CRITICA LOCALE
LA LETTERA DI RALPH NADER ( nostra esclusiva la versione italiana ) |
[30 aprile 2010] La ricchezza per la giustizia di Ralph Nader Ci sono i segni che dei super ricchi sono in rivolta contro la loro “fratellanza di ricchezza”. L’ultimo caso, il mega miliardario, Warren Buffett, è stato a Washington ad incontrare i Senatori Democratici per sollecitarli ad aumentare le tasse sui ricchi come lui. Con acutezza ha detto che paga una percentuale più bassa rispetto alla sua segretaria. I Senatori liberali erano confusi o volevano allontanarsi da lui come se avesse una malattia contagiosa. Buffett non si è scoraggiato. All’inizio di questo secolo, si unì a un migliaio di ricchi Americani guidati dall’avvocato W. Gates, Sr. e C. Collins (fondatore di United For a Fair Economy) per bloccare con successo l’abolizione della tassa di proprietà (posta al 2% degli eredi più ricchi) voluta dal Congresso in mano ai Repubblicani. Proprio l’altra settimana, Mr. Gates, padre di Bill Jr di Microsoft, ha lanciato una campagna referendaria a Washington per imporre una tassa progressiva sul reddito dei cittadini più ricchi (oltre $200.000 di reddito) e ridurre le tasse sulla proprietà e sui guadagni del piccolo affare. Il referenda 1077 raccoglierebbe $1 miliardo all’anno per l’educazione e la sanità. Al contrario di moltissimi stati, Washington non ha una tassa statale sul reddito, al momento. Ogni nuova espansione fra i poveri di tale tassa dovrebbe essere decisa da un voto della gente stessa, stabilisce I-1077. Gli organizzatori del “sì” al quesito 1077 devono raccogliere 241.153 firme valide entro il 2 luglio per avere un voto a Novembre. E' un’enorme barriera per uno stato così piccolo, ma se i super ricchi sono a bordo, ci sarà il denaro per i petizionisti. L’altra settimana, vari mega milionari fecero una conferenza stampa per esprimere il desiderio di alte tasse per gente come loro. “Sacrificherei con piacere il reddito”, ha dichiarato Jeffrey Hollander, CEO di Seventh Generation. E. Schoenberg, che ha ricchezze in investimenti bancari ha deplorato i suoi “assurdamente bassi tassi fiscali”. Secondo il Washington Post, l’erede della cartiera Mike Lapham ha detto che “Noi stiamo chiamando gli altri contribuenti ricchi ad unirsi a noi per mandare il messaggio al Congresso e al Presidente Obama che è tempo di abolire i tagli fiscali ai contribuenti con reddito più alto”. Egli si riferiva ai tagli fiscali di Bush-Cheney i quali salvarono agli allora dominatori della White House centinaia di migliaia di dollari, personali, nel decennio passato fatto di tagli. In quel periodo, chiesi a Bush e a Cheney di avere la decenza di esentare se stessi dai loro tagli fiscali, ma loro declinarono. Secondo un sondaggio dell’Università di Quinnipiac di Marzo, una solida maggioranza di Americani favorisce l’aumento delle tasse per quelli che guadagnano più di $250.000 all’anno. Poi c’è Dieter Lehmkuhl. In Ottobre, egli spedì al Cancelliere Tedesco A. Merkel una petizione firmata da 44 ricchi tedeschi per introdurre una tassa patrimoniale biennale al 5% e finanziare programmi sociali, economici e aiutare la loro ripresa tedesca. La petizione sostenne che “il sentiero per uscire dalla crisi va lastricato con investimenti massicci in ecologia, educazione e giustizia sociale”. I mega miliardari del nostro paese incontrano i loro pari qui e ovunque nel mondo per affidare il 50 per cento delle loro proprietà ai “buoni lavori”. Essi discuteranno la definizione dei “buoni lavori” come se significasse carità oppure se significasse giustizia. La differenza è importante. Per esempio, le mense per i poveri sono una necessità e una carità umana. Mentre la giustizia va alle cause del perché le economie ricche non hanno minimamente fame. Con vari super ricchi che pensano di passare dalla leggera filantropia alla difesa, o al ricambio di potere, confido che il mio recente lavoro di fantasia politica – “Only the Super-rich Can Save US!” scateni il loro interesse. Appellandomi a diciassette Americani ricchi