CRITICA LOCALE
LA LETTERA DI RALPH NADER ( nostra esclusiva la versione italiana ) |
[29 marzo 2010] La decadenza USA e la forza delle lobbies* di Ralph Nader Una società non allarmata dai segni del suo decadimento (a causa della sua ideologia del mito continuo del progresso) separa se stessa dalla realtà e si invischia nell’illusione. Una pietra di paragone (per misurare la crisi nella nostra economia politica statale e nella vita culturale) è la risposta a tale domanda: Le forze del potere (che fallirono in modo dimostrabile) diventano più forti dopo che il loro danno percepito interamente è di conoscenza comune? La decadenza economica è ovunque. Povertà, disoccupazione, sfratti, esportazione di lavoro, debito al consumo, il logorio della pensione e la rovina infrastrutturale sono ben documentati. L’auto-distruzione dei giganti finanziari di Wall Street, con i loro saccheggi e salassi dei miliardi del denaro dell’altra gente, è stata sottolineata per due anni. Durante e dopo gli enormi salvataggi del contribuente di Washington, DC, le banche sono ancora la forza più potente per determinare la natura della legislazione correttiva proposta. “Le Banche possiedono questo posto”, dice il Senatore R. Durbin (D-IL), evocando l’opinione di molti membri di un Congresso supino pronto ad approvare una debole legge di protezione dell’investitore e del consumatore mentre lascia a dominare poche banche sempre più grandi. Chi non ha subito gli imbrogli e le piccole scritte dell’industria della carta di credito? Finalmente una legge di riforma è passata dopo anni di ritardo: ancora debole e incompleta. Senza vergogna per i loro sgorbi, le imprese hanno già messo al lavoro i loro avvocati per raggirare i modesti vincoli della legge. L’industria del farmaco e dell’assicurazione sanitaria, brulicante di migliaia di lobbisti, ottenne quasi tutto quello che voleva nella nuova legge sanitaria. Gli assicuratori ebbero milioni di nuovi clienti sussidiati da centinaia di miliardi di dollari del contribuente e pochissima regolazione. Le lobbies del farmaco coronarono un sogno – niente importazione di farmaci identici e meno cari, niente autorità a Zio Sam per contrattare sconti ai prezzi e un’estensione molto utile della tutela evidente e monopolista ai farmaci vitali a scapito di quelli generici meno costosi. Con tutti i loro sgorbi, tutte le loro esclusioni, i loro rifiuti dei reclami e le restrizioni dei benefici, con tutti i loro orrendi aumenti dei prezzi, le 2 industrie sono divenute più forti di sempre politicamente ed economicamente. Meraviglia poco che le loro azioni incrementino persino in recessione. L’industria che lavora il cibo rifiuto – sulla difensiva e in ritardo grazie ad alcuni eccellenti documentari e agli esposti – è ancora la più influente dei poteri su Capitol Hill quando lui ritarda per anni una legge decente di sicurezza alimentare usando i soldi pubblici per pompare grasso, zucchero e sale negli stomaci dei nostri bambini e lottare con le ispezioni adeguate. Ogni anno in USA più di 7 mila vite sono perse a causa del cibo contaminato e sono molti milioni gli ammalati. Le imprese del nucleare, del petrolio, del gas e del carbone tosano consumatori e contribuenti impoverendo e danneggiando l’ambiente; bloccano al Congresso la legge sull’energia per sostituire carbone e uranio con la tecnologia dell’efficienza energetica e le rinnovabili. Ancora, pure oggi dopo anni di eccedenze di costo e mancanza di magazzini permanenti per gli scarti radioattivi, l’industria nucleare spinge il Presidente Obama e G. W. Bush prima di lui per avere i miliardi di dollari in garanzie di prestito del contribuente per un nuovo nucleare. Wall Street non finanzierà una tecnologia così rischiosa senza di voi, i contribuenti che garantiscono contro ogni incidente o fallimento. Sia i Democratici che i Repubblicani approvano questi oltraggiosi rischi per la finanza e la sicurezza dei contribuenti. Il Congresso che riceve il peso di questo lobbismo aziendale – la carota del denaro e il bastone delle sfide finanziarie incombenti – è più di un ostacolo al cambiamento che altro. In passato dopo i grandi fallimenti industriali e commerciali, c’era una maggiore probabilità di un’azione del Congresso. Ricordate Wall Street e il collasso bancario quasi all’inizio del 1930. Il Congresso e Franklin Delano Roosevelt produssero la legislazione che salvò le banche, i risparmi delle persone e regolò i mercati azionari. Dai tempi del mio libro (Unsafe at Any Speed pubblicato a fine Novembre del 1965) passarono 9 mesi per la legge federale della potente industria dell’auto per la sicurezza e l’efficienza energetica. Al contrario dopo 2 anni di ritardo dal collasso di Bear Stearns non c’è una legge di riforma e quella in attesa è debole. Ancora i membri anziani del Congresso, responsabili per tale blocco sorprendente, sono quasi incapaci di muoversi anche se i sondaggi li danno ai minimi di popolarità di sempre. E’ un posto dove la maggioranza è terrificata dalle multinazionali e la minoranza può bloccare anche gli sforzi legislativi più anemici con regole arcaiche, specialmente al Senato. Culturalmente, i canarini nella miniera di carbone sono i bambini. L’infanzia è stata commercializzata dai mercanti giganti che la raggiunge ora dopo ora con cibo spazzatura, programmi violenti, video giochi e una medicina cattiva. Il risultato – record di obesità, diabeti infantili e altre afflizioni. Mentre le imprese screditano l’autorità genitoriale, esse ridono tutto il tempo con le banche, usando le nostre frequenze radio, tra gli altri media, per il loro guadagno. Vanno chiamati molestatori elettronici di bambini. Noi pubblicammo un libro nel 1996 intitolato Children First!: A Parent’s Guide to Fighting Corporate Predators in the Media. Questo libro è una sottovalutazione del problema se comparato al peggioramento della manipolazione del bambino di oggi. In una società intrattenuta a 24/7 sbalordita con suoni intensi, Blackberries, gli iPod, messaggi di testo e le emails, c’è un bisogno profondo per la riflessione e l’introspezione. Dobbiamo discutere faccia a faccia in salotto, negli auditorium scolastici, nelle piazze dei villaggi e negli incontri cittadini quello che ci accade e i nostri processi democratici in diminuzione sotto le pressioni e i controlli di uno stato aziendale insaziabile. E quello che serve va fatto dalla casa alle arene pubbliche e sui luoghi del mercato usando vecchi e nuovi modelli superiori, nuove contabilità e nuovo pensiero. La nostra storia ha mostrato come ogni volta che la gente si impegna di più e con serietà,essa vive meglio su tutti i fronti. *l'originale era senza titolo ------ Tradotto da Franco Allegri il 27/07/2010 |
[March 29 2010] (Senza titolo) By Ralph Nader A society not alert to signs of its own decay, because its ideology is a continuing myth of progress, separates itself from reality and envelops illusion. One yardstick by which to measure the decay in our country’s political, economic, and cultural life, is the answer to this question: Do the forces of power, which have demonstrably failed, become stronger after their widely perceived damage is common knowledge? Economic decay is all around. Poverty, unemployment, foreclosures, job export, consumer debt, pension attrition, and crumbling infrastructure are well documented. The self-destruction of the Wall Street financial giants, with their looting and draining of trillions of other people’s money, have been headlines for two years. During and after their gigantic taxpayer bailouts from Washington, DC, the banks, et al, are still the most powerful force in determining the nature of proposed corrective legislation. “The banks own this place,” says Senator Richard Durbin (D-IL), evoking the opinion of many members of a supine Congress ready to pass weak consumer and investor protection legislation while leaving dominant fewer and larger banks. Who hasn’t felt the ripoffs and one-sided fine print of the credit card industry? A reform bill finally has passed after years of delay, again weak and incomplete. Shameless over their gouges, the companies have their attorneys already at work to design around the law’s modest strictures. The drug and health insurance industry, swarming with thousands of lobbyists, got pretty much what they wanted in the new health law. Insurers got millions of new customers subsidized by hundreds of billions of taxpayer dollars with very little regulation. The drug companies got their dream - no reimportation of cheaper identical drugs, no authority for Uncle Sam to bargain for discount prices, and a very profitable extension of monopoly patent protection for biologic drugs against cheaper, generic drug competition. For all their gouges, for all their exclusions, their denial of claims and restrictions of benefits, for all their horrendous price increases, the two industries have come out stronger than ever politically and economically. Small wonder their stocks are rising even in a recession. The junk food processing industry - on the defensive lately due to some excellent documentaries and exposes - are still the most influential of powers on Capitol Hill when it becomes to delaying for years a decent food safety bill, using tax dollars to pump fat, sugar and salt into the stomachs of our children, and fighting adequate inspections. Over seven thousand lives