energetica sia effettiva.

Negli Stati Uniti ciò è stato drammaticamente dimostrato nelle differenze tra la California e l’intera nazione rispetto all’efficienza energetica delle abitazioni.

Tra il 1975 e il 2002, il consumo energetico residenziale per persona cadde del 16% nell’intera nazione. Ma in California, che ha codici di costruzione stringenti, esso cadde del 40%.

Il concetto fondamentale è che c’è un potenziale enorme per ridurre il consumo energetico nelle costruzioni in USA e, di fatto, nel mondo.

# # #

Tratto dal Capitolo 4: “Stabilizing Climate: An Energy Efficiency Revolution”, in Lester R. Brown, Plan B 4.0: Mobilizing to Save Civilization (New York: W.W. Norton & Company, 2009) disponibile in linea a www.earthpolicy.org/index.php?/books/pb4

Dati ulteriori e fonti di informazione a www.earthpolicy.org

Sentitevi liberi di passare questa informazione a amici, familiari e colleghi!

Tradotto da F. Allegri il 06/07/2010

ZERO-CARBON BUILDINGS

www.earthpolicy.org

By Lester R. Brown

Earth Policy Release Book Byte

March 17, 2010

The building sector is responsible for a large share of world electricity consumption and raw materials use.

In the United States, buildings - commercial and residential - account for 72 percent of electricity use and 38 percent of CO2 emissions.

Worldwide, building construction accounts for 40 percent of materials use.

Because buildings last for 50-100 years or longer, it is often assumed that cutting carbon emissions in the building sector is a long-term process. But that is not the case.

An energy retrofit of an older inefficient building can cut energy use and energy bills by 20–50 percent.

The next step, shifting entirely to carbon-free electricity, either generated onsite or purchased, to heat, cool, and light the building completes the job. Presto! A zero-carbon operating building.

Some countries are taking bold steps.

Notable among them is Germany, which as of January 2009 requires that all new buildings either get at least 15 percent of space and water heating from renewable energy or dramatically improve energy efficiency.

Government financial support is available for owners of both new and existing buildings.

In reality, once builders or home owners start to plan these installations, they will quickly see that in most cases it makes economic sense to go far beyond the minimal requirements.

There are already signs of progress in the United States, including provisions within the 2009 American Recovery and Reinvestment Act designed to stimulate the economy.

Among other items, it provides for the weatherization of more than a million homes, beginning with an energy audit.

A second part calls for the weatherization and retrofitting of a large share of the nation’s stock of public housing.

A third component is the greening of government buildings by making them more energy-efficient and, wherever possible, installing devices such as rooftop solar water and space heaters and rooftop solar electric arrays.

In the private sector, the U.S. Green Building Council (USGBC) - well known for its Leadership in Energy and Environmental Design (LEED) certification and rating program - heads the field. This voluntary program has four certification levels - certified, silver, gold, and platinum.

A LEED-certified building must meet minimal standards in environmental quality, materials use, energy efficiency, and water efficiency.

LEED-certified buildings are attractive to buyers because they have lower operating costs, higher lease rates, and typically happier, healthier occupants than traditional buildings do.

The LEED certification standards for construction of new buildings were issued in 2000. In 2004 the USGBC also began certifying the interiors of commercial buildings and tenant improvements of existing buildings.

And in 2007 it began issuing certification standards for home builders.

Looking at the LEED criteria provides insight into the many ways buildings can become more energy-efficient.

The certification process for new buildings begins with site selection, and then moves on to energy efficiency, water efficiency, materials use, and indoor environmental quality.

In site selection, points are awarded for proximity to public transport, such as subway, light rail, or bus lines.

Beyond this, a higher rating depends on provision of bicycle racks and shower facilities for employees.

New buildings must also maximize the exposure to daylight, with minimum daylight illumination for 75 percent of the occupied space.

The use of renewable energy adds still more points. Thus far LEED has certified 1,600 new buildings in the United States, with some 11,600 planned or under construction that have applied for certification.

The commercial building space that has been certified or registered for certification approval totals 5 billion square feet of floor space, or some 115,000 acres (the equivalent of 115,000 football fields).

The Chesapeake Bay Foundation’s office building for its 100 staff members near Annapolis, Maryland, was the first to earn a LEED platinum rating.

Among its features are a ground-source heat pump for heating and cooling, a rooftop solar water heater, and sleekly designed composting toilets that produce a rich humus used to fertilize the landscape surrounding the building.

Toyota’s North American headquarters in California, which houses 2,000 employees, has a LEED gold rating and is distinguished by a large solar facility that provides much of its electricity. Waterless urinals and rainwater recycling enable it to operate with 94 percent less water than a conventionally designed building of the same size.

Less water use also means less energy use.

A 60-story office building with a gold rating being built in Chicago will use river water to cool the building in summer, and the rooftop will be covered with plants to reduce runoff and heat loss.

Energy-conserving measures will save the owner $800,000 a year in energy bills. The principal tenant, Kirkland and Ellis LLP, a Chicago-based law firm, insisted that the building be gold-certified.

The state of California commissioned Capital E, a green building consulting firm, to analyze the economics of 33 LEED-certified buildings in the state.

The study concluded that certification raised construction costs by $4 per square foot but that because operating costs as well as employee absenteeism and turnover were lower and productivity was higher than in other buildings, the standard- and silver-certified buildings earned a profit over the first 20 years of $49 per square foot, and the gold- and platinum-certified buildings earned $67 per square foot.

In 2002 a global version of the USGBC, the World Green Building Council, was formed.

As of spring 2009 it included Green Building Councils in 14 countries, including Brazil, India, and the United Arab Emirates.

Eight other countries - ranging from Spain to Viet Nam - are working to meet the prerequisites for membership.

Among the current members, India ranks second in certification after the United States, with 292 million square feet of LEED-certified floor space, followed by China (287 million) and Canada (257 million).

Beyond greening new buildings, there are numerous efforts to make older structures more efficient.

In 2007, the Clinton Foundation announced an Energy Efficiency Building Retrofit Program, a project of the Clinton Climate Initiative (CCI).

In cooperation with C40, a large-cities climate leadership group, this program brings together financial institutions and some of the world’s largest energy service and technology companies to work with cities to retrofit buildings, reducing their energy use by up to 50 percent. The energy service companies - including Johnson Controls and Honeywell - committed to provide building owners with contractual “performance guarantees” assuring the energy savings and maximum costs of the retrofit project.

At the launch of this program, former President Bill Clinton pointed out that banks and energy service companies would make money, building owners would save money, and carbon emissions would fall.

In April 2009, the owners of New York’s Empire State Building announced plans to retrofit the 2.6 million square feet of office space in the nearly 80-year-old 102-story building, thereby reducing its energy use by nearly 40 percent. The resulting energy savings of $4.4 million a year is expected to recover the retrofitting costs in three years.

Beyond these voluntary measures, government-designed building codes that set minimal standards for building energy efficiency are highly effective.

In the United States this has been dramatically demonstrated in differences between California and the country as a whole in housing energy efficiency.

Between 1975 and 2002, residential energy use per person dropped 16 percent in the country as a whole. But in California, which has stringent building codes, it dropped by 40 percent.

The bottom line is that there is an enormous potential for reducing energy use in buildings in the United States and, indeed, the world.

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Adapted from Chapter 4, “Stabilizing Climate: An Energy Efficiency Revolution,” in Lester R. Brown, Plan B 4.0: Mobilizing to Save Civilization (New York: W.W. Norton & Company, 2009), available on-line at www.earthpolicy.org/index.php?/books/pb4

Additional data and information sources at www.earthpolicy.org

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