in ruoli di finzione, guidati da Warren Buffett e includendo George Soros, Yoko Ono, Bill Cosby, Ted Turner, Peter Lewis e altri in età avanzata e prospettive più ampie: una campagna ben fondata, massiccia, veloce è lanciata nel Gennaio 2006 per galvanizzare milioni di Americani a ristabilire la loro sovranità sul loro governo e le grandi multi nazionali che hanno catturato Washington, D.C. Una delle ispirazioni per questo libro fu la storia del movimento abolizionista contro la schiavitù – abilmente finanziato da ricchi bostoniani e di New York – e il più recente movimento dei diritti civili negli anni Cinquanta e Sessanta – finanziato in modo significativo da gente ricca come le famiglie Stern e Currie. Ai movimenti di giustizia serve un aiuto, un calzante, soldi per pagare organizzatori, servizi, trasporti, le cause e i media. Oggi, con le multinazionali abili ad ammassare miliardi di dollari per avvantaggiare i loro interessi dannosi, un piccolo numero di illuminati mega ricchi e anziani che mettano il loro denaro e il prestigio dietro cambiamenti ampi nel nostro paese, se supportati dalle maggioranze possono generare dinamiche molto forti per una società democratica funzionante. Se volete vedere ciò che sostengo, leggete il mio libro (visitate onlythesuperich.org) e vedete se concordate con L. Stahl di Sixty Minutes della CBS che lesse e trovò “Only the Super-Rich Can Save US!” “avvincente, creativo e divertente”. Leslie, io li accetto tutti e tre. ------------------------------------ Dite agli amici di visitare Nader.Org e iscriversi a E-Alerts.Tradotto da Franco Allegri il 06/09/2010 |
[April 30 2010] Wealth for Justice By Ralph Nader There are signs that some super-rich are revolting against their “wealth fraternity.” Last fall, mega-billionaire, Warren Buffett, traveled to Washington to meet with Democratic Senators and urge them to raise taxes on the wealthy like him. He pointedly said he pays at a lower rate than his secretary. The liberal Senators were either bemused, or moved away from him as if he had a contagious disease. Buffett is not deterred. Earlier in this decade, he joined with a thousand other rich Americans led by lawyer William Gates, Sr. and Chuck Collins (founder of United For a Fair Economy) to successfully block the repeal of the estate tax (applied to 2% of wealthier decedents) by a Republican-controlled Congress. Just last week, Mr. Gates, father of Microsoft’s Bill, Jr. launched an initiative campaign in Washington state to impose a progressive income tax on the wealthiest citizens (over $200,000 income) and roll back taxes on property and small business revenues. Initiative 1077 would net $1 billion a year for education and health care. Unlike most states, Washington has no state income tax at present. Any later downward expansion of such a tax would have to be decided by a vote of the people themselves, stipulates I-1077. The “yes” on 1077 Initiative organizers have to collect 241,153 valid signatures by July 2 to get on the November ballot. This is a huge hurdle for a relatively small state, but when the super-rich are on board, the money will be there for the petitioners. Last week, several mega millionaires held a conference call with reporters to express their desire for high taxes on people like them. “I would with pleasure sacrifice the income,” declared Jeffrey Hollander, CEO of Seventh Generation. Eric Schoenberg, possessing investment banking riches, bewailed his “absurdly low tax rates.” According to the Washington Post, paper-mill heir Mike Lapham said that “We’re calling on other wealthy taxpayers to join us, send the message to Congress and President Obama that it’s time to roll back the tax cuts on upper-income taxpayers.” He was referring to the Bush-Cheney tax cuts which saved the then-White House rulers hundreds of thousands of dollars, personally, over the near decade of cuts. At the time, I requested Bush and Cheney have the decency to exempt themselves from their own tax cuts, but they declined. According to a Quinnipiac University poll in March, a solid majority of Americans favor raising taxes on those earning more than $250,000 a year. Then there is Dieter Lehmkuhl. Last October, he delivered to German Chancellor Angela Merkel a petition signed by 44 rich Germans urging a 5% wealth tax for two years to fund economic and social programs to aid Germany’s economic recovery. The petition asserted that “the path out of the crisis must be paved with massive investment in ecology, education and social justice.” Mega billionaires in our country are encountering their peers here and around the world to commit fifty percent of their estates to “good works.” They will grapple with the definition of “good works” as to whether that means charity or justice. The difference is important. For example, soup kitchens are a necessary and human charity. Whereas justice goes to the causes of why rich economies have any hunger at all. With some super-rich thinking about moving from soft philanthropy to advocacy, or to shifts of power, I hope my recent work of political imagination - “Only the Super-rich Can Save Us!” will spark their interest. Drawing on seventeen wealthy Americans in fictional roles, led by Warren Buffett and including George Soros, Yoko Ono, Bill Cosby, Ted Turner, Peter Lewis and others of an advanced age and broader perspectives, a massive, fast, well-funded campaign is launched in January 2006 to galvanize millions of Americans to restore their sovereignty over their government and the large corporations that have captured Washington, D.C. One of the inspirations for this book was the history of the abolitionist movement against slavery - ably funded by rich Bostonians and New Yorkers - and the early civil rights movement in the Fifties and Sixties - significantly funded by rich people like the Stern and Currie families. Justice movements need a lift, a shoehorn, resources to pay for organizers, facilities, transportation, litigation and media. Today, with corporations able to amass trillions of dollars to advance harmful corporate interests, a small number of enlightened mega-rich elders putting their money and smarts behind broad redirections in our country supported by majorities can generate very compelling dynamics for a functioning democratic society. If you want to see what I mean, just read my book (visit onlythesuperrich.org) and see if you agree with Leslie Stahl of CBS’ Sixty Minutes who read and found “Only the Super-Rich Can Save Us!” “engrossing, creative and funny.” Leslie, I’ll take all three. --------------------------------------- Tell your friends to visit Nader.Org and sign up for E-Alerts. |
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SOMMARIO DELLE ULTIME LETTERE:
146 - Rafforzate la gente! (sulla riforma finanziaria di Obama - secondo articolo)
145 - Nessun interesse per il risparmio (sulla riforma finanziaria di Obama - primo articolo)
144 - Lo stato miserabile della sicurezza in miniera
143 - Gli infortuni nei laboratori di genetica
142 - La decadenza USA e la forza delle lobbies*
141 - Idee contro la riforma sanitaria di Obama*
140 - Il vecchio film dell'ostruzionismo
139 - All'ombra del potere del Distretto di Columbia
138 - Impero, Oligarchia e Democrazia (sulla crisi Greca e sulla guerra in Afganistan, ma non solo)
137 - La fiaba di Re Obesità
136 - No Nukes (da Chernobyl alle nuove centrali pagate da Zio Sam)
135 - L'esempio di Howard Zinn contro la guerra
134 - Sullo stato dell'Unione (otto critiche ad Obama)
133 - La Corte Suprema e i costi della politica
132 - La privatizzazione illecita (vari esempi: da Blackwater ai casi statali)
131 - L'abbandono di Dodd e Dorgan
130 - Sui liberali americani in crisi con Obama (per la guerra in Afganistan)
129 - Essi ci stanno dileggiando (no ai CEO di Wall Street)
128 - Rabbia popolare (su Wall Street e la sua riforma)
127 - Essi non conoscono la vergogna (su Wall Street)
126 - Libri del 2009 da leggere in vacanza
125 - L'Agente del cambiamento
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