are lost due to contaminated food yearly in the US and many millions of illnesses. The oil, gas, coal and nuclear power companies are fleecing consumers and taxpayers, depleting and imperiling the environment, yet they continue to block rational energy legislation in Congress to replace carbon and uranium with energy efficiency technology and renewables. Still, even now after years of cost over-runs and lack of permanent storage for radioactive wastes, the nuclear industry has President Obama, and George W. Bush before him, pushing for many tens of billions of dollars in taxpayer loan guarantees for new nukes. Wall Street won’t finance such a risky technology without you, the taxpayers, guaranteeing against any accident or default. Both Democrats and Republicans are passing on these outrageous financial and safety risks to taxpayers. Congress, which receives the brunt of this corporate lobbying - the carrot of money and the stick of financing incumbent challengers - is more of an obstacle to change than ever. In the past after major failures of industry and commerce, there was a higher likelihood of Congressional action. Recall, the Wall Street and banking collapse in the early 1930s. Congress and Franklin Delano Roosevelt produced legislation that saved the banks, peoples’ savings and regulated the stock markets. From the time of my book, Unsafe at Any Speed’s publication in late November 1965, it took just nine months to federally regulate the powerful auto industry for safety and fuel efficiency. Contrast the two-year delay after the Bear Stearns collapse and still no reform legislation, and what is pending is weak. Yet the entrenched members of Congress, responsible for this astonishing gridlock, are almost impossible to dislodge even though polls have Congress at its lowest repute ever. It is a place where the majority is terrified of the corporations and the minority can block even the most anemic legislative efforts with archaic rules, especially in the Senate. Culturally, the canaries in the coal mine are the children. Childhood has been commercialized by the giant marketers reaching them hour by hour with junk food, violent programming, video games and bad medicine. The result - record obesity, child diabetes and other ailments. While the companies undermine parental authority, they laugh all the way to the bank, using our public airwaves, among other media, for their lucre. They can be called electronic child molesters. We published a book in 1996 called Children First!: A Parent’s Guide to Fighting Corporate Predators in the Media. This book is an understatement of the problem compared to the worsening of child manipulation today. In a 24/7 entertained society frenetic with sound bites, Blackberries, iPods, text messages and emails, there is a deep need for reflection and introspection. We have to discuss face to face in living rooms, school auditoriums, village squares and town meetings what is happening to us and our diminishing democratic processes by the pressures and controls of the insatiable corporate state. And what needs to be done from the home to the public arenas and marketplaces with old and new superior models, new accountabilities and new thinking. For our history has shown that whenever the people get more engaged and more serious, they live better on all fronts. |
Ogni Giovedì alle 21,00 su Rai2 Michele Santoro (e Marco Travaglio) in "ANNOZERO", formidabile!
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SOMMARIO DELLE ULTIME LETTERE:
141 - Idee contro la riforma sanitaria di Obama*
140 - Il vecchio film dell'ostruzionismo
139 - All'ombra del potere del Distretto di Columbia
138 - Impero, Oligarchia e Democrazia (sulla crisi Greca e sulla guerra in Afganistan, ma non solo)
137 - La fiaba di Re Obesità
136 - No Nukes (da Chernobyl alle nuove centrali pagate da Zio Sam)
135 - L'esempio di Howard Zinn contro la guerra
134 - Sullo stato dell'Unione (otto critiche ad Obama)
133 - La Corte Suprema e i costi della politica
132 - La privatizzazione illecita (vari esempi: da Blackwater ai casi statali)
131 - L'abbandono di Dodd e Dorgan
130 - Sui liberali americani in crisi con Obama (per la guerra in Afganistan)
129 - Essi ci stanno dileggiando (no ai CEO di Wall Street)
128 - Rabbia popolare (su Wall Street e la sua riforma)
127 - Essi non conoscono la vergogna (su Wall Street)
126 - Libri del 2009 da leggere in vacanza
125 - L'Agente del cambiamento
124 - Su Obama: tra Nobel e guerra
123 - Gli USA e la guerra in Afganistan
122 - B. Obama in Cina
121 - Lettera aperta al Presidente Obama sull'Afganistan
120 - Critica alla sanità di Obama
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