CRITICA  LOCALE

LA  LETTERA  DI  RALPH  NADER

( nostra esclusiva la versione italiana )

[22 maggio 2010]

Non c’è tempo per la difesa del consumatore

di Ralph Nader

Alla fine, tardi nel passaggio al Senato di Giovedì della legge di riforma finanziaria, il Senato non ebbe tempo per un potere del consumatore indipendente, non governativo.

Alla fine, dopo aver ascoltato gli sciami di banche corporative, i broker, fondi uovo, private equit e i lobbisti assicurativi, il Senato non ha tempo per l’emendamento del Senatore Chuck Schumer per creare una Financial Consumer Association no profit (FCA, SA 3772).

Alla fine, questa legge enorme da 1500 pagine spostò pochissimo potere direttamente agli azionisti e ai consumatori di servizi finanziari (ovvero tutti noi) o per usare meglio i tribunali o per organizzarsi in tutto il paese per contrattaccare i muscoli lobbisti dei golia finanziari pronti a mutare i nuovi regolatori in timbri per i rinvii infiniti.

La proposta del FCA (vedi csrl.org), che il Senatore Schumer sostenne quando nel 1985 si occupò dello scandalo dei “Savings and Loan”, non ha ricevuto del tempo l’altro giorno.

Essa avrebbe richiesto alle finanziarie di mettere un invito ai clienti in mails e comunicazioni elettroniche (rendiconti bancari, conti ecc.) per invitarli ad unirsi volontariamente e pagare le quote per fare una forte lobby del consumatore e controbilanciare ciò che T. Jefferson chiamò una volta gli interessi “monied”. Dopo tutto, il collasso economico criminale, avventato, auto-arricchente fatto dai Wall Streeters – milioni di lavori e trilioni di dollari di pensioni e risparmi perduti – a spese dei Main Streeters meriterebbe un gesto di reciprocità per gli Americani, i contribuenti, i risparmiatori e i lavoratori che furono forzati a salvare i truffatori e poi pagare il disastro finanziario.

Alla fine, il Senato, come la Camera dei Rappresentanti, hanno detto ai loro consumatori – i loro elettori – di essere perduti.

Non ci fu uno spazio per una Financial Consumers Association nelle 1500 pagine.

Il FCA è cruciale per assicurare che molte delle altre parti di questa leggi siano rinforzate.

In pochi casi questa legislazione prevede proibizioni decise.

Più il Senato (che la House) delega l’autorità, (con una vasta gamma di discrezione) ad una varietà di agenzie esistenti, e ad una nuova di protezione del consumatore finanziario inserita, a quanto si dice, in modo indipendente dentro la Federal Reserve dei grandi banchieri.

Ci sono molte critiche complesse e ostacoli procedurali per queste agenzie che i giuristi delle multinazionali raccoglieranno abbastanza onorari da accudire i loro nipoti.

“Le paralisi attraverso le analisi” è come i gruppi di consumatori chiamano tale legge.

Io chiamo quelle non – leggi o leggi impantanate nelle sabbie mobili che beffano tutto per sempre.

Senza una FCA, con milioni di membri, e centinaia d’investigatori, organizzatori, avvocati, economisti, contabili e studiosi, la buona gente nel governo mancherà di potenti campioni conosciuti pubblicamente per contrastare gli abusi industriali.

La legge che passò pure alla Houses non vieta esplicitamente e del tutto i derivati speculativi, non vieta le banche e le altre imprese sopra una certa dimensione (dove diventano troppo grandi per fallire), non dichiara che gli azionisti devono avere l’autorità di controllare le proprie imprese, non vieta le imprese che commerciano per proprio conto con i soldi dell’altra gente sostenuti dall’assicurazione federale.

Essa non circoscrive l’enorme potere della Federal Riserve, addirittura con una sola audizione al Congresso persino dopo tutte le grida Congressuali sugli inadempimenti della Fed e i voltarsi dall’altra parte mentre Wall Street derubava la gente americana.

Molti dei principali gruppi di consumatori sostenevano la creazione di una Financial Consumer Association.

Il loro supporto prudente alla legge S. 3217 passata al Senato viene con l’avvertimento che questo è un primo passo importante e che almeno riconosce molte frodi e inganni che ancora devono essere frenati.

Inoltre se le loro speranze fossero realizzate anche in modo modesto ciò sarebbe limitato da come i giuristi aziendali bloccano la legge con i vincoli ai processi regolatori infiniti affinché un pubblico non organizzato non possa domandare nulla. D'altra parte, la lobby della grande banca ha perso una sfida. Non ha fermato la creazione di un ente di protezione del consumatore finanziario. Ma senza una FCA, il Bureau si troverà troppo spesso con una mano che protesta.

Tuttavia, se tale mano sarà quella del professore di legge di Harvard, Elizabeth Warren, la favorita nella corsa all’Ufficio, ci saranno dei casi quando i grandi ragazzi di Wall Street dovranno affrontare una situazione difficile.

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Tradotto da Franco Allegri il 30/09/2010

[May 22 2010]

No time for Consumer power

By Ralph Nader

In the end, late on Thursday’s Senate passage of the financial regulation bill, the Senate had no time for independent, non-government consumer power.

In the end, after listening to swarms of corporate bank, brokerage, hedge fund, private equity, and insurance lobbyists, the Senate had no time for Senator Chuck Schumer’s amendment to create a non-profit Financial Consumers Association (FCA, SA 3772).

In the end, this massive 1500 page bill shifted very little power directly to shareholders and consumers of financial services (meaning just about everyone) either to better use the courts and to organize nationwide to counteract the lobbying muscle of the financial goliaths ready to turn the new regulators into procrastinatory putty.

The FCA proposal (see csrl.org), which Senator Schumer had backed in 1985 when he was dealing with the savings and loan scandal, did not receive the time of day.

It would have required the companies to place an invitation to their customers in their mailing and electronic communications (bank statements, bills etc.) inviting consumers to voluntarily join and pay dues to build a powerful consumer lobby to countervail what Thomas Jefferson once called the “monied interests.” After all, the criminal, reckless, self-enriching collapse of the economy by the Wall Streeters - the millions of lost jobs, the trillions of dollars in lost pensions and savings - Main Streeters deserved some reciprocal gesture for all the Americans who were forced, as taxpayers, savers and workers to bailout the crooks and ultimately pay the costs of this financial disaster.

In the end, the Senate, like the House of Representatives, told their consumers—their voters—to get lost.

There was no room for a Financial Consumers Association in the 1500 pages.

The FCA is crucial to assure that many of the other parts of this bill are enforced.

For very little in this legislation includes outright prohibitions.

Rather the Senate, like the House, delegates the authority, within a broad range of discretion, to a variety of existing agencies, and a new consumer financial protection agency nesting allegedly independently inside the big bankers’ Federal Reserve.

There are so many complex reviews and procedural obstacles for these agencies that the corporate lawyers will collect enough fees to spoil their great-grandchildren.

“Paralysis by analysis” is what consumer groups call such legislation.

I call them no-law laws—mired in pits of quicksand that mock everything but eternity.

Without an FCA, with millions of members, and hundreds of investigators, organizers, lawyers, economists, accountants and publicists, the good people inside government will lack powerful, knowledgeable public champions to counter industry abuses.

The bill that passed both Houses does not explicitly ban totally speculative derivatives, does not ban banks and other firms above a certain size (where they again become too big to fail), does not declare that the shareholder-owners must have the authority to control their own companies, does not ban companies that mix trading for their own account with other people’s money backed by federal insurance.

It does not circumscribe the enormous power of the Federal Reserve, short of a one-time Congressional audit, even after all the Congressional bellowing about the Fed’s derelictions and looking the other way while Wall Street robbed the American people.

Many of the major consumer groups supported the creation of a Financial Consumer Association.

Their guarded support of the Senate-passed S.3217 came with the caution that this is an important first step and one that at least recognizes many frauds and rip-offs that still must be curbed.

Yet whether their hopes are even modestly realized will be determined more by how the corporate lawyers wired the bill with many ways to tie up the regulatory processes ad infinitum than anything an unorganized public can demand. In one major respect, the big bank lobby lost one. They could not stop the creation of a consumer financial protection bureau. But without an FCA, the Bureau will too often find itself with one hand clapping.

However, if that one hand is that of Harvard Law Professor Elizabeth Warren, the odds on favorite to run the Bureau, there will be instances when the big boys on Wall Street will have to face the music.

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SOMMARIO DELLE ULTIME LETTERE:

149 - Nell'Interesse pubblico - Cominciamo a conoscere Elena Kagan

148 - Il sostegno di Nader alla FCA (sulla riforma finanziaria di Obama - quarto articolo)

147 - La ricchezza per la giustizia (estendibile alla riforma finanziaria di Obama - terzo articolo)

146 - Rafforzate la gente! (sulla riforma finanziaria di Obama - secondo articolo)

145 - Nessun interesse per il risparmio (sulla riforma finanziaria di Obama - primo articolo)

144 - Lo stato miserabile della sicurezza in miniera

143 - Gli infortuni nei laboratori di genetica

142 - La decadenza USA e la forza delle lobbies*

141 - Idee contro la riforma sanitaria di Obama*

140 - Il vecchio film dell'ostruzionismo

139 - All'ombra del potere del Distretto di Columbia

138 - Impero, Oligarchia e Democrazia (sulla crisi Greca e sulla guerra in Afganistan, ma non solo)

137 - La fiaba di Re Obesità

136 - No Nukes (da Chernobyl alle nuove centrali pagate da Zio Sam)

135 - L'esempio di Howard Zinn contro la guerra

134 - Sullo stato dell'Unione (otto critiche ad Obama)

133 - La Corte Suprema e i costi della politica

132 - La privatizzazione illecita (vari esempi: da Blackwater ai casi statali)

131 - L'abbandono di Dodd e Dorgan

130 - Sui liberali americani in crisi con Obama (per la guerra in Afganistan)

129 - Essi ci stanno dileggiando (no ai CEO di Wall Street)

128 - Rabbia popolare (su Wall Street e la sua riforma)